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pagori
Salve a tutti,
non so se questo è il luogo adatto, ma credo che tutti ci siamo domandati su come archiviare le migliaia di foto che facciamo nell'arco di un anno.

hmmm.gif hmmm.gif hmmm.gif

Effettivamente fino ad oggi ho usato questa tecnica:
- importazione degli originali in una struttura del genere:
foto originali
2005
gita...
matrimonio ....
ecc...
2006
domenica ....
foto fatte in casa .....

le importavo con la numerazione fatta direttamente dalla mia Nikon e eventualmente facevo il fotoritocco e salvavo in maniera poco organizzata le foto modificate per portarle in stampa.

Ad oggi mi ritrovo circa 20000 foto fatte, non ho traccia di quelle che ho stampato (se non guardo gli album) e probabilmente ho diverse copie della stessa foto con varie versioni modificate. ohmy.gif
... un gran casino.

Oggi deve iniziare un'altra era prima che il casino diventi ingestibile (forse lo è già).
Perché oggi: perché ho potenziato il mio computer e quindi riporto da una situazione pulita (chiaramente ho tutti i salvataggi del vecchio).
Ho prevo visione anche di Lightroom che da questo punto di vista può in qualche modo aiutare: importa le immagini volendo modificando il nome del file, le modifiche non sono fatte sul file ma vengono registrate su DB e quindi ho sempre il negativo digitale perfetto e posso fare varie versioni, posso asociare parole chiavi alle immagini, mattere bandierine, ma credo che il problema sia quello di crearmi una mia logica e poi farmi aiutare dagli strumenti che il mercato mette a disposizione.

Tutto questo lungo discorso per chiedere un confronto con chi invece di 20000 immagini si ritrova 1M di immagini di a catalogare, ricercare ecc...

grazie.gif

Paolo

SiDiQ
Stesso problema.
Io adirittura non le ho neanche catalogate per categoria ma solo su cartelle distinte quando DSCxxxx supera il numero consecutivo e ne ho 3 una per ogni fotocamera: 2007-D80-001/xxx.nef, 2007-D80-002/xxx.nef, 2007-P1-001, 2007-C350x-001..., insomma un vero casino

So che programmi come Picasa permettono di rinominare i file in base al nome, data, ora, etc. etc e che é possibile mettere dentro al file (penso solo JPEG) dei tag per la veloce indicizzazione ma non ho mai affrontato la questione, sono uno PIGRO...

Quello che peró faccio é il backup su HD esterno e su DVD di tutto. Non sono un fotografo ma se riperdo qualche foto dei bimbi come in passato mia moglie mi uccide, me lo ha promesso.
Massimo.Novi
QUOTE(pagori @ Apr 24 2007, 10:54 AM) *

...
non so se questo è il luogo adatto, ma credo che tutti ci siamo domandati su come archiviare le migliaia di foto che facciamo nell'arco di un anno.
...

Tutto questo lungo discorso per chiedere un confronto con chi invece di 20000 immagini si ritrova 1M di immagini di a catalogare, ricercare ecc...
...


Ciao

La risposta ai problemi di catalogazione immagini si chiama "asset management".

Si tratta di software specifici nati per gestire (non ritoccare o altro) grandi moli di immagini e renderle disponibili sia online sia offline.

In ambito di prodotti adatti a singole utenze esistono IView Multimedia, Extensis Portfolio, Fotostation Classic e altri.

La loro caratteristica è la possibilità di "caricare" le immagini come anteprime (con maggiore o minore dettaglio) in un archivio integrato e di rendere possibile il recupero di un'immagine da tale archivio.

Ovviamente una volta caricata l'immagine nell'archivio e creata l'anteprima, l'originale viene salvato su un supporto esterno (CD/DVD) numerato e quindi cancellato dal disco fisso.

Quando si desidera ricercare un'immagine, il programma mostra l'anteprima e indica in quale CD/DVD si trova l'originale. A questo punto si inserisce il CD/DVD e si recupera l'originale su cui lavorare.

Ovviamente se si inseriscono parole chiave per la ricerca e altre informazioni (i famosi dati IPTC di cui si parla spesso), la ricerca è molto facilitata. Naturalmente occorre anche creare un sistema di denominazione e strutturazione dei file (originali, ritoccati, stampe, ecc). Ma questo dipende dalle proprie abitudini e dal tipo di eventi fotografati (parliamo di non professionisti ovvio).

Da chiarire che LR non ha funzionalità di AM in quanto, nonostante usi un database interno ed indichi se il file è o meno presente sul disco fisso, non ha una memorizzazione del supporto dove è stato copiato e nemmeno capacità di anteprima usabili allo scopo. Quindi non è la scelta migliore per tale scopo.

Molti altri software sono semplicemente dei "browser" (visualizzatori) in quanto devono avere a disposizione l'originale per visualizzarlo.

Scusate la brevità, ma spero di aver dato informazioni utili.

Spero
pesco
La vostra situazione l'ho affrontata qualche tempo fa anche se per la verità con un pò meno di foto

Il problema trova soluzione in un ordinato workflow e un Digital Asset Management. Proverò a spiegarvi come ho messo a punto il mio con enorme sacrificio non essendo un professionista e didicandomi a cercar di capirne la logica e dovendo archiviare per di più anche gli scatti in analogico (Dia, Bn, Col, 6x6, etc.).

Il primo approccio è stato quello organizativo: ho creato una struttura di folder in un HD firewire 800 sistematicamente copiato tutte le sere su un'altro HD USB 2. La struttura delle directory e dei file è molto semplice:

Digital RAW ===> RAW_XXXXXX_AAAAMMDD ===> FILE

La sottodirectory RAW_XXXXXX_AAAAMMDD contiene tutti gli scatti originali effettuati quel dato giorno (AAAAMMDD) e XXXXXX è il progressivo della directory.

Il FILE avrà sempre il seguente nome: DP_AAAAMMDD_XXXXXX dove:
DP = sono semplicemente le mie iniziali e ci sono sempre in un file originale (mi servono per sapere che è un originale)
AAAAMMDD = è la data (sono in questo modo perchè permette un eventuale ordinazione)
XXXXXX = è il progressivo di tutti i file digitali in assoluto (quindi meglio prevedere molti digit).

In questo modo sarà tutto ordinato in cartelle e all'interno di questo in file. Ovviamente poi con programmi tipo Iview (ma ora anche Lightroom o Aperture) si devono andare ad inserire i campi IPTC e Keywords, fondamentali per cercare fotografie nell'archivio. Ovviamente a questo livello si potranno creare anche raggruppamenti logici senza spostare fisicamente gli originali: ad esempio Matrimonio XY, oppure Gara ZX. Utile è anche l'uso di flag colorati che potremmo assegnare (Ad esempio un colore potrebbe esser destinato al fatto che esista una stampa o meno).

Se poi materialmente creiamo una copia dell'originale e la editiamo in PS, questa deve esser spostata in un'altra directory chiamata "Derivatives Files", questi file avranno la numerazione così formata e una struttura analoga a quella precedente di directory: DRV_AAAAMMDD_XXXXXX_VV dove:
DRV = derivative files
AAAAMMDD = data originale
XXXXXX = progressivo originale
VV = Versione master
Per me questo è sempre un file TIFF o PS oppure NEF a livelli aperti, quindi tendenzialmente molto grande, però con Lightroom o Aperture se ne sente sempre meno il bisogno.

