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Francesco T
E' il titolo di un libro che è una rccolta di dialoghi tra l' autore ed alcuni fotografi.
E' un interessante viaggio tra i "perchè" si fotografa. I fotografi intervistati sono: Letizia Battaglia, Antonio Biasiucci, Francesco Cito, Mario Cresci, Luciano d'Alessandro, Mimmo Jodice, Marialba Russo, Ferdinando Scianna.

Se qualcuno lo ha letto, mi piacerebbe commentarlo insieme. Per ora cito una frase tratta dall' intervista con Biasiucci:
..Normalmente chi comincia a fotografare passa per alcuni luoghi comuni: il paesaggio, la foto dell'amico, oppure la fotografia tecnicamente ben fatta e così via, ed è necessario superare questa prima fase per poi fare altro. Per me è stato diverso.
Se fin da piccolo sei abituato a vedere in casa moltissime immagini, quando poi cominci a fotografare è probabile che riesci a superare più facilmente questo primo approccio all' immagine che è solitamente il più retorico.


Saluti.

AndreaSalini
Grazie per la segnalazione e per la citazione, mi sono immediatamente rispecchiato (sono effetivamente fermo ai luoghi comuni!! ) rolleyes.gif

Penso che andrò a prendere il libro oggi stesso!
Ciao
Claudio Orlando
Grazie per la segnalazione Francesco Pollice.gif
Credo acquisterò il libro...anche per sapere a cosa "altro" è approdato subito Biasiucci rolleyes.gif
Francesco T
Grazie per la segnalazione Francesco


E' anche un'interessante disamina tra la creatività...con un' analisi tra fotografia del Sud e fotografia del Nord....

In effetti, volendo imitare i titoli di certi giornali, avrei potuto scrivere:

"Effetto Bossi enlla fotografia?" biggrin.gif biggrin.gif

Ma il libro, gli autori ed il contenuto meritano maggiore rispetto.

Buona lettura!
AndreaSalini
QUOTE (Claudio Orlando @ Aug 30 2004, 03:14 PM)
Credo acquisterò il libro...anche per sapere a cosa "altro" è approdato subito Biasiucci rolleyes.gif

Mi ero fatto la stessa domanda, ricerca in internet e scopro che è approdato anche a questo......

Claudio Orlando
Ciao Andrea,
ho visitato quella mostra in questo mese di ferie e allora sono andato a prendermi il libretto dove prendo appunti e ho trovato i miei commenti su alcune sue foto riguardanti i "vulcani" ora le ricordo e sono davvero spettacoleri dal punto di vista tecnico. Erano dei grandi particolari in B.N. di lave ripresi dall'alto. Comunque devo dire che in quella mostra cerano davvero delle sorprese ohmy.gif oltre ai grandi conosciutissimi ho trovato dei ritratti in B.N. fatti con l'ausilio del flash di GIORGIA FIORIO che magari qualcuno di noi conoscerà e che per me invece è stata una gran bella novità, davvero eccezionale!
nuvolarossa
QUOTE (Francesco ex ftamb @ Aug 30 2004, 04:24 PM)

E' anche un'interessante disamina tra la creatività...con un' analisi tra fotografia del Sud e fotografia del Nord....



Questo potrebbe essere un interessante argomento di discussione.
Come cambiano le sensibilità individuali a seconda dell'ambiente circostante?
Non parliamo di Bossi e di piccole realtà nazionali, io mi riferisco al nord ed al sud del mondo, all'occidente ed all'oriente. Chi legge i libretti di istruzione delle fotocamere giapponesi, nikon incluse, specialmente di qualche anno fa avrà sicuramente notato quanto risultano "strane" per noi le fotografie di esempio che vengono allegate per illustrare le varie funzioni: i ritratti delle signorine con gli occhi a mandorla, o le foto del boschetto o del campanile.
Oppure basta farsi un giro su photonet per capire questa differenza: un fotografo giapponese o coreano si distingue subito da un americano o da un europeo. Per rimanere in Europa invece, provate a notare le differenze tra gli inglesi e gli italiani o gli spagnoli...

Questo secondo me potrebbe essere un interessante punto di partenza per una discussione hmmm.gif
Claudio Orlando
QUOTE (nuvolarossa @ Aug 31 2004, 08:10 AM)


Questo secondo me potrebbe essere un interessante punto di partenza per una discussione hmmm.gif

Difficile dividere il mondo in blocchi.

Certo però è che l'ambiente, la cultura, l'educazione, i valori influiscono certamente sul sentire di una persona. A questo proposito vorrei fare un ode a Internet e alle potenzialità di questo strumento che ci mette in contatto e a confronto con culture, gusti e esperienze che mai forse avremmo conosciuto. applausi.gif PC.gif
AndreaSalini
L'argomento mi piace!

Penso che sia indubbio l'effetto di culture diverse nel modo di vedere il mondo, anche attraverso l'obiettivo.
Nel cinema queste differenze sono ancora più palesi secondo me, si intuisce subito di che nazionalità è un regista e dove è stato girato un film, pensate alle pellicole Americane, Francesi o Italiane, le differenze sono nette, tranne rare eccezioni, per non parlare poi delle pellicole asiatiche.

Tutto ciò per dire che anche nella fotografia il modo di vivere (la cultura) influenza molto il fotografo.
Il gusto estetico è la parte maggiormente influenzata, a mio parere.
Quello che ad un europeo può sembrare eccessivo (o brutto) magari per un cinese è normale e viceversa.

