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blurain71
15 gennaio 1968... alle ore 3:01 AM la furia cieca della natura scaglia la sua possente mano sulla Valle del Belice... A circa 40 Km di profondità, una frattura assopita dalla notte dei tempi si risveglia dal lungo torpore generando onde sismiche con magnitudo 6.0 e con effetti all’epicentro del IX° della scala Mercalli.... Un fragore assordante, un rombo sotterraneo funesta il sonno dei Paesi della Valle (Gibellina, Poggioreale, Salaparuta, Montevago, Santa Margherita Belice, Santa Ninfa, Salemi)... la terra, quella stessa terra al contempo amara e premurosa, che nei secoli ha generato e temprato il carattere forte dei suoi figli, adesso sobbalza paurosamente, si contorce, si accartoccia furiosa, si squarcia, annienta e inghiotte come una bestia famelica tutto quello che capita... è il panico! Le luci si spengono, si interrompono i collegamenti telefonici... le strade, sino quel momento deserte, di colpo si riempiono di pietre, architravi, polvere di tufo e gessi... crollano le povere e fragili case, si sgretolano impotenti sotto i violenti colpi del terremoto... 12 secondi............ e poi... e poi il silenzio... e l'orrore! L'orrore delle urla disperate che si levano dalle macerie, l'orrore dei pianti, delle grida strazianti di chi, sopravvissuto all'inferno di polvere e pietra, brancola nel buio, gli ululati dei cani... Mancano solo tre ore all'alba... le sue prime luci, riveleranno alla Sicilia e al mondo intero le dimensioni immani della tragedia... e a poco serviranno i soccorsi, male organizzati e giunti in grave ritardo anche per via della sopravvenuta impraticabilità delle principali strade di accesso...

370 vittime, più di un migliaio di feriti e 70.000 persone che hanno perso la certezza di un tetto e quel poco che la vita aveva loro frugalmente riservato...

Fin qui la cronaca... perché non dimentichiate... perché nessuno dimentichi... Ed è per non dimenticare, per riappropriarmi di una parte della storia della mia gente che ho deciso di varcare i cancelli che oggi delimitano il sito dei ruderi di Poggioreale... Un viaggio fatto da solo... perché da solo volevo ascoltare, nel silenzio delle pietre, le voci non sopite di quei luoghi... il fluire del vento gelido di gennaio che accerezza dolcemente i profili delle case dagli occhi bui, che anima i cardini arrugginiti delle persiane e dei grandi portoni di legno facendoli urtare ancora e ancora una volta contro i lisi battenti, in un tormento di cigolii e di rumori sordi più o meno ritmati... ad ogni colpo, un sussulto interiore, un guardarmi attorno come se potessi o volessi scorgere innanzi a me qualcuno o qualcosa di vivo... mi sembrava di sentirla quella povera gente... mi sembrava di vederla... Ma l'unico alito di vita per queste quattro ore è stato la compagnia di due cuccioli randagi che mi hanno teneramente accompagnato nel mio insinuarmi tra le macerie, nel mio frugare l'intimità e la memoria delle case e delle poche suppellittili miseramente abbandonate anch'esse come ad esprimere, con rinnovata drammaticità, il senso pieno e profondo della catastrofe.

All'uscita l'orologio segnata le 14:30... quando sono entrato erano circa le 10:00... ma all'uscita non ero più lo stesso uomo che era entrato... una lacrima, la mia... pensavo, invece, che stesse per piovere...

Gibellina e Salaparuta, praticamente rasi al suolo, non furono più riedificati nei siti originari... così come Poggioreale, di cui è rimasto in piedi, anche se gravemente lesionato, circa la metà degli edifici... I tre Paesi sono stati interamente ricostruiti più a valle, all'interno di un comprensorio urbanistico totalmente differente, più moderno e sicuro, quasi a voler prendere le distanze materiali datta tragedia, dalla castrofe... ma lì l'aria, il vento, la terra raccontano ancora la storia di quel dolore...

