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Seba_F80
Spero di aver aperto la discussione nel canale giusto, tecniche fotografiche in genere spero.

Ho uno scanner piano Epson capace di acquisire a risoluzioni sicuramente superiori a 300dpi una stampa (che è invece lo standard per passare, all'inverso, dal file alla stampa).
Ci sono diverse cose che noto, però, che accadono con sistematicità nelle scansioni ed ho deciso di allegare una mia foto (non da mostra fotografica, ma nemmeno forse da cestinare) in cui tutti questi nei io li vedo.
Ne volevo parlare con voi per capire quali sono le cause e, se mi voleste aiutare, magari segnalare i link su Internet dove si parla anche più specificamente di questo.

Apro qui la discussione per capire se a problematica deriva dal metodo di lavoro, ovvero acquisire una stampa con uno scanner piano, ad una opportuna risoluzione in dpi per arrivare ad una "ristampa" corretta in PP, oppure è un problema del mio scanner.

Partiamo allora dall'immagine ...

Una delle cose più evidenti in questa scansione è quello che io chiamo "cielo sporco". Osservando bene il cielo noterete come una polvere il sospensione. Questo è un artefatto, perchè il cielo che ho ripreso era assolutamente di un azzurro uniforme.

Osservando bene anche le superfici chiare di tutte le scansioni fatte con il mio scanner questo artefatto appare sempre. E' quindi una conseguenza della scansione.

Cerco di darmi delle risposte:
-il vetro dello scanner è sporco? Beh, direi di no, perchè lo pulisco sempre accuratamente prima di usarlo (con prodotti tipo glassex o similari)
-è un problema causato dalla carta lucida della stampa?

Nessuna di queste mi convince.

Osserviamo adesso i bordi dei soggetti ritratti. Mancano tutti di incisività, nitidezza forse. In un certo senso è come se ci fosse una sorta di sfuocatura generalizzata.
Contanto sulla bontà del sistema AF della mia F60, con cui ho ritratto la scena, comunque ragionando sui dati della scena, ovvero che la gran parte del soggetto, alla focale di circa 28-35mm con cui ho ritratto, è praticamente tutto "spalmato" all'infinito, della grande profondità di campo a quelle focali già da f/5.6, credo che il problema possa imputarsi ad una "cattiva focheggiatura" del sistema di scansione ed acquisizione immagine dello scanner.
E' come se il piano di scansione (il vetro) delo scanner fosse leggermete spostato dal piano "corretto" in cui qualsiasi stampa pronta alla scansione risulta a fuoco.
E' anche vero che uno scanner piano usa un metodo di acquisizione dell'immagine più similare a quello dei fax che non ad una camera oscura (lenti e raggi in convergenza nel punto focale). Questa acquisizione in digitale, allora, può creare, per problemi di calibrazione assiale delle componenti dello scanner, uno sfuocato sempre e comnque di ogni stampa?
Un difetto "cronico", in qualche modo, se fosse confermata la "diagnosi" wink.gif

Vi allego dei ritagli della foto in cui sia l'effetto cielo sporco sia la mancanza di fuoco sono più evidenti.

Grazie.

Aggiungo il secondo ritaglio.
EX-OM1
Ciao, posso chiederti che modello hai? Io ho un prfection 2400 photo che non mi dato mai problemi di fuoco su tutto la superfice, nel tuo caso farei una prova a scannerizzare una scala colore (millimetrata sarebbe meglio, o qualcosa con un reticolo ben definito) in vari punti e poi ruotati di 90° del piano e vedere cosa succede. Scannerizza se possibile a 48bit e impostato su foto, non ti preoccupare se ti dice che questa profondità di colore non è compatibile con alcuni programmi non compatibile, PP non ha di questi problemi. Magari si riesce a capire se si è inclinato il piano.
Seba_F80
QUOTE(EX-OM1 @ Mar 6 2007, 11:02 AM) *

Ciao, posso chiederti che modello hai? Io ho un prfection 2400 photo che non mi dato mai problemi di fuoco su tutto la superfice, nel tuo caso farei una prova a scannerizzare una scala colore (millimetrata sarebbe meglio, o qualcosa con un reticolo ben definito) in vari punti e poi ruotati di 90° del piano e vedere cosa succede. Scannerizza se possibile a 48bit e impostato su foto, non ti preoccupare se ti dice che questa profondità di colore non è compatibile con alcuni programmi non compatibile, PP non ha di questi problemi. Magari si riesce a capire se si è inclinato il piano.


