Castello di Masino Mi piace

Castello di Masino

Da oltre mille anni, il Castello di Masino domina la vasta piana del Canavese da un’altura antistante la suggestiva barriera morenica della Serra di Ivrea, paesaggio intatto e infinito. Questa posizione strategica costò al maniero frequenti contese, ma il nobile casato dei Valperga, che tradizione vuole discendente da Arduino, noto nella leggenda come primo re d’Italia, ne mantenne il possesso fin dalle origini, documentate già nel 1070. Nel corso dei secoli l’illustre famiglia convertì il Castello in residenza aristocratica, poi in elegante dimora di villeggiatura. Oggi è un bene gestito dal Fai.

La terrazza interna

Castello di Masino

La Torre dei Venti

Castello di Masino - La “Torre dei Venti”, antica torre di guardia, venne ingentilita e trasformata nel momento in cui il Castello divenne dimora signorile e perse quindi la sua funzione difensiva.

La rosa dei venti

Castello di Masino - All'interno della Torre dei venti. Un tetto colorato: giallo, rosso, verde. In cima una bandiera in metallo, leggera. Una pianta esagonale. Al di sotto una freccia. Fuori il vento, mosso da mani sconosciute, tocca la bandiera, la freccia gira, indicherà la direzione da seguire.

La camera da letto della Regina

Castello di Masino - L'appartamento della regina fu fatto costruire intorno al 1670 dal Conte Carlo Francesco I di Masino per Giovanna Battista di Savoia Nemours, reggente di casa Savoia. La stanza da letto è decorata con preziose sete e con un raffinato letto a baldacchino.

La camera da letto del Vicere'

La camera da letto un tempo abitata da Carlo Francesco II di Valperga, viceré di Sardegna dal 1780 al 1783, colui che fece ampliare il Castello di Masino, dotandolo di tappezzerie ed oggetti preziosi. Di particolare pregio è Il tessuto utilizzato per le cortine, il cielo e la testiera di seta ricamata, acquistata per conto del viceré a Parigi nel 1780; rappresenta scene di vita orientale.

La sala dei Gobelins

Castello di Masino - La sala dei Gobelins, è così chiamata dal nome del pregiato tessuto con cui sono rivestiti i divani e le poltrone. Particolari anche le decorazioni, risalenti al Seicento, raffiguranti figure mitologiche.

La camera degli Ambasciatori di Spagna

Castello di Masino - Questa sala, voluta dal conte Carlo Francesco I Valperga, celebra la Dinastia Borbone di Spagna, illustrando attraverso stemmi araldici sulla volta le sue unioni con le altre famiglie reali europee fino al 1696. Il letto, realizzato fra il 1790 ed il 1793, è rivestito dal tessuto originale in damasco rosso con motivi floreali che ricopre anche le poltrone ed il divanetto coordinati. Proviene dal palazzo torinese della famiglia Valperga.

La camera degli Ambasciatori d'Austria

Castello di Masino - Voluta dal conte Carlo Francesco I Valperga. I blasoni sulla sua volta rendono omaggio alla Dinastia degli Asburgo d’Austria illustrandone le relative alleanze matrimoniali. Il letto neoclassico in legno intagliato e dorato è definito “alla turca” per la foggia e la tipologia di baldacchino, che ricorda vagamente una tenda orientale. È rivestito da un tessuto utilizzato anche per sedie, poltrone e divano, decorati in pastiglia di riso.

La sala da ballo

Castello di Masino - Splendida sala ubicata nella torre rotonda, una delle parti più antiche del maniero. Il pavimento è in graniglia di marmo realizzato secondo la tecnica nota come “alla veneziana”, mentre il fortepiano è stato usato dal compositore Gioacchino Rossini nel 1813 per comporre l’opera lirica “Tancredi”. La stanza è illuminata da un grande lampadario in vetro di Murano.

La sala del biliardo

Castello di Masino - Sala dove si ammira il grande biliardo ottocentesco. Le pareti sono decorate da grandi medaglioni che narrano celebri battaglie e da figure allegoriche delle virtù in forma di cariatidi.

Il giardino

Castello di Masino - Il maniero è circondato da splendidi giardini all’inglese, concepiti tra la fine del Settecento e l’inizio dell’Ottocento, dove si ha l’occasione di ammirare diverse specie di piante, alcune anche secolari, come i maestosi cipressi messi a dimora dal conte Carlo Francesco I.

Un balcone particolare

Castello di Masino

L'uscita

Castello di Masino - Finita la visita spero di poterci ritornare perchè la sua bellezza è ancora intatta grazie alla gestione del FAI.
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