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francedesa
Salve a tutti , premetto che non sono un professionista scatto cosi' per passione , ho da Dicembre una D300 e provengo da una F80 che mi ha dato molte soddisfazioni , mi sento di scrivere queste righe perche' da quando ho questa reflex la magia dello scatto mi si e' allontanata , ora mi spiego , mi svegliavo magari il sabato mattina mi recavo dal fotografo e compravo un rullo di Velvia 50 e partivo in giro per la mia vallata a fare foto , la sera prima di tornare a casa ripotavo il rullo dal fografo per lo sviluppo e aspettavo con eccitazione il martedi per vedere le dia proiettate.
Oggi quando torno a casa sono contentissimo per carita', porto a casa il triplo degli scatti (poi magari li cestino tutti) pero' non riesco a capire se la foto che ho fatto e' bella ho brutta , magari modificando quello migliora toccando ,quello peggiora ecc , alla fine non ci capisco piu' nulla (ripeto non sono un professionista e il pc lo uso davvero poco) , ora trovo che ci sono un milione di fattori che ti fanno dire se uno scatto e bello oppure no , io, probabilmente non essendo un esperto , faccio fatica a capire tutti questi nuovi termini che probabilmente c'erano anche prima , io mi ricordo che personalmente quando avevo una Dia ben esposta , ben messa a fuoco , e ben inquadrata dicevo " bhe quasi quasi questa la stampo" ora ad asempio avro' fatto quasi 4000 scatti e' ho solo fatto una stampa di 20x30 , ma forse non tanto per come era venuta la foto, ma piu' che altro per la curiosita' di vedere uno scatto stampato creato dalla D300..
Non ho nulla contro il digitale ( non voglio fraintere , per i nostri soldi ,fortuna che esiste il digitale)e' sopratutto contro la D300 che anzi, sicuramente chi ne capisce non puo' che parlarne bene , e solo che secondo me con l'avvento di queste tecnologie e' cambiata in po' la filosofia della fotografia ( sicuramente in meglio) ma per chi come me non ha molta dimestichezza col pc , e non e' abituato a guardare una fotografia su un monitor sembra quasi di non essere piu' capace a fare foto.
Sicuramente e' solo un momento dove trovo qualche difficolta' e col tempo e la voglia di fare foto (che questa non passa mai) tutto questo pensare mi passera' .
Scusate se vi ho rubato del tempo per leggere questa mia cretinata , ma mi chiedevo se a qualcuno di voi fossero capitati gli stessi pensieri (forse ai professionisti no..).
Saluti

Francesco

Dino Giannasi
Salve Francesco,

non è una cretinata, solo che è un argomento di cui si sarà parlato cento volte. Secondo me cambia poco riportare il discorso a una macchina piuttosto che un'altra. Voglio dire che anche con il progredire della tecnologia contenuta nel corpo queste considerazioni fatte con una D300 invece che con una D1, con una rullino per fare stampe invece che diapo, cambia poco...
Ormai sono anni che la situazione è delineata, che il trend è deciso. Sono due "mondi" diversi, pur facendo parte tutti e due dell'universo fotografia.
Hanno pregi e difetti e non si escludono per forza: chi ti impedisce di continuare ad uscire con la tua Velvia e provarne la gioia? Usa ciascun "mondo" per i vantaggi che ti può offrire e i piaceri che ti può dare, scegli di volta in volta quello che è più nelle tue corde.

Leggevo proprio ieri in un post di un addio commosso di un utente alla sua camera oscura: io non ho mai sviluppato per mio conto, ma ho giusto ritirato fuori la mia reflex analogica e domenica prossima la porterò con me al raduno con gli amici fotografi toscani, con un bel rullino b/n che farà compagnia ai NEF della mia amata Nikon digitale (che è una meraviglia e mi ha aperto il suo "mondo"). E' totalmente manuale e non vedo l'ora di star lì a pensare a come devo scattare per non smarronare un fotogramma...

