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alessandrocastenetto
Ciao a tutti...
volevo verificare se un'obiettivo che ho mette a fuoco in maniera precisa nel punto che voglio io oppure è sfalsato.
In questo ultimo caso vorrei sapere di quanto.
Mi riferisco in particolare ad un 80-200 f2,8 doppia ghiera.
Quando scatto utilizzo la messa a fuoco con area singola e la sposto manualmente nella zona che mi interessa sia a fuoco (es gli occhi di una persona) e poi scatto...
Molti invece bloccano l'area di messa a fuoco nella posizione centrale, mirano il il punto interessato e ricompongono completamente l'immagine.
Di questi 2 metodi quale porta a risultati migliori?
Ciao Alessandro.
_Lambretta_
QUOTE(alessandrocastenetto @ Oct 17 2007, 08:54 AM) *
Quando scatto utilizzo la messa a fuoco con area singola e la sposto manualmente nella zona che mi interessa sia a fuoco (es gli occhi di una persona) e poi scatto...


Questo è "quasi" il più corretto perché lavorando in matrix l'area di messa a fuoco viene tenuta in maggior conto nell'esposizione... Fotocamera.gif

Quasi perché è meglio l'af C...ontinuo priorità alla messa a fuoco, tanto se il soggetto è fermo non ci sono problemi... in af S...single shot priorità allo scatto... l'attuazione focale servoassistita premendo il tasto di scatto a metà corsa viene bloccata e se nel frattempo il soggetto si muove può uscire fuori fuoco... wink.gif
lucaoms
se puoi usa il centrale, sensore o area, è l'unica che lavora a croce....
ti riporto un intervento su discussione simile
ciao
Luca

un solo sensore quello centrale perche' è l'unico che lavora a croce, raddoppiando quaindi la precisione, chiramente piu è piccolo il sensore piu sara' precisa la maf e piu difficoltosa risultera' la stessa.
chiaro che i sensori in modo dinamico possano attivarsi tutti, altrimenti dove sta la dinamicita' , ma cosi' facendo sono sempre io a decidere il sensore di maf, e se mi perdo il soggetto dal sensore posso sperare in una ripresa su un altro sensore
scusa ma con la modalita' a gruppi quanto meno si dara' una indicazione MENO precisa ripsetto al sens centrale, poi è chiaro che se il fotografo non riesce a seguire il soggetto,c'è chi scatta ad 1\20 senza mosso e chi gia a 1\60 crea micromosso, ma credo che a questo sia piu difficle trovare soluzione, dovra adattarsi , o preferira' magari lavorare con i gruppi aumentando il campo di "misura" del sensore ma converrai con me che minore è l'incertezza di misura maggiore sara la precisione della misura stessa, o alla peggio di tutti, impo che odio, con soggetto piu vicino...
questo è un modus operandi, che io preferisco per magari avere piu difficolta' nella maf, ma se voglio lavorare a f4 esempio e voglio il fuoco preciso sulla testa del cigno e NON sull'ala che è fuori piano di maf di 50cm,l'unico modo sara' quello di puntare alla testa con il singolo sensore (centrale che lavora a croce), se in questo caso sei con i gruppi puo' essere che la amcchina focheggi sull'ala e ti ritrovi con una testa sfocata...
preferisco magari perdere uno scatto perche' non sono riuscito a focheggiare, che avrene 200 con la maf non desiderata....
poi ripeto vi sono modi e modi....ad ognuno il suo
_Lambretta_
QUOTE(lucaoms @ Oct 17 2007, 09:02 AM) *
se puoi usa il centrale, sensore o area, è l'unica che lavora a croce....
ti riporto un intervento su discussione simile
ciao
Luca


