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alnegri
Buongiorno.

Grazie all'utilizzo del calibratore Colorvision e di svariate prove, sono riuscito ad ottenere un'ottima corrispondenza tra ciò che vedo a monitor e ciò che mi restituisce il lab (colore digitale).
Ora il tecnico del service mi diche che settimanalmente mi fornirà il loro profilo colore.
Premetto che utilizzo Nikon Capture e Photoshop in ambiente Windows
DOMANDE:
1) In quale cartella dovrò mettere il file .icc che mi daranno per poterlo sfruttare sia con Photoshop che Capture?
2) E' corretto caricare il profilo in PS con la funzione "Assegna profilo"?
3) Come caricare il profilo in Nikon Capture?
4) E' corretto procedere a tutte le regolazioni che ritengo opportune, e solo alla fine caricare il profilo .icc, od è meglio importare il profilo prima di ogni regolazione?
5) Data l'ottima corrispondenza che ho attualmente, mi consigliate di utilizzare anche lo "spazio colore " che mi fornirà il lab, od è conveniente continuare come sto facendo? In altre parole: quale è il vantaggio di utilizzare il profilo, se ho già il risultato che ho ricercato?

Scusate la prolissità.

Grazie infinite.

Alberto Negri

meialex1
Ti dico la mia procedura, suggerita dal mio lab.

Prendi il profilo e mettilo in C, Windows, system 32, spool, drivers, color, poi apri photoshop e vai Modifica, impostazione colore, dove c è scritto RGB sul menu a tendina vai a ricercare il profilo immesso in precedenza.
Come vedi dopo ci sono altre cose da spuntare o no, quì devi sentire il tecnico.
Quando l ho immesso io ero al telefono con il tecnico e seguivo le sue indicazioi, dopodichè mi sono segnato tutto su un foglio che ho messo da parte per eventuali problemi (Win in magic!!).
In quella tabella che si apre ogno lab ha una sua versione di impostazione, quindi segui scrupolosamente le loro indicazioni !!
OkadaToru
Rispondo velocemente alle tue domande :

1) Come gia' suggerito la cartella corretta e' C:\windows\system32\spool\drivers\color

2) No, il profilo colore serve solo a te per fare le soft proof, cioe' per valutare, tramite la prova colore come sara' il file una volta stampato, e eventualmente, vedere se ci sono colori fuori gamut.
Da photoshop devi quindi impostare prima i parametri relativi alla prova colore : view -> proof setup -> custom... da questa schermata impostare il profilo del laboratorio con l'intento di rendering che ti suggeriscono. Salvate le impostazioni, puoi abilitare il soft proof tramite : view -> proof colors prima di mandare il file al laboratorio in modo da valutare il risultato stampato. Ti ricordo che la visualizzazione sarà comunque diversa da quello che ti consegnerà il laboratorio, dato che la loro stampate sicuramente potra' mostrare colori che il tuo monitor non può riprodurre e viceversa, ma quello che vedrai sarà una buona approssimazione.
Attenzione, ad alcuni laboratori puoi dire tu che tipo di intento di rendering deve essere usato, secondo quello che a te sembra quello piu' adatto alla specifica foto tra percettivo, saturazione, assoluto, relativo.

3) non e' necessario che imposti il profilo anche in nikon capture a patto che la prova sia sempre eseguita con photoshop.

4) Si e' corretto. Ti ricordo che i file che invii al laboratorio dovranno avere lo spazio colore sRGB o meglio Adobe RGB. Quindi non devi incorporare il profilo colore del laboratorio nel file, altrimenti sarebbe come applicarlo due volte (una volta tu e una volta il laboratorio), con risultati diversi da quelli desiderati.

5) Come scritto sopra, devi continuare ad usare il tuo spazio di lavoro preferito (Adobe RGB o uno di gamut più ampio) e usare solo per le prove il profilo del laboratorio.

Spero di esserti stato di aiuto.