saluti, Dino
enrico
Aggiungo qualche considerazione a quelle di Dino.
Capisco il tuo stato d'animo ma, credimi, il nuovo mondo che ti si apre con il digitale è un arricchimento. Con l'analogico hai fatto diapositive. ottima cosa. Il tuo intervento sull'immagine era limitato alla ripresa. Il resto del processo era affidato al laboratorio che lo eseguiva più o meno meccanicamente. Io, come moltissimi altri qui nel forum, oltre che di diapositive, ho sviluppato e stampato in camera oscura ed ho scoperto, fin dalle prime volte (avevo 15 anni ed ora ne ho 62) come la costruzione di una immagine prosegue creativamente anche dopo lo scatto. Con il digitale hai la possibilità di essere tu l'artefice di tutto il processo. Dici che sei alle prime armi col computer e le enormi possibilità di intervento in postproduzione ti sconcertano un po'. Devi solo fare pratica ed imparare ed il tuo orizzonte fotografico si allargherà ed arricchirà.
E' vero che l'analogico ed il digitale offrono emozioni diverse. Pur essendo passato da qualche anno al digitale che offre indiscutibili vantaggi sull'analogico, le emozioni più intense le provo quando vado a fare qualche ripresa con le carte calotipiche o le lastre all'albumina, pensa un po', usando non una delle macchine di oggi, nè di ieri, ma una macchina di legno autocostruita sul modello di quelle di talbot! Ti assicuro che, attraverso quegli antichi e macchinosi metodi, ho la sensazione di cogliere la vera essenza della fotografia.
http://www.nital.it/forum/index.php?showtopic=53279
Un saluto e buone foto
Enrico

Alessandro Castagnini
Sposto al bar.

Ciao,
Alessandro.
Massimo.Novi
QUOTE(francedesa @ Mar 5 2008, 12:32 AM) *
....ma per chi come me non ha molta dimestichezza col pc , e non e' abituato a guardare una fotografia su un monitor sembra quasi di non essere piu' capace a fare foto.
....


Ciao

Il punto è proprio quello.

Sei "addicted" sul fatto che digitale=PC. Come tantissima gente.

Il supporto è cambiato (pellicola->memoria) ma il resto no. Ma ovviamente con il digitale si può giocare di più e dare maggiore importanza all'attrezzatura.

Una cura?

Fai le tue foto. Poi NON aprirle sul PC. Nemmeno per un secondo. Scatta in JPEG alla migliore qualità. Regola tutto "on camera". E non farti irretire dal RAW e roba simile.

Poi prendi la scheda (o masterizza i file su DVD ma SENZA guardarli) e vai a farli stampare TUTTI 10x15 o 13x19 (dipende quanto vuoi spendere).

All'inizio sarà costoso ma avrà effetti benefici quali:

1) la pianti di pensare digitale=PC

2) scatti meno ma meglio (anche per spendere meno)

3) conosci bene i limiti ed i pregi dell'attrezzatura

4) migliori la capacità di esporre bene

Dopo un poco vedrai che recuperi il discernimento tra uno scatto valido e uno "riempimemoria".

Provaci. Sembra una cura Zen ma è utile.

Saluti
mdj
QUOTE(manovi @ Mar 5 2008, 10:10 AM) *
Una cura?

Fai le tue foto. Poi NON aprirle sul PC. Nemmeno per un secondo. Scatta in JPEG alla migliore qualità. Regola tutto "on camera". E non farti irretire dal RAW e roba simile.


Non sono per nulla d'accordo!

Se un fotoamatore con una DSLR si limita a scattare direttamente in JPG, tanto vale che usi una Coolpix.

Il bello della fotografia digitale sta proprio nel suo formato grezzo (RAW o .NEF che sia) che permette di avere molto di più di quello che una volta era il NEGATIVO.
La possibilità del controllo dell'ESPOSIZIONE (l'errore più comune, ma anche il punto di più difficile da azzeccare alla perfezione) già da sola ne obbliga all'utilizzo.

Il mio consiglio è invece di provare i vari settaggi della DSLR e di limitarsi (all'inizio) in post produzione anche solo alla regolazione dell'esposizione (quando necessario) e convertire i file in TIFF per andare in stampa (esclusivamente in un laboratorio, e con dimensioni di stampa di almeno cm. 20x30), per capire gli effetti delle impostazioni on-camera. Consiglio il formato TIFF per evitare di perdere la qualità originaria del file.

Poi, il tempo e la nostra voglia di imparare ci diranno se approfondire il tipo di elaborazione, provando ad intervenire sul controllo della luminosità, sul contrasto, e sperimentare altre elaborazioni che solo la fotografia digitale può considerare INFINITE.