L'area centrale è l'unica a croce perché al centro è più critica la messa a fuoco quelle esterne non sono a croce perché è più facile realizzare il contrasto di fase necessario alla corretta attuazione focale servoassistiva... con i sensori af moderni ogni area di messa a fuoco è più che in grado se ci sono le premesse di mettere a fuoco correttamente... sicuramente meglio dell'occhio umano senza ausilio di dispositivi idonei, vedasi telemetro a immagine spezzata... trovo prioritario più della messa a fuoco l'aspetto esposizione che nei matrix attuali privilegia l'area af prescelta... puntare e ricomporre poteva andare bene il secolo scorso oggi non serve più... wink.gif
alessandrocastenetto
QUOTE(_Lambretta_ @ Oct 17 2007, 09:16 AM) *
L'area centrale è l'unica a croce perché al centro è più critica la messa a fuoco quelle esterne non sono a croce perché è più facile realizzare il contrasto di fase necessario alla corretta attuazione focale servoassistiva... con i sensori af moderni ogni area di messa a fuoco è più che in grado se ci sono le premesse di mettere a fuoco correttamente... sicuramente meglio dell'occhio umano senza ausilio di dispositivi idonei, vedasi telemetro a immagine spezzata... trovo prioritario più della messa a fuoco l'aspetto esposizione che nei matrix attuali privilegia l'area af prescelta... puntare e ricomporre poteva andare bene il secolo scorso oggi non serve più... wink.gif


Grazie per le risposte...
il motivo per il quale uso spostare le aree è perchè immaginate un soggetto relativamente vicino, se alzi la fotocamera ad esempio di 30 gradi e miri gli occhi con l'area centrale gli occhi distano diciamo 2 metri dal sensore... quando ricomponi l'immagine il piano di fuoco in realtà dovrebbe descrivere un'arco e riportando la macchina in linea metterei a fuoco sempre a 2 metri mentre gli occhi sono a 1 metro e 80 cm (stò parlando della distanza sull'ortogonale al sensore)...
Il ragionamento è corretto o mi sbaglio?
Qundi inquadrare, mirare con la centrale e ricomporre l'immagine usando poca profondità di campo secondo me porta all'errore.
Cmq qualcuno sa come verificare in maniera abbastanza precisa se un obiettivo mette a fuoco nel piano che gli indichi?
Ciao Alessandro.
_Lambretta_
QUOTE(alessandrocastenetto @ Oct 17 2007, 09:31 AM) *
Grazie per le risposte...
il motivo per il quale uso spostare le aree è perchè immaginate un soggetto relativamente vicino, se alzi la fotocamera ad esempio di 30 gradi e miri gli occhi con l'area centrale gli occhi distano diciamo 2 metri dal sensore... quando ricomponi l'immagine il piano di fuoco in realtà dovrebbe descrivere un'arco e riportando la macchina in linea metterei a fuoco sempre a 2 metri mentre gli occhi sono a 1 metro e 80 cm (stò parlando della distanza sull'ortogonale al sensore)...
Il ragionamento è corretto o mi sbaglio?
Qundi inquadrare, mirare con la centrale e ricomporre l'immagine usando poca profondità di campo secondo me porta all'errore.
Cmq qualcuno sa come verificare in maniera abbastanza precisa se un obiettivo mette a fuoco nel piano che gli indichi?
Ciao Alessandro.


Una volta si usava la fettuccia metrica per mettere a fuoco... adesso ci sono le fotocamere autofocus io userei la tecnologia per quello che offre... ribadisco il concetto in af s premendo il pulsante di scatto si blocca la messa a fuoco quindi tra puntare e ricomporre ci può stare una variazione del piano focale di interesse e quindi il soggetto risulta sfocato... nello specifico per esempio gli occhi del soggetto che devono essere messi a fuoco per dare maggiore peso al ritratto possono venire più facilmente sfocati... visto che c'è la possibilità conviene comporre e scegliere l'area di messa a fuoco più idonea... la messa fuoco viene più precisa e l'esposizione matrix anche... se poi si usa anche l'af c gli eventuali movimenti del soggetto saranno presi in considerazione fino a un istante prima dello scatto... con il vantaggio di lasciare fuori la trigonometria dalle variabili di scatto... la fotografia è un piacere ma se prima di scattare bisogna mettersi con il tacheometro e il teodolite e le bandierine colorate, che piacere è... semplifichiamoci la vita invece di complicarcela... wink.gif
giannizadra
QUOTE(alessandrocastenetto @ Oct 17 2007, 09:31 AM) *
Grazie per le risposte...
il motivo per il quale uso spostare le aree è perchè immaginate un soggetto relativamente vicino, se alzi la fotocamera ad esempio di 30 gradi e miri gli occhi con l'area centrale gli occhi distano diciamo 2 metri dal sensore... quando ricomponi l'immagine il piano di fuoco in realtà dovrebbe descrivere un'arco e riportando la macchina in linea metterei a fuoco sempre a 2 metri mentre gli occhi sono a 1 metro e 80 cm (stò parlando della distanza sull'ortogonale al sensore)...
Il ragionamento è corretto o mi sbaglio?
Qundi inquadrare, mirare con la centrale e ricomporre l'immagine usando poca profondità di campo secondo me porta all'errore.
Cmq qualcuno sa come verificare in maniera abbastanza precisa se un obiettivo mette a fuoco nel piano che gli indichi?
Ciao Alessandro.


