Venezia è una città difficile ma grande in ogni senso. Sono stati due anni difficili per tutti ma a Venezia si aggiunge un fattore che in altre città non esiste: l'acqua resa ancora più tremenda da situazioni particolari e non paragonabili con altre in Italia. Ogni situazione deve essere risolta alla sua maniera e le immagini sono più eloquenti di ogni parola
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Grazie Tonino, questi due anni e più sembra si siano accaniti contro tutti e tutto.
Speriamo in futuro di non fare più foto di questo genere ma le prospettive non sono buone. Un saluto e ancora grazie Enzo
E allora, quanto vale la vita degli esseri umani? Quant’è giusto spendere per proteggerla? Fino a che punto le misure restrittive prese per limitare la diffusione del nuovo coronavirus hanno generato benefici superiori ai loro costi economici? Di fatto, quasi tutte le religioni e le filosofie considerano la vita un bene dal valore inestimabile. Eppure, non sono poche le circostanze in cui all’esistenza di una persona viene applicato un prezzo, si tratti di pagare un riscatto per la liberazione di un ostaggio o di prevenire il rischio di un incidente. Ma il soffermarmi solo sugli aspetti narrativi corro il rischio di non badare alla reale bellezza di queste fotografie. Invece il tuo occhio è in cerca qualcosa, inquadra con accuratezza, non sta troppo addosso ad un evento né descrive o esalta la ricchezza documentaria di dettagli, certo coglie "meravigliosamente", un’atmosfera, quella atmosfera della città lagunare. E del resto nell’aria c’è un certo "neoverismo" ovunque: ma appunto è nell’aria - quasi nel paesaggio urbano stesso - ancor prima che come una scelta estetica e stilistica. Infine, non ti offro un punto d'arrivo. Non t’impongo il mio punto di vista. So solo che allo spettatore è chiesto di riflettere, e forse di colmare alcune lacune che sono state lasciate tra le righe di un’opera visiva. Lo scrittore Umberto Eco avrebbe detto che la fotografia è come un’opera aperta – “proprio così come un’opera aperta” in quel luogo in cui l’osservatore è libero d’interpretarla o di svelarla. Mi piace come hai affrontato questo tema nel tuo portfolio e il bianco e nero restituisce quel divario in confronto alla visione naturale (al colore) che ti obbliga a guardare meglio. Tanti cari saluti, Paolo.
Grazie ancora Paolo, sono lusingato della tua esposizione, sentita ed accurata che mi ha lasciato a bocca aperta.
Venezia per me è una città unica, fragile e forte allo stesso tempo che lascia spazio a tutti ma, nel contempo, cerca di isolarsi nella sua singolarità. Spero di aver trasmesso quel che provo per Lei nelle mie fotografie. Un caro saluto, Enzo
E allora, quanto vale la vita degli esseri umani? Quant’è giusto spendere per proteggerla? Fino a che punto le misure restrittive prese per limitare la diffusione del nuovo coronavirus hanno generato benefici superiori ai loro costi economici? Di fatto, quasi tutte le religioni e le filosofie considerano la vita un bene dal valore inestimabile. Eppure, non sono poche le circostanze in cui all’esistenza di una persona viene applicato un prezzo, si tratti di pagare un riscatto per la liberazione di un ostaggio o di prevenire il rischio di un incidente. Ma il soffermarmi solo sugli aspetti narrativi corro il rischio di non badare alla reale bellezza di queste fotografie. Invece il tuo occhio è in cerca qualcosa, inquadra con accuratezza, non sta troppo addosso ad un evento né descrive o esalta la ricchezza documentaria di dettagli, certo coglie "meravigliosamente", un’atmosfera, quella atmosfera della città lagunare. E del resto nell’aria c’è un certo "neoverismo" ovunque: ma appunto è nell’aria - quasi nel paesaggio urbano stesso - ancor prima che come una scelta estetica e stilistica. Infine, non ti offro un punto d'arrivo. Non t’impongo il mio punto di vista. So solo che allo spettatore è chiesto di riflettere, e forse di colmare alcune lacune che sono state lasciate tra le righe di un’opera visiva. Lo scrittore Umberto Eco avrebbe detto che la fotografia è come un’opera aperta – “proprio così come un’opera aperta” in quel luogo in cui l’osservatore è libero d’interpretarla o di svelarla. Mi piace come hai affrontato questo tema nel tuo portfolio e il bianco e nero restituisce quel divario in confronto alla visione naturale (al colore) che ti obbliga a guardare meglio. Tanti cari saluti, Paolo.
Grazie veramente dell'apprezzamento perchè sono due temi che mi hanno coinvolto molto emotivamente e che ho cercato di raccoglierli nelle mie fotografie sperando di generare un'emozione. Un saluto Enzo