Benvenuto tra noi!
giovanni scaburri
Quella che vivi è una vicenda che prima o poi - forse prima- ti sarebbe piombata addosso anche con l'analogico.
Mi lancio perché ho ben chiara la frustrazione.
Ne sono rimasto coinvolto pure io. Avevo 17 anni ora ne ho 56.
Della serie meglio presto che tardi ho chiuso nella borsa le mie due Nikon, le due Ralex biottoche e altre mostruosità dell'epoca per rilanciarmi con bidoni del Dixan, che all'epoca erano formidabilmente rotondi e scatole di vario tipo e misura.
In verità tutto ciò fu il risultato di un fortunato quanto formidabile incontro che mi contaminò con un virus che ancora oggi continua a contaminarmi grazie a periodiche inalazioni. Anzi devo andare a trovarlo.
Parlo dell'incontro con uno storico della fotografia che mi ha insegnato cosa è la fotografia e ha pensare fotograficamente ma non solo.
Cinico e formidabilmente antipatico mi ha fatto capire che esistono più fotografie di elefanti che elefanti in carne ed ossa, lo stesso vale per le farfalle e i culi intesi come sederi.
Mi ha parlato di ricerca e consumi fotografici destinati solo all'arricchimento delle imprese del settore e all'impoverimento delle capacità-possibilità crerativa del fotografo. Lo slogan della più importante casa fotografica fu infatti subito questo "voi fate clik e al resto pensiami noi".
Pensa che una sera mi dimostrò con i bilanci della Kodak in mano che con il ricavato degli scatti delle diapositive effettuato dal solo parco fotoamatoriale si sarebbe potuto dare ad ogni abitante del pianeta una fetta di carne al giorno.
Ma andiamo avanti.
Tecnologie sempre più "evolute" sono intervenute sui materiali sensibili e sulla macchina da ripresa fino ha rendere assolutamente inutili le articolazioni della mano.
Sono passati trenta anni, ero al Politecnico di Milano mentre la persona di cui ho parlato sopra teneva un corso di fotografia applicata alla didattica ad un centinaio di insegnanti. Durante una pausa si ritirò in una aula per rilasciare un' intervista al corriere della sera e di quella intervista mi è rimasto impresso un passaggio di cui venni chiamato a testimone come unico rappresentante della cattegoria dei burattinai presente.
In quel passaggio venne detto che a proposito degli sviluppi del settore nei prossimi vent'anni, ricordo che eravamo agli inizi degli anni settanta, avremmo assistito al grande fenomeno della prograssiva scomparsa dell'articolazione delle dita in quanto sarebbe bastato lo zoccolo, anche di un asino senza nulla togliere, per prendere una fotografia.
Ora forse parrà un'estremizzazione?
Mi auguro scontata ogni considerazione sull'istantanea analogica o indifferentemente digitale per sostenere che la tecnologia digitale, toglie all'impresa fotografica gran parte del controllo sui consumi e restituisce inoltre ai soggetti forti possibilità creative ripescando inoltre dal parco delle immagini che esistono la possibilità di giocare tutte le elaborazioni desiderate.
Del resto la vera frustrazione del fotografo è quella di ririprodurre la 100.000.000.000.............0 immagine di un xxx o di un mirtillo.
Ciao
gianni
giovanni scaburri
xxx NO!
Ma culi sì?
Della serie "La forza del plurale".
Ma daiii!
senza saluti
smilinodigitale.gif
enrico
QUOTE(giovanni scaburri @ Mar 5 2008, 01:46 PM) *
Parlo dell'incontro con uno storico della fotografia che mi ha insegnato cosa è la fotografia e ha pensare fotograficamente ma non solo.

