Risultato della ricerca: quartieri spagnoli
Fabrizio9972
Il Mulino Spagnolo, uno dei simboli di Orbetello, è l\'unico mulino a vento che si è conservato della serie di nove costruiti dai Senesi e successivamente restaurati dagli Spagnoli, ho visto molte foto che lo ritraevano e sono sempre stato curioso di vedere cosa avrei potuto fare una volta sul posto. Nella recente vacanza in Toscana ho dedicato al mulino 3 tramonti, 2 dei quali veramente belli, i primi 2 sono stati esplorativi, per capire cosa volevo e cosa mi piaceva o no, il fallimento per aver toppato il tempo di scatto di una lunga esposizione nel secondo tramonto mi ha fatto capire la strada che mi sarebbe piaciuta di + e così al terzo tentativo ho preso il rischio di montare il big stopper nel momento migliore per catturare il movimento delle nuvole e della laguna che negli scatti normali proprio non mi piaceva, ho parlato di rischio perché è uno scatto di 7 minuti a cui ne vanno aggiunti altri 7 per l\'NR per un totale di 14 minuti di attesa e proprio nel momento migliore, se avevo sbagliato avevo buttato totalmente un bel tramonto, fortunatamente mi è andata bene nonostante un paio di riflessi strani (molto probabilmente ho fatto l\'errore + stupido possibile dimenticandomi di chiudere il mirino e nei 7 minuti la luce filtrata ha creato il problema) che mi hanno creato qualche grattacapo in post. Logicamente prima di scattare sapevo che mi sarei ritrovato con cielo e laguna esposti correttamente e il mulino totalmente in ombra e non volendo perdere qualità aprendo le ombre o scegliendo esposizioni che fossero una via di mezzo per poi correggere poco entrambi ho deciso per la doppia esposizione, una per il mulino ed una per il resto, poi fuse assieme aggiungendo il mulino esposto correttamente sopra a quello totalmente in ombra. In post poi visto che mi piaceva il contrasto fra l\'immobilità del mulino e la dinamicità di cielo e laguna (laguna mica tanto, hehe) ho deciso di rendere totalmente illeggibile la costa sullo sfondo per aumentare la stranezza dello scatto e poi visto che sono nel mio periodo viola l\'ho aumentato un po\' e come al solito mi sono tenuto sullo scuretto, lo so, lo so, avete ragione ma è un periodo così, hehe Ora sta a voi dirmi cosa ne pensate, a me piace ma visto certe decisioni prese non ho la minima idea se possa piacere anche agli altri, non fatevi scrupoli e sparate. Ciao, Fab
mauriziot
... quella coloniale; qui siamo a Remedios, uno degli insediamenti spagnoli più antichi (1513) ma che non rientra nei circuiti turistici più noti e maggiormente frequentati dagli stranieri; pertanto ha un'autenticità  che la rende preziosa di per sè. Nella foto è ripresa, all'alba, la Parroquia de San Juan Batista de Remedios, costruita nell'800, sui resti di una chiesa del 1545; Cuba, gennaio, 2015
Toto_57
A 5 Km dall’uscita autostradale di Alessandria est (TO-PC) sorge il borgo di Piovera. Circondato da un fossato e da un vasto parco, il castello si affaccia sulla piazza del paese e si mostra ora dopo successivi rifacimenti che però non hanno intaccato la struttura originaria a ferro di cavallo con quattro torri ovali poste sugli spigoli esterni. Costruito interamente in mattoni nel XIV secolo sotto i Visconti di Milano, su antecedenti accampamenti e sulle rovine di un convento, fu fortezza e poi residenza marchionale. Passò sotto il dominio degli Spagnoli, dai Visconti fino ai Savoia che insignirono del feudo di Piovera Francesco Maria Balbi, ultimo feudatario. Dalla fine degli anni sessanta ne è proprietario Niccolò Calvi di Bergolo. Oggi l’insieme dei fabbricati scenografici ed articolati e del giardino ha un aspetto decisamente romantico.
