Il compagno Scartoccetti l’ho conosciuto in un’estate afosa di tanti anni fa.
Mi accolse in una trincea improbabile che aveva scavato nell’orto di casa. Forse
per difendersi da un pericolo che non c’era.
Da sempre la politica era la sua febbre: gli infuocava
i discorsi, gli accendeva il domani e anche lo sguardo.
Era un operaio della politica il compagno Scartoccetti: ne parlava con le mani e con gli occhi,
come se le parole non bastassero a spiegare una cosa così grande.
Senza un filo di ragione ma con la forza del cuore guardava ad oriente.
Era sicuro di trovare là il senso di un’altra vita.
Prima che quella luce si spegnesse per sempre, ha pensato bene di andarsene.
Sarebbe stato troppo per lui.