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NikonClub.it Community > NIKON SCHOOL > TECNICHE Fotografiche
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Ellas
Salve a tutti e soprattutto al caro Enrico, vero viaggiatore nel tempo. Sono felice che la carrozza sia ripartita. Eh, avessi avuto io un maestro come te! Ma il mio rapporto con gli elementi chimici deve esere piuttosto problematico. Pensa che a Luglio mi ero procurato un po' di metanolo per pulirvi il sensore. Tappato e sigillato. A fine agosyo non ve n'era neppure una goccia. Boh? Misteri della chimica.

Vai avanti ché siamo tutti con te!

Walter
enrico
Ciao Walter,
domani ricomincia la scuola, e fosse solo quella. Ho una lista nutrita di altri impegni. Ma il tempo per altri scatti lo trovo.
Ma si può parlare di scatti, visto che non uso l'otturatore? Dovrei dire: "il tempo di togliere e rimettere il tappo all'obiettivo"... laugh.gif
Grazie a tutti. E' anche per merito vostro che la carrozza prosegue. I miei cavalli non vanno avanti a biada, ma ad "entusiasmo", e voi li state foraggiando per bene!
E' bello sapere di essere in vostra compagnia in questo viaggio "alle origini della fotografia".
Enrico
Riccardo S.
Complimenti per i progressi Enrico!

le nuove produzioni hanno raggiunto una definizione spettacolare, sei salito tantissimo con gli ISO dai primi 0,00000000...ecc!

Per quanto riguarda il titolo della conferenza concordo con chi suggeriva di mantenere quello di questo topic.

Un saluto.

R.

enrico
Ciao Riccardo,
è un piacere risentirti.
Enrico
mauri998
Ciao! Beh direi i che la carrozza è ripartita alla grande, i cavalli non vedevano l'ora di muoversi wink.gif Gli ultimi risultati son a dir poco ottimi; Complimenti!!

A presto, Maurizio
enrico
Ciao Maurizio,
ho tenuto una conferenza su qiesti lavori: "Ritorno alle origini: seguendo le orme dei pionieri" ad Avezzano la settimana scorsa, ed ha entusiasmato tutti. Per me, una bella soddisfazione.
La terrò sabato 11 prossimo a Pescara in occasione del Convegno FIAF Abruzzo 2008 al Museo delle Genti d'Abruzzo.
Chi è vicino e volesse venire, non può che farmi piacere.
Enrico
raffo1984
Ciao Enrico,
ho letto quasi tutte queste 25 pagine della tua discussione, e ho seguito tutti i progressi fatti. Volevo farti anche io, i miei più sinceri complimenti.

Hai fatto un ottimo lavoro.

Raffaele
enrico
Ciao Raffaele e grazie.
Sono di nuovo indaffarato, però ho una bella notizia. Questo è il mio ultimo anno di insegnamento, visto che ho compiuto da qualche giorno 40 anni lavorativi e quindi a settembre sarò in pensione.
Allora avrò tutto il tempo per la fotografia e la carrozza galopperà per davvero! Ho già in mente le prossime tappe.
Un saluto a te ed a tutti gli amici che mi stanno seguendo pazientemente in questo viaggio nel tempo.
Enrico
emigrante
Auguro buone feste al cocchiere ed agli stallieri tutti.

Ciao
Marco
enrico
Grazie Marco!
Ricambio gli auguri e li giro a tutti.
Buon Natale e Buone Feste.
Enrico
Ellas
QUOTE(enrico @ Dec 22 2008, 02:01 PM) *
Grazie Marco!
Ricambio gli auguri e li giro a tutti.
Buon Natale e Buone Feste.
Enrico


Felici Feste!
enrico
Anche a te Ellas.
Enrico
Lutz!
Anche io volevo provare. Dove si trovano però i nitrati di argento? Puoi scrivere una lista riassuntiva di cose minimali per realizzare lastra e fissaggio in cucina?? E' importante secondo me spiegare bene dove reperire la roba o come creare le soluzioni. Sbaglio o una volta alcune lastre erano fatte proprio sul vestro smerigliato e si guardavano controluce tipo diapositive?
enrico
QUOTE(lutzmail @ Jan 9 2009, 11:44 AM) *
Anche io volevo provare. Dove si trovano però i nitrati di argento? Puoi scrivere una lista riassuntiva di cose minimali per realizzare lastra e fissaggio in cucina?? E' importante secondo me spiegare bene dove reperire la roba o come creare le soluzioni. Sbaglio o una volta alcune lastre erano fatte proprio sul vestro smerigliato e si guardavano controluce tipo diapositive?


