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geppoman
perchè il "bianco e nero" a pellicola viene così bene.. rende così bene.. ha un effetto così piacevole..

mentre sul digitale, per quanto si è bravi, non rende mai alla stessa maniera di una pellicola?
paolo.cacciatori
QUOTE(geppoman @ Apr 2 2007, 09:53 PM) *

perchè il "bianco e nero" a pellicola viene così bene.. rende così bene.. ha un effetto così piacevole..

mentre sul digitale, per quanto si è bravi, non rende mai alla stessa maniera di una pellicola?


Quale pellicola?
Diverse pellicole hanno diverse personalità, e tutte hanno una "spalla".

Il sensore è come una pellicola senza "spalla" (ha risposta lineare invece che a S). Va usato per le sue caratteristiche, come se fosse un particolare tipo di pellicola, a grana finissima e curva caratteristica estremamente lineare.

Credo ci si possano fare egregi BN, il problema serio è stamparli, ahinoi.
Una stampa da pellicola su carta degna è certamente migliore della migliore stampa digitale.
geppoman
.. una stampa a pellicola è tutta un'altra cosa..
stincodimaiale
Sinceramente ho letto parecchi articoli di fotografi di fama internazionale che spesso scelgono la stampa InkJet anche per stampare opere di FineArt da galleria d'arte che quindi devono avere standard qualitativi molto alti e soprattutto una durata nel tempo equivalente alla stampa chimica. Si parlava di scanner al tamburo (quindi riprese eseguite con pellicole), carte al cotone e inchiostri al carbone.
Il problema è che il B/N DIGITALE rimane ancora di nicchia (se si vogliono ottenere risultati discreti) sia perchè il materiale è costoso e poco reperibile sia perchè le tecniche usate (postproduzione e taratura dei dispositivi) non sono immediate da apprendere come può essere la stampa manuale in camera oscura in cui è più facile capire dove si sta sbagliando quando si commettono errori...
Non utilizzando inkjet quando mi capita di stampare dei B/N digitali su carta chimica mi rivolgo a laboratori con cui ho la possibilità di condividere i loro profili di stampa e le eventuali correzioni (le dominanti da aggiungere cambiano in base alla densità del B/N e del tipo di carta) da applicare all'immagine.

Per me se con la fotografia ci si vuole "divertire" e si conoscono già le tecniche della camera oscura è meglio continuare con quella...
Altrimenti bisogna aprire il portafoglio e ascoltare i preziosi suggerimenti di qualche esperto presente nel forum... rolleyes.gif
paolo.cacciatori
QUOTE(stincodimaiale @ Apr 3 2007, 04:33 PM) *


Non utilizzando inkjet quando mi capita di stampare dei B/N digitali su carta chimica mi rivolgo a laboratori con cui ho la possibilità di condividere i loro profili di stampa e le eventuali correzioni (le dominanti da aggiungere cambiano in base alla densità del B/N e del tipo di carta) da applicare all'immagine.



Come te non utilizzo stampanti inkjet (troppo delicate da mantenere in efficienza e troppo inaffidabili se non usate con regolare frequenza) ed oggi ho ritirato le prime stampe BN fatte dal laboratorio che uso da tempo e debbo riconoscere che il risultato, pur essendo su carta colore, é decisamente buono.
Ilford produce della carta davvero B&W anche in versione adatta alle stampanti tipo Lambda/Noritsu/Lightjet, ma io non sono riuscito a trovare nessun laboratorio che la usa. Qualcuno di voi ci è riuscito?

PS Da poco sono passato alla carta che loro chiamano opaca, in realta un microperlato, che sul dorso reca la scritta Kodak Endura. Il risultato che ottengo su questa carta mi piace decisamente di più di quello ottenuto sulla consueta carta lucida.
stincodimaiale
QUOTE(paolo.cacciatori @ Apr 4 2007, 05:41 PM) *

Come te non utilizzo stampanti inkjet (troppo delicate da mantenere in efficienza e troppo inaffidabili se non usate con regolare frequenza) ed oggi ho ritirato le prime stampe BN fatte dal laboratorio che uso da tempo e debbo riconoscere che il risultato, pur essendo su carta colore, é decisamente buono.
Ilford produce della carta davvero B&W anche in versione adatta alle stampanti tipo Lambda/Noritsu/Lightjet, ma io non sono riuscito a trovare nessun laboratorio che la usa. Qualcuno di voi ci è riuscito?

PS Da poco sono passato alla carta che loro chiamano opaca, in realta un microperlato, che sul dorso reca la scritta Kodak Endura. Il risultato che ottengo su questa carta mi piace decisamente di più di quello ottenuto sulla consueta carta lucida.


La ilford non l'ho mai provata ma sarebbe interessante saperne qualcosa in più... hmmm.gif Sai se la può usare anche il Dlab dell'Agfa?
Io ho provato Agfa, Kodak e Fuji. La migliore come resa dei contrasti per me è la fuji ovviamente pesante (quella con le scritte dorate dietro).
paolo.cacciatori
QUOTE(stincodimaiale @ Apr 4 2007, 06:02 PM) *

La ilford non l'ho mai provata ma sarebbe interessante saperne qualcosa in più... hmmm.gif Sai se la può usare anche il Dlab dell'Agfa?