mauriziot
... una delle principali stazioni ferroviarie di Roma, posta alla confluenza dei quartieri Pietralata, Nomentano e Tiburtino; comprende anche una stazione della Metropolitana ed è vicino alla Stazione degli autobus. Nel 2011 è stata completata un'ampia ristrutturazione che ne ha potenziato spazi e capacità, e, nell'ambito delle cerimonie per i 150 anni dell'Unità d'Italia, è stata dedicata a Camillo Benso, conte di Cavour, anche se mai la ho sentita chiamarecon questo nome. Roma, agosto, 2020
fabiofoni
Rieccoci a Carcassonne e naturalmente anche qui le scolaresche imperversano, questi erano dei pargoli spagnoli che la maestra voleva ammaestrare come dei leoni al circo........
stefano_fiori
Il Parco degli Acquedotti è¨ una vasta area archeologico-naturalistica di Roma, nel Municipio X, amministrativamente inclusa nel Parco Regionale dell'Appia Antica. Si trova tra i quartieri di Cinecittà  ed Appio Claudio, via delle Capannelle e la linea ferroviaria Roma-Cassino-Napoli; la sua estensione complessiva è di circa 15 ettari.
FabioCamoli
Una tappa inaspettata, improvvisata, molto conosciuta dagli spagnoli, un MUST che, dicono, alle Domeniche si fatica a parcheggiare in prossimità dell'accesso alla spiaggia "temporizzata". Sì, perchè la marea (+/- 1,8 mt) concede solo poche ore per godere di questo stupendo panorama: e fortuna ha voluto che arrivassi nel momento giusto, in una giornata nuvolosa e grigia, aprendosi nelle prime ore del pomeriggio. Incantevole.
giovanni949
L\'armonia dimensionale dei vecchi quartieri che resiste ancora all\'avanzata della cementificazione selvaggia \"condominiale\" in una anarchia ordinata di forme, dimensioni e colori regolata da leggi non scritte ma dettate dal buon senso.
Franco_Mazza
Lungo le strade di Sapa in Vietnam, nei quartieri non turistici, possiamo trovare anche negozi dove si vende il pesce fresco. Qui purtroppo uccidono questi pesci lungo la strada con un bastone per poi pesarli e venderli ai clienti. Ogni paese ha la sua sensibilità...
massimodelforno
Mia
India 2015. Una ragazza degli slum, quartieri poveri di Ahmedabad capoluogo del Gujarat. L'ho rincorsa per fotografarla incantato dal suo sguardo così penetrante, ad un tratto si fermò e portò le sue mani al cuore, forse per semplice timidezza forse per paura, ma quel gesto mi fece immaginare che stesse proteggendo la sua anima, si sentiva vulnerabile di fronte a quegli strani "uomini bianchi".. non potei fare a meno di scattare..
cirro71
Al limitare del centro storico di Rimini lungo il lato nord orientale, sorgono i resti dell\'anfiteatro romano, eretto nel corso del II secolo d.C.. Le dimensioni esterne sono di 117,7 x 88 metri. Ciò che doveva rendere di grande suggestione l\'utilizzo di tale manufatto, era l\'immediata vicinanza del mare, oggi distante circa un chilometro. Alla caduta dell\'impero, venuta meno la sua funzione civica, venne prima convertito in un lazzaretto, per divenire poi un vero e proprio cumulo di rovine, circondato da terreni abbandonati e, se non incolti, limitati a poveri orti. Alla fine del XVIII secolo ci furono i primi tentativi di riportare alla luce i resti dello storico anfiteatro, ma con scarso successo. Una parziale opera di scavo venne effettuata nel secolo successivo, ma le distruzioni dei quartieri limitrofi della seconda guerra mondiale riportarono la destinazione del sito a deposito di macerie. Purtroppo ancora oggi quest\'area non può vedere la completa luce, perché nell\'immediato dopoguerra venne ad insediarsi un centro educativo per l\'infanzia tutt\'ora in funzione.
