dave78bo
Apr 16 2008, 04:56 PM
Volevo sperimentare l'iperfocale con i miei obiettivi...
L'iperfocale è la distanza alla quale impostare il fuoco per avere una profondità di campo che va dalla metà dell'iperfocale all'infinito.
Faccio un esempio
Se prendo il 18-55mm e lo imposto su 18 con un f stop di 3.5 ho una iperfocale di 4.83 metri, vale a dire che se io metto a fuoco a 4,83 metri ottengo una profondità di campo che va da 2,415 metri all'infinito.
Piu chiudo il diaframma e piu la profondità di campo aumenta
Per esempio ad f8 l'iperfocale è 2.08metri e quindi la profondità di campo va da 1 metro all'infinito
Ma dato che sugli obiettivi del kit non ho la scala delle distanze, come faccio a sapere a che distanza il mio obiettivo mette a fuoco?
_andrew_
Apr 16 2008, 08:18 PM
Ciao,
prova a guardare
QUA; dovrebbe esserci la soluzione al tuo quesito
Saluti,
Andrea
Moua
Apr 16 2008, 08:46 PM
Quello che non capisco è perchè su alcuni obiettivi (come il 18-55) mancano le indicazioni sulla distanza di messa a fuoco sull'obiettivo, o le tacche sulla profondità di campo. Non mi sembra sia particolarmente complicato o no?
dave78bo
Apr 16 2008, 09:39 PM
come immaginavo... anche se la macchina ha le informazioni sulla distanza del soggetto e sulla messa a fuoco, nn c'è alcun modo di saperle...
o si fa qualcosa di artigianale o niente... peccato
manis
Apr 17 2008, 02:33 PM
Il non avere la scala delle distanze non è un problema grave per l'utilizzo del'iperfocale.
Questo perchè il valore dell'iperfocale è una valore "indicativo" che va utilizzato con attenzione.
Come hai detto giustamente tu l'iperfocale è la distanza alla quale impostare il fuoco per avere una profondità di campo che va da circa la metà dell'iperfocale all'infinito. Vanno però tenuti in considerazione molti altri fattori fra cui:
1) La profondità di campo (l'area di "nitidezza accettabile") prima e dopo del punto di messa a fuoco dipende dalla dimensione della stampa finale, dalla distanza da cui sarà guardata, oltre che dalle capacità visive dell'osservatore.
E quindi varia se faccio una stampa 10x15, una stampa 30x45 od una stampa 100x150 da appendere alla parete..
2) Il calcolo della profondità di campo tiene ovviamente conto solo della perdità di nitidezza dovuta alla distanza dal piano focale, ma non tiene conto di tutti gli altri fattori (aberrazioni varie, diffrazione, ecc.) che si sommano fra loro e fanno diminuire la nitidezza.
3) La nitidezza diminuisce in maniera progressiva, man mano che ci si allontana del piano di messa a fuoco e la profondità di campo definisce una zona di nitidezza accettabile, ma ciò non significa che all'interno di quella zona tutto è perfettamente nitido e al di fuori improvvisamente tutto non lo è.
4) Le focali indicate sugli obiettivi spesso non sono precise, ed anche la scala delle distanze (quando c'è) non è detto che sia sempre corretta (soprattutto negli zoom, cambiando la focale e mettendo a fuoco lo stesso punto spesso la distanza di messa a fuoco indicata sull'obiettivo cambia).
Tutto questo per dire che l'iperfocale va presa come un'indicazione e non un valore preciso da seguire alla "lettera".
Nel caso di un obiettivo che non ha la scala delle distanze è sufficiente focheggiare su di un punto che vediamo "ad occhio" essere alla distanza desiderata (iperfocale). Nell'esempio che hai fatto è sufficiente focheggiare su di un punto che vediamo essere a circa 5 metri di distanza, ricomporre e scattare. L'esperienza aiuta, e comunque con il digitale, se possibile, non costa nulla fare due o tre scatti dello stesso soggetto con diaframmi e/o punti di messa a fuoco differenti per andare sul sicuro.
Ciao,
Fabrizio