Ciao Gianni,
parli forse di Ando Gilardi?
Enrico
giovanni scaburri
QUOTE(enrico @ Mar 5 2008, 02:04 PM) *
Ciao Gianni,
parli forse di Ando Gilardi?
Enrico

si
ciao
enrico
QUOTE(giovanni scaburri @ Mar 5 2008, 02:20 PM) *
si
ciao


L'ho riconosciuto dalla breve descrizione che ne hai fatto: un grande!
Enrico
davidebaroni
Anche io lo avevo subito riconosciuto. smile.gif
Sto ancora ricercando un articolo, che se non erro portava la sua firma, sulla qualità delle ottiche... Il cui titolo era anche l'unità di misura proposta, e cioé le "lire per millimetro", in contrasto con le "linee per millimetro" tanto di moda all'epoca. biggrin.gif
Anzi, se qualcuno ce l'ha, potrebbe mica scansionarlo e mandarmelo? Glie ne sarei grato in eterno. smile.gif
Ciao,
Davide
enrico
QUOTE(twinsouls @ Mar 5 2008, 05:44 PM) *
Anche io lo avevo subito riconosciuto. smile.gif
Sto ancora ricercando un articolo, che se non erro portava la sua firma, sulla qualità delle ottiche... Il cui titolo era anche l'unità di misura proposta, e cioé le "lire per millimetro", in contrasto con le "linee per millimetro" tanto di moda all'epoca. biggrin.gif
Anzi, se qualcuno ce l'ha, potrebbe mica scansionarlo e mandarmelo? Glie ne sarei grato in eterno. smile.gif
Ciao,
Davide


Ciao Davide,
se lo trovi, invialo ancghe a me.
Enrico
pagrk
Probabilmente, riferendomi a quanto detto da Francedesa, la sensazione di non saper più fotografare rispetto a quando si fotografava con le 35 mm è che molti, io compreso, all'inizio dell'uso del digitale sono portati a scattare un numero spropositato di foto, cosa che prima veniva fatta con estrema attenzione, valutando attentamente la scena ,la luce e il soggetto ecc, tutto per salvaguardare il numero di scatti da poter fare.
Ci si ritrovava così , sviluppando un rullino, con il 40-50 % di foto "buone" mentre adesso, con la DLSR si scatta si scatta xchè magari ci sono 2 o 3 o 4 giga di memoria da sfruttare...e poi scaricandole sul pc magari ci si rende conto di aver fotografato tanto ma nulla ci colpisce....
Vedrà che con il tempo cambierà atteggiamento e ritornerà più selettivo ritrovando il piacere di fotografare.

Francesco Martini
Francesco...
saro' breve!!! messicano.gif
Con il digitale si tende piu' a "scattare" che a "fotografare"...Quindi, quando esci a far foto immagina di avere un solo rullino di Dia velvia..e al massimo scatta solo 36 foto.....anche meno...
ma buone!!!! rolleyes.gif
Francesco Martini

giovanni scaburri
QUOTE(enrico @ Mar 5 2008, 05:46 PM) *
Ciao Davide,
se lo trovi, invialo ancghe a me.
Enrico

Se vi interessa il ragionamento che c'è dietro lo posso riprodurre ma per quanto riguarda l'articolo dovrei cercarlo nel mio archivio tenuto conto che senza esagerare è un articolo di trenta anni fa. Mi pare di avere da qualche parte anche la registrazione di una sua lezione dove parla proprio di questa cosa.
gianni
enrico
Sarebbe interessante avere la registrazione!
Ciao
Enrico
davidebaroni
QUOTE(enrico @ Mar 5 2008, 10:23 PM) *
Sarebbe interessante avere la registrazione!
Ciao
Enrico

Concordo. smile.gif
Ma mi accontenterei dell'articolo... rolleyes.gif
Ciao,
Davide
roberto depratti
Ciao Francesco,
il mio consiglio (d'altra parte è quello che io faccio) è di proseguire ad utilizzare "anche" la Tua F80. Alterna oppure vai in giro con entrambe. Scatterai sicuramente di più con la D300 e porterai a casa ancora qualche rullo fatto con la F80.
E' anche un buon modo per imparare a cnoscere la Tua nuova macchina e soprattutto il nuovo mondo "digitale", in modo graduale.
Comunque considera che la D300 è una gran macchina, quindi abbi la costanza di proseguire il percorso fotografico ampliando le conoscenze. Non l cnsiderare cme un diverso modo di "cliccare".