Toto_57
Pecetto di Valenza (Apsèj in piemontese) è un comune di 1.273 abitanti della provincia di Alessandria. Di origini romane era noto come \"Pecetum Valentinum\" in quanto localizzato in prossimità dell\'attuale Valenza, allora importante presidio a guardia degli attraversamenti sul Po. Era costruito attorno ad una grande villa, la tipica struttura economica patrizia del tardo periodo repubblicano e del primo impero romano, una combinazione di resistenza di campagna, fattoria e fabbrica. Fu probabilmente evangelizzato dal vescovo di Pavia San Siro e dopo la dominazione Longobarda entrò a fare parte della marca Aleramica attorno all\'anno Mille, per poi essere feudo del vescovo di Vercelli e dei signori di Occimiano nel XI e XII secolo. La posizione dominante su una diramazione della romana via Iulia che conduceva all\'attuale Asti, i cui resti sono stati ritrovati nella sottostante Pellizzari in prossimità della moderna provinciale, ne faceva un luogo di rilevante importanza economica e militare. Sulla sommità della rupe tufacea che domina la parte nord del paese fu infatti costruito un castello, menzionato in una bolla imperiale del XIII secolo che elenca i benefici accordati ai Marchesi del Monferrato. Di esso non rimangono che le fondamenta di una torre ed il nome \"La Rocca\" che designa il luogo, posto immediatamente alle spalle del moderno edificio comunale: Pecetto fu infatti lungamente contesa tra i Visconti ed i Monferrato ed una volta annessa al Ducato di Milano fu poi coinvolta nella guerra tra Francesi e Spagnoli per il dominio in Italia, nel corso della quale il castello finì distrutto nel 1557. Passata ai Savoia non si menzionano fatti particolari in età napoleonica, risorgimentale e moderna, salvo l\'impiego come posto di osservazione delle mosse dell\'esercito austriaco da parte di Vittorio Emanuele II durante la Seconda Guerra di Indipendenza, a riprova della sua importanza militare. L\'economia del paese si basa sulle attività agricole ed artigianali legate alla lavorazione dei gioielli, in virtù della vicinanza a Valenza, cui ha sottratto un certo numero di abitanti attirati dalla panoramicità del luogo. La collocazione su una lunga e verdeggiante prominenza collinare orientata da sud a nord ne fa inoltre meta ideale di escursioni cicloturistiche, con salite impegnative da Alessandria attraverso Valle San Bartolomeo e da Valenza attraverso Pellizzari o lungo strada Citerna. tratto da wikipedia.
gigivoz
Spaccanapoli è una delle strade più celebri di Napoli, dove arte, tradizione, storia e cultura napoletana si coniugano mirabilmente in un caleidoscopio di sensazioni. Il nome di questo famoso tracciato cittadino, che come vedremo più avanti non è un’unica strada, bensì l’insieme di sette strade, può essere compreso se si osserva una foto scattata dall’alto della città: si nota immediatamente come tale tracciato ne divida il centro storico con precisione quasi geometrica. Il realtà Spaccanapoli dal punto di vista toponomastico non esiste, si tratta piuttosto di un nome attribuito dai napoletani al suddetto tracciato, costituito da ben sette strade: - Via Pasquale Scura (la parte più alta, nei Quartieri Spagnoli, fino all’incrocio con via Toledo) - via Maddaloni - Via Benedetto Croce (che attraversa Piazza del Gesù Nuovo fino a Piazzetta Nilo) - Via San Biagio dei Librai (antico decumano, nel cuore del centro storico, fino a via Duomo) - Via Vicaria Vecchia, Via Forcella, Via Giudecca Vecchia (nel cuore di Forcella)