Non so nulla di più di quel che ho letto sul loro sito:

ILFOSPEED RC DIGITAL has been designed using traditional silver halide technology based upon the emulsions used in the successful and popular ILFORD ILFOSPEED RC DELUXE and ILFORD GALERIE FB graded papers. It has panchromatic sensitivity optimised for compatibility with tricolour laser enlargers such as the Lambda and Theta models supplied by Durst and the Lightjet models supplied by Océ (Cymbolic Sciences).

Vedi: http://www.ilfordphoto.com/products/produc...+Papers+Digital
claudio59
Sono passati ormai alcuni anni da quando stampavo in camera oscura ricavata nel bagno di casa in B&W e cibacrome, ma ricordo perfettamente i risultati che si ottenevano, utilizzavo prevalentemente ilford multigrade e i risultati erano eccellenti, invece quando mi affidavo a un laboratorio nella quasi totalità dei casi mi vedevo restituire stampe su carta per il colore, con della qualità veramente scarsa, i neri profondi non esistevano, la gradazione die grigi risultava una gradazione di marroni con dominante tipo seppia sui bianchi puliti.
A mio avviso vengono meglio le conversioni dal digitale stmpate con inkjet.
Ultimamente al photoshow ho visto inkjet grande formato che lavoravano con 12+6 colori stampe B&W che non avevano nulla da invidiare al chimico.
ciao
tembo
Attenzione, e lo dico da "tifoso" accanito del bianconero argentico: una stampa monocromatica tradizionale è certamente più bella rispetto a un'analoga stampa proveniente da un processo tutto digitale, a patto che tutto sia stato fatto come si deve, dal caricamento della pellicola (può sembrare banale, ma è così) alla sua estrazione, allo sviluppo, fissaggio e asciugatura del negativo, al processo di stampa chimico con tutti gli accorgimenti "correttivi" del caso (bruciature, mascherature) e alla suggessiva rifinitura, dopo lavaggio e fissaggio eseguiti alla perfezione.
In questo caso, utilizzando materiale di ottima qualità, è possibile ottenere risultati incomparabilmente superiori a quelli da file digitale/inkjet.
Se non si è però in rado di mantenere l'intera "filiera" a quei livelli, però, le cose cambiano. E' più facile ottenere una stampa "mediamente buona" da un file digitale, post produzione (meglio, a mio avviso, la miscelazione dei canali della desaturazione o della semplice conversione in toni di grigio) e stampa inkjet, magari con apparecchi di ultima generazione a più cartucce di nero.
Diego
ludofox
Sulla questione che in assoluto una stampa chimica da pellicola sia sempre migliore di una da file, nutro qualche dubbio.

Concordo pienamente con Diego.
Tuttavia credo che operando a regola d'arte con entrambe i sistemi, si possa arrivare a risultati analoghi.

Certo non è ...leale ( tongue.gif ) confrontare una stampa da pellicola trattata come Diego ha spiegato, con una stampa da file prodotta da una stampante casalinga qualunque.

Che non sia facile convertire un file in BW, è tutt'altro discorso. ma se lo si sa fare bene, con le procedure giuste, lo si stampa con attrezzi adeguati, sono convinto che i risultati non potranno che essere ottimi e del tutto paragonabili.
paolo.cacciatori
QUOTE(ludofox @ Apr 11 2007, 01:17 PM) *

Sulla questione che in assoluto una stampa chimica da pellicola sia sempre migliore di una da file, nutro qualche dubbio.

Concordo pienamente con Diego.
Tuttavia credo che operando a regola d'arte con entrambe i sistemi, si possa arrivare a risultati analoghi.

Certo non è ...leale ( tongue.gif ) confrontare una stampa da pellicola trattata come Diego ha spiegato, con una stampa da file prodotta da una stampante casalinga qualunque.

Che non sia facile convertire un file in BW, è tutt'altro discorso. ma se lo si sa fare bene, con le procedure giuste, lo si stampa con attrezzi adeguati, sono convinto che i risultati non potranno che essere ottimi e del tutto paragonabili.


I problemi sono due, la curva di risposta della pellicola e la carta su cui si stampa. Per la curva di risposta suppongo che una accurata postproduzione possa fare molto, ma rimane il problema della carta.

Sulle macchine che stampano via impressione laser (Lightjet/Noritsu/Lambda) non si può usare la carta BN tradizionale (suppongo perché poco sensibile al rosso cosicché con essa sia possibile usare in camera oscura la classica lampadina rossa) quindi si stampa su carta colore. Il lab che uso riesce ad ottenere stampe BN praticamente esenti da dominanti, ma non hanno lo stesso aspetto delle stampe BN anche su volgare carta politenata, ma vera carta BN.

Hai avuto modo di vedere o provare le carte Ilford che citavo?
stincodimaiale
QUOTE(paolo.cacciatori @ Apr 11 2007, 01:57 PM) *

....Hai avuto modo di vedere o provare le carte Ilford che citavo?