No, Alessandro, se ho capito bene il tuo ragionamento.
le ottiche sono progettate perché il piano su cui metti a fuoco risulti a fuoco su tutto il fotogramma.
Si chiama "planeità di campo".
L'unico motivo per privilegiare (eventualmente) l'uno o l'altro metodo con soggetto statico, è legato alla logica del Matrix e alla maggior precisione (intesa come capacità di "agganciare" il soggetto) del sensore centrale a croce.
Aggiungerei che il Matrix tiene conto dell'area focheggiata, ma anche di moltissimi altri parametri.
Tanto che non ho mai notato errori di esposizione di un qualche rilievo dovuti alla modalità di focheggiatura.

Per le verifiche, hai due sistemi a disposizione: o la "Focus chart" che puoi scaricare in rete (troverai il link in molte discussioni sul forum); oppure la ripresa frontale di un soggetto piano (foglio di giornale ad es.) con macchina su treppiede, a 3-4m, alla massima focale e alla massima apertura di diaframma.
_Lambretta_
QUOTE(giannizadra @ Oct 17 2007, 09:51 AM) *
Aggiungerei che il Matrix tiene conto dell'area focheggiata, ma anche di moltissimi altri parametri.
Tanto che non ho mai notato errori di esposizione di un qualche rilievo dovuti alla modalità di focheggiatura.


Il fatto che non l'hai notato tu non vuol dire che non ci siano... prova a variare l'area di messa a fuoco e vedi che cambiano anche le condizioni di scatto, la coppia tempo/diaframma per intenderci, se poi il cambiamento è minimo ed è compensato dall latitudine di posa è un altro conto... gli altri parametri derivano tutti dall'area di messa a fuoco prescelta... solo il colore dei calzini del fotografo no...

Il ragionamento del dottor Castagnetto non è sbagliato e non c'entra nulla con la planeità di campo che è una caratteristica dell'obiettivo montato... se blocchi la messa fuoco a 2 metri e ricomponendo il soggetto sta a 2,5 metri secondo me viene sfocato... maggiormente se è vicino alla fotocamera e con diaframmi aperti... in modo minore se è distante dalla fotocamera con diaframmi relativamente chiusi... ricordo però che il piano di messa a fuoco è uno e uno solo e solo in quel piano la messa a fuoco è perfetta davanti e dietro abbiamo minore fuoco in ogni caso....
manis
QUOTE(alessandrocastenetto @ Oct 17 2007, 09:31 AM) *
Grazie per le risposte...
il motivo per il quale uso spostare le aree è perchè immaginate un soggetto relativamente vicino, se alzi la fotocamera ad esempio di 30 gradi e miri gli occhi con l'area centrale gli occhi distano diciamo 2 metri dal sensore... quando ricomponi l'immagine il piano di fuoco in realtà dovrebbe descrivere un'arco e riportando la macchina in linea metterei a fuoco sempre a 2 metri mentre gli occhi sono a 1 metro e 80 cm (stò parlando della distanza sull'ortogonale al sensore)...
Il ragionamento è corretto o mi sbaglio?
Qundi inquadrare, mirare con la centrale e ricomporre l'immagine usando poca profondità di campo secondo me porta all'errore.
Cmq qualcuno sa come verificare in maniera abbastanza precisa se un obiettivo mette a fuoco nel piano che gli indichi?
Ciao Alessandro.