Grazie. Io ho un 640U, non espressamente dedicato alla fotografia, ma mi pare arriva a 9600dpi (beh... per i 300dpi ne avrebbe da vendere).

Non ricordo quanti bit di risoluzione del segnale acquisito abbia, ma sicuramente meno di 48.

E' un'ottima idea quella del test che mi hai proposto.

Da quello che mi dici, però, significa che non dovrebbe essere un problema legato al flusso di lavoro, in generale, ma semmai pià specifico alla mia apparecchiatura. In quel caso, credo, forse conviene parlarne in una nuova sezione smile.gif

Se invece pensate sia un problema di flusso di lavoro.. facciamoci sotto smile.gif

P.S. Questa verifica non potrò farla prima di un mesetto... lo scanner lo ha mia sorella, adesso.
stincodimaiale
Non ha nessun problema il tuo scanner.
Se guardi bene il primo ritaglio si vede in modo nitido un peluzzo e in più la grana della carta fotografica si vede. Quindi vuol dire la MAF è corretta e poi ti ricordo che ormai gli scanner piani hanno una profondità di campo piuttosto ampia. Prova ad aggiungere una maschera di contrasto con un SW di fotoritocco e vedrai che cambiamenti. Ovviamente prima devi spuntinare la foto... Puoi pulire quanto vuoi il vetro ma un po' di polvere rimane sempre! tongue.gif
Per quanto riguarda gli aloni che vedi sul cielo sono dovuti alla stampa.
I 9600dpi dichiarati non sono veri ovvero lo scanner per arrivare a quelle risoluzioni aggiunge pixel inesistenti tramite interpolazione. Questa operazione l'esegue meglio Photoshop o simili.
La risoluzione nativa degli scanner solitamente va dai 1200dpi ai 2400dpi in base al modello.
Per quanto riguarda la risoluzione da usare basta misurare l'immagine con un righello.
Es. una foto 10x15cm da portare a 20x30cm la devi scannare a 600dpi per avere 300 dpi in stampa.
Se lo stesso 10x15cm lo devi stampare 30x45cm lo devi scannare a 900dpi.

In poche parole il rapporto lato stampa fratto lato originale per la risoluzione di stampa ti darà la risoluzione di scansione.

45 / 15 * 300dpi = 900dpi (da 10x15cm a 30x45cm)
30 / 15 * 300dpi = 600dpi (da 10x15cm a 20x30cm)

Se questo calcolo da una risoluzione di scansione superiore a quella nativa usa il massimo possibile e poi aumenti il numero di pixel con un SW dedicato.

scanner da 1200dpi
45/9 * 300dpi = 1500dpi (da 6x9cm a 30x45cm)
usa 1200dpi e poi porta la tua immagine alla giusta risoluzione.

Per le riduzioni consiglio invece di portare la risoluzione di stampa a 400dpi (più piccola è un'immagine più risoluzione di stampa deve avere).

15/30 * 400dpi = 200dpi

Seba_F80
QUOTE(stincodimaiale @ Mar 6 2007, 03:09 PM) *

Non ha nessun problema il tuo scanner.
Se guardi bene il primo ritaglio si vede in modo nitido un peluzzo e in più la grana della carta fotografica si vede. Quindi vuol dire la MAF è corretta e poi ti ricordo che ormai gli scanner piani hanno una profondità di campo piuttosto ampia. Prova ad aggiungere una maschera di contrasto con un SW di fotoritocco e vedrai che cambiamenti. Ovviamente prima devi spuntinare la foto... Puoi pulire quanto vuoi il vetro ma un po' di polvere rimane sempre!
Per quanto riguarda gli aloni che vedi sul cielo sono dovuti alla stampa.
I 9600dpi dichiarati non sono veri ovvero lo scanner per arrivare a quelle risoluzioni aggiunge pixel inesistenti tramite interpolazione. Questa operazione l'esegue meglio Photoshop o simili.
La risoluzione nativa degli scanner solitamente va dai 1200dpi ai 2400dpi in base al modello.
Per quanto riguarda la risoluzione da usare basta misurare l'immagine con un righello.
Es. una foto 10x15cm da portare a 20x30cm la devi scannare a 600dpi per avere 300 dpi in stampa.
Se lo stesso 10x15cm lo devi stampare 30x45cm lo devi scannare a 900dpi.