Tutto questo ha un costo, e cioè la sistemazione dell'archivio originario e il metodo assiduo in scaricare e rinominare sempre gli scatti, nonchè inserire i campi IPTC e Keywords.

Per i file analogici e scannerizzati esiste un discorso simile ma con qualche diversità che posso velocemente illustrarvi: la directory di partenza è simile, ad esempio BNN_AAAAMM_XXXX (indica la directory di negativi BN 24x36mm, del mese MM e anno AAAA, XXXX è il foglio di negativi), il file avrà una desinenza simile BNN_AAAAMM_XXXX con aggiunta del numero di fotogramma, quindi: BNN_AAAAMM_XXXX_YY

Quindi il tutto segue un discorso simile a quello dei file digitali, ma i file pesano moltissimo in TIFF, quindi stavo valutando di farne copie in JPG di un peso adeguato da importare in programmi tipo Lightroom e Aperture lasciando archiviati i TIFF.... ma quì il mio workflow non è ancora perfetto.

Le desinenze usate per distinguere lo scatto sono le seguenti:
DP = Digitale
BNN = negativo BN
Col = negativo colore 24x36mm
DIA = diapositiva colore 24x36mm

Questo in breve è il mio modo di lavorare texano.gif
perrins
QUOTE(pesco @ Apr 24 2007, 05:24 PM) *

Questo in breve è il mio modo di lavorare texano.gif


Ed è molto interessante.. sto valutando anche io questo problema, per ora ho tutto in disordine e cerco presto di mettere ordine...
tra tante esperienze credo che la tua sia la più proficua (ho provato qualche programma, ma spesso nella loro grande completezza e disponibilità fanno in realtà perdere tantissimo tempo in informazioni inutili e che non sappiamo neanche come gestire)

Le due volte che ho provato a creare un database la mia grande difficoltà è stata nel creare le keywords e le descrizioni delle immagini
voi cosa usata? "lucia e anna, primo piano" "lucia e anna che prendono un caffè" "lucia e anna in piazza a venezia bevono un caffè con un buffo cappello sulla testa"
Ci ho pensato più volte per cui credo che quello che sia davvero importante sia quello che effettivamente possa essere ricercato, quindi in questo caso lucia e anna (con il loro rispettivo cognome), il fatto che bevano un caffè forse mi potrà servire per valutare le immagini una volta cercate quelle di lucia e anna, ma lo farò guardando le immagini e non leggendo le descrizioni

voi come vi organizzate in questi termini? purtorppo il tempo per inserire i dati nel db è davvero notevole
Massimo.Novi
QUOTE(perrins87 @ Apr 25 2007, 01:55 AM) *

...Le due volte che ho provato a creare un database la mia grande difficoltà è stata nel creare le keywords e le descrizioni delle immagini
voi cosa usata? "lucia e anna, primo piano" "lucia e anna che prendono un caffè" "lucia e anna in piazza a venezia bevono un caffè con un buffo cappello sulla testa"
Ci ho pensato più volte per cui credo che quello che sia davvero importante sia quello che effettivamente possa essere ricercato, quindi in questo caso lucia e anna (con il loro rispettivo cognome), il fatto che bevano un caffè forse mi potrà servire per valutare le immagini una volta cercate quelle di lucia e anna, ma lo farò guardando le immagini e non leggendo le descrizioni...


Ciao

Il metodo descritto in precedenza, che ricalca la metodologia DAM di Peter Krogh (poi c'è il discorso sul salvataggio su CD/DVD e recupero dati offline che è più complesso) è utilizzabile in generale e valido.

Da ricordare che la metodologia di nomenclatura, strutturazione e keywording in se prescinde dal programma che si utilizza (ovviamente a parità di funzionalità fornite dai software).

Tornando alla domanda:

Le keywords (parole chiave) devono essere inserite solitamente come dati atomici e distinti, in modo che sia possibile sia velocizzare la ricerca e sia comporre i dati nella ricerca stessa.

Dall'esempio che hai portato le parole chiave sarebbero:

"lucia","anna", "primo piano", "ritratto", "venezia", "lifestyle", "vacanza" ecc...

Ossia le parole chiave non sono descrizioni "per se" ma una specie di glossario da cui attingere per la ricerca di tematiche e soggetti comuni in più scatti.

La descrizione dell'evento "X e Y che bevono un caffè a Venezia" va inserita invece nel campo "description" IPTC in quanto descrive il contenuto della foto e fornisce informazioni sull'evento. Ovviamente sarà possibile cercare parole anche in questo campo ma è meno agevole rispetto alle keyword e meno veloce.

Le descrizioni possono essere prolisse quanto si vuole. Tipicamente vale il vecchio adagio giornalistico: chi, come, quando, perchè, dove. Ma naturalmente è possibile abbreviare la descrizione che però dovrebbe rimanere leggibile come testo e non un insieme di parole incollate in sequenza.

Esempio: "X e X ripresi nel palazzo di H a W mentre firmano il trattato K per la gestione del risparmio energetico".

Per usare efficacemente le parole chiave è invece consigliabile creare (o costruire nel tempo) un "vocabolario controllato" ossia un insieme di parole generiche che sono assegnabili all'immagine. In questo modo si ottiene facilmente un vocabolario di ricerca univoco che consente di ritrovare le immagini secondo criteri rigidi ma anche molto precisi. Le agenzie fotografiche fanno proprio questo.

Spero di averti dato indicazioni utili.

Saluti


pesco
QUOTE(perrins87 @ Apr 25 2007, 01:55 AM) *

Ed è molto interessante.. sto valutando anche io questo problema, per ora ho tutto in disordine e cerco presto di mettere ordine...
tra tante esperienze credo che la tua sia la più proficua (ho provato qualche programma, ma spesso nella loro grande completezza e disponibilità fanno in realtà perdere tantissimo tempo in informazioni inutili e che non sappiamo neanche come gestire)

Le due volte che ho provato a creare un database la mia grande difficoltà è stata nel creare le keywords e le descrizioni delle immagini
voi cosa usata? "lucia e anna, primo piano" "lucia e anna che prendono un caffè" "lucia e anna in piazza a venezia bevono un caffè con un buffo cappello sulla testa"
Ci ho pensato più volte per cui credo che quello che sia davvero importante sia quello che effettivamente possa essere ricercato, quindi in questo caso lucia e anna (con il loro rispettivo cognome), il fatto che bevano un caffè forse mi potrà servire per valutare le immagini una volta cercate quelle di lucia e anna, ma lo farò guardando le immagini e non leggendo le descrizioni

voi come vi organizzate in questi termini? purtorppo il tempo per inserire i dati nel db è davvero notevole


Perrins, il problema delle Keywords secondo me va affrontato un passo alla volta e provo a spiegare il mio approccio su questo argomento. Supponiamo quindi di avere una foto dove Lucia e Anna prendono un caffè e si tratta di un primo piano. iniziamo con poche keywords, ad esempio: persone, caffè possono bastare per iniziare. Successivamente man mano che il database si va arricchendo di foto potrai dettagliare. Dopo un pò di tempo ti accorgerai che la categoria "persone" diventa enorme, in quel caso affronti quel problema e cominci a dettagliare qualche kewords in più. Difficilmente, avendo 20000 scatti da sistemare, riusciresti ad affrontare in problema in modo esaustivo all'inizio. Ad esempio potresti avere una fotografia di alberi, successivamente quando avrai molte foto di alberi potresti anche introdurre la specie.
Nella ricerca quindi di Anna e Lucia ti basterà inserire le tre parole e le foto salteranno fuori.

