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fabriziogruppini
Questa sera ho visitato la mostra "WORLD PRESS PHOTO 04" a Modena presso la Festa de l'Unità!

Non vi posso descivere l'effetto devastante di alcune immagini ... fotografie che vanno oltre il nostro limitato immaginario, che vanno a scavare nei nostri più intimi confini, che rompono gli schemi su cui viviamo e che ci tengono in "vita"!


Mai visto niente del genere ... quelle non sono fotografie, sono VITE
fabriziogruppini
Possibile che nessuno abbia qualcosa da dire a riguardo ... possibile che nessuno abbia visto questa mostra o qualche fotografia della raccolta !?!?

Mi sarebbe piaciuto aprire un piccolo dibattito sul valore sociale e civico della fotografia ma vedo che a nessuno interessa l'argomento !


Peccato. Un saluto a tutti wink.gif

ps. il mio "dispiacere" non è dovuto dal fatto che sia io l'autore del post ma dal mancato interesse che un argomento così "centrale" nella fotografia ha suscitato.
Claudio Orlando
QUOTE (fabrizio_g @ Sep 21 2004, 09:44 AM)
Possibile che nessuno abbia qualcosa da dire a riguardo ... possibile che nessuno abbia visto questa mostra o qualche fotografia della raccolta !?!?
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ps. il mio "dispiacere" non è dovuto dal fatto che sia io l'autore del post ma dal mancato interesse che un argomento così "centrale" nella fotografia ha suscitato.

Gentilissimo Fabbrizio!

Concordo con te sul quesito: possibile che non interessi nessuno?
Ti rispondo: interessa tutti una mostra di quel genere, perlomeno interessa molti, dai però il tempo di rispondere... smile.gif ! L'ho visitata qui a Roma e mi ha davvero colpito unsure.gif La foto che hai postato e che è quella risultata vincitrice se non ricordo male, è una foto emblematica anche se, a mio parere, e sottolineo a mio parere, non la più rappresentativa di quella guerra, atroce come tutte le guerre. Il problema è che parlare di una mostra e dei suoi contenuti è difficile scrivendo su un forum. Perchè? Perchè senza le foto davanti si potrebbero fare solo commenti generici sul valore della mostra in se stessa e, su questo, chi avrebbe da aggiungere altro? O si potrebbe aprire un dibattito sul valore e sul "mestiere" di reporter, argomento che in passato abbiamo affrontato e su cui ci siamo anche aspramente confrontati...per esempio: le foto prodotte possono argomentare l'accaduto? O peggio: possono indirizzare verso giudizi di parte chi le guarda? O ancora: chi le scatta è portato a riprendere certe scene anzichè altre, condizionato dalla sua visione personale della vicenda o riesce a estraniarsi completamente e dare una visione la più imparziale possibile?
Ho fatto solo alcuni esempi, ce ne saranno senz'altro molti altri: Ecco magari posta così la questione potrebbe sollevare il dibattito che auspichi.
Antonio C.
La mostra in questione è passata da Milano qs primavera (e infatti ne avevamo già parlato wink.gif ).
Ribadisco le considerazioni espresse allora:
per quanto mi riguarda il valore documentaristico e di denuncia di qs immagini non si discute, sono un pugno nello stomaco, per la serie, sarebbe molto più comodo per noi "comodosi" occidentali ricchi e ben pasciuti dimenticarci che certe cose accadono realmente, e non a livello di videogioco come i ns media ce le fanno passare.
Però quest'anno, dal punto di vista tecnico, le immagini mi sono sembrate piuttosto scadenti (ed è la prima volta, per me), pixelate, stampate male, molte sembravano fotografie riprese direttamente da un video. Ovviamente è fuori luogo in qs casi appigliarsi alla non perfezione tecnica, ma ribadisco, gli anni passati erano decisamente meglio realizzate con i BN in particolare stampati a regola d'arte. Qs anno, messe da parte quasi completamente tri-x e compagne, le ammiraglie digitali da uso "sportivo" l'hanno fatta da padrone, e la qualità ne ha sofferto non poco.
Ciao!
sergiobutta
Immagini come quella postata, dicono poco, come già detto da chi mi ha preceduto, sotto il profilo fotografico, molto o moltissimo sotto il profilo socio/politico. Per rispettare il regolamento e per evitare di cadere in discussioni in cui si delineerebbero posizioni assolutamente politiche, evitiamo ogni forma di commento. Brutture come quella, purtroppo, al giorno d'oggi, sparse nel mondo, ce ne sono tante.
fabriziogruppini
E' stata forte l'impressione di vuoto, di alienazione che ho provato fissando alcune immagini della mostra!