Ciao Lutzmail
io mi rifornisco presso un negozio di prodotti chimici della mia città, presso cui si servono i laboratori di analisi. Puoi ordinare eventualmente anche su internet.
Ti allego un formulario. Le formule le ho tratte da diversi testi. Se conosci il francese, puoi trovare qualcosa su Gallica, il sito della biblioteca nazionale francese.
Le diapositive, a quel che so, si facevano su vetro trasparente. Il vetro smerigliato lo si usava per i negativi all'albumina perchè l'emulsione aderisse meglio. Ho usato anch'io il vetro smerigliato per qualche negativo all'albumina. per formule e procedimenti comunque li trovi disseminati in queste pagine, perchè ho sempre spiegato in dettaglio i procedimenti.
Buona giornata
Enrico
enrico
Cari amici,
abbiate pazienza. la carrozza è ferma, ma continuo ad oliarla ed a foraggiare i cavalli in attesa di avere di nuovo un po' di tempo libero da dedicarvi. Intanto ho trovato una "ricetta" per la gelatina.
Ho ancora da sperimentare molto con il collodio, ma nulla mi vieta, appena possibile, di fare con Maddox il grande balzo verso la gelatina. Eccovi in anteprima le pagine di uno dei più grandi manuali di chimica fotografica, quello del Namias.
Buona giornata
Enrico

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Lutz!
Caro Enrico, con un po piu di tempo ho riletto tutta questa avventura, veramente affascinante e non vedo l'ora di avere anche io il tempo di tornare a sperimentare...
Presto mi iscriverò a un circolo fotografico e magari sarebbe cosa buona se trovassi qualche altro adepto..
A ottobre farò come istruttore CAI di alpinismo giovanile un corso base di fotografia a dei ragazzini, e non mi dispiacerebbe riuscire a far vedere loro la magia della fotografia facendo impressionare una lastra... anche solo negativa....
Rileggerò con attenzione e ripasserò un po di chimica... mannaggia.. è sempre il tempo che manca.
enrico
QUOTE(lutzmail @ May 15 2009, 05:12 PM) *
Caro Enrico, con un po piu di tempo ho riletto tutta questa avventura, veramente affascinante e non vedo l'ora di avere anche io il tempo di tornare a sperimentare...
Presto mi iscriverò a un circolo fotografico e magari sarebbe cosa buona se trovassi qualche altro adepto..
A ottobre farò come istruttore CAI di alpinismo giovanile un corso base di fotografia a dei ragazzini, e non mi dispiacerebbe riuscire a far vedere loro la magia della fotografia facendo impressionare una lastra... anche solo negativa....
Rileggerò con attenzione e ripasserò un po di chimica... mannaggia.. è sempre il tempo che manca.


Ciao,
il tempo... a chi lo dici. Devo continuare questa avventura che ho interrotto per mancanza di tempo.
Un saluto
Enrico
danighost
Piccolo passaggio per curare carrozza e cavalli.

