Risultato della ricerca: Napoleone
leonardo_lb
...Paolina Bonaparte,sorella di Napoleone,raffigurata in una scultura a grandezza naturale,immortalata dallo Scultore Antonio Canova,nel 1805,nella celebre statua di Venere Vincitrice,un nudo femminile che ai tempi suscito' molto scalpore...A Villa Borghese,a Roma.
IvoMarkes
dedicata all\'amico Carlo.......................................................................................................................................................... PRALBOINO: Nel 569 Alboino, re del bellicoso popolo germanico dei Longobardi, dopo aver messo a ferro e fuoco il Friuli ed il Veneto, mosse il suo esercito alla presa prima di Mantova, poi di Brescia e delle altre città lombarde. Proprio in preparazione all\'assedio di Brescia, Alboino si accampò in un territorio posto ad una certa distanza dalla città. La località, per questo motivo, fu da quel momento chiamata Prato di Alboino, poi Prat\'Alboino ed in seguito Pralboino. Quando Desiderio, ultimo re dei Longobardi, fondò nel 758 il monastero di Leno, lo dotò di un vasto territorio, comprendente Pralboino, ed affidò ai monaci Benedettini la bonifica e la coltivazione di quelle terre. Il piccolo villaggio sorto al passaggio di Alboino, poté così svilupparsi e diventare una borgata sempre più importante. Dopo i primi duecento anni del Regno Longobardo ebbe inizio, con Carlo Magno, l\'era feudale e Pralboino fu ceduto, ai primi del novecento, dall\'Abate di Leno alla casata dei Gambara in cambio dei servigi resi al capostipite della famiglia, Ancilao, che aveva difeso le proprietà del monastero dagli attacchi degli Ungari. I Gambara ressero le sorti del paese come feudatari e signori sino al 1797, anno che segnò, ad opera di Napoleone, l\'abolizione dei diritti feudali con la caduta della Repubblica di Venezia, alla quale il territorio di Pralboino fu soggetto quasi ininterrottamente per 370 anni. Fino al 1815 Pralboino subì la dominazione Napoleonica e successivamente quella Austriaca fino al 1859. Fece poi parte del Regno d\'Italia e quindi della Repubblica dal 1946. ...da Wikipedia
en.giuliani
Ponte Nomentano, sul fiume Aniene, insieme al ponte Milvio e al ponte Salario era, nell'antica Roma, uno dei ponti extraurbani più importanti.
nonzo
Consiglio la visione in Salva originale ______________________________________________________________________________________________________________ Il ghetto di Venezia era la zona di Venezia dove gli ebrei veneziani erano obbligati a risiedere durante il periodo della Repubblica veneta. Il Ghetto si trova nel sestiere di Cannaregio ed è sede della Comunità Ebraica di Venezia. All\'inizio del Cinquecento gli sconvolgimenti della guerra della Lega di Cambrai portarono numerosi ebrei a riversarsi dalla terraferma a Venezia, destando sospetti e preoccupazioni da parte dei residenti cristiani. Il 29 marzo 1516 il Senato mise mano alla questione stabilendo che tutti gli israeliti dovessero obbligatoriamente risiedere nella località del Ghetto Nuovo. Nasce così un\'istituzione che verrà poi ampiamente applicata anche nel resto d\'Europa. Il Ghetto Nuovo si presenta tuttora come un\'isola i cui accessi avvengono solo tramite due ponti. In corrispondenza di questi esistevano dei robusti cancelli che venivano chiusi e sorvegliati di notte, poiché agli abitanti era permesso uscire dal quartiere solo di giorno e con dei segni distintivi. Tutto ciò non impedì la crescita demografica della comunità, favorita anche da consistenti ondate immigratorie da tutta l\'Europa. Per ricavare un numero sufficiente di alloggi si dovette provvedere all\'espansione in verticale degli edifici; tutt\'oggi le costruzioni del Ghetto, caso unico a Venezia, si caratterizzano per la notevole altezza, sino ad otto piani. Con la caduta della Repubblica e l\'avvento di Napoleone furono eliminate le discriminazioni nei confronti degli ebrei i quali furono equiparati in tutto agli altri cittadini. Le porte del ghetto furono eliminate così come l\'obbligo di residenza. Al giorno d\'oggi questo complesso è rimasto abbastanza integro anche se gli ebrei veneziani sono ormai poche centinaia. Due sinagoghe sono tuttora aperte al culto. Fonte Wikipedia
allo1953
LA FORMA DELLA ROSA DA QUESTO PDR
allo1953
PARTICOLARE FORMA DELLA ROSA DA QUESTO PDR
IvoMarkes