Il tuo ragionamento è assolutamente corretto in linea teorica. In pratica un'obiettivo reale non mette perfettamente a fuoco tutti i punti su di un piano ortogonale al sensore ma soffre più o meno di astigmatismo che porta ad una non perfetta planeità di campo.
Ti segnalo un articolo in cui viene descritta questo tipo di aberrazione ottica:

Astigmatismo e curvatura di campo

In questo articolo nel paragrafo "Astigmatism in practice" viene fatta una prova pratica su di uno Zeiss Planar 50 1.4. Potresti fare una prova simile con il tuo obiettivo a tutta apertura per testarne il comportamento e verificare se la procedura di mettere a fuoco e poi ricomporre comporti o meno dei problemi da un punto di vista pratico.
Quindi in teoria con un obiettivo con una perfetta planeità di campo sarebbe meglio non mettere a fuoco e poi ricomporre, ma in pratica non so quanto questo sia importante.
Spero di esserti stato d'aiuto.

Ciao,

Fabrizio
_Lambretta_
QUOTE(manis @ Oct 17 2007, 10:32 AM) *
Il tuo ragionamento è assolutamente corretto in linea teorica. In pratica un'obiettivo reale non mette perfettamente a fuoco tutti i punti su di un piano ortogonale al sensore ma soffre più o meno di astigmatismo che porta ad una non perfetta planeità di campo.
Ti segnalo un articolo in cui viene descritta questo tipo di aberrazione ottica:

Astigmatismo e curvatura di campo

In questo articolo nel paragrafo "Astigmatism in practice" viene fatta una prova pratica su di uno Zeiss Planar 50 1.4. Potresti fare una prova simile con il tuo obiettivo a tutta apertura per testarne il comportamento e verificare se la procedura di mettere a fuoco e poi ricomporre comporti o meno dei problemi da un punto di vista pratico.
Quindi in teoria con un obiettivo con una perfetta planeità di campo sarebbe meglio non mettere a fuoco e poi ricomporre, ma in pratica non so quanto questo sia importante.
Spero di esserti stato d'aiuto.

Ciao,

Fabrizio


Non capisco a che serva tirare in ballo la planeità di campo e l'astigmatismo, che ripeto sono caratteristiche dell'obiettivo... qui stiamo parlando di messa a fuoco il signor Castenetto scusi se ho sbagliato il cognome prima, ha fatto un ipotesi operativa, ovvero metto a fuoco sopra il soggetto a una distanza x... ricomponendo rischio che questa di distanza x non sia riportata corettamente sul soggetto e diventi x+y o x-y... certamente si nella ricomposizione bloccando l'af si rischia di avere il fuoco non sul soggetto ma in una posizione diversa... poi le eventuali aberrazioni indotte dalla non perfetta planeità di campo, coma, astigmatismo, flare e vento a 130 chilometri l'ora, sono di corollario a una situazione già di per se compromessa dal modus operandi fotografico scelto... in sostanza non è che se un obiettivo è particolarmente corretto per la planeità di campo, riesce a mettere a fuoco se il punto di messa a fuoco è spostato di mezzo metro da quello voluto...
giannizadra
QUOTE(_Lambretta_ @ Oct 17 2007, 10:48 AM) *
Non capisco a che serva tirare in ballo la planeità di campo e l'astigmatismo, che ripeto sono caratteristiche dell'obiettivo... qui stiamo parlando di messa a fuoco il signor Castenetto scusi se ho sbagliato il cognome prima, ha fatto un ipotesi operativa, ovvero metto a fuoco sopra il soggetto a una distanza x... ricomponendo rischio che questa di distanza x non sia riportata corettamente sul soggetto e diventi x+y o x-y... certamente si nella ricomposizione bloccando l'af si rischia di avere il fuoco non sul soggetto ma in una posizione diversa... poi le eventuali aberrazioni indotte dalla non perfetta planeità di campo, coma, astigmatismo, flare e vento a 130 chilometri l'ora, sono di corollario a una situazione già di per se compromessa dal modus operandi fotografico scelto... in sostanza non è che se un obiettivo è particolarmente corretto per la planeità di campo, riesce a mettere a fuoco se il punto di messa a fuoco è spostato di mezzo metro...