Ciao Enrico, a presto.
maxfoto
Davvero un esperimento molto interessante e affascinante allo stesso tempo. Complimenti.
enrico
Dal primo di settembre sarò in pensione. Non mi mancherà allora il tempo per riprendere questo viaggio nel passato. Ancora un po' di pazienza e la carrozza ripartirà.
Enrico
malina
Enrico, in attesa dei tuoi nuovi esperimenti aggiungo una piccola nota.
Sul web ho trovato questa notizia che mi ha fatto ripensare immediatamente alle tue ricerche ed al loro potenziale: Shaun Irving, un trentaquattrenne americano con la passione per la fotografia, si è inventato una... van-camera (alla faccia del grande formato!) ed, utlizzando un po' d'ingegno ed alcune delle tecniche che tu hai così accuratamente descritto, ha realizzato una serie di immagini con il suo fotofurgone: una piccola gallery si trova su Lens, il fotoblog del NYT, su youtube a questo indirizzo si può vedere Shaun in azione e, ovviamente, il Nostro ha un suo sito personale: cameratruck.net.
Buone vacanze!
enrico
Ciao Malina e ben risentita.
Non conosco l'inglese, ma mi pare che il fotografo di cui parli abbia trasformato il suo furgone in una camera oscura e con questa fotografi, dall'interno, utilizzando una lente semplice e sensibilizzando le sue lastre. Bello.
Poi, i segni delle pennellate con cui è stesa l'emulsione, hanno un loro fascino particolare. La manualità una volta tanto ha il sopravvento sui processi industriali.
Il fascino di queste cose è che, mentre specie con il digitale, è come avere fra le mani una "scatola nera", ovvero un qualcosa che svolge un'azione di cui l'utilizzatore non conosce gli intimi meccanismi, tornando alle origini la "scatola" diventa trasparente e torniamo padroni di tutto il processo. Viviamo l'atto fotografico appieno, completamente. Ed anche se i risultati non sono quelli che la tecnologia ci consente, il loro valore non è da meno perchè più "vero" e pregnante.
Grazie della segnalazione e buone vacanze anche a te.
Enrico
Ellas
Ciao Enrico e, spero che tu stia bene a dispetto di questo anno terribile per la tua terra.
Non ti ho dimenticato e, ogni tanto ripasso da qui per vedere come va a finire (o se ci sono "sviluppi") il tuo interessantissimo percorso che, tra l'altro, mi sono permesso di segnalare in uno o più forum che frequento.

Volevo porti una domansa, se permetti. Ammesso che io stampi una foto su di un lucido per proiezioni con la stampante laser, quelli che si usano in ufficio, ed ammettendo che lo stampi in negativo, sarebbe davvero impossibile, poi, stamparlo su un cartoncino opportunamente sensibilizzato? Chissà...

Ancora auguri per la agognata pensione.
enrico
Ciao Ellas e grazie.
Per quanto riguarda la tua domanda, si può fare. L'ho fatto con la "xxx del melograno" a proposito della replica degli esperimenti di Niepce.
Da 21 giorni sono in pensione. Ancora non me ne sono accorto però. La mia figlia più piccola, Patrizia, ha superato brillantemente i test di medicina ed ora sono alle prese con l'iscrizione e la sistemazione dell'appartamento.
Certamente riprenderemo il cammino.
Un saluto
Enrico
enrico
Cari amici,
oggi sono andato ancora più indietro nel tempo: all'epoca dei pittori vedutisti come Canaletto, che dipingevano i loro quadri facendo uso della camera chiara.
Ecco la mia che già conoscete:

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Questo è lo schema:

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Questo lo schizzo fatto per mezzo della camera:

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E questo, dopo aver ribaltato e ricalcato lo schizzo, il dipinto all'acquerello. Anni luce dal Canaletto che vorrà perdonarmi rolleyes.gif

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Buona luce
Enrico
aledinoi
Sono sicuramente banale e ripetitivo ma vorrei anche io ringraziarti per aver condiviso questa esperienza (experience?)

È assolutamente affascinante vedere ciò che stai facendo e soprattutto fare un paralelo con le attuali macchine fotografiche!

Grazie mille
danighost
Questa me la ero persa.
enrico
Cari amici,
stamattina ho costruito il famoso "velo" di Leon Battista Alberti. Inizialmente avevo pensato di costruirlo in legno ma poi l'ho realizzato in cartoncino poiché non intendo utilizzarlo che un paio di volte per motivi di ricerca storica. Ritengo infatti che per imparare a disegnare, non bisogna ricorrere a trucchi.
In ogni caso, questo tipo di strumento dimostra come prima dell'invenzione della Fotografia, gli artisti cercassero un qualche sistema che li aiutasse a riprodurre quanto più fedelmente possibile il reale. Una specie di "velo" è stato usato anche da Van Gogh. Poi, i pittori come il Canaletto, si sono aiutati con strumenti più "moderni" come la camera ottica.
Ma andiamo con ordine. Questo è il mio strumento. Il cartoncino, se provvisto di piegature, diviene sufficientemente rigido.