E' un lavoro che difficilmente potresti considerare terminato in un dato momento. Altra utilità sono le collection inserite in molti programmi, quì potresti collezionare foto di vari eventi indifferentemente dal soggetto. Ad esempio "Matrimonio di Carlo", una serie di foto di un dato giorno e dato evento ma con keywords differenti.
carlo.dainese
ciao a tutti,
vorrei riprendere e approfondire l'asset management. Io sono partito da una mia analisi e poi sono "incappato" nel dam di Peter Krogh. Ho cercato poi di ottimizzare il flusso per le esigenze mie cercando di minimizzare il rapporto costo-del-lavoro / vantaggi e stabilità- nel-tempo del sistema dam.
Ci sono tre aspetti fondamentali, di cui due già toccati precedentemente: la struttura di catalogazione, le chiavi di catalogazione e la parte "fisica" di catalogazione: il formato dei file, i supporti, i programmi/tool necessari.
Sulla struttura, gestisco 3 tipi di cataloghi: raw, master e proof. Nella fattispecie i master sono gli output croppati,livellati, convertiti eventualmente in bw, con profili adobeWide. I proof sono i file in formato di stampa, incorniciati, in formato jpg/tiff e profili sRgb. La parte artistica interviene nei master e ne creo n_versioni una per elaborazione/interpretazione. I raw sono gli originali che però trasformo in DNG con incluso il NEF originale. Dopo ci torno su questo punto.
I supporti sono su HD ext, e divido i cataloghi con i loro backup su un hd e le foto vere e proprie su un altro hd, con i relativi backup su hd. I dvd non li faccio più in quanto li ritengo troppo inaffidabili. cd e dvd di anni fa alcune volte pur ben conservati mi hanno fatto cilecca, quando magari ho cambiato sul pc masterizzatore o lettore! Gli hd ext usb/firewire hanno il vantaggio della trasportabilità e di esser normalmenti spenti se non necessari.
Come programma dopo esser passato per iview e poi provato mediaexpression (l'evoluzione microsoft di iview) mi sono atetstato su LR dell'adobe. A tal proposito direi che (come ha fatto notare manovi) pur non indicando il media delle foto di tipo dvd/cd, ti dice la directory completa dell'anteprima (quest'utlima salvata su catalogo - sempre presente online) e quindi automaticamente (quasi a vole esser precisi) l'hd da montare. Finchè si hanno 1/2 hd ext non ci sono problemi. Si presuppone che col tempo si faccia un upgrade a supporti più capienti e veloci e affidabili, semplicemente copiando le strutture dati già esistenti e fondendole sul nuovo hd. Di qui l'importanza della struttura aperta e espandibile nel tempo.
Torno al punto del formato di archiviazione del raw: il DNG. La scelta attualmente più sicura credo sia quella di tenersi il NEF. Però io lo converto (adove raw converter) in DNG con il NEF incluso, solo perchè così posso riestrarlo per poterlo rielaborare con sf nikon proprietario. Quando (e soprattutto se) anche Nikon passerà al dng (leggasi i comunicati di adobe e nikon) i nef potranno essere definitivamente eliminati. Sul dng e sui suoi limiti se ne discute da parecchio tempo, e ognuno vuol tenersi qualche tag ad uso proprietario criptato per scopi di salvaguardia del proprio investimento negli algoritmi più riusciti). Direi che usando LR e Photoshop copro prtaicamente tutte le esigenze (visto quello che costano è un must minimizzare gli strumenti e scegliere quelli più interoperabili tra loro).
Tutto questo sforzo però vedo che funziona bene (almeno per me!) seguendo un workflow il più possibile automatizzato e quindi lasciando il maggior spazio alla fase artistica (che poi è quella che assieme allo scatto, mi diverte di più) che rappresenta la nuova camera oscura. La creazione delle chiavi + metadati iptc LR ti permette di farla (globalmente) già in fase di acquisizione/scarico dal supporto cf/sd della fotocamera ecosì pure il naming da applicare alle foto. Poi nell'archivio raw inizio il "triage" e applico il rating e il colore (non cestino praticamente nulla: solo quelle palesemente errate). Qundo decido di prenderne una per crearne il master e "lavorarla" risetto il rating(se lo ritengo necessario) e la flaggo come "picked". Tutti questi parametri sono "ereditati" lungo il workflow e alla fine ho i file di stampa ricercabili via chiave o filtri vari. Direi eccezionale!!
Ho parecchi archivi raw fatti in realtà di jpg (foto della mia buona coolpix o olimpus) che poi però sono diventati psd (masters) e alla fine sono ritornati jpg/tiff per la stampa. I psd ti mantengono tutta la storia dei vari layer e filtri applicati.
I lavori "pagati" per commissione li distinguo da quelli personali applicando un set di copyright diverso e personalizzato per il committente.

Vabbè chiedo scusa se mi sono dilungato eccessivamente ma il fatto è che per me è importante confrontarmi per migliorare. Ogni volta che spulcio questo forum imparo qualcosa e cresco un pochettino di più! E volevo tornare anch'io i miei 2 cents.

Carlo
Massimo.Novi
Ciao

Mi permetto qualche nota:

QUOTE(carlo.dainese @ Aug 7 2008, 10:09 AM) *
...i master sono gli output croppati,livellati, convertiti eventualmente in bw, con profili adobeWide.


Perchè usare uno spazio colore non molto diffuso?

QUOTE(carlo.dainese @ Aug 7 2008, 10:09 AM) *
...I dvd non li faccio più in quanto li ritengo troppo inaffidabili. cd e dvd di anni fa alcune volte pur ben conservati mi hanno fatto cilecca, quando magari ho cambiato sul pc masterizzatore o lettore!


Male. Usando 2 supporti di alta qualità (Tanyo Yuden) e verificando la superficie del DVD periodicamente l'affidabilità è alta. I dischi possono cedere su elettronica, meccanica e trattamento di superficie.

QUOTE(carlo.dainese @ Aug 7 2008, 10:09 AM) *
...mi sono atetstato su LR dell'adobe. A tal proposito direi che ....pur non indicando il media delle foto di tipo dvd/cd, ti dice la directory completa dell'anteprima (quest'utlima salvata su catalogo - sempre presente online) e quindi automaticamente (quasi a vole esser precisi) l'hd da montare.


Fate molta attenzione a LR usato su dischi rimovibili o in rete. Non è fatto per tale uso. Possono aversi problemi. Sarebbe meglio usare dischi fissi e backup su rimovibili ma lavorare solo sui fissi. Inoltre i dischi esterni (non SATA) sono più lenti.

QUOTE(carlo.dainese @ Aug 7 2008, 10:09 AM) *
....Però io lo converto (adove raw converter) in DNG con il NEF incluso, solo perchè così posso riestrarlo per poterlo rielaborare con sf nikon proprietario.


Usare il RAW incluso nel DNG ingrandisce il file e lo rende più vulnerabile a danneggiamenti. Ha più senso catalogare a parte i NEF e i DNG con anteprima interna.

Per il resto del workflow è abbastanza valido anche se con alcune stranezze (JPEG convertiti in DNG). Buon lavoro!