Roberto Fotocamera.gif cool.gif
giovanni scaburri
QUOTE(twinsouls @ Mar 6 2008, 10:29 AM) *
Concordo. smile.gif
Ma mi accontenterei dell'articolo... rolleyes.gif
Ciao,
Davide


MALEDIZIONE!
L'ho sempre detto che bisogna organizzare l'archivio!
Dove potrei trovarlo l'articolo?
Su Photo13, Photo, Progresso fotografco, vie nuove?
Saperlo.
AIUTO!!!!!!
gianni
francedesa
Grazie a tutti , forse e vero da quando ho la D300 ho fatto tanti di quei scatti inutili che sicuramente con la f80 non avrei fatto , dovrei grazie al vostro consiglio , immaginare di avere la pellicola e di cercare un'immagine e non uno scatto in piu' solo perche' e' gratis.

Saluti
Francesco
_Led_
QUOTE(giovanni scaburri @ Mar 5 2008, 03:46 PM) *
...
Cinico e formidabilmente antipatico mi ha fatto capire che esistono più fotografie di elefanti che elefanti in carne ed ossa, lo stesso vale per le farfalle e i culi intesi come sederi.
...
Mi auguro scontata ogni considerazione sull'istantanea analogica o indifferentemente digitale per sostenere che la tecnologia digitale, toglie all'impresa fotografica gran parte del controllo sui consumi e restituisce inoltre ai soggetti forti possibilità creative ripescando inoltre dal parco delle immagini che esistono la possibilità di giocare tutte le elaborazioni desiderate.


Del resto la vera frustrazione del fotografo è quella di ririprodurre la 100.000.000.000.............0 immagine di un xxx o di un mirtillo.
Ciao
gianni


Azz... se hai ragione! wink.gif

QUOTE(giovanni scaburri @ Mar 5 2008, 03:55 PM) *
xxx NO!
Ma culi sì?
Della serie "La forza del plurale".
Ma daiii!
senza saluti
smilinodigitale.gif


Il censore è, o almeno a me sembra, un automa digitale.

L'effetto ottenuto si ricollega paradossalmente al contenuto della discussione.
davidebaroni
QUOTE(giovanni scaburri @ Mar 7 2008, 09:58 AM) *
MALEDIZIONE!
L'ho sempre detto che bisogna organizzare l'archivio!
Dove potrei trovarlo l'articolo?
Su Photo13, Photo, Progresso fotografco, vie nuove?
Saperlo.
AIUTO!!!!!!
gianni

Se non ricordo male, era su Progresso Fotografico. Altrimenti su Photo. Erano le uniche due riviste che compravo... Oltre a Zoom, ma Gilardi non ha mai lavorato per loro, che mi risulti. smile.gif
Davide
Gipsy
Francesco,

il digitale ti permette di usare la 'camera chiara', senza chimici, per lavorare sull'immagine con l'uso degli strumenti comuni del computer, che ormai serve pure a respirare...non mi sembra malaccio, no?

Comprendo lo shock da dslr (e che dslr.., congratulations!).

Ciao wink.gif

Giuseppe
Massimo.Novi
QUOTE(mdj @ Mar 5 2008, 01:02 PM) *
...Se un fotoamatore con una DSLR si limita a scattare direttamente in JPG, tanto vale che usi una Coolpix.


Interessante. Sarà il caso di informarne tutti i professionisti che scattano "rigorosamente" in JPEG.

Il RAW fa più vittime della febbre gialla...

QUOTE(mdj @ Mar 5 2008, 01:02 PM) *
Il bello della fotografia digitale sta proprio nel suo formato grezzo (RAW o .NEF che sia) che permette di avere molto di più di quello che una volta era il NEGATIVO.
La possibilità del controllo dell'ESPOSIZIONE (l'errore più comune, ma anche il punto di più difficile da azzeccare alla perfezione) già da sola ne obbliga all'utilizzo.


Infatti usando il RAW si disimpara a capire quale è il contrasto di luce dell'immagine e si pensa "poi lo tiro su con NX (o ACR)".

Ottenendo un recupero alte luci senza colori o ombre con un bel rumore. Ma poi c'è l'HDR (per colori cartoon) che rimedia...

Il RAW è utile in determinati casi. Non è una scuola di fotografia. Ci sono "appassionati" che scattano con rapporti di contrasto 8:1 e poi vogliono recuperare "l'ombra del casale" e contemporaneamente "il sole che fa capolino tra i monti".