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A breve vi mostrerò i risultati del suo uso.


Questa è una nota incisione di Albrecht Durer "Il disegnatore della donna coricata (Norimberga 1525) che mostra il meccanismo ed il suo uso:

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Ancora, leonardo da Vinci (Codice atlantico, Milano Biblioteca Ambrosiana):

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E questo è un disegno di Van Gogh che rappresenta lo strumento fattosi costruire da un falegname e che ha usato. Prima di farselo costruire dall'ebanista, ne aveva realizzato uno tendendo dei fili nella spalliera di una sedia.

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Ecco cosa scrive Van Gogh al fratello Theo in proposito:

«Se è vero che l'inverno passato ho speso meno in colori degli altri artisti, pure ho speso "di più" per fabbricare uno strumento per lo studio delle pro-porzioni e della prospettiva, la cui descrizione può trovarsi in un libro di Albrecht DUrer e che anche gli antichi pittori olandesi impiegavano. Questo strumento rende possibile il raffronto tra le propor­zioni degli oggetti vicini e di quelli situati su di un piano distante, in quei casi in cui non è possibile co­struire secondo le regole della prospettiva. E quan­do si cerca di fare "ad occhio soltanto" (a meno di non essere degli esperti ed anche molto bravi) il ri­sultato è sempre completamente errato. Non sono riuscito subito a costruire lo strumento, ma alfine ci sono riuscito, dopo molti sforzi, con l'aiuto del fale­gname e del fabbro. E dopo altri sforzi vedo la pos­sibilità di ottenere dei risultati ancora migliori».

Questi sono disegni alla camera ottica di Canaletto. Ciascuno è ottenuto ruotando di alcuni gradi la camera. I disegni venivano poi uniti e servivano come base per le vedute di cui Canaletto è maestro. Una specie di panoramica ante litteram.

Canaletto (1697-1768) Campo S. Giovanni e Paolo. Dal Quaderno, Venezia Gallerie dell'Accademia.

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Oggi molti pittori dipingono servendosi di fotografie. Sono un po' i moderni seguaci del Durer e di Canaletto :-)

Buona luce
Enrico
enrico
Andando a ritroso sulle orme dei pionieri, non mi sono accorto di aver fatto un cammino di secoli, superando il '700, il '600, il '500!
Ed ecco il mio esperimento col "velo vitruviano".

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La copia è stata davvero molto scomoda, a causa delle piccole dimensioni dello strumento. Ho dovuto traguardare da un forellino molto piccolo, per poter mettere a fuoco sia la caffettiera che la quadrettatura sull'acetato. Il risultato è un po' approssimato, come potete vedere. Può darsi che con uno strumento molto grande, la procedura sia più semplice e precisa. Ecco l'abbozzo:

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Ho completato il disegno a matita:

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Avrei ottenuto risultati migliori disegnando senza lo strumento biggrin.gif

In fin dei conti, il velo vitruviano è un po' un lontano precursore della macchina fotografica, ed il cui fine è quello di riportare meccanicamente su di un quadro il soggetto, superando l'imprecisione dell'occhio.
Buona luce
Enrico
Norfolk
Come mai non riesco a visualizzare le imgs?

Aggiornamento:
ASSURDO!! Ho fatto due refresh e nulla.
Adesso posto e magicamente compaiono le immagini...
odissea61
QUOTE(enrico @ Jan 29 2007, 10:54 PM) *
Appena ho tempo, faccio un'altra prova di esposizione.
Un saluto
Enrico