Saluti
carlo.dainese
siamo qui per confrontarci... (critiche costruttive!) Pollice.gif

QUOTE(manovi @ Aug 7 2008, 12:47 PM) *
Male. Usando 2 supporti di alta qualità (Tanyo Yuden) e verificando la superficie del DVD periodicamente l'affidabilità è alta. I dischi possono cedere su elettronica, meccanica e trattamento di superficie.

Assolutamente non d'accordo. il rapporto prezzo capacità è a vantaggio oramai dei fissi. La tecnologia smart funziona bene e il backup su altro hd garantisce (statisticamente parlando) assoluta affidabilità. Sui dvd/cd invece resto della mia (per esperienza!). E poi se pensi (ma lo fai?) cheh verificar eperiodicamente tutti i dvd (magari in triplice o duplice copia) quando si parla di decine o centinaia.... lo trovo improponibile. Magari ci metti un assistente... mica c'è l'ho!!
QUOTE(manovi @ Aug 7 2008, 12:47 PM) *
Fate molta attenzione a LR usato su dischi rimovibili o in rete. Non è fatto per tale uso. Possono aversi problemi. Sarebbe meglio usare dischi fissi e backup su rimovibili ma lavorare solo sui fissi. Inoltre i dischi esterni (non SATA) sono più lenti.

considerazioni valide anche se troppo (per me) generali! Nel senso che la lentezza degli usb2 o firewire sta nel trasferimento che nel workflow avviene sempre batch a meno della lettura (1) per creare il psd e nella scrittura (almeno 1) per il salvataggio. Io ci sto sopra da pochi minuti e i millisecondi non mi fanno differenza. Poi se sei in raid... la velocità è strabiliante (anche se ripeto non ritengo essere quella il problema, bensì lal "carrozzeria" del pc (cpu, ram e scheda video) poichè il costo è nell amanipolazione dell'immagine e non nel trasferimento. Ma non vorrei spaccare il pelo dell'uovo...
QUOTE(manovi @ Aug 7 2008, 12:47 PM) *
Usare il RAW incluso nel DNG ingrandisce il file e lo rende più vulnerabile a danneggiamenti. Ha più senso catalogare a parte i NEF e i DNG con anteprima interna.

Che lo ingrandisca va da se ma dato l'accesso una-tantum (raramente si riparte da esso) direi non è un problema. la catalogazione separata potrebbe starci effettivamente, ci avevo pensato, ma mi "rompe" creare 2 raw nella stessa cartella. La vulnerabilità ai danneggiamenti può solo intendersi come.. cancello per sbaglio il raw è ho perso l'originale.. ecco il backup! L'archiviazione andrebbe fatta con programmi di backup (uso acronis) che fanno la verifica col checksum dellavenuta leggibilità della copia e conformità con l'originale.
QUOTE(manovi @ Aug 7 2008, 12:47 PM) *
anche se con alcune stranezze (JPEG convertiti in DNG).

non mi pare di averlo scritto (almeno rileggendo..) comunque i jpg rimangono (come originali) tali. Sono i master che diventano sempre psd.

grazie.gif intanto... ma tu tieni i NEF e basta?

Carlo
tecnodesign
Ciao a tutti, sempre in tema di condivisione di esperienze, ecco la mia:
innanzitutto cerco di evitare l'utilizzo di un software in quanto mi obbliga a tenermi aggiornato e non mi da garanzia di continuità nel tempo. Ho quindi strutturato il filename in modo da utilizzare solo il "trova" di windows. Allego questo semplice schemino che mi ero fatto, dove la struttura del filename parte "dall'alto" ovvero le informazioni che non cambieranno mai, per arrivare al dettaglio:

Clicca per vedere gli allegati

Prima di tutto stabillisco a quale genere appartiene la foto (lo so non è facile e tema di altre infinite discussioni, approfondiremo...)
poi viene definito l'anno
quindi c'è una lettera jolli (utile per definire altre sotto-categorie di un certo genere, per esempio dividere i reportage)
segue il progressivo (può benissimo essere quello impostato on camera)
un commento (molto stringato)
e tra parentesi metto l'autore della foto (io, mia moglie, o da fonte esterna)

quindi se voglio trovare tutte le foto di paesaggi (ovunque le abbia salvate sul PC/supporto/subdirectory) cerco "L"
e per i paesaggi del 2007 cerco "L07", quindi: più dettagli ricordo, (definizione del filename) più è facile restringere il campo di ricerca

mi fermo perchè le robe lunghe sono complicate da leggere e da capire hmmm.gif ,
comunque (per ora) a me funziona e mi sono liberato di un problema

byebyme, paolo g.
Massimo.Novi
Ciao

QUOTE(carlo.dainese @ Aug 7 2008, 01:15 PM) *
...il rapporto prezzo capacità è a vantaggio oramai dei fissi. La tecnologia smart funziona bene e il backup su altro hd garantisce (statisticamente parlando) assoluta affidabilità.


Infatti alla fine ci si trovano HD di elevate dimensioni con moltissime immagini. Un crash è sempre possibile. Il fatto è che ci sono danni di supporto che solo una verifica mediante CRC (controllo Ridondanza Ciclica) sui dati mostra. Ossia si può pensare di avere un'immagine ok perchè il disco pare integro ma il contenuto in bit è cambiato.

Ovviamente si possono duplicare N volte i dischi e ridurre i problemi ma considerate sempre che le tecnologie con parti mobili (HD) sono più vulnerabili e soggette a problemi di quelle con supporto fisso (DVD).

Infine esiste un problema di compatibilità. Un HD è meno "visibile" a differenti S.O. e piattaforme rispetto ad un DVD standard ISO. Ovviamente è un problema solo per alcuni utenti. Ma per me la portabilità è fondamentale.

QUOTE(carlo.dainese @ Aug 7 2008, 01:15 PM) *
...
Sui dvd/cd invece resto della mia (per esperienza!). E poi se pensi (ma lo fai?) cheh verificar eperiodicamente tutti i dvd (magari in triplice o duplice copia) quando si parla di decine o centinaia.... lo trovo improponibile. Magari ci metti un assistente... mica c'è l'ho!!


Le verifiche sono automatiche con i software appositi e non prendono che pochi minuti per DVD. E facendole a rotazione si ha una buona tempistica.

QUOTE(carlo.dainese @ Aug 7 2008, 01:15 PM) *
...
...Nel senso che la lentezza degli usb2 o firewire sta nel trasferimento che nel workflow avviene sempre batch a meno della lettura (1) per creare il psd e nella scrittura (almeno 1) per il salvataggio.


I software hanno l'abitudine di eseguire accessi a disco in vari momenti non sempre "evidenti". Operare su connessioni USB o Firewire in manipolazione di immagini (ovviamente almeno le cache vanno tenute su dischi fissi) può dare problemi. LR ad esempio, per via della struttura di DB che usa, è piuttosto critico per ora su accessi a tali dischi.

QUOTE(carlo.dainese @ Aug 7 2008, 01:15 PM) *
... mi "rompe" creare 2 raw nella stessa cartella. La vulnerabilità ai danneggiamenti può solo intendersi come.. cancello per sbaglio il raw è ho perso l'originale.. ecco il backup!
...


MAI nella stessa cartella! Il Workflow da seguire è differente. La vulnerabilità è invece intesa non come cancellazione ma come possibilità che un danneggiamento del DNG danneggi anche la zona NEF inclusa.

La copia dei RAW originali andrebbe fatta come prima operazione di sicurezza.