Saluti,
Vincenzo
meialex1
QUOTE(Zenox @ Nov 18 2006, 07:50 PM) *

Rispondo velocemente alle tue domande :

1) Come gia' suggerito la cartella corretta e' C:\windows\system32\spool\drivers\color

2) No, il profilo colore serve solo a te per fare le soft proof, cioe' per valutare, tramite la prova colore come sara' il file una volta stampato, e eventualmente, vedere se ci sono colori fuori gamut.
Da photoshop devi quindi impostare prima i parametri relativi alla prova colore : view -> proof setup -> custom... da questa schermata impostare il profilo del laboratorio con l'intento di rendering che ti suggeriscono. Salvate le impostazioni, puoi abilitare il soft proof tramite : view -> proof colors prima di mandare il file al laboratorio in modo da valutare il risultato stampato. Ti ricordo che la visualizzazione sarà comunque diversa da quello che ti consegnerà il laboratorio, dato che la loro stampate sicuramente potra' mostrare colori che il tuo monitor non può riprodurre e viceversa, ma quello che vedrai sarà una buona approssimazione.
Attenzione, ad alcuni laboratori puoi dire tu che tipo di intento di rendering deve essere usato, secondo quello che a te sembra quello piu' adatto alla specifica foto tra percettivo, saturazione, assoluto, relativo.

3) non e' necessario che imposti il profilo anche in nikon capture a patto che la prova sia sempre eseguita con photoshop.

4) Si e' corretto. Ti ricordo che i file che invii al laboratorio dovranno avere lo spazio colore sRGB o meglio Adobe RGB. Quindi non devi incorporare il profilo colore del laboratorio nel file, altrimenti sarebbe come applicarlo due volte (una volta tu e una volta il laboratorio), con risultati diversi da quelli desiderati.

5) Come scritto sopra, devi continuare ad usare il tuo spazio di lavoro preferito (Adobe RGB o uno di gamut più ampio) e usare solo per le prove il profilo del laboratorio.

Spero di esserti stato di aiuto.

Saluti,
Vincenzo


Note giuste quelle elencate da Vincenzo, in particolare ha segnalato una cosa che mi sono dimenticato di dirti, nel mio wor. di lavoro ho immesso il profilo solo su photoshop, in quanto, lavoro i miei Nef (o jpeg, rarissimo) su NX, poi li salvo tutti in tiff (non per i jpeg) e poi li ripasso tutti con ps.
Nx lascialo così com è nn lo toccare.
Ricordati sempre di rimanere in contatto con il lab di stampa per i dettagli finali di impostazione, solo loro possono darti i consigli migliori, personalmente ritengo che questa sia un operazione importantissima, in quanto sarà lo specchio (al 99%) della stampa.
alnegri
Grazie a tutti X le chiare e sollecite risposte.

Scusa Zenox la mia ingoranza, ma quale differenza esiste tra i renderings percettivo, saturazione, assoluto, relativo?

Grazie nuovamente.
Alberto
OkadaToru
QUOTE(alnegri @ Nov 19 2006, 10:55 AM) *

Grazie a tutti X le chiare e sollecite risposte.

Scusa Zenox la mia ingoranza, ma quale differenza esiste tra i renderings percettivo, saturazione, assoluto, relativo?

Grazie nuovamente.
Alberto


Ciao

La risposta è per lo più nei nomi stessi degli intenti di rendering:

- Percettivo : cerca di mappare i colori della foto dal profilo di origine a quello di destinazione in modo che non ci siano colori esterni al gamut. Opera slittando tutti i colori dallo spazio di origine in quello di destinazione mantenendo inalterati rapporti cromatici tra di essi. Questo intento fa si che i colori a fine conversione siano sì diversi, ma siccome il rapporto cromatico è costante, chi osserva dovrebbe avere la stessa "percezione" dell'immagine.

- Assoluto : i colori vengono convertiti negli equivalenti dello spazio di destinazione se possibile (cioe' son contenuti nello spazio di destinazione) altrimenti vengono approssimati al colore piu' vicino. Ovviamente questo garantisce il risultato cromaticamente più fedele.

- Relativo : cerca di convertire i colori dello spazio di origine negli equivalenti di quello di destinazione cercando di compensare le caratteristiche di luminosità di quest'ultimo. Anche in questo caso, come nel caso dell'intento assoluto potrebbero esserci dei colori fuori gamut che l'intento approssima ai colori piu' vicini disponibili.

- Saturazione : come per il percettivo solo che al posto dei colori si tende a mantenere inalterati i raporti tra i valori di saturazione invece che tra i colori stessi. Questo fa si che si mantenga meglio la separazione dei colori.

Concludo dicendo che l'intento più usato in fotografia e' quello percettivo (non a caso messo per primo) che garantisce risultati migliori attivando la compensazione del punto di nero.
Se ti colleghi alla pagina microsoft qui dedicata ai fotografi, potrai scaricare gratis il color control panel, un'utility che permette di confrontare visivamente i gamut di due periferiche.