QUOTE(mdj @ Mar 5 2008, 01:02 PM) *
... limitarsi (all'inizio) in post produzione anche solo alla regolazione dell'esposizione (quando necessario) ...


Sbagliare l'esposizione è qualcosa che dovrebbe spingere a migliorare la cognizione tecnica, non a imparare come Photoshop o NX cercano di metterci una pezza.

Un bel filtro graduato a volte è utile....

QUOTE(mdj @ Mar 5 2008, 01:02 PM) *
...sperimentare altre elaborazioni che solo la fotografia digitale può considerare INFINITE.
...


Purtroppo ciò è tristemente vero (o considerato tale da moltissimi).

Saluti
Davide-S
Il formato raw può aiutare parecchio... ma è sempre meglio non farci affidamento!

È bene cercare di ottenere la foto "finale" sul campo che sul computer...

Certo, con la comodità della PP si possono sistemare un bel po' di valori...

ma ciò può portare ad una "perdita della padronanza" della tecnica fotografica a favore, invece, di quella dei software di fotoritocco...

Il raw è una sicurezza in più, ma deve essere solo una scialuppa di salvataggio.

Sotto questo punto di vista, invidio i fotografi "analogici" Pollice.gif
davidebaroni
Tema interessante... smile.gif
Uso questo post del mio omonimo per dare anche i miei due cent sull'argomento.

QUOTE(Davide-S @ Mar 7 2008, 07:08 PM) *
Il formato raw può aiutare parecchio... ma è sempre meglio non farci affidamento!

È bene cercare di ottenere la foto "finale" sul campo che sul computer...


Su questo sono parzialmente d'accordo. Ovvero, la foto dev'essere "buona" dallo scatto, questo secondo me non si discute. Ma il computer, lo "sviluppo digitale", ha sostituito in tutto e per tutto la buona vecchia camera oscura. E così come nel b/n argentico scegliere un tipo di sviluppo piuttosto che un altro, un tipo di agitazione piuttosto che un altro, una temperatura del bagno o un'altra ecc. influiva sul risultato finale (ed era meglio saperlo, perché così si poteva "tarare" la foto sul tipo di trattamento che si sarebbe fatto poi, o il trattamento sul tipo di risultato desiderato), oggi si fanno le stesse identiche cose in modo "digitale" con un programma di elaborazione delle immagini.
L'esposizione però deve sempre essere ben calcolata, la composizione curata, eccetera. Come diceva qualcuno tempo fa su questo stesso forum, "Una foto non riuscita, una brutta foto, necessita di due sole operazioni di post produzione: cestino e svuota cestino".

QUOTE(Davide-S @ Mar 7 2008, 07:08 PM) *
Certo, con la comodità della PP si possono sistemare un bel po' di valori...

ma ciò può portare ad una "perdita della padronanza" della tecnica fotografica a favore, invece, di quella dei software di fotoritocco...

Come ho detto prima, esattamente come prima era "meglio" avere padronanza di entrambe le fasi produttive, e cioé lo scatto e la camera oscura, oggi occorre avere padronanza dello scatto (esattamente come prima) e della camera chiara. smile.gif
Non ci vedo proprio alcuna differenza.

QUOTE(Davide-S @ Mar 7 2008, 07:08 PM) *
Il raw è una sicurezza in più, ma deve essere solo una scialuppa di salvataggio.

Sotto questo punto di vista, invidio i fotografi "analogici" Pollice.gif

Scialuppa di salvataggio? Oh, no... è forse una diversa filosofia di scatto. Ma per me è l'apoteosi del controllo. Invece di stare a bestemmiare per regolare certi parametri in macchina, lo faccio a posteriori. Tutto lì. Come ho già detto, la foto deve essere già buona dal momento dello scatto... altrimenti si cestina. smile.gif
Per inciso, non vedo il motivo di "invidiare i fotografi analogici". Personalmente mi comporto esattamente come facevo con le diapositive. Difficilmente un'uscita fotografica mi porta a riempire una scheda da 512 MB. Posso stare molto a lungo su una foto, prima di scattare... e magari non scattare affatto.
Ma ho un tasso di scarto decisamente basso, e la mia D70s, in quasi tre anni, non è arrivata a 4.000 scatti.
Quasi come con la pellicola.
Ciao,
Davide
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