QUOTE(alessandrocastenetto @ Oct 17 2007, 09:31 AM)
Grazie per le risposte...
il motivo per il quale uso spostare le aree è perchè immaginate un soggetto relativamente vicino, se alzi la fotocamera ad esempio di 30 gradi e miri gli occhi con l'area centrale gli occhi distano diciamo 2 metri dal sensore... quando ricomponi l'immagine il piano di fuoco in realtà dovrebbe descrivere un'arco e riportando la macchina in linea metterei a fuoco sempre a 2 metri mentre gli occhi sono a 1 metro e 80 cm (stò parlando della distanza sull'ortogonale al sensore)...
Il ragionamento è corretto o mi sbaglio?
Qundi inquadrare, mirare con la centrale e ricomporre l'immagine usando poca profondità di campo secondo me porta all'errore.
Cmq qualcuno sa come verificare in maniera abbastanza precisa se un obiettivo mette a fuoco nel piano che gli indichi?
Ciao Alessandro.
No, Alessandro, se ho capito bene il tuo ragionamento.
le ottiche sono progettate perché il piano su cui metti a fuoco risulti a fuoco su tutto il fotogramma.
Si chiama "planeità di campo".
L'unico motivo per privilegiare (eventualmente) l'uno o l'altro metodo con soggetto statico, è legato alla logica del Matrix e alla maggior precisione (intesa come capacità di "agganciare" il soggetto) del sensore centrale a croce.
Aggiungerei che il Matrix tiene conto dell'area focheggiata, ma anche di moltissimi altri parametri.
Tanto che non ho mai notato errori di esposizione di un qualche rilievo dovuti alla modalità di focheggiatura.
Per le verifiche, hai due sistemi a disposizione: o la "Focus chart" che puoi scaricare in rete (troverai il link in molte discussioni sul forum); oppure la ripresa frontale di un soggetto piano (foglio di giornale ad es.) con macchina su treppiede, a 3-4m, alla massima focale e alla massima apertura di diaframma.