QUOTE(carlo.dainese @ Aug 7 2008, 01:15 PM) *
...
L'archiviazione andrebbe fatta con programmi di backup (uso acronis) che fanno la verifica col checksum dellavenuta leggibilità della copia e conformità con l'originale.


Sarebbe molto meglio una semplice copia file per file. Le possibilità di danno sono minori. I backup specifici sono utili in caso di salvataggio/ripristino di interi dischi o S.O. ma nel caso di archiviazione fotografica è preferibile la semplice copia.

QUOTE(carlo.dainese @ Aug 7 2008, 01:15 PM) *
...
non mi pare di averlo scritto (almeno rileggendo..) comunque i jpg rimangono (come originali) tali. Sono i master che diventano sempre psd.


Ah, ok avevo capito che "Ho parecchi archivi raw fatti in realtà di jpg" significasse che il JPG era stato convertito in DNG. Ora è chiaro.

QUOTE(carlo.dainese @ Aug 7 2008, 01:15 PM) *
...ma tu tieni i NEF e basta?


No ovviamente. NEF, DNG, PSD e TIFF vengono archiviati come RAW e DERIVATI. Separatamente e in fasi differenti del workflow.

Saluti


carlo.dainese
QUOTE(tecnodesign @ Aug 7 2008, 02:30 PM) *
Prima di tutto stabillisco a quale genere appartiene la foto (lo so non è facile e tema di altre infinite discussioni, approfondiremo...)
poi viene definito l'anno


il limite che vedo nella strutturazione che usi è che mescoli il concetto rappresentato da una key alla struttura del file: una foto può essere rappresentativa di vari concetti contemporaneamente (paesaggio, contadino, mucca, cortina d'ampezzo, ferie, neve) e mi par di capire tu sei obbligato subito a sceglierne uno solo per salvare il file. Questo è il ruolo delle key (che poi saranno conservate nei dati exif dell'immagine (i metadati). Il file quindi è libero di seguire una renaming dovuta al cambioo della struttura (che so: hai deciso di cambiare modalità di asset) senza perderne le caratteristiche di recupero da ricerca (non sono sicuro di essere stato comprensibile..)

ciao
Massimo.Novi
QUOTE(tecnodesign @ Aug 7 2008, 02:30 PM) *
...cerco di evitare l'utilizzo di un software in quanto mi obbliga a tenermi aggiornato e non mi da garanzia di continuità nel tempo. Ho quindi strutturato il filename in modo da utilizzare solo il "trova" di windows. ....


Ciao

Da questa breve asserzione la causa di questo naming così "classificatorio".

Ma rigido, critico e poco utile.

In realtà il problema di "legarsi" ad un software è relativo. Usando i campi IPTC standard (nel caso Keywords e Description al minimo) qualsiasi software può estrarre tali info. Ovviamente esistono delle incompatibilità ma in generale qualsiasi schema di "file naming" fallisce miseramente rispetto alle possibilità di archiviazione mediante IPTC.

E' altresì vero che cambiare software di catalogazione può richiedere di "ricaricare" le immagini per la lettura degli IPTC e la creazione dei nuovi archivi. Però la potenza e la duttilità di ricerca sono infinitamente superiori. Comunque anche un semplice "browser" senza catalogo come Bridge (per chi usa Photoshop) è egregio per le ricerche sui dati IPTC dei file presenti su disco.

Inoltre da notare la catalogazione "named" rende impossibile ritrovare una vecchia immagine nel caso sia stata rinominata perchè legata ad un nuovo criterio.

Però, come dico sempre, "a ciascuno il suo".

Ossia per un hobbista magari l'uso dei dati IPTC e di un software apposito sembra dispendioso e ridondante. Per poche foto e per uso privato probabilmente è così. Però è un peccato privarsi delle possibilità di catalogazione offerte dal digitale.

Saluti
Coribo
OT…ma non troppo
Manovi….te lo devo proprio dire….sei una fonte inesauribile di consigli digitali. Ogni volta che ho un problema (sui "temi" a te cari) c'è manovi che ha una risposta chiara e completa ai miei dubbi.
Quindi complimenti vivissimi per la tua preparazione e disponibilità a condividerla con noi!!
Fine OT…scusate ma questo tributo mi scappava troppo!



Dunque.
Se ho capito bene questo mio workflow potrebbe essere "manovicompatibile":

- Scarico le foto. Possibilmente in contemporanea faccio fare al programma (che in genere è Nikon Transfer) più lavoro possibile tipo copyright, IPTC comuni ed eventualmente faccio anche rinominare (ma quasi mai). Le foto vengono scaricate in un'apposita cartella "temporanea" (o meglio di temporaneo c'è solo il contenuto).

- Rapida visualizzazione delle foto con qualsiasi programma mi permetta di vederle (io uso Bridge o ViewNX) per eliminare quelle che vanno obiettivamente vanno cestinate.

- Inserimento tramite apposito programma dei dati IPTC .In particolare inserimento delle Keys. Qui ho la prima difficoltà. O meglio visto che sono una bandiera al vento per quanto riguarda il Software da usare (attualmente Bridge) ho un po' di difficoltà a costruire il vocabolario di cui si è parlato. Mi farò uno schema!

- Subito copia delle rimanenti foto in altro HD interno in RAID1 con un terzo disco (mi dovrebbe assicurare adeguata protezione). Sui due HD sono solo contenute immagini divise in cartelle
anno->tipo di estensione (attualmente NEF; non NEF).

- Aggiorno il catalogo iView dell'anno interessato

- Copio in una cartella sulla scrivania (quella del mio MAC …. non su quella dove è appoggiata la tastiera wink.gif laugh.gif ) l'eventuale file da manipolare in un'apposita cartella nominata secondo il soggetto.

- Faccio le mie elaborazioni e divido in sottocartelle Web;Stampa;BW ecc.ecc. i file TIFF o JPG creati.

- Una volta fatti i miei comodi ed esaurito il lavoro copio il tutto su un altro HD interno (ebbene si ne ho 4) creando un nuovo catalogo iView e dividendo sempre per anno.

- Periodicamente copio gli originali su un HD esterno. Lo so è molto ridondante ma ormai i GB costano poco e si può fare. In questo caso uso un sistema incrementale per non avere ulteriori ridondanze.

- Creo un backup utilizzando i cataloghi iView su doppio supporto magnetico una/due volte l'anno e me la porto in ufficio. Paranoia?...direi di si!

- In mancanza di spazio elimino gli anni più vecchi dall'HD. Questa eventualità a dire il vero non si è ancora presentata e visto i costi degli HD spero che non si presenti mai perché non mi andrebbe di avere "solo" la doppia copia dei file su CD.

Il tutto è in fase di lavorazione, ma penso di non incorrere in problemi. In parte ho già sistemato e mi trovo bene senza troppa perdita di tempo (come invece può apparire).

Può essere una strada giusta?