In poche parole il rapporto lato stampa fratto lato originale per la risoluzione di stampa ti darà la risoluzione di scansione.

45 / 15 * 300dpi = 900dpi (da 10x15cm a 30x45cm)
30 / 15 * 300dpi = 600dpi (da 10x15cm a 20x30cm)

Se questo calcolo da una risoluzione di scansione superiore a quella nativa usa il massimo possibile e poi aumenti il numero di pixel con un SW dedicato.

scanner da 1200dpi
45/9 * 300dpi = 1500dpi (da 6x9cm a 30x45cm)
usa 1200dpi e poi porta la tua immagine alla giusta risoluzione.

Per le riduzioni consiglio invece di portare la risoluzione di stampa a 400dpi (più piccola è un'immagine più risoluzione di stampa deve avere).

15/30 * 400dpi = 200dpi


Alt!!!!! Volete quindi dire che quello che io percepisco come "sporco" è la grana della stampa?

Ripartiamo dal via, come al monopoli laugh.gif

Avevo sentito parlare di grana della pellicola (in realtà più che sentito parlare, perchè da affezionato alla pellicola e con due corpi nikon a pellicola, ho letto molto, nell'ultimo anno), di "grana" digitale (direi meglio granulosità o pixelization, visto che da una mosaicizzazione "spaziale" deriva la foto catturata mediante un sensore), ma mai di grana della stampa.

Il pelucchio lo vedo bene pure io mad.gif e credo non sia un pelucchio "di ripresa" (io sono un soggetto pulito ... in ripresa pulisco sempre le lenti, ma la polvere è ovunque e sempre, per cui non lo escludo). Credo che quel pelucchio, se non è già nel negativo (e lo hanno dato in regalo durante lo sviluppo .. tacci loro, semmai ...) lo è comunque come ombra nella stampa, ma sempre introdotto dal sistema di sviluppo&stampa del minilab.

Ho letto che i pelucchi sulla lente non si proietano sul sensore/pellicola come pelucchio ma al più creano una diffrazione minima della luce della scena. E questo sarebbe logico, perchè il fuoco, in ripresa, è stato regolato sul piano del soggetto ripreso, non del "soggetto indesiderato, leggi pelucchio" sulla lente. In ogni caso, di pelucchi, ditate, grasso di catena di bicicletta e tracce di mosche spiaccicate tipo parabrezza è forse meglio non averne laugh.gif
Il pelucchio, poi, potrebbe essersi insidiato in quel disgraziato di scanner (come dici tu .. eheheh)

Quello che però non ho valutato è la "grana" della carta della stampa.
So che le diverse carte di stampa hanno una diversa riflettanza, ovvero danno una percezione diversa del soggetto stampato.

La carta lucida e la carta matta ne sono un esempio. Ma la carta di stampa nasce per essere osservata da un occhio umano, con meno dpi di uno scanner piano ...

Prima di continuare però con altre elugubrazioni mentali, vorrei prima risintonizzarmi e capire se mi parlavi di grana della pellicola (al tempo usavo le "pessime" 100 Gold .. quanto sono diventato schizzinoso .. haaha) o del fotogramma.

O di "granulosità" derivante dall'interpolazione dello scanner. In ogni caso so sicuramente che la scansione è stata fatta con meno di 1200 dpi (prob addirittura 300 o 600); non credo che potrebbero insorgere degli artefatti legati alla interpolazione spaziale per moasaicizzazione con "tessere inventate dal software".

Un ultima domanda.. (come se non ne avessi già fatte troppe ... ehhehe). Conosco un pò il metodo della maschera di contrasto (USM), ma credevo che applicarlo ad un JPEG derivato da una scansione sia deleterio.