Borghetto sul Mincio, uno dei borghi più belli d\'Italia................ Borghetto sorge nella valle del fiume Mincio, ai piedi del ponte visconteo. Nei pressi del centro abitato sorgeva la stazione della ferrovia Mantova-Peschiera. Parte della sede di questa linea è stata reimpiegata per la pista ciclabile che collega Mantova a Peschiera del Garda costeggiando il Mincio per lunghi tratti. Il 30 maggio 1796 qui si svolse una battaglia in cui Napoleone sconfisse gli austriaci guidati da Beaulieu (l\'area di Borghetto era presidiata da Schottendorf con 7 battaglioni e 15 squadroni); il 6 agosto dello stesso anno fu teatro di un cannoneggiamento francese da parte di Augerau e Serurier. Nel XIX secolo Borghetto si trovò coinvolta in varia misura nelle guerre dell\'epoca risorgimentale: il 9 aprile 1848 si ebbe uno scontro tra piemontesi (3ª divisione guidata da Broglia) e austriaci i quali si ritirarono guastando il ponte di legno; il 29 giugno 1859 vi sostò il III corpo francese di Niel; il 23 giugno 1866 si accampò la divisione Sirtori. In seguito alla seconda guerra d\'indipendenza Borghetto, trovandosi sulla destra del fiume Mincio, venne assegnata al Regno d\'Italia, mentre il capoluogo comunale rimase al Regno Lombardo-Veneto; pertanto Borghetto divenne frazione di Volta. Nel 1954 nelle vicinanze del ponte di legno sul Mincio sono state girate alcune scene del film Senso di Luchino Visconti. Il borgo ha conosciuto a partire dagli anni novanta del XX secolo un\'intensa opera di restauro che ha riqualificato le case a cavallo del Mincio le quali sono state trasformate in locali pubblici.
Djt27
Lago di Garda con punta San Vigilio e, dietro, il monte Pizzocolo che, visto dalla sponda veronese, sembra il profilo sdraiato di un volto ... che nella tradizione viene associato a Napoleone ed in particolare al suo naso
emilianomarcon
Villa Manin è un grandioso e armonico complesso settecentesco, oggi sede di importanti mostre d'arte di livello internazionale. È una delle ville venete più grandi d’Italia e fu la prestigiosa dimora dei nobili Manin, tra cui Lodovico, ultimo doge della Repubblica di Venezia. Fu proprio qui che, nel 1797, Lodovico dovette assistere alla firma del Trattato di Campoformido con cui Napoleone decretò la fine della Serenissima.
emilianomarcon
Villa Manin è un grandioso e armonico complesso settecentesco, oggi sede di importanti mostre d'arte di livello internazionale. È una delle ville venete più grandi d’Italia e fu la prestigiosa dimora dei nobili Manin, tra cui Lodovico, ultimo doge della Repubblica di Venezia. Fu proprio qui che, nel 1797, Lodovico dovette assistere alla firma del Trattato di Campoformido con cui Napoleone decretò la fine della Serenissima.
vico
Pesce Napoleone, Fish Head, Maldive
MAURY06
La Rocca d' Anfo è una poderososa fortezza situata nel Comune di Anfo (Bs). Prima Viscontea, poi Venezia, Napoleone la ampliò affidando le modifiche ai migliori architetti militari dell' epoca. Nell'immagine la sommità della torre ripresa dall' interno
francescofoschi
VILLA REALE DI MARLIA: UN’ILLUSTRE DIMORA CHE GODE DA SECOLI DI FASCINO E SPLENDORE. IN ITALIA NON SONO MOLTE LE RESIDENZE D’EPOCA RICCHE DI CHARME BELLEZZA E DI UN GLORIOSO PASSATO COME VILLA REALE. L’ELEGANZA SENZA TEMPO DELL’INTERA PROPRIETÀ VI ACCOMPAGNERÀ IN UNA RILASSANTE PASSEGGIATA. La Villa Reale di Marlia (XVII sec.), circondata da alte mura che sembrano proteggerla dal tempo che passa, sorge a Lucca, nel cuore della Toscana, in una posizione privilegiata ai piedi dell’altopiano delle Pizzorne. Considerata una tra le più importanti dimore storiche d’Italia, nel XIX secolo è stata residenza di Elisa Bonaparte Baciocchi, sorella di Napoleone e Principessa di Lucca. La proprietà si estende su una superficie di 16 ettari e annovera numerosi e raffinati giardini, vere rarità botaniche e imponenti palazzi edificati nel corso dei secoli. Il suo Parco è percorso dai viali delle Camelie ed ospita due famosi Teatri, quello d’Acqua e quello di Verzura (dove si esibì spesso il celebre violinista N. Paganini per Elisa Baciocchi); a impreziosirlo si aggiungono il Giardino dei Limoni, con il gruppo marmoreo di Leda e il Cigno, e il Giardino Spagnolo di gusto Decò. Da non perdere le diverse residenze d’epoca che arricchiscono la visita al Parco come: la Villa del Vescovo (XVI sec.), adiacente al Ninfeo detto “grotta di Pan”, e l’elegante Palazzina dell’Orologio con la loggia panoramica (XVIII sec.).