Facciamo qualche esempio sfruttanto le potenzialità di internet:

Baldur Birgis Isalndese

Armindo Lopes Portoghese

Patrick Di Fruscia Canadese (credo)

allon kira Isreaeliano

Václav Širc Rep. Ceca

Jim McNitt Americano

Aggiungo solo un ultima riflessione, visto lo sviluppo di sistemi globali di condivisione delle informazioni (tipo internet) probabilmente fra qualche tempo perderemo queste differenze culturali, o meglio ci sarà una standardizzazione del "gusto", ci abitueremo a culture differenti e non faremo più caso a quelle cose che al momento ci sembrano ancora "strane".
Cosa che per me è positiva sotto alcuni punti di vista (discriminazione, intolleranza) ma negativa in quanto è un impoverimento culturale, le diversità e i contrasti (in linea di massima) quando si fondono pacificamente producono risultati notevoli.
La finisco quì senno divago troppo, scusate se sono stato prolisso!
Francesco T
Risponde Antonio Biasiucci:
"Gli autori del Sud, anche se diversi, sono forse accomunati tutti da un rapporto stretto e profondo con la propria cultura e la propria terra. Un rapporto che, per esempio, non esiste sempre nelle fotografia del Nord. Non mi riferisco tanto a Nord e Sud Italia, quanto a Nord e Sud del mondo.
Particolarmente in questo periodo, negli ultimi dieci anni, sarebbe difficile immaginare fotografi come Struth o Thomas qui a Napoli oppure in Sudamerica. Vivono una realtà differente e penso proprio che la loro sia un' esperienza sociale e culturale completamente diversa."


E' une bella presa di posizione, che ne dite?
Claudio Orlando
Cosa dire Francesco!
E' difficile, almeno per me, uscire dal generale ed entrare nel particolare. Non avendo sufficente conoscenza di un numero tale di fotografi da poter dare un giudizio così approfondito.
Il parere, più che un giudizio, che posso dare, viene solo dalla mia visione, che può essere del tutto sballata o fuorviata, dell'immagine che io ho del mondo. Visto però che per "conoscere" bisognerebbe "vivere" certe situazioni o condizioni, ecco che mi fermo dove so che da quel momento in poi ciò che dico non possa essere dettato solo da ignoranza e pregiudizio.
AndreaSalini
QUOTE (Francesco ex ftamb @ Aug 31 2004, 02:13 PM)
Risponde Antonio Biasiucci:
"Gli autori del Sud, anche se diversi, sono forse accomunati tutti da un rapporto stretto e profondo con la propria cultura e la propria terra. Un rapporto che, per esempio, non esiste sempre nelle fotografia del Nord. Non mi riferisco tanto a Nord e Sud Italia, quanto a Nord e Sud del mondo.
....."


E' une bella presa di posizione, che ne dite?

Non entro nel merito degli artisti, non ne sono in grado.

Posso dire però che la prima affermazione mi sembra leggermente pretenziosa, specialmente perchè troppo generica.
Magari a nord (inteso come dice lui nord del mondo) si vive in maniera differente il rapporto con la propria terra rispetto al sud, forse meno passionale (non vorrei entrare in un vortice di luoghi comuni) ma comunque profondo.
Questo modo di fare è dovuto proprio alla cultura diversa, a certe "altezze" si è forse propensi a confrontarsi in maniera più distaccata..... ma non in modo meno " stretto e profondo".
E poi possibile che non ci sia un autore del sud a cui non freghi niente della sua terra?? O un autore del nord infuocato per la sua patria??
Allargando il concetto: in Spagna ad esempio i Baschi sono i più attaccati alle loro radici dei loro connazionali al sud, in Italia i padani vogliono rivendicare la propria indipendenza più dei pugliesi.....
Insomma le verità assolute mi stanno leggermente antipatiche!
Gattestro
Difatti l'autore dice che questa rapporto non esiste sempre nella fotografia del nord. Ed è quel sempre che, a mio parere, fa la differenza nell'interpretazione della frase riportata.

Francesco T
QUOTE (Claudio Orlando @ Aug 31 2004, 04:04 PM)
Cosa dire Francesco!...

...ecco che mi fermo dove so che da quel momento in poi ciò che dico non possa essere dettato solo da ignoranza e pregiudizio.

Claudio, non avere paura del pregiudizio. Si intende per pregiudizio l’opinione preconcetta concepita non per conoscenza diretta di un fatto, di una persona o di un gruppo sociale, quanto piuttosto in base alle opinioni comuni o alle voci; un concetto errato (che è sempre possibile) si trasforma in pregiudizio quanto rimane irreversibile anche di fronte a nuovi dati conoscitivi.
Se invece intendiamo per pregiudizio l'opinione costruita sulla base della "nostra storia", del nostro vissuto, allora dobbiamo imaparare a fare i conti con i propri pregiudizi rimettendoli in discussione ed evitando di "cristallizzarli" in forme irreversibili.

Ciò detto, possiamo provare a fare una verifica in questo ambiente.
Provare a veder quanti hanno voglia di parlare del loro rapporto con la fotografia e che ruolo ha questa come legame con la propria terra.
Ad esempio, si potrebbe aprire un thread affinchè ognuno posti foto del proprio paese, quartiere, città e raccontarlo in parole ed immagini agli altri?
Alla fine si avrebbe già un piccolo ma significativo esempio.
Che ve ne pare?


AndreaSalini
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Claudio Orlando
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Fedro
Pollice.gif
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