La Nuova Zelanda, è noto, fa parte dell'Arco Vulcanico del Pacifico. E' piena di vulcani, attivi, dormienti, spenti... Credo che i neozelandesi siano così abituati alla convivenza con i vulcani da non farci nemmeno più caso.
Forse è per questo che, ad esempio, i campi da sci più famosi dell'Isola del Nord sono sul monte Ruaupehu (un vulcano attivo), o che Auckland stessa è costruita su una zona "fornita" di una quinidicina di crateri (dormienti), o che la caldera di un vulcano (anche lui dormiente) è diventata la più fiorente cittadina termale della Nuova Zelanda: Rotorua, appunto.
Per chi stesse viaggiando "in zona", il consiglio è di arrivare nel primo pomeriggio e approfittarne per vedere il museo nei locali delle antiche terme:
All'interno non si può fotografare (io ho dovuto lasciare lo zainetto all'ingresso), ma è MOLTO interessante...
...E dopo avere visto a quali strampalate pratiche terapeutiche "termali" venivano sottoposti i ricchi turisti del XIX° secolo, ci si può tranquillamente andare a godere le "Terme Polinesiane", una serie di vasche termali all'aperto, in riva al lago di Rotorua, con temperature progressive da 36°C a 42°C:
La mattina dopo ci si alza presto. Ci sono da fare una ventina di km, per arrivare a Wai-O-Tapu, un luogo "magico", il principale Parco Vulcanico della zona.
Il primo "avamposto" sono le Mud Pools: laghi di acqua e fango ribollente, un posto "in bianco e nero", letteralmente:
E' un posto affascinante, ci si potrebbe rimanere ore ed ore, esplorando angoli e visuali sempre diverse, e guardando le "esplosioni" delle bolle di fango...
(continua...)