Sergio


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Massimiliano Piatti
senza parole..........................................................................
...............
massi
Manuela Innocenti
Sono rimasta anche io commossa e senza parole....
Una triste ma necessaria testimonianza.... che hai saputo bene portare a noi con queste tue immagini.

Manu
nonnoGG
Tra quelle mura, in rovina, c'è ancora la Vita ... e tu l'hai trovata !

Bravissimo Sergio, questo è un Life .

nonnoGG, nikonista!

.
Bruno L
Grazie per questa testimonianza, descritta attraverso un testo bellissimo e particolareggiato. Molto bella la ricca serie di immagini, tutte dalle ottime inquadrature. Complimenit! Pollice.gif

saluti
Bruno
maurizioricceri
Un tristissimo reportage raccontato con bellissime immagini,di una dolorosa tragedia,una delle tante ,di cui l'irresponsabilità dell'uomo non ne è esente. dry.gif
Maurizio (ex vigile del fuoco in pensione)
gigiodvd
storie che lasciano delle tracce indelebili, nel cuore.
bravo

gigiodvd
Denis Calamia
Salve Sergio...Spesso passo da quelle zone...ma mai avrei pensato di raccontare bene come hai fatto tu,quel posto che tanta tristezza mi provoca interiormente.Io ho solo 34 anni,sono nato solo 4 anni dopo questa tragedia,Mazara del Vallo,dove io abito,per fortuna è stata colpita solo da piccole scosse telluriche,ma la gravità dell'accaduto si è ripercorsa su tutta la Valle del Belice.Onore al tuo racconto che credimi...non ho il coraggio di rileggere,tanto mi ha commosso...
Grazie..
zico53
Sergio, hai riaperto una profonda ferita nella mia psiche. Io purtroppo ho vissuto quegli attimi sebbene a debita distanza (io vivo a Palermo) avevo i miei bei 15 anni allora, la spensieratezza più assoluta; ma dopo quella notte non è stata più la stessa cosa. Cominciammo con lo sfollare la notte stessa per poi trasferirci a Castelbuono per una ventina di giorni, la psicosi si era impadronita dei nostri cuori; passavamo più tempo a guardare i lampadari che a vivere. Ho avuto anche la disgrazia di vedere con i miei occhi dopo qualche tempo le macerie di Gibellina: una cosa impressionante da vedere; un paese intero di cui era rimasta solo la traccia delle strade e tutto il resto macerie, non c'era rimasta pietra su pietra. La cosa che più mi è rimasta dentro è proprio il silenzio e il sibilo del vento; da far accapponare la pelle! Nella mia mente è rimasto il terrore acuito quache anno fa da un'altro episodio in cui sono rimasto seduto sul letto per circa due minuti senza poter scendere e andare a vedere cosa era successo al resto della mia famiglia. Capirai bene che il terremoto è dentro di me, e posso ben dire che nientaltro mi fa paura come quel presagio di cosa può succederti da un momento all'altro. Così a memoria non mi torna il conto delle vittime nei miei ricordi sono stati più di 2000.
Anche il semplice abbaiare di un cane nella notte è per me motivo di inquietudine profonda.

Un plauso alle tue splendide foto, che secondo me non potevano raccontare meglio l'accaduto.
blurain71
Ciao, grazie a tutti. Grazie a pimassi, grazie a Manu (urania), grazie a nonnoGG, grazie a Bruno_L, grazie a maurizio, grazie a gigiodvd e grazie Denis e Zico 53. Un grazie commosso e sincero per ciascuno di voi... perché in ciascuno di voi ho avuto modo di cogliere quel senso di sgomento, di inquietudine, di ineluttabile che ha attanagliato la mia anima nel ricordo - seppur triste - di una tragedia che ha tanto colpito e duramente la mia gente... la nostra gente, Denis e Zico... grazie per la delicata sensibilità mostrata nel rendere omaggio ad un dolore mai estinto, mai troppo grande per essere semplicemente raccontato con queste mie poche foto.. grazie di cuore!

Sergio
LucaFarnerari
Sergio, con le tue foto, hai saputo farci vivere quei terribili momenti.
Io ricordo bene il terremoto del 1980 quì in campania e so cosa si prova in quella manciata di secondi.












