La penitenza dei devoti

Un portfolio di Antonio Nacca

L’autoflagellazione pubblica, come forma di devozione e penitenza, risale ai tempi medioevali (XIII secolo). La pratica, accettata ma anche più volte condannata dalla Chiesa cattolica, si è perpetuata nei secoli fino ai nostri giorni. Attualmente viene rappresentata in pochi Paesi al mondo, tra cui l’Italia. La fede e la tradizione dei “flagellanti”, che danno vita ad una manifestazione antropologica unica, si esprime con particolare coinvolgimento a Guardia Sanframondi (BN). I fedeli, di ogni età e di ogni estrazione sociale, incappucciati e indossando sai bianchi per nascondere la propria identità, si colpiscono il petto con un pezzo di sughero in cui sono impiantati numerose punte di spilli; altri penitenti si percuotono i corpi con un flagello. Il “rito settennale”, che si svolge per espiare i propri peccati attraverso il dolore e il sacrificio, viene organizzato in onore alla Madonna dell’Assunta. L’evento raccoglie a devozione migliaia di fedeli ma anche migliaia di sostenitori o anche semplicemente persone che con curiosità vorrebbero comprendere i misteri reconditi della singolare e straordinaria manifestazione religiosa. La Festa dell'Assunta si svolge secondo un cerimoniale molto complesso; le fasi propedeutiche durano oltre un anno, durante il quale vengono preparati, con minuzia di particolari, il percorso per le strade cittadine, i quadri plastici viventi di argomento sacro e gli abiti da indossare che richiamano l’epoca della rappresentazione. Il rito si ripete ogni sette anni nella regione sannita per manifestare la propria devozione al mondo intero.

Categoria: Raccontare il Sociale con un reportage

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Emorelli 2 anni fa
Complimenti per lo splendido reportage si una delle cerimonie religiose più impattanti del nostro territorio