Grazie

Alessandro

tecnodesign
Argomentazioni interessanti, e persone preparate!
Buona parte della mia natura tecnologica è con voi, ma c'è ancora una personalità (quella ribelle) che non ci sta. Insomma, come facevano una volta? E' proprio indispensabile dotarsi di software specifici? Cosa fanno loro che la nostra testa non riesce ad organizzare? Ecco io sono partito da questi concetti. Pur utilizzando quotidianamente risorse del genere, ho cercato di volare "basso", usando regole elementari e "mie".
carlo.dainese ha perfettamente ragione quando si riferisce alla criticità della mia classificazione: osservare da subito una regola. Beh, personalmente osservo questa regola già nel momento in cui scatto... Se esco per fotografare un panorama, o per fare un reportage, mi preparo prima, so già cosa voglio fare. Poi osservo a lungo le immagini scattate, identifico il soggetto ed il contesto e se tutto corrisponde a quello che volevo fare, è facilissimo osservare questa prima regola di classificazione. E comunque tutto questo non mi impedisce (quindi agisco in piena libertà) di salvare la stessa immagine con due nomi diversi...!
Anche manovi ha molta ragione, perfettamente ragione! Qualsiasi metadato (per forza gestito da un software) aiuta non poco nelle ricerche, ed è vero che può essere esportato facilmente verso altri software, in fin dei conti sono delle tabelle, ovvero nient'altro che un file strutturato secondo un certo standard e quindi coperto da una certa garanzia di "lettura". Ma la mia domanda è: esiste un metodo per classificare e ritrovare le proprie immagini senza ricorrere a dei software? Io ho voluto credre che l'ordine è prima di tutto mentale e forse, se non c'è un minimo di metodo, nessun software può salvarmi dal disordine organizzativo. Il software fa quello che desidero, mi da la libertà di decidere e cambiare le regole quando voglio. Ma questo cosa c'entra con la fotografia, soprattutto quando questa è un vero tesoro?

grazie per le vostre opinioni e per questa discussione estiva Pollice.gif
bybyme, paolo g.
Massimo.Novi
QUOTE(tecnodesign @ Aug 8 2008, 09:22 AM) *
........Se esco per fotografare un panorama, o per fare un reportage, mi preparo prima, so già cosa voglio fare. ....E comunque tutto questo non mi impedisce (quindi agisco in piena libertà) di salvare la stessa immagine con due nomi diversi...!


Il che porta a due punti:

1) classificazione legata alle tipologie di "scena" già esistenti e con poche possibili variazioni (es. se una foto di reportage contiene due soggetti, descrive un evento e suggerisce un'emozione?) Più che altro il punto è il seguente: se la mia "forma mentis" mi fa ricercare immagini solo per lo "scopo" dello scatto allora può essere usabile ancorchè incredibilmente "rigido", ma se l'immagine ha di per se più connotazioni (es. paesaggio con cielo, campo di grano, fiori e soggetto) allora solo una viene scelta. Basta guardare i codici di catalogazione IPTC Scene per vedere quante possibilità "codificate" sono già state create! E serve solo per le news!

2) Peggio ancora eseguire più copie della stessa immagine solo per dar loro un nuovo nome!

QUOTE(tecnodesign @ Aug 8 2008, 09:22 AM) *
....esiste un metodo per classificare e ritrovare le proprie immagini senza ricorrere a dei software? ...


Non capisco, usare il "Trova" di Windows non è usare un software?

Allora perchè non usarne uno apposito?

Nel senso: in realtà il metodo di "dai un nome e usa Trova" è semplicemente la stessa cosa di usare Expression Media e cercare per Keyword. Ma con molte più limitazioni.

Quindi se si ha la necessità di cercare immagini (e questa è l'essenza del problema dell'archiviazione) l'uso di strumenti non adatti è solo limitativo e non introduce maggiore "libertà". Ovviamente senza contare che la tabella di codifica usata deve essere nota a chi fa la ricerca, mentre con i metadati chiunque può cercare avendo già visibili le scelte possibili (Expression Media ha anche un modulo di sola consultazione gratuito e distribuibile).

Per cui "shooting at my feet" (spararmi nei piedi) con un meccanismo di ricerca rigido e limitante mi pare inutile perchè comunque sto usando un software (incluso nel sistema operativo e quindi limitante).

Usando i negativi o le diapositive si catalogava con appositi raccoglitori e con schede (i più organizzati). Sul telaio della diapositiva un codice e un riferimento cartaceo o su computer (appena fu possibile). E non era peggio? Ora hai immagine+dati sempre collegati automaticamente!

Microsoft sta creando alcuni strumenti di gestione metadati e probabilmente potrebbe estendere le capacità di ricerca di Windows anche ad essi. Ma sempre mediante i metadati IPTC quindi meglio usarli no?

Saluti



Dimenticavo:

QUOTE(tecnodesign @ Aug 8 2008, 09:22 AM) *
E' proprio indispensabile dotarsi di software specifici? Cosa fanno loro che la nostra testa non riesce ad organizzare?


Si se si vuole cercare tra più di decine di immagini. Prova a cercare tutte le immagini contenenti "margherite" tra 1000 foto!

Saluti
Massimo.Novi
QUOTE(Coribo @ Aug 7 2008, 07:34 PM) *
....eventualmente faccio anche rinominare (ma quasi mai)....


Il nome è importante. Un naming corretto garantisce un buon workflow. I nomi originali delle immagini non sono quasi mai utilizzabili.

Inoltre sarebbe meglio avere uno schema per cartelle di lavorazione.

QUOTE(Coribo @ Aug 7 2008, 07:34 PM) *
...ho un po' di difficoltà a costruire il vocabolario di cui si è parlato. Mi farò uno schema!


Puoi, invece di pensare prima a tutto il vocabolario, usare una tecnica "incrementale" ossia aggiungere keywords alla bisogna ma con attenzione per evitare sinonimi inutili o duplicazioni.

QUOTE(Coribo @ Aug 7 2008, 07:34 PM) *
...Subito copia delle rimanenti foto in altro HD interno in RAID1 con un terzo disco (mi dovrebbe assicurare adeguata protezione). ...


Sarebbe meglio il doppio backup in fase di scarico dalla scheda.

Il resto della lavorazione è abbastanza funzionale anche se sarebbe meglio suddividere flussi e formati di lavorazione da quelli di archiviazione. In questo modo le aree in lavorazione si liberano di volta in volta e quelle di archiviazione sono separate.

Ma il discorso qui diventa più complesso e non trattabile sul Forum.

Saluti

carlo.dainese
>> Ma la mia domanda è: esiste un metodo per classificare e ritrovare le proprie immagini senza ricorrere a dei software?<<<

certamente! Chiedi in biblioteca.... metodi di archiviazione ne esistono... Dopo col "trova" riusciresti a trovarlo. Qualsiasi classificazione ha implicita la gestione di ricerca su più chiavi.
La questione è data dalla numerosità di foto che negli anni si archiviano e che non servono a nulla se non sono recuperabili quando servono.
Comunque concordo che se uno non crea delle chiavi valide allora tanto vale "buttare" tutto nel nome (lungo fin che vuoi).
Mica bisogna stressarsi per fotografare.. quando poi in futuro dovesse servirti... potrai dire che ti gli amici del forum ti avevano avvertito per tempo tongue.gif
tecnodesign
manovi,
ti invito a dare un'altra occhiata al mio "esempio" dove mi sono sforzato di definire chiaramente (a mio uso e consumo, ci mancherebbe altro...) alcuni generi. Un reportage è un reportage, cioè una testimonianza di un evento, poco importa che ci sia un camo fiorito, il cielo, un treno o un qualcuno che saluta. Altrettanto di un'evento sportivo: non posso indicizzare calzino, palla, sudore ecc... è solo un'evento sportivo. Come la metti tu sembra che associare una foto ad un genere sia una fatica bestiale, se non uno sbaglio atroce. Per me è la cosa più naturale (e bella) che ci sia (forse mi hanno aiutato le letture di Barthes....?)
E comunque non sono riuscito a farti cogliere il mio pensiero: parli di libertà e suggerisci di usare un'altro (ancora!) strumento altrimenti non riusciamo ad organizzarci, senza considerare che poi dipendi (non negarlo!) da aggiornamenti, licenze, compatibilità ed avanti con tutto il resto (in 22 anni di lavoro ne ho viste di tutti i colori, e mi sono un po' stufato di tutto quello che luccica).
Secondo me tu hai ragione in pieno se ragioniamo a livello di un' agenzia di stampa, dove è veramente indispensabile indicizzare tutti i dati per garantire la rintracciabilità; ecco che torna utile il cielo, il treno, il campo fiorito e quello che saluta....e chiunque può trovare l'immagine che gli serve, la margherita tra un milione di foto, e farne ciò che vuole. Non credo che l'autore di questa discussione sia un capo redattore in cerca di soluzioni per la sua azienda; io no di sicuro e una volta che mi sono organizzato con le mie (mie!) regole, nelle rare volte in cui ne ho avuto bisogno, sono sempre riuscito a trovare quello che cercavo usando strumenti elementari. Questo ho fatto e questo ho condiviso, senza avere alcuna pretesa che il sistema sia migliore di altri. Davvero mi sparo ai piedi? Beh, devo avere una bella mira perchè i colpi mi passano tra le dita!