Saluti,
Vincenzo
Massimo.Novi
Ciao

Qualche ulteriore precisazione:

QUOTE(Zenox @ Nov 19 2006, 02:37 PM) *

- Assoluto ....
- Relativo : ...


E' importante notare che l'intento assoluto mantiene il punto di bianco originale e quindi influenza l'apparenza del color "carta" mentre l'intento relativo modifica il punto di bianco. Questo ha importanza se si utilizzano le impostazione di simulazione del colore della carta.

QUOTE(Zenox @ Nov 19 2006, 02:37 PM) *

Concludo dicendo che l'intento più usato in fotografia e' quello percettivo (non a caso messo per primo) che garantisce risultati migliori attivando la compensazione del punto di nero.


Se l'immagine contiene un minimo numero di colori fuori gamma, è preferibile l'utilizzo del Relativo Colorimetrico che garantisce risultanza cromatica corretta per la maggior parte dei colori. Il percettivo è raccomandabile solo in caso in cui il numero di colori sfuori gamma sia elevato.

Infine, giova ricordare che solo pochi LAB gestiscono lo spazio colore AdobeRGB. Quello usato più spesso è l'sRGB. E' quindi preferibile informarsi in precedenza.

Nel caso il Lab accetti solo sRGB, occorre eseguire da Photoshop la CONVERSIONE da AdobeRGB a sRGB, specificando l'intento desiderato.

Saluti
alnegri
Sinceramente GRAZIE a tutti per le preziose informazioni!
Un ultimo consiglio:
avendo fatto per vari anni il grafico, sono abituato a convertire sempre il file in CMYK, ed a fare le opportune regolazioni rispettando la gamma della quadricromia. Uscendo ora su stampa del lab e non su fotounità con pellicole CMYK, questa procedura è scorretta e mi consigliate di lavorare quindi in RGB?

Alberto
meialex1
QUOTE(alnegri @ Nov 19 2006, 09:44 PM) *

Sinceramente GRAZIE a tutti per le preziose informazioni!
Un ultimo consiglio:
avendo fatto per vari anni il grafico, sono abituato a convertire sempre il file in CMYK, ed a fare le opportune regolazioni rispettando la gamma della quadricromia. Uscendo ora su stampa del lab e non su fotounità con pellicole CMYK, questa procedura è scorretta e mi consigliate di lavorare quindi in RGB?

Alberto


Si
Massimo.Novi
QUOTE(alnegri @ Nov 19 2006, 09:44 PM) *

...avendo fatto per vari anni il grafico, sono abituato a convertire sempre il file in CMYK, ed a fare le opportune regolazioni rispettando la gamma della quadricromia. Uscendo ora su stampa del lab e non su fotounità con pellicole CMYK, questa procedura è scorretta e mi consigliate di lavorare quindi in RGB?


Ciao

Si certo. In definitiva la stampa avviene sempre in modalità CYMK ma è il RIP della stampante che converte RGB in CMYK e quindi non devi preoccupartene, anche perchè la distribuzione non avviene in questo caso su retino ma in modo "pseudo-casuale" (stocastico).

Saluti



alnegri
......quindi non mi devo più preoccupare di uscire dalla gamma della quadricromia, bensì da quella dello spazio colore del lab?

GRAZIE.
Alberto
Massimo.Novi
QUOTE(alnegri @ Nov 20 2006, 01:04 PM) *

......quindi non mi devo più preoccupare di uscire dalla gamma della quadricromia, bensì da quella dello spazio colore del lab?


Ciao

Si, sostanzialmente il collo di bottiglia è quello ma ovviamente ci sono macchine e macchine.

In generale considera che lo spazio AdobeRGB è sostanziamente simile al CMYK. L'sRGB non è così ridotto come si pensa ma ovviamente la dinamica a video è diversa da quella in stampa.

Se vuoi valutare usa il profilo di macchina e carta del Lab e esegui la proof a video evidenziando il fuori gamma in photoshop.

Naturalmente l'ultima parola è quella della valutazione della stampa. Se puoi ottenere una lampada con temperatura attorno ai 5000K (4700 anche) dovresti avere una buona corrispondenza con i 6500K del monitor calibrato.

Saluti
alnegri
Ottima anche quest'ultima "dritta"!!

SINCERAMENTE GRAZIE A TUTTI!

Alberto
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