Ciao Enrico,
sono nuovo nel forum ed un piccolo appassionato.Però proprio in questi giorni di scervellamenti(dovendo cambiare corpo ed obiettivi analogici) per orientarmi nel mondo digitale, Mi hai galvanizzato ed entusiasmato con le tue imprese, riaccendendo in me forti emozioni quando ormai mi sentivo un vecchio fuori dai giochi...
Grazie e non mollare, Ciao
Alì4ever
ciao a tutti siamo delle ragazze di quinta liceo scientifico e stiamo cercando di riprodurre gli esperimenti di Talbot per un'area di progetto che porteremo all'esame. Abbiamo trovato delle difficoltà nel capire come fissava il negativo Talbot nei suoi primi esperimenti (sciadografia). Noi usiamo una soluzione di cloruro di sodio ma il nostro negativo dopo poco tempo torna bianco.
Abbiamo visto che Enrico ha effettuato questo tipo di esperimenti quindi abbiamo pensato che potesse esserci d'aiuto.
grazie.
Antonio Canetti
in attesa che risponda Enrico, dopo una piccola ricerca, suppongo che bisogna fissare l'immagine con Iposolfito di sodio (banalissimo fissaggio) logicamente fatto al buio.


Antonio
Alì4ever
QUOTE(Antonio Canetti @ Jan 20 2011, 12:23 PM) *
in attesa che risponda Enrico, dopo una piccola ricerca, suppongo che bisogna fissare l'immagine con Iposolfito di sodio (banalissimo fissaggio) logicamente fatto al buio.
Antonio


si abbiamo provato anche con quello ma con qualsiasi tempo di fissaggio il risultato è un foglio completamente bianco ( sembra che l'iposolfito faccia sparire il contrasto : a livello chimico è possibile che riesca a solubilizzare anche l'argento metallico?)
e comunque sappaimo se Talbot riusciva a fissare per lunghi periodi di tempo (non solo qualche giorno ma mesi)?
grazie =)
Zio Bob
Bellissima questa dei pionieri. Complimenti e grazie. Me la sono letta d'un fiato.
Se qualcuno ha le capacità, voglia e tempo, suggerisco qualche esperimento con i dagherrotipi, che secondo me restano i più affascinanti: su metallo e positivi diretti.
enrico
QUOTE(Zio Bob @ Jan 29 2011, 09:55 PM) *
Bellissima questa dei pionieri. Complimenti e grazie. Me la sono letta d'un fiato.
Se qualcuno ha le capacità, voglia e tempo, suggerisco qualche esperimento con i dagherrotipi, che secondo me restano i più affascinanti: su metallo e positivi diretti.


Attenti però ai vapori di mercurio... wink.gif
Un saluto
LorenzoI
QUOTE(enrico @ Jun 7 2011, 06:14 PM) *
Attenti però ai vapori di mercurio... wink.gif
Un saluto


Enrico! sono quasi due anni che volevo commentare questo magnifico post,solo che avevo molte difficoltà nell'iscrivermi rolleyes.gif
Grazie a te mi sono appassionato alle tecniche fotografiche antiche,io ora studio chimica e per la maturità avrei intenzione di portare quest'argomento per la tesina: tecniche fotografiche antiche.
Ti vorrei fare i complimenti,questo iter attraverso la fotografia degli arbori è fantastico,dalla tua prima fotografia ai tuoi perfetti calotipi... grazie.gif
Per due anni mi sono cimentato nella costruzione di soffietti,prima in carta,poi in semipelle,ora ho intenzione di costruire una fotocamera a soffietto per eseguire qualche esperimento.
Continui a fare foto? grazie di tutto
Lutz!

Sto disperatamente cercando il nitrato d'argento o l'acido nitrico qui in francia... (piuttosto il nitrato me lo faccio io!) Chimici per tentare l'esperimento di Talbot. Volevo iniziare con la carta salata in ripresa, non come stampa...

Ho trovato questo sito, che riassume molto bene tante tecniche e vende i prodotti. E' in francese, ma MERITA.
http://disactis.com/articles/articles.php
Lutz!
Qualcuno ha mai provato a riprodurre le autocromie dei fratelli Lumiere?
ifelix
Ho letto solo adesso, dall'inizio....ho avuto i brividi !!!

Enrico....grazie. smile.gif
Lutz!
Tra un esperimento e l'altro... son passato alla grande formato... ho imparato a sviluppare in modo decente... oggi provo il colore..

