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enrico
Sto preparando una conferenza sulla storia della fotografia con una presentazione digitale. Per quanto riguarda la scoperta delle sostanze fotosensibili, ed in particolare del nitrato d'argento, è nota l'esperienza di Schultze e dell'annerimento di una bottiglietta nella quale c'era del gesso (?) e dell'acido nitrico, inquinato con dell'argento. Sui testi che ho c'è un po' di confusione. Sul Beaumont Newhall, ad esempio, si parla di gesso e si dice che è carbonato di calcio e si prosegue quindi con la spiegazione chimica del fenomeno. Il fatto è che il gesso non è carbonato di calcio, ma solfato di calcio.
Ora, chi sa con certezza se Schultze usò carbonato di calcio oppure solfato di calcio? Ho fatto delle ricerche su internet, ma vi regna la stessa confusione.
Sarò grato a chi vorrà aiutarmi, magari citando qualche fonte autorevole.
Grazie
Enrico
maurizioricceri
QUOTE(enrico @ Oct 22 2006, 08:45 PM) *

Sto preparando una conferenza sulla storia della fotografia con una presentazione digitale. Per quanto riguarda la scoperta delle sostanze fotosensibili, ed in particolare del nitrato d'argento, è nota l'esperienza di Schultze e dell'annerimento di una bottiglietta nella quale c'era del gesso (?) e dell'acido nitrico, inquinato con dell'argento. Sui testi che ho c'è un po' di confusione. Sul Beaumont Newhall, ad esempio, si parla di gesso e si dice che è carbonato di calcio e si prosegue quindi con la spiegazione chimica del fenomeno. Il fatto è che il gesso non è carbonato di calcio, ma solfato di calcio.
Ora, chi sa con certezza se Schultze usò carbonato di calcio oppure solfato di calcio? Ho fatto delle ricerche su internet, ma vi regna la stessa confusione.
Sarò grato a chi vorrà aiutarmi, magari citando qualche fonte autorevole.
Grazie
Enrico


Ciao Enrico ,esattamente non sò (e forse non sapremo mai)cosa usò il nostro Schultze per i suoi esperimenti.
Nei testi si parla generalizzando di gesso +argento +acido nitrico esperimento a cui dette il nome di Scotophorus.
Per quanto riguarda la distinzione da te evidenziata,si parla di gesso = carbonato di calcio (CaCO3)riferendoci ai comuni gessetti tipo scolastici,mentre in natura geologicamente parlando si trova il gesso = solfato di calcio biidrato in composizione con il carbonato di calcio + elementi vari (CaCO3).
Probabilmente nel 1725 tali distinzioni erano prese un pò alla leggera,e venivano generalizzate.
Sicuramente ho detto cose già di tua conoscenza ma hmmm.gif Schultze non risponde al cellulare biggrin.gif
Ciaoun caro saluto
Fabio Pianigiani
" Catturare la luce richiese però la comprensione dei materiali fotosensibili, che, anche se conosciuti fin dal Medioevo, non furono studiati a fondo fino al 1727, quando lo scienziato tedesco Johann Heinrich Schulze, durante alcuni esperimenti con carbonato di calcio, acqua regia, acido nitrico e argento, scoprì che il composto risultante reagiva alla luce. Si accorse che la sostanza non si modificava se esposta alla luce del fuoco, ma diveniva rosso scura se colpita dalla luce del sole. Ripeté l'esperimento riempiendo una bottiglia di vetro che, dopo l'esposizione alla luce, si scurì solo nel lato illuminato. Chiamò la sostanza scotophorus, portatrice di tenebre" .

Fonte Wilkipedia
enrico
Grazie Maurizio, grazie Kurtz. Si, ho fatto anch'uio ricerche sul web e sui libri che ho. Evidentemente l'errore deve esserci sulla fonte alla quale hanno attinto gli altri autori in seguito. In alcuni testi si parla di gesso, cioè di solfato di calcio, in altri di carbonato di calcio. Evidentemente tali autori erano digiuni di chimica e facevano confusione. D'altra parte ci sono abituato. In alcuni testi di fotografia ho letto cose errate per quanto riguarda la chimica fotografica. Alcune ne ho lette in un testo universitario di una professoressa che insegna storia della fotografia. Se lo ritrovo, ve ne riporto alcuni brani...
Tanto per citarne una, che ho a portata di mano di un libro del Mencarelli:

Pag. 17 – “Tutti noi abbiamo notato come un candelabro o posacenere d’argento dentro la nostra casa, con il tempo si scurisca; questo accade poiché l’argento essendo sensibile alla luce, una volta esposto a fonti luminose subisce una trasformazione chimica ossidandosi e quindi scurendosi… ed è proprio questo il concetto basilare della fotografia. Infatti avviene esattamente lo stesso procedimento quando scattiamo una foto e quindi il nostro negativo è esposto, in parte, alla luce”.