La distanza soggetto-piano focale nel caso proposto dal sig. Castanetto non cambia reinquadrando, Lambretta; cambia solo la zona del fotogramma su cui effettua la messa a fuoco.
Per questo ho ipotizzato che si preoccupasse della capacità dell'obiettivo di mantenere a fuoco lo stesso piano al centro e ai bordi. wink.gif
alessandrocastenetto
QUOTE(giannizadra @ Oct 17 2007, 10:54 AM) *
La distanza soggetto-piano focale nel caso proposto dal sig. Castanetto non cambia reinquadrando, Lambretta; cambia solo la zona del fotogramma su cui effettua la messa a fuoco.
Per questo ho ipotizzato che si preoccupasse della capacità dell'obiettivo di mantenere a fuoco lo stesso piano al centro e ai bordi. wink.gif


Allego immagine che chiarisce ogni dubbio... onde evitare di esse interpretato male.
Clicca per vedere gli allegati

Grazie ancora...
_Lambretta_
QUOTE(giannizadra @ Oct 17 2007, 10:54 AM) *
La distanza soggetto-piano focale nel caso proposto dal sig. Castanetto non cambia reinquadrando, Lambretta; cambia solo la zona del fotogramma su cui effettua la messa a fuoco.
Per questo ho ipotizzato che si preoccupasse della capacità dell'obiettivo di mantenere a fuoco lo stesso piano al centro e ai bordi. wink.gif


Gianni il signor Castenetto ha scritto così "il motivo per il quale uso spostare le aree è perchè immaginate un soggetto relativamente vicino, se alzi la fotocamera ad esempio di 30 gradi e miri gli occhi con l'area centrale gli occhi distano diciamo 2 metri dal sensore... quando ricomponi l'immagine il piano di fuoco in realtà dovrebbe descrivere un'arco e riportando la macchina in linea metterei a fuoco sempre a 2 metri mentre gli occhi sono a 1 metro e 80 cm (stò parlando della distanza sull'ortogonale al sensore)..." quindi mi sembra abbia detto che cambia la distanza, se non cambia la distanza di cosa stiamo parlando allora?
alessandrocastenetto
QUOTE(_Lambretta_ @ Oct 17 2007, 11:06 AM) *
Gianni il signor Castenetto ha scritto così "il motivo per il quale uso spostare le aree è perchè immaginate un soggetto relativamente vicino, se alzi la fotocamera ad esempio di 30 gradi e miri gli occhi con l'area centrale gli occhi distano diciamo 2 metri dal sensore... quando ricomponi l'immagine il piano di fuoco in realtà dovrebbe descrivere un'arco e riportando la macchina in linea metterei a fuoco sempre a 2 metri mentre gli occhi sono a 1 metro e 80 cm (stò parlando della distanza sull'ortogonale al sensore)..." quindi mi sembra abbia detto che cambia la distanza, se non cambia la distanza di cosa stiamo parlando allora?


ESATTO... secondo me cambia la distanza... vedere l'esempio che ho allegato. A meno che qualcuno nn mi dimostri il contrario...

P.s. non litighiamo però...
_Lambretta_
QUOTE(alessandrocastenetto @ Oct 17 2007, 11:09 AM) *
ESATTO... secondo me cambia la distanza... vedere l'esempio che ho allegato. A meno che qualcuno nn mi dimostri il contrario...

P.s. non litighiamo però...


Non stiamo litigando Gianni aveva capito diversamente da me, ma alla fine mi pare chiaro che il suo ragionamento quello del signor Castenetto per intenderci sia giusto... wink.gif
giannizadra
QUOTE(alessandrocastenetto @ Oct 17 2007, 11:09 AM) *
ESATTO... secondo me cambia la distanza... vedere l'esempio che ho allegato. A meno che qualcuno nn mi dimostri il contrario...

P.s. non litighiamo però...


Non cambia in modo significativo la distanza, Alessandro: reinquadrando resterà a fuoco esattamente ciò che hai messo a fuoco (il volto, immagino, nell'esempio). Credo ti stia ponendo una preoccupazione inutile all'atto pratico.
Eseguo spessissimo il blocco AF reinquadrando, anche con l'85/1,4 a TA, e non ho mai ravvisato problemi di fuoco legati a ciò.

