Le geometrie dell'EUR

Un portfolio di Massimo Piana

Scatti dedicati alle geometrie di alcuni edifici dell’EUR, quartiere romano esempio di architettura razionalista influenzata da un gusto monumentale neo-classico. Non solo linee verticali ed orizzontali ma anche originali curve. Immagini rigorosamente in bianco e nero, per valorizzare i marmi bianchi degli edifici, cercando punti di vista originali. Scatti tratti da un archivio di centinaia di immagini realizzate nel corso degli ultimi quindici anni con reflex digitali Nikon e varie ottiche.

Categoria: Geometrie, linee ed architetture

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mapi2008 2 anni fa
QUOTE (Paolo Tomberli @ 03 Aprile 2022 20:49)
Le geometrie dell’EUR sono saggiamente dirette in una straordinaria interpretazione e un grande colpo d’occhio che pone l’accento in questo tuo lavoro. Certe architetture – sono elementi “determinanti” – che connotano il racconto che stai facendo della città eterna. Il tuo cammino mostra vie spesso deserte, facciate evidenti, finestre aperte agli interni soleggiati: il mondo è desto, ci sono molti abitanti, che appaiono come ombre dietro le loro finestre. L’assenza umana ingigantisce la realtà. Allo stesso tempo, ti senti invisibile. Quell’invisibilità crea tensione in tutto il tuo lavoro. “Sono presente, ma voglio evitare di concentrarmi su me stesso”. Anche se non riesco a dire quanto il visitatore “occasionale” lo veda, c'è molto in queste foto sotto la superficie, sull'umore dello studio, sugli atteggiamenti della mente e sulle abitudini di lavoro che gli artisti hanno portano lì, sulla loro personalità, sono tutte censite con quella che per me è una fedeltà senza pari. Complimenti per il bellissimo Reportage. Un caro saluto, Paolo.

Grazie Paolo pr il gradimento ai miei scatti e soprattutto per le belle parole che hai dedicato al mio progetto; un caro saluto, MassimoP.

Le geometrie dell’EUR sono saggiamente dirette in una straordinaria interpretazione e un grande colpo d’occhio che pone l’accento in questo tuo lavoro. Certe architetture – sono elementi “determinanti” – che connotano il racconto che stai facendo della città eterna. Il tuo cammino mostra vie spesso deserte, facciate evidenti, finestre aperte agli interni soleggiati: il mondo è desto, ci sono molti abitanti, che appaiono come ombre dietro le loro finestre. L’assenza umana ingigantisce la realtà. Allo stesso tempo, ti senti invisibile. Quell’invisibilità crea tensione in tutto il tuo lavoro. “Sono presente, ma voglio evitare di concentrarmi su me stesso”. Anche se non riesco a dire quanto il visitatore “occasionale” lo veda, c'è molto in queste foto sotto la superficie, sull'umore dello studio, sugli atteggiamenti della mente e sulle abitudini di lavoro che gli artisti hanno portano lì, sulla loro personalità, sono tutte censite con quella che per me è una fedeltà senza pari. Complimenti per il bellissimo Reportage. Un caro saluto, Paolo.