[Parte I di V.
Vi sarei grato se commenti, critiche e disprezzi fossero messi in coda all'ultimo mio post che conto di pubblicare nel più breve tempo possibile. Grazie ]
L'uomo ha sempre avuto il desiderio di volare. Nei secoli ci è riuscito ma tuttavia il suo volo è un "surrogato". E' un qualcosa di altamente artificioso ed indissolubilmente legato a qualche diavoleria meccanica che lo consenta.
La forma di volo umano più vicina a quello comunemente inteso asservando gli uccelli, è il paracadutismo.
Solo per pochi secondi od una manciata di minuti al massimo, prima che si apra il paracadute, il paracadutista è da solo a contrastare la resistenza dell'aria.
Per puro caso, dovendo assistere al lancio di alcuni amici, mi sono trovato all'aeroporto Militare "Boccadifalco" di Palermo in una giornata dedicata al lancio sportivo.
Lo stand occupato dalla allegra compagnia era più colorato ed ironico di quanto potessi immaginare. Gradevoli e molto accesi i colori degli zaini, dei paracadute e delle tute da lancio
I lanci venivano pianificati su una lavagna e, non appena l'aereo ed i paracadutisti rientravano, si predisponeva un nuovo carico di p r o d i "uomini volanti" che, nella massima disinvoltura e senza timore alcuno, si recavano a piedi nella zona di imbarco.
Qualche decina di minuti più tardi si intravedevano in aria, anche se minuscoli, gli stessi uomini visti salire prima sull'aereo.
In questo scatto si può notare un paracadutista in "tandem", cioè con un ospite privo di brevetto attaccato in posizione avanzata, ed il cameraman di supporto che gira il video che verrà poi consegnato all'ospite.
Man mano che i paracadutisti scendevano, riassumevano le proporzioni umane a cui siamo abituati.
Fino a toccare terra con la leggiadria di un fenicottero.
La stravaganza, l'ironia, la spensieratezza e l'allegria dei paracadutisti era evidente sia in cielo che in terra.
Per chi non avesse ancora ben capito cosa è il tandem (io non ne ero al corrente) ecco un esempio.
Purtoppo è successo anche che un paracadute non si aprisse. Attimi di panico per me ma mi meravigliavo della relativa calma dei compagni a terra. Nel cielo si vedeva scendere a velocità un groviglio che non sapevo identificare e mi preoccupava il fatto che, se fosse stato il paracadutista, non sarebbe stato più in quota per aprire il paracadute nei tempi di sicurezza.
Anche il mio 80-200 bighiera non mi aiutava ad avvicinare di più lo sguardo ma quando l'oggetto è stato più a tiro, incoraggiato anche dai commenti degli altri paracadutisti, ho capito che quello in caduta era il primo paracadute sganciato ed abbandonato dal paracadutista che aveva aperto quello di emergenza (meno male).