Siamo all’inizio del libro, subito dopo la premessa, e quando vi si dice è completamente errato:
parlando di candelabri o posacenere d’argento, parliamo di argento metallico il cui scurimento è dovuto alla formazione di solfuri dovuti a composti dello zolfo presenti nell’aria come inquinanti e assolutamente non alla luce. Nelle emulsioni fotografiche non si trova argento metallico, ma sali binari d’argento (alogenuri). L’esposizione alla luce ed il successivo sviluppo provocano riduzione (l’autore parla di ossidazione che ne è l’esatto contrario!) degli alogenuri proprio ad argento metallico, che è processo ben diverso da quello descritto dal Mencarelli.

Sono abituato a certi strafalcioni da parte dei miei ragazzi (insegno chimica e fisica), ma dai libri mi aspetterei un maggior rigore.

Buona giornata.
Enrico
_Led_
Cerco di immaginare cosa potrebbe attivare l'argento e renderlo fotosensibile, alla stregua dell'alogenuro...

Così a spanne direi che potrebbe essere più probabile il solfato di calcio solo perché il carbonato dovrebbe sciogliersi completamente dall'acido nitrico con formazione di CO2... quindi niente di utile_hmmmm_

Può darsi invece che in presenza di Acido nitrico e Solfato di Calcio si possa ottenere Solfuro di Argento (che potrebbe essere fotosensibile) (la miscela Acido Nitrico più Solfato di calcio in acqua dovrebbe generare la famosa acqua regia, cioé all'epoca l'acido che scioglieva i metalli nobili)


Boh, mi par di capire che è ora di riprendere in mano il Silvestroni...

(Marco, un "ex" ingegnere chimico rolleyes.gif )
enrico
QUOTE(_Led_ @ Oct 23 2006, 05:55 PM) *

Cerco di immaginare cosa potrebbe attivare l'argento e renderlo fotosensibile, alla stregua dell'alogenuro...

Così a spanne direi che potrebbe essere più probabile il solfato di calcio solo perché il carbonato dovrebbe sciogliersi completamente dall'acido nitrico con formazione di CO2... quindi niente di utile_hmmmm_

Può darsi invece che in presenza di Acido nitrico e Solfato di Calcio si possa ottenere Solfuro di Argento (che potrebbe essere fotosensibile) (la miscela Acido Nitrico più Solfato di calcio in acqua dovrebbe generare la famosa acqua regia, cioé all'epoca l'acido che scioglieva i metalli nobili)
Boh, mi par di capire che è ora di riprendere in mano il Silvestroni...

(Marco, un "ex" ingegnere chimico rolleyes.gif )


Ciao Marco e grazie per l'intervento.
Il buon Silvestroni... In quanti abbiamo dovuto digerirlo. Resta ancora il miglior testo: mio figlio l'ha usato a medicina.
La tua osservazione sulla reazione fra acido nitrico e carbonato è pertinente. (L'acqua regia non è acido nitrico più acido cloridrico?)Probabilmente si trattava di gesso "vero". Mi interessava solo per dare una informazione corretta agli ascoltatori. Gesso o carbonato dovevano agire da supporto. Ho letto che la soluzione era inquinata con dell'argento e quindi la sostanza sensibile era il nitrato d'argento.
Intendo riprodurre l'esperienza e fotografarne le varie fasi. Le sostanze non mi mancano nel laboratorio della scuola e tanto meno il gesso biggrin.gif .
Più che preparare un incontro esclusivamente verbale con la platea, mi interessa vivacizzarlo con immagini e altro.
Grazie a tutti per aver risposto. Mi siete stati utili tutti.
Enrico

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