Ho deciso... prima di farmi un anno o due di lavoro in camera oscura con sistemi moderni, e poi via via, provare quelli piu antichi.

In realtà solo due procedimenti voglio riprodurre perche mi affascinano veramente e secondo me son quelli chiave di tutta la storia della fotografia.

Prima di tutti, i negativi al collodio umido.

Secondi, stampa talbot carta salata e stampa all'albumina

Ho studiato a fondo gli altri procedimenti, e vi diroà, secondo me i procedimenti affascinanti son poi quelli che per praticità e economia hanno avuto piu successo.

Per dire, il procedimento al platino... mmm bello.... ma capisci leggendolo perche non abbia avuto questo successo...

3dr
QUOTE(enrico @ Oct 3 2010, 02:09 PM) *
Cari amici,
stamattina ho costruito il famoso "velo" di Leon Battista Alberti. Inizialmente avevo pensato di costruirlo in legno ma poi l'ho realizzato in cartoncino poiché non intendo utilizzarlo che un paio di volte per motivi di ricerca storica. Ritengo infatti che per imparare a disegnare, non bisogna ricorrere a trucchi.
In ogni caso, questo tipo di strumento dimostra come prima dell'invenzione della Fotografia, gli artisti cercassero un qualche sistema che li aiutasse a riprodurre quanto più fedelmente possibile il reale. Una specie di "velo" è stato usato anche da Van Gogh. Poi, i pittori come il Canaletto, si sono aiutati con strumenti più "moderni" come la camera ottica.
Ma andiamo con ordine. Questo è il mio strumento. Il cartoncino, se provvisto di piegature, diviene sufficientemente rigido.


Ciao Enrico, sono un architetto, ho lavorato per anni e continuo a lavorare con programmi di modellazione tridimensionale e renderizzazione che simulano le fotocamere reflex e da pochi mesi ne ho comprata una e sto cercando di imparare più cose possibili.
Solo oggi ho letto questa discussione e ne sono rimasto completamente affascinato.
In fotografia, come nel disegno, come nell'architettura, la conoscenza del passato è il passaggio più importante per affrontare il presente e il futuro.
Seguo con attenzione tutte le evoluzioni e ti faccio solo i complimenti!
enrico
Grazie a tutti, amici, del passaggio.
Ellas
QUOTE(enrico @ Apr 21 2012, 07:54 AM) *
Grazie a tutti, amici, del passaggio.

Tempo fa lessi tutto il "racconto". In questi giorni l'ho ripreso anche perché mi solletica molto tentare la gomma bicromata. Il potassio l'ho comprato su internet (e me lo mandano già diluito) La gomma la troverò senza difficoltà (spero) così cercherò di sentirmi pure io parte del gioco. seppur minima ed infinitesimale. Comunque vada sarà un bel gioco.
Il bicromato di potassio l'ho preso al 10% secondo la ricetta trovata qui sopra.Altrove avevo visto diluizioni tra il 5 ed il 13%. mo vediamo che esce.

Un saluto

Ellas
QUOTE(Ellas @ Jul 11 2012, 05:53 PM) *
Tempo fa lessi tutto il "racconto". In questi giorni l'ho ripreso anche perché mi solletica molto tentare la gomma bicromata. Il potassio l'ho comprato su internet (e me lo mandano già diluito) La gomma la troverò senza difficoltà (spero) così cercherò di sentirmi pure io parte del gioco. seppur minima ed infinitesimale. Comunque vada sarà un bel gioco.
Il bicromato di potassio l'ho preso al 10% secondo la ricetta trovata qui sopra.Altrove avevo visto diluizioni tra il 5 ed il 13%. mo vediamo che esce.