quest'ultima frase è in tono scherzoso, godiamoci le foto e i momenti in cui le scattiamo 8io non mi stresso affatto, altrimenti...) e perchè no... anche la "fatica" di andare in cerca di uno scatto dimenticato, come si faceva una volta... smilinodigitale.gif

byebyme, paolo g
musbeppe957
Ciao Pagori, ti dico come faccio io dal 1996, data di acquisto della mia prima macchina digitale. Posseggo intorno a 20.000 scatti tutti assolutamente rintracciabili, poichè nomino foto per foto con i nomi delle persone o delle situazioni. Ho sempre avuto (ed avrò) macintosh ed i nomi lunghi una volta come oggi non erano un problema.
Ecco in breve la directory che creo sperando che ti serva:

Il supporto viene nominato e sullo stesso scritto 01 CD Foto Digitali ago-sett 96
Nell'interno le cartelle vengono a loro volta nominate ad esempio:
01 Gita a Milano
[b]02 Compleanno XXX Giovanni

03 Visita al Museo
04 Varie[/b]

Nell'interno di queste cartelle ci sono i file delle foto anch'essi nominati e numerati.

Ad esempio la cartella 01 Gita a Milano contiene i seguenti file:
01 Piazza del Duomo
02 Piazza del Duomo
03 Piazza del Duomo con piccioni in volo
04 Barbone con fagotto
ecc.ecc.

Quando ho il materiale necessario per fare il CD allora masterizzo. (750 MB)
Con un catalogatore (Uso CD Finder) creo il catalogo del CD realizzato in modo da fare delle ricerche velocissime.
Basta una parola contenuta nel file per farti aprire la cartella ed individuare quello che cerchi.

Il CD Masterizzato non lo cancello dall'hardi disk poichè ogni 5-6 CD faccio una seconda copia in DVD (secondo Backup) allora, solo allora cancello le cartelle dall'Hard Disk per avere più spazio a disposizione.
Saluti Bepppe
62mario
ciao, io da un pò di tempo faccio cosi, creo una cartella con il nome dell'avvenimento, tipo "Nozze Mauro Mariagrazia" poi salvo i file nef rinominandoli : Dig.001viso sposa05-08-2008.nef. quindi altre foto dello stesso avvenimento proseguono con il numero successivo e il particolare della foto, salvo anche i jpeg in una cartella dentro la stessa, cosi se mi servono le foto da visionare i jpeg sono molto piu veloci da utilizzare, e quindi salvo tutto su un Lacie big doppio disco da 500 gb in sistema raid cosi mi salva una coppia identica, il tutto in rete, io mi trovo bene, certo il disguido puo arrivare ma mi sento abbastanza tranquillo, la ricerca è abbastanza veloce con la funzione cerca del pc.
Massimo.Novi
Ciao

QUOTE(tecnodesign @ Aug 8 2008, 03:46 PM) *
...(a mio uso e consumo, ci mancherebbe altro...) alcuni generi. Un reportage è un reportage, cioè una testimonianza di un evento, poco importa che ci sia un camo fiorito, il cielo, un treno o un qualcuno che saluta. Altrettanto di un'evento sportivo: non posso indicizzare calzino, palla, sudore ecc... è solo un'evento sportivo.....


Infatti come detto questo tipo di catalogazione "codificata breve" funziona solo:

1) per se stessi (tutti devono conoscere e usare i medesimi codici) (Es. W per Wildlife in italiano non funziona)

2) per eventi codificati a priori

3) se la ricerca usa solo informazioni specifiche legate all'evento stesso.

Ad esempio un'immagine di maschere a Venezia. Parole chiave: festa, maschera, venezia, folklore, allegria, persone, costume. Il tuo metodo la codifica solo per "F" (Figura umana)?

Come dicevo, leggi le codifiche "IPTC Scene" dello standard IPTC e vedi quante tipologie sono già state identificate!

Il principio della catalogazione è fornire un metodo di reperimento il più ampio possibile e basato sull'analisi dell'immagine, del contenuto ma anche delle emozioni. E soprattutto un metodo facilmente fruibile.

Ma ovviamente se il tuo sistema è per te valido non vedo motivo di cambiarlo.

QUOTE(tecnodesign @ Aug 8 2008, 03:46 PM) *
...suggerisci di usare un'altro (ancora!) strumento altrimenti non riusciamo ad organizzarci, senza considerare che poi dipendi (non negarlo!) da aggiornamenti...


Anche tu "usi" la codifica e lo strumento "Trova" di Windows, solo che è gratuito e quindi per sopperire alle sue limitazioni hai dovuto codificare il nome del file! Non usare strumenti significherebbe stampare le foto a provino, scriverci una didascalia e poi metterle in un raccoglitore (che è poi un altro strumento!).

Se Windows fornisse un "Trova" per i campi IPTC (e probabilmente non manca molto) scommetto che lo userai!

Usando comunque i campi IPTC per "trasferire" un archivio ad un altro devi ricaricare le immagini nel nuovo catalogo (la lettura dei campi IPTC è automatica). Ma a parte questo preferisco un prodotto software adeguato che un sistema di codifica limitato dalla tipologia dei nomi dei file.

L'archiviazione può avere livelli più o meno avanzati ma è meglio usare da subito gli strumenti giusti. E le giuste tecniche.

QUOTE(tecnodesign @ Aug 8 2008, 03:46 PM) *
... anche la "fatica" di andare in cerca di uno scatto dimenticato, come si faceva una volta...


E si, quelli sono i momenti davvero romantici della fotografia!

Saluti


Massimo.Novi
QUOTE(musbeppe957 @ Aug 8 2008, 09:07 PM) *
...assolutamente rintracciabili, poichè nomino foto per foto con i nomi delle persone o delle situazioni. ....


Ciao

Certo. A patto di cercare per nome delle persone e situazioni.

Il collegare il naming delle immagini con le informazioni contenute è classico per molti in quanto essi associano automaticamente (e cercano automaticamente) l'evento all'immagine, ossia eseguono una "pre-selezione" mentale dell'informazione ricercata.

Ciò significa che se la ricerca non riguarda il soggetto o la situazione ma magari un concetto "astratto" non funziona.