Per quanto mi riguarda ho chiesto tra i fotografi delle mie parti e alcuni mi hanno detto di aver provato l'equivalente della Kodak. Il grande vantaggio era proprio nella totale assenza di dominanti nella stampa finale a discapito però di una perdità di sfumature di grigi nelle ombre e nelle luci. Non avendo potuto vedere direttamente le prove stampate non so se questa perdità di passaggi di grigi fosse dovuta alla carta o ad una PostProduzione delle immagini approssimativa.
Per quanto riguarda l'aspetto fisico del materiale (lucida, opaca, pearl...) non mi è passato in testa di chiederlo... tongue.gif
Spero che questo tipo di carta interessi a molti perchè come si sa la domanda genera offerta e soprattutto obbliga i produttori a investire nella ricerca...
Aspetto altre info anche qui sul forum! smile.gif
tembo
Beh, credo che una comparazione seria vada fatta non sulla base dei risultati da laboratorio in stampa automatica, ma presupponendo, sia in argentico sia in digitale, il "trattamento in proprio".
Su queste basi, sintetizzando un po' quanto detto in precedenza, ritengo che la stampa chimica tradizionale offra al momento la qualità migliore al costo di una elevata difficoltà nel raggiungimento del risultato, mentre il processo digitale consente di ottenere "buone" immagini a operatori anche non preparatissimi.
Quindi, se si è dei "maghi" della camera oscura s'otterrà, con molto tempo e molta attenzione, un eccellente risultato; se si è buoni utilizzatori del pc, e si porrà comunque la necessaria attenzione, sarà più semplice ottenere una stampa da inkjet migliore rispetto a quello che un appassionato poco avvezzo alla camera oscura (o poco attento, o poco paziente) trarrà da un procedimento tradizionale eseguito non a regola d'arte.
Ripeto, analizzare le qualità di un b/n tradizionale o digitale partendo dalle stampine di un minilab equivale a farsi un'idea delle ricchezze culinarie regionali d'Italia utilizzando come metro di paragone i prodotti industriali surgelati...
Diego
paolo.cacciatori
QUOTE(stincodimaiale @ Apr 11 2007, 02:16 PM) *

Per quanto mi riguarda ho chiesto tra i fotografi delle mie parti e alcuni mi hanno detto di aver provato l'equivalente della Kodak.


Non sapevo dell'esistenza di un equivalente Kodak.
Hai un link alla documentazione di prodotto?
Le stampe BN che fatto fare dal lab me le hanno fatte su carta Kodak Endura tipo pearl e ne sono abbastanza soddisfatto.

PS La carta Ilford è per BN vero (se ho capito giusto è con argento, non con copulanti colore), ma usabile su macchine laser RGB. Il problema è che se in macchina metti un rotolo di quella puoi stampare solo BN, il che credo sia il vero ostacolo alla sua diffusione: pochi laboratori sono disposti a dedicare un giocattolo da qualche centinaia di migliaia di euro alla sola stampa BN.
paolomagnaghi
Ciao a tutti, penso che il biancoenero non sia una questione puramente tecnica ma sopratutto emotiva, mi spiego: scatto una fotografia converto il file... interpreto "maschero", "brucio", ho il pieno controllo su ciò che sta accadendo e poi...lo affido ad un laboratorio che lo inserisce in un ciclo automatico?
Io personalmente no, ho provato laboratori, macchine da stampa e carte ma i risultati sono sempre stati deludenti.
Una soluzione "economica" ma di qualità per avvicinarsi alla resa delle stampe su pellicola é questa, i risultati, anche con stampanti alla portata sono ottimi!
Con qualche sforzo in più anche questa dovrebbe essere un'ottima soluzione per stampare l'essenza della fotografia.
paolo.cacciatori
QUOTE(paolomagnaghi @ Apr 11 2007, 04:04 PM) *

Ciao a tutti, penso che il biancoenero non sia una questione puramente tecnica ma sopratutto emotiva, mi spiego: scatto una fotografia converto il file... interpreto "maschero", "brucio", ho il pieno controllo su ciò che sta accadendo e poi...lo affido ad un laboratorio che lo inserisce in un ciclo automatico?


Se il laboratorio stampa "senza correzione" hai il pieno controllo del processo, lo hai sul PC invece che in camera oscura.

Io ho abbandonato da tempo la stampa in proprio con le stampanti inkjet perché non sono capace di mantenere costantemente in forma la stampante.
Se trovassi un laboratorio che stampa il BN su inkjet specializzate credo che lo userei, ma ad oggi non ne ho trovati.

Ho trovato un laboratorio che stampa "senza correzione" e che sembra capace di mantenere le proprie attrezzature in modo tale che il risultato sia prevedibile e quasi perfettamente ripetibile, ha il solo difetto di usare carta colore anche per il BN.
paolomagnaghi
Ho provato anche corretto grappa ma niente da fare...ovviamente scherzo!
Ritengo la piezografia l'unica soluzione per tornare a stampare il B&N in casa, poi
scegliere il tipo di carta più adatto sul quale stampare le proprie fotografie è un rituale al quale non puo rinunciare chi è abituato all'odore del fissaggio. wink.gif
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