Un saluto

Tra alti e bassi procedo. Ho già tirato alcune stampe. Procedo per prove ed errori.
Il più pacchiano che ho commesso è che "caricavo" le lastre alla luce. Ora lo faccio al buio.
Altro errore è il dosaggio del pigmento: mai troppo, ho capito che poco è meglio.
Errore numero 3: devo tarare meglio il bicromato. Ce l'ho al 10% ma credo che in rapporto 1 a 1 con la colla sia poco.
Errore numero 4: in pieno sole 3 minuti possono non essere sufficienti; 5 sono meglio. Ma non è una risposta devinitiva.
Errore numero 5: mai avere fretta. La carta nello sviluppo (ossia nell'acqua tiepida) va lasciata a lungo anche diverse ore.
Errore numero 5 e 1/2 evitare il pennello in acqua per facilitare la rimozione del colore e della gomma

Ho effettuato anche una variante. Ho cosparso due fogli con la gomma per intero. Poi ho lasciato asciugare il foglio poi l'ho sensibilizzato secondo la ricetta.

ciao
vinci62
QUOTE(enrico @ Jan 29 2007, 11:54 PM) *
Cari amici,
la parte ottica non mi crea problemi. Devo lavorare sulla parte chimica. La procedura è quella di bagnare la carta con una soluzione di sale da cucina (cloruro di sodio). Una volta asciutta, passo col pennello una soluzione di nitrato d'argento. Ciò crea dei fini precipitati di cloruro d'argento insolubile fra le fibre della carta (e nitrato di sodio solubile).
Mi propongo alcuni obiettivi:
a - produrre una distribuzione del cloruro d'argento il più uniforme possibile perché non si formino chiazze di diversa densità e macchie.
Mediante delle prove, vedrò se è meglio immergere totalmente la carta nella soluzione di cloruro di sodio (come ho fatto fin'ora) o passare anche questa col pennello (usando naturalmente un pennello diverso per ogni soluzione).
b - Vedere quali sono le concentrazioni più adatte e in che rapporto debbono stare. Talbot scoprì che la carta diventava più sensibile se si utilizzava una soluzione debole di sale da cucina ed una forte di nitrato d'argento. Si tratta di indicazioni qualitative (debole quanto? forte quanto?) da stabilire quantitativamente mediante delle prove. Se la concentrazione del sale da cucina invece prevale, la carta perde sensibilità; Talbot infatti usava agli inizi come stabilizzatore (non si può parlare di fissaggio perchè così non si eliminava il cloruro non colpito dalla luce), una soluzione forte di sale da cucina dopo l'esposizione.
In queste prove, ripeto i suoi primi procedimenti: praticamente sto usando una carta ad "annerimento diretto". Fu Talbot infatti a scoprire in seguito l'immagine latente ed a svilupparla con l'acido gallico. Non so se tale acido si trovi ancora oggi. Allora si estraeva dalle galle e dalla pianta di sommacco. Ho chiesto ad un amico farmacista di vedere se si trova.
Pare che Talbot abbia saputo delle proprietà dell'acido gallico da una comunicazione di un certo reverendo Reade la cui storia è gustosa. Reade stava ripetendo gli esperimenti di Wedgwood col nitrato d'argento per i quali questi utilizzava il cuoio perchè risultava più sensibile della carta. Così Reade utilizzò un paio di guanti di capretto che la moglie gentilmente gli diede. Ma alla seconda richiesta la signora giustamente si rifiutò. Pensando che la maggior sensibilità della pelle rispetto alla carta dipendesse dalle sostanze usate per la concia, pensò bene di "conciare" la carta. Allora per la concia si usava l'acido gallico...
Vedrò anche se, asportando mediante lavaggio il nitrato di sodio solubile, aumenta la sensibilità.
In effetti il primo (e molto prima di Talbot) a fissare l'immagine di una camera oscura, fu Niepce che però abbandonò l'impresa, sia perchè non riuscì a renderla stabile, sia perchè i toni risultavano invertiti e si dedicò a trovare una sostanza che alla luce non annerisse ma imbianchisse.
Più avanti, ho pensato di preparare della carta all'albumina.
Sono convinto che un conto è studiare la storia della fotografia, un conto è riviverla. Le emozioni che ciò mi procura, valgono bene tutta la fatica ed il tempo che ciò richiede.
Per evitare che la carta raggrinzi, ho preparato un supporto di compensato sul quale stenderla.

Immagine ridimensionata: clicca sull'immagine per vederla con le dimensioni originali.