Mi rendo conto che ciò sembra eccessivo ma tra 1000 foto di persone, poter reperire quelle in cui "sorridono" o "piangono" o altro è una fonte importante di analisi e fornitura ad un cliente.

Chi fa foto per uso "Stock" ossia generiche per cataloghi, uso pubblicitario o divulgativo o comunque non prevedibile, ha enorme vantaggio a inserire come chiavi informazioni che lo aiutino a reperire immagini anche "concettualmente valide". Ad esempio concetti come "amore", "denaro", "paura" sono utilissimi per chi ricerca immagini su richiesta di un cliente.

Chi esce il sabato con la famiglia e va in gita ha molti meno problemi.

Però in fondo il naming non è altro che "unire" le parole chiave sul nome del file. Con ovvie limitazioni.

A mio parere il gioco non vale la candela. Ma è gratuito. E questo ha senso.

Saluti
musbeppe957
QUOTE(manovi @ Aug 11 2008, 12:00 AM) *
Ciao

Certo. A patto di cercare per nome delle persone e situazioni.

Il collegare il naming delle immagini con le informazioni contenute è classico per molti in quanto essi associano automaticamente (e cercano automaticamente) l'evento all'immagine, ossia eseguono una "pre-selezione" mentale dell'informazione ricercata.

Ciò significa che se la ricerca non riguarda il soggetto o la situazione ma magari un concetto "astratto" non funziona.

Mi rendo conto che ciò sembra eccessivo ma tra 1000 foto di persone, poter reperire quelle in cui "sorridono" o "piangono" o altro è una fonte importante di analisi e fornitura ad un cliente.

Chi fa foto per uso "Stock" ossia generiche per cataloghi, uso pubblicitario o divulgativo o comunque non prevedibile, ha enorme vantaggio a inserire come chiavi informazioni che lo aiutino a reperire immagini anche "concettualmente valide". Ad esempio concetti come "amore", "denaro", "paura" sono utilissimi per chi ricerca immagini su richiesta di un cliente.

Chi esce il sabato con la famiglia e va in gita ha molti meno problemi.

Però in fondo il naming non è altro che "unire" le parole chiave sul nome del file. Con ovvie limitazioni.

A mio parere il gioco non vale la candela. Ma è gratuito. E questo ha senso.

Saluti


Sono PIENAMENTE d'accordo con te! ed è interessante la tua analisi "Soggetto / Astratto e Pre-mentale"
Nella mia valutazione, mi riferivo ovviamente ad un tipo di archiviazione di foto che escludono l'uso "Stock" .
Ho preso la cosa diciamo generalizzando e con l'intento di dire "archiviate e nominate".
Conosco diversi fotografi ed amici che Non archiviano nulla, ma salvano sull'hard disk e successivamente masterizzano cartelle con le sole date ( a volte neppure quelle) e file interni tipo:
_DSC0001.NEF
_DSC0002.NEF ecc.ecc.
Ma mi chiedo : quando si hanno 20.000 foto e si devono estrapolare alcune di queste
cosa fanno? passano il tempo a vedersele tutte al computer? Beh! può anche essere interessante per i ricordi e per la mente, ma se si ha una certa fretta.....diventa anche stressante. E poi c'è il computer! e allora usiamolo!

P.S. Il mio fotografo non ha saputo reperire dei negativi fatti a giugno 1997 e mi ha detto: Eh! devo avere tempo per cercarle! passa tra due o tre settimane! Quando avrò tempo passerò nel suo negozio tutti le settimane per vedere cosa riesce a fare! (e nel giugno del 1997 quando avevo ritirato le foto mi aveva detto: i negativi non te lo dò, perchè sono scatti che ho fatto io e non li cedo a nessuno!)

Saluti Beppe
Dr.Pat
QUOTE(musbeppe957 @ Aug 13 2008, 08:54 AM) *
Ma mi chiedo : quando si hanno 20.000 foto e si devono estrapolare alcune di queste
cosa fanno? passano il tempo a vedersele tutte al computer? Beh! può anche essere interessante per i ricordi e per la mente, ma se si ha una certa fretta.....diventa anche stressante. E poi c'è il computer! e allora usiamolo!


Al mondo c'è molta gente che fa le foto ma non le guarda, e anche molta gente che ha il computer ma non lo usa smile.gif

In ogni caso dipende da che tipo di ricerche uno effettua di solito. Cercare (I) "le foto della festa di Paperino del 2007" non richiede altro che una catalogazione per directory "anno/data - evento"; cercare (II) "tutte le foto in cui compare Paperino ad una festa nel 2007" richiede un'archiviazione più avanzata, con metadati e tutto, nonché (probabilmente) la presenza di un particolare tipo di software sul computer in uso. La maggior parte delle persone, anche se ha 20 mila foto, effettua quasi esclusivamente ricerche del primo tipo, e solo saltuariamente quelle del secondo tipo. A dirla tutta, secondo me la maggior parte delle persone le foto non le cerca e basta, ogni tanto guarda quelle che gli capitano e basta. Per tutte queste persone sarebbe un maggiore spreco di tempo dover effettuare sistematicamente la catalogazione per tutte le foto, che perdere un'ora ogni tanto a cercare a mano le cose. Per tutte queste persone va benissimo la catalogazione per directory. Io anche, parzialmente, uso questo sistema, coadiuvato dalla catalogazione con keyword iptc con acdsee (software che uso da 10 anni circa e a cui mi sono abituato visceralmente).

Ciò che è sbagliato è tentare di fare ricerche del II tipo utilizzando l'approccio per le ricerche del I tipo, sopratutto se questo coinvolge la ridenominazione dei file... magari ormai ci siete abituati e vi andrà bene finché avrete 20.000 foto, ma quando ne avrete 30.000 non andrà più bene smile.gif
Matteo190
QUOTE(pesco @ Apr 24 2007, 04:24 PM) *
Il problema trova soluzione in un ordinato workflow e un Digital Asset Management. Proverò a spiegarvi come ho messo a punto il mio con enorme sacrificio non essendo un professionista e didicandomi a cercar di capirne la logica e dovendo archiviare per di più anche gli scatti in analogico (Dia, Bn, Col, 6x6, etc.).

Il primo approccio è stato quello organizativo: ho creato una struttura di folder in un HD firewire 800 sistematicamente copiato tutte le sere su un'altro HD USB 2. La struttura delle directory e dei file è molto semplice:

Digital RAW ===> RAW_XXXXXX_AAAAMMDD ===> FILE

La sottodirectory RAW_XXXXXX_AAAAMMDD contiene tutti gli scatti originali effettuati quel dato giorno (AAAAMMDD) e XXXXXX è il progressivo della directory.
.....


Ho letto un po' tutte le discussioni riguardo asset management e workflow... la soluzione di pesco mi sembra molto valida... ho cercato di fare qualche prova (per vedere se riesco a partire con il piede giusto) con nikon transfer e poi con LR... ma mi risulta difficile creare una struttura del genere in modo automatico. Un primo problema è dato dal fatto che ad esempio LR crea le sub-directory con la sola data (ma potrebbe anche andar bene)... per quanto riguarda il nome del file, LR non prevede così tanti digit per il progressivo (al massimo ne prevede 5)... non è che va fatto tutto a mano... vero?
Sono solo all'inizio e sarei grato a chiunque volesse aiutarmi a creare un archivio decente.
Grazie.
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