L'immagine JPEG è una serie di "quadrati" pià o meno grandi. Alterare le proprietà di "confine" di ognuno di questi quadrati con la USM crea di solito "quadrati ad alta definizione" .. hahaha.. ovvero si comincia a vedere la quadrettatura dovuta alla compressione JPEG.

Del resto, per una scanzione, non esiste alcun NEF o RAW che dir si voglia. Il file è al più un file di fotosciopp ... Dici che lavorando su quello riesco a migliorare la qualità?

Ma poi, una cosa.. tutto questo spiegherebbe "l'effetto cielo sporco"... ma la mancanza di nitidezza, di incisività, come preferisco chiamarla io?
Se la scansione con scanner piano, come workflow, non può che riprodurre la stessa pdc della stampa, allora l'errore è nella stampa. Ed io non me ne accorgo così tanto perchè la carta lucida, in 10x15, non mi aiuta? Eppure la risoluzione della stampa è superiore dei 72 dpi del monitor.

Perchè non la vedo in stampa ancora più evidente?

Oddio.. sono sicuro che c'entra il cerchio di confusione.. che confusione messicano.gif
stincodimaiale
Tutti gli scanner e le macchine digitali partono con un'immagine "morbida" senza micro-contrasti nei dettagli. I dettagli ci sono ma non sono percepibili se non dopo una maschera di contrasto. Questa si può applicare o durante la creazione del file o dopo con un software di fotoritocco. Se si applica nel primo caso le modifiche dei microcontrasti vengono salvate direttamente sul file originale quindi non puoi più tornare all'immagine come l'ha letta lo scanner o la fotocamera.
Nel secondo modo, che preferisco, puoi cambiare la MDC quando vuoi perchè hai sempre il file intonso originale a disposizione.

la grana che vedi in stampa è quella presente sul negativo proiettata e ingrandita sulla carta. Si può notare in modo diverso in base alle zone che guardi e in maniera diversa se il negativo è stato recuperato (luci e ombre) in fase di stampa.
Per questo motivo non è il sistema ideale farsi un archivio digitale partendo da stampe fotografiche. Molto meglio prendersi uno scanner che possa acquisire direttamente i negativi.
La grana delle pellicole è simile ma non uguale agli artifici prodotti da un'interpolazione di un'immagine e con un po' d'allenamento capisci la differenza.
carta lucida e opaca è un altro discorso perchè si parla di "superficie" del supporto e non di immagine impressa sulla carta. Se fai scansione usa la carta lucida.

Il pelucco che vedi viene dalla stampa e non era sicuramente presente nel rullo. Prima te l'ho fatto notare perchè se vedi nitido quello durante la scansione è impossibile che l'immagine sottostante è stata sfocato nello stesso procedimento.

Se acquisisci a 300dpi e salvi in JPG non potrai avere certo una buona qualità... Salva sempre in tiff quando usi lo scanner e se usi dei 10x15cm come originali imposta a 600dpi la risoluzione. E' più che sufficente.



Seba_F80
QUOTE(stincodimaiale @ Mar 7 2007, 12:58 PM) *

Tutti gli scanner e le macchine digitali partono con un'immagine "morbida" senza micro-contrasti nei dettagli. I dettagli ci sono ma non sono percepibili se non dopo una maschera di contrasto.


Se non capisco male, dire che i dettagli ci sono ma non sono percepibili signific dire che è per via della modalità con cui viene mandato in output il file che si percepisce invece la "morbidezza"?

La USM non è comunque un artefatto che cea, per effetto di micro ombre abbiunte, maggior dettaglio ai contorni tra colori, portando ad una maggiore sharpness (ovvero incisività)?

QUOTE(stincodimaiale @ Mar 7 2007, 12:58 PM) *

Questa si può applicare o durante la creazione del file o dopo con un software di fotoritocco. Se si applica nel primo caso le modifiche dei microcontrasti vengono salvate direttamente sul file originale quindi non puoi più tornare all'immagine come l'ha letta lo scanner o la fotocamera.
Nel secondo modo, che preferisco, puoi cambiare la MDC quando vuoi perchè hai sempre il file intonso originale a disposizione.