Appena ho tempo, faccio un'altra prova di esposizione.
Un saluto
Enrico


Sono veramente affascinato dal lavoro svolto da Enrico. A parte il progetto meccanico e ottico, pur sempre importanti, quello che mi colpisce è la voglia di successo (nel senso più umile che si possa immaginare) nel replicare il negativo sfruttando le conoscenze di chimica.
Tutto quanto hai mostrato è molto istruttivo e mi congratulo con te per i risultati che hai ottenuto. Come ha già detto qualcuno, vedere i tuoi risultati, utilizzando i negativi mostrati, mi fa pensare a come era difficile scrivere con la luce e quante difficoltà si dovevano superare.
Oggi siamo circondati da una tecnologia che corre e cambia velocemente e dimentichiamo i pionieri della fotografia, quelli che per ottenere una foto
dovevano "sudare". Il semplice click, l'automatismo e il PP non erano neanche presenti nei loro sogni.
Ottimo lavoro Enrico, continua così.
Un caro saluto,
Vincenzo

enrico
Grazie ancora per il vostro passaggio amici.
Ieri ho provato a fare due foto con una scatola ed un foro stenopeico del diametro di mezzo millimetro ricavato su di un pezzo di lattina. Ho utilizzato una scatola di cartone autocostruita e vi ho inserito un mezzo foglio 13 x 18 di carta da stampa Ilford (sensibilità 500 ISO). Ho esposto per un minuto, dopo aver misurato l'esposizione con una digitale diaframmata ad f/8 e con sensibilità regolata sui 500 ISO. Mi è stato facile passare alla apertura della mia scatola (f/140) più chiusa di circa 9 stop. Nelle immagini, la scatola stenopeica e le due immagini.
Un saluto
Enrico
Ellas
QUOTE(enrico @ Nov 28 2012, 09:46 PM) *
Un saluto
Enrico


Chiedo scusa se mi inserisco in maniera poco ortodossa. Avrei una domanda da fare. Ho visto che, soprattutto nelle tecniche fotografiche a contatto, la misurazione della luce è un elemento centrale per determinare il tempo di esposizione. Quello che vorrei chiedere è se la radiazione UV, che credo sia quella responsabile dell'annerimento degli elementi sensibili, varia col variare delle stagioni. Una bella e soleggiata giornata di gennaio è equivalente ad una assolata e calda giornata di luglio?
Ho intrapreso la sperimentazione della stampa alla gomma biscromata ma, con l'inverno, ho appeso le lastre al chiodo. Ora vedo che ci sono spesso delle belle giornatee vorrei osare. D'estate i negativi a contatto stavano esposti 5 minuti ma ora sarebbe del tutto inutile?
Spero di essere stato chiaro e confido in una risposta.
Grazie.
Lutz!
QUOTE(Ellas @ Jan 10 2013, 04:57 PM) *
Chiedo scusa se mi inserisco in maniera poco ortodossa. Avrei una domanda da fare. Ho visto che, soprattutto nelle tecniche fotografiche a contatto, la misurazione della luce è un elemento centrale per determinare il tempo di esposizione. Quello che vorrei chiedere è se la radiazione UV, che credo sia quella responsabile dell'annerimento degli


Sicuramente cambia, specialmente la radiazione UV, cosi a naso, direi che il sole, essendo piu alto nel cielo (zenith) attraveresa minori strati di atmosfera, che filtrano meno raggi UV. Comunque non sono tanto gli UV che impressioanano gli elementi, quanto la luce visibile vicina all'ultravioletto. Non dimenticare che il vetro delle lenti e' un ottimo filtro per i raggi UV, e per fare obiettivi che facciano passare gli uv... occorrono lenti al quarzo!



Volevo solo informarvi che dopo attenta ricerca, ho trovato il BITUME DI GIUDEA, o asfalto siriano. Viene venduto su ebay (wow!) e nei negozi molto specializzati di colori per decupage. Costa uno sproposito, ma cio che costa ancora di piu e' l'olio di lavanda, che ho trovato in profumeria e farmacie francesi alla modica cifra di 15 euro per 8 ml !


andrea 1973
COMPLIMENTI PER LA REALIZZAZIONE DI TALE MACCHINA UNA BELLA COSA
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