PS. Che Lambretta e io litighiamo, è semplicemente impossibile.
Capita al massimo che non ci troviamo d'accordo. Altrimenti ci annoieremmo.
Qui, il problema era solo una diversa interpretazione del tuo quesito.
alessandrocastenetto
QUOTE(_Lambretta_ @ Oct 17 2007, 11:12 AM) *
Non stiamo litigando Gianni aveva capito diversamente da me, ma alla fine mi pare chiaro che il suo ragionamento quello del signor Castenetto per intenderci sia giusto... wink.gif


OK, bene allora...
adesso veniamo al succo del forum che ho aperto: come verificare se il punto che voglio mettere a fuoco (sia esso con area centrale o laterali) sia quello che l'obiettivo mette in realtà a fuoco!
Pensavo di fare così:
obiettivo 80-200 f2,8 a 200 e f2,8 per ridurre al massimo la profondità di campo...
3 gomme (o 3 oggetti piani) disposte ad una certa distanza dal sensore, 4-5 metri, ma non in linea, cioè una a dx, una al centro e una a sx ma quella di dx 10 cm dietro la centrale e quella di sx 10 cm avanti a quella centrale
mettere a fuoco con l'area centrale la gomma di centro e vedere se è a fuoco, oppure se puntando la gomma centrale, quella più nitida è in realtà quella che stava 10 cm avanti o quella di 10 cm dietro...
in questo modo dovrei capire se l'obiettivo è affetto da rear focus o front focus (cioò che vorrei verificare).
Per avere conferma delle aree laterali fare la stessa operazione con le opportune aree...

Procedimento giusto?
C'è un metodo migliore e/o qualche consiglio?

Ciao Alessandro.

giannizadra
QUOTE(alessandrocastenetto @ Oct 17 2007, 11:24 AM) *
Procedimento giusto?
C'è un metodo migliore e/o qualche consiglio?

Ciao Alessandro.


Il tuo metodo è corretto.
Scaricare la focus chart e usare quella è forse meno macchinoso.
manis
QUOTE(alessandrocastenetto @ Oct 17 2007, 11:04 AM) *
Allego immagine che chiarisce ogni dubbio... onde evitare di esse interpretato male.
Clicca per vedere gli allegati

Grazie ancora...


QUOTE(_Lambretta_ @ Oct 17 2007, 10:48 AM) *
Non capisco a che serva tirare in ballo la planeità di campo e l'astigmatismo, che ripeto sono caratteristiche dell'obiettivo...


Sei stato chiarissimo Alessandro. Il tuo ragionamento è corretto, l'unica cosa ancora da tenere in considerazione è che il piano di messa a fuoco in realtà non è un piano perfetto ma una superficie leggermente curva. Questo introduce un'ulteriore variabile che però da un punto di vista pratico non so quanta importanza abbia. Paradossalmente potrebbe essere che l'errore introdotto dalla ricomposizione possa andare a compensare la curvatura di campo dell'obiettivo ......

Clicca per vedere gli allegati

Comunque se sposti l'area di messa a fuoco invece di mettere a fuoco nell'area centrale e ricomporre vai sul sicuro.

Ciao,

Fabrizio
_Lambretta_
QUOTE(_Lambretta_ @ Oct 17 2007, 09:02 AM) *
Quasi perché è meglio l'af C...ontinuo priorità allo scatto, tanto se il soggetto è fermo non ci sono problemi... in af S...single shot priorità alla messa a fuoco... l'attuazione focale servoassistita premendo il tasto di scatto a metà corsa viene bloccata e se nel frattempo il soggetto si muove può uscire fuori fuoco... wink.gif


Correggo l'errore di sbaglio dovuto a mera svista fatto sopra dove ho invertito le priorità... cerotto.gif
alessandrocastenetto
QUOTE(giannizadra @ Oct 17 2007, 11:29 AM) *
Il tuo metodo è corretto.
Scaricare la focus chart e usare quella è forse meno macchinoso.


Grazie del consiglio!
ho scaricato quanto mi hai indicato e ho fatto un test veloce che ripeterò in maniera più precisa.
E' emerso quanto allego.
Ho usato l'80-200 f2,8 a 200mm e f2,8 ad una distanza (CCD/foglio di test) inferiore ai 2 metri.
In particolare da quanto descritto nel focus test chart sembra sia normale per gli zoom che ci sia un pò di back focus, però probabilmente nel mio caso è un pò troppo (mi sembrano a fuoco le tacche del 6 e 10mm)...
Mi riservo comunque di rifare il test con calma.

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Ciao Alessandro.


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