- La prima sensazione è stata quella di completa mancanza di conoscenza, di un barlume di inventiva o perlomeno di fantasia ... un mondo dove i confini sembrano avvicinarsi e VITE che in realtà sono così tremendamente lontane dalla mia!

- La seconda è la percezione del mestiere del fotografo ... quello che parte e quello che si avventura in zone pericolose e a quello, più specificatamente, che questi uomini pensano mentre fotografano bambini orrendamente mutilati!

Dalla mostra sono uscito in timide lacrime per un misto di sdegno e sconcerto! Davvero difficile spiegare il motivo della mia reazione ma così è stata ...


Un saluto a tutti ... unsure.gif

Pegaso
Fabrizio,
come hai notato tu quelle foto trasmettono, ognuna, sensazioni forti e molto soggettive.
Io ho visitato una di quelle mostre solo una volta: non l'ho più fatto proprio perchè i soggetti sono molto forti e meritano una meditazione personale interiore molto più intima di quella che si può fare in una stanza piena di persone, in piedi ed essendo obbligati, in alcune circostanze, a seguire il "flusso".
Questo è il motivo per cui ho preferito comprare i relativi libri/cataloghi: te li puoi guardare a casa con calma e magari analizzarli con alcune persone a te vicine. Ma devi farlo immagine per immagine, non puoi discutere "il tutto".
Tieni poi conto che la qualità fotografica in Mostra è a volte veramente scadente ( blink.gif non capico perchè blink.gif ) mentre i libri/cataloghi sono in genere di qualità superiore.
Sono d'accordo con tutte le considerazioni che ha fatto Claudio: ogni foto meriterebbe un thread a parte, ma questo non è sinceramente possibile farlo su questo forum se non scegliendo alcune particolari immagini e dando uno spunto più definito per la discussione.
Quest'anno, dopo averlo sfogliato in libreria, mi sono però rifiutato di comprare il libro: il suo prezzo è stato aumentato in maniera sproporzionata rispetto al passato mad.gif !!!

Questo è il sito ufficiale del World Press Photo: se trovi un'immagine particolare da commentare ....
E non farti intimorire dal logo in alto a destra laugh.gif laugh.gif laugh.gif .

Ciao wink.gif
Angelo
Fabio Pianigiani
Caro Fabrizio

Certo che abbiamo tutti qualcosa da dire.... forse anche più di qualcosa.
Se quelle immagini hanno suscitato in te qualcosa di così profondo da arrabbiarti per una nostra intempestiva risposta .... non avertene a male.

Non vuol dire che sei capitato nel regno degli insensibili ..... e come potremmo proprprio noi "cultori" dell'immagine , essere insensibili alla potenza di essa e al messaggio celato in esse contenuto.

Questo dibattito si è già tenuto più volte, discutendo anche in maniera accorata dei grandi maestri, alcuni dei quali col passare degli anni e con il rivelarsi di certi trucchetti, tali non vengono più considerati.

Ma al di la dei maestri o non, dei pixel o della grana, del B&W o colore, quello che rimane, concordando con te , è lo sgomento, la rabbia e quel senso di inutilità verso l'inevitabile che si compie e che ci invade quando vediamo immagini di questo tipo.

Tutti questi sentimenti, vengono, a mio giudizio in modo potente, racchiusi in una parola .

L'orrore ........

Ed è proprio in questa frase, ripetuta all'infinito da un personaggio di un romanzo di Conrad, che sta la chiave di lettura della parte oscura dell'uomo.

Quella parte che la fotografia ci spara in faccia senza preavviso, e che ci obbliga a prendere coscienza del fatto che quel prigioniero incappucciato, il bambino che gli sta davanti, il loro aguzzino, ed il fotografo, sono tutti uomini esattamente come noi.

E che a secondo della parte barricata dalla quale nasci, puoi indifferentemente essere uno dei personaggi della scena.

E questo a me personalmente spaventa più della esplicita violenza dell'immagine.

Il non potermi nascondere che anch'io in una situazione diversa alla attuale, potrei essere indifferentemente vittima o carnefice, protagonista e non più spettatore della stessa scena.

Ecco cosa provo .... e quanto mi interessa l'argomento.


P.S.
Comunque, a voler vedere, non importa necessariamente mettersi davanti all'opera di un qualche affermato reporter ...... internet offre "magnifici orrori" di illustri sconosciuti.
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