Prendo nota smile.gif Non lo sapevo.... devo controllare che libertà d'azione mi fornisce lo scanner.
Ecco perchè è sempre bene leggere le recensioni in cui sono fatte le prove allo scanner prima di acquistarne uno con uno scopo ben preciso, fra cui la il fotoritocco.

QUOTE(stincodimaiale @ Mar 7 2007, 12:58 PM) *

la grana che vedi in stampa è quella presente sul negativo proiettata e ingrandita sulla carta. Si può notare in modo diverso in base alle zone che guardi e in maniera diversa se il negativo è stato recuperato (luci e ombre) in fase di stampa.
Per questo motivo non è il sistema ideale farsi un archivio digitale partendo da stampe fotografiche. Molto meglio prendersi uno scanner che possa acquisire direttamente i negativi.
La grana delle pellicole è simile ma non uguale agli artifici prodotti da un'interpolazione di un'immagine e con un po' d'allenamento capisci la differenza.


se capisco bene, oltre che per qualità delle lenti e tecnica fotografica di riproduzione sul sensore del coolscan dell'immagine proiettata dal negativo in fase di scansione, precisione del fuoco rispetto ad uno scanner piano, un cool scan scansiona eliminando l'effetto grana-pellicola?

Ma, come fa? Se io ho un puntino minuscolo su un negativo e proietto mediante un ingrandimento questo puntino diventa un puntone.
Se la stampa è stata ottenuta con tecnica fotografica, non dovrebbe essere la stessa cosa?

A meno che ... il coolscan, scansionando lo spettro visible dell'immagine con una luce ad emissione molto precisa, su distanze molto calibrate (ancora una volta, focus molto preciso, luce controllata in "ripresa") vinve tecnicamente su uno scanner piano perchè se la stampa non è stata fatta a regola d'arte, scansionare una stampa significa non poter intervenire su un passaggio ormai fatto che è appunto l'aver stampato, ovvero riprodotto con una data nitidezza e granulosità l'immagine.

Forse il coolscan consente di rifare questo passaggio in modo preciso, ad arte, appunto.

QUOTE(stincodimaiale @ Mar 7 2007, 12:58 PM) *

carta lucida e opaca è un altro discorso perchè si parla di "superficie" del supporto e non di immagine impressa sulla carta. Se fai scansione usa la carta lucida.

Il pelucco che vedi viene dalla stampa e non era sicuramente presente nel rullo. Prima te l'ho fatto notare perchè se vedi nitido quello durante la scansione è impossibile che l'immagine sottostante è stata sfocato nello stesso procedimento.

Se acquisisci a 300dpi e salvi in JPG non potrai avere certo una buona qualità... Salva sempre in tiff quando usi lo scanner e se usi dei 10x15cm come originali imposta a 600dpi la risoluzione. E' più che sufficente.

Seba_F80
A quanto pare è un difetto "fisiologico" della pellicola (per dirla con le parole di un medico), oltre che di tutti i passaggi intermedi che, fatti con qualità consumer (dallo sviluppo, alla stampa mediante tecnica fotografica alla successiva scansione, dall'ottimo workflow eseguito con un coolscan capace di 4000dpi ad un più modesto workflow eseguito con uno scanner piano).

Se crediamo alla serietà di questa prova (ed io, ahime!, ci credo eccome), ecco un confronto eseguito con ottiche ammiraglie su corpi ammragli anch'essi.

Nikon Experience -- "Digitale contro pellicola: il nuovo sfida la storia "

Io stesso ho visto le foto che io ho fatto a Venezia, con una 160 Portra sviluppata da un laboratorio professionale di Milano (e non è da escludere che sia lo stesso in cui Di Valerio Pardi ha fatto eseguire lo sviluppo delle sue dia) con trattamento dedicato e le foto, con la stessa luce, ma ottiche di maggiore pregio, è vero, e D200, pubblicate dagli amici al meeting di Carnevale.

Quella che io chiamo "maggiore incisività" è netta. E già in un formato 10x15 (o in uno pià scadente 72dpi del monitor).

Non so perchè (probabilmente è una questione di ottica fisica), ma il supporto digitale consente di catturare meglio il micro contrasto e la "sharpness" naturale della scena...

Ahime! non resta che arrendersi al progresso laugh.gif
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