Luca - Le mie foto
PAS
Immagini che mi riportano ai cretti di Gibellina vecchia, visitati nel corso di un mio viaggio in Sicilia ed all’intensa emozione provata in quell’occasione.
Nelle tue stupende foto, l’assordante silenzio delle rovine contrasta con squarci di cielo che sono simbolo di vita.
Una vita che continua a rifiorire, nonostante tutto.
Grazie Sergio
blurain71
QUOTE(PAS @ Feb 8 2007, 12:21 AM) *

Immagini che mi riportano ai cretti di Gibellina vecchia, visitati nel corso di un mio viaggio in Sicilia ed all’intensa emozione provata in quell’occasione.
Nelle tue stupende foto, l’assordante silenzio delle rovine contrasta con squarci di cielo che sono simbolo di vita.
Una vita che continua a rifiorire, nonostante tutto.
Grazie Sergio


Grazie a te Pas. Ho visitato più volte il tuo life dedicato alla mia Isola... e più volte ancora mi sono soffermato a rimirare le tue immagini... immagini splendide, che hanno saputo cogliere l'intima essenza e la struggente bellezza di una terra e della gente che la abita come pochi altri hanno mai saputo fare. Grazie ancora.

Sergio
fenderu
sergio,

leggo oggi questo reportage molto ben raccontato sia col testo che con le immagini (molto efficace lo scatto 22);

in Sicilia "balliamo" spesso; a Catania, durante gli anni universitari, almeno una volta al mese ti svegliavi la notte con lo shake e non sapevi se fosse l'Etna, lo faglia a largo di Siracusa o chissà cos'altro;

e con questo pensiero te ne tornavi a dormire piuttosto tranquillo, così come quando la terra trema anche al mio paese (Piazza Armerina, in prov di Enna);

perchè oggi le case sono costruite con un criterio diverso: ad un terremoto di media intesità corrispondono danni quasi nulli; non come nel (recente) passato, quando bastava un soffio di vento per far cadere un muro; ma quel giorno nel Belice ci fu più che un soffio di vento;

tante responsabilità che paradossalmente (ma in Sicilia mica tanto) ci siamo portati appresso fino ai giorni nostri;

grazie per il tuo ricordo, molto forte, molto sentito;

senza la memoria l'uomo è condannato a ripetere i propri errori;

complimenti e grazie ancora,

gianluca
buzz
Non parliamo di terra ballerina!

Gran bel racconto, parole e immagini sono davvero toccanti.

Una noticina polemica: da allora ad oggi si sono succeduti governi di ogni genere e colore. Hanno fatto fede alle promesse?

Sicilia: il cantinato dell'Italia.
serdor
Parole toccanti e foto che servono a testimonianza di ciò che è successo.
Life molto bello, bravo.

Ciao
blurain71
QUOTE(fenderu @ Feb 18 2007, 11:39 AM) *


grazie per il tuo ricordo, molto forte, molto sentito;

senza la memoria l'uomo è condannato a ripetere i propri errori;

complimenti e grazie ancora,

gianluca


Grazie a te Gianluca... grazie davvero! Perché il senso vero e profondo di una memoria storica dovrebbe essere proprio quello di evitare all'uomo la perenne condanna alla ripetizione dei propri errori... Ma le speculazioni economiche, le contorte logiche affaristiche delle lobbies al potere, troppo intensamente radicate ormai all'interno della nostra società, sempre più spesso non consentono a questa memoria storica di sopravvivere... e così tutto, nell'indifferenza generale, finisce col cadere nella rete del dimenticatoio, nell'oblio... come le parole, le promesse, le speranze che furono e non sono mai state. La "feroce", "ironica" e al contempo "triste" nota polemica di Buzz esprime tutta la rabbia e l'amarezza per l'ineluttabilità di un destino che noi tutti siciliani sembriamo destinati a scontare per l'eternità...

Grazie a Voi per questa sentita e commovente testimonianza!

@ Serdor
Grazie anche a te per i sinceri complimenti. Sono molto contento che il life ti sia piaciuto.
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