arrivando con l'aereo sopra buenos aire la prima impressione che si ha è quella di una citta infinita, e una volta scesi a terra l'impressione....rimane, si calcola che negli orari in cui gli uffici sono aperti, ci siano circa 10.000.000 di persone che "girano nella citta'".
L'architettura del centro della citta' e la sua topografia ricordano la mia amata torino in quanto è divisa in isolati quadrati della lunghezza di 100mt caduno circa,infatti gli stessi arentini usano la QUADRA come unita' di misura che
corrisponde a 100mt e quindi per dirti vai 1km in la ti dicono vai per 10 quadre..pero' nonostante la sua immensa grandezza a differenza dei molte altre citta' sudamericane buoenos aires ha un impronta decisamente europea e ci si sente subito a proprio agio...come ogni buona capitale europea ,la citta' ha il suo quartiere commerciale che ha come centro nevralgico l'Avenida Florida, una via interamente pedonale lunga circa 25 "quadre"quindi 2.5km.
l'avendia florida risulta molto affollata a qualunque ora del giorno e si puo' percorrere in realtiva sicurezza anche con un bell'aggieggio in vista (d200+17-55) senza dovers preoccupare troppo di aver attirato qualche sguardo pericoloso, cosa che non si puo' certo fare in altri quartieri sopratutto con il buio....
la parte centrale della citta, (che non dimentichiamo è immensa diciamo come roma e milano insieme) e popolata da parchi verdi che rendono decisamente meno pesante e meno caotico un paesaggio principalmente composto da palazzi e...traffico, e all'interno di questi parchi si trovano molto spesso alberi (dei quali non ricordo il nome) non molto alti ma di una dimensione impressionante tanto da "distruggere"il manto stradale con le proprie radici,questo che vedete qui nel particolare ci hanno detto che è stato piantato piu di 250anni fa ed è ancora li orgoglioso a regnare su piazza general martin...
chiaramenet credo che tutti sappiano le recenti vicissitudini accadute con le banche e con il crollo finanziario del 2002,quindi la citta ha un impronta di poverta' e di disagio ancora evidenti e ,come comunque capita anche nell Ns citta' c'è chi dei suddetti parchi ne fa la propria casa, attrezzandosi alla meglio,mantenendo tutto comunque pulito, (cosa difficile in una citta' senza i cassonetti dell'immondizia) e ricucendosi una giacca, magari appena raccolta, per ripararsi dal freddo...della prossima notte.
nel sud america è comunque ancora molto in uso la pulizia delle scarpe ,cosa che non condivido trovandola un po umiliante pensate che in alcuni ristoranti il "servizio" viene offerto dal ristorante stesso,cosi' mentre uno mangia un piatto di pasta puo' contempoaneamente uscire con le scarpoe lucide,ed è quindi molto facile trovare per la strada qualche signore che ti chiama e ti invita a lucidarti le scarpe.....e quando diplomaticamente rispondi che non serve e che hai comunque scarpe da ginnastica ti riposndono che non c'è problema e che hanno l'attrezzatura anche per quel tipo di scarpe....l'evoluzione
buoenos aire è una citta' molto religiosa , in particolare la comunita' italiana, ed girovagando per la citta è facile imbattersi in chiese e cattedrali,decisamente meolto meno impegnative delle nostre, ma con un chiaro stampo "spagnolo"nello stile...alcune con il cimitero annesso
natualemente sempre per l'arte di arrangiarsi o forse per semplice passione ,nel centro della citta' è molto facile trovare coppie di ballerini di tango che danno amplia dimostrazione della loro bravura lungo le strade stesse.
vi assicuro che lo spettacolo è davvero piacevole e che l'impegno e la difficolta' dei passi stessi si vede eccome!!
come dicevamo passione,senzualita',forza ed impegno caratterizzano queste esibizioni..
ed alla fine ,oltre a qualche piccola ricompensa raccolta dai passanti il loro premio è l'applauso degli spettatori
continuando il nostro giro per la citta',viene d'obbligo la visita al famosissimo caffe' tortoni, il piu vecchio caffe della citta, naturalmente è considerato alla stregua di un monumento storico , gli arredi interni, la cura dei particolari, e l'atmosfera decisamente particolare fanno del tortoni una tappa obbligata nella visita' della citta'
se devo dirla tutta, in tutto il sud america è davvero difficile bere un buon cafe all'italiana e quello che ho bevuto al tortoni è stato credo uno dei peggiori caffe bevuti nel mio viaggio.....ma in compenso uno dei piu cari!!
tra gli affezzionati clenti storici del tortoni, vi è una dedica particolare a carlosa gardel (nominato nel 2003 patrimonio culturale dell'umanita) il musicista/cantante che rimase carbonizzato nel suo aereo, insieme a 2 chitarristi e al paroliere del suo gruppo durante una turnee
uscendo dal centro della citta con un taxi andiamo alla BOCA il caratteristico qualrtiere con le case tutte colorate che spesso si vedono raffigurate nelle decrizioni di buenos aires,il centro di questo quartiere è il camminito una zona pedonale ove si concentrano negozi (decisamente low cost),artisti di strada, artigianie musicisti...
si dice che il camminito prenda i suoi colori dalla bandiera di una nave....
dopo il 1900 viene costruito quello che ora è il camminito,il quartiere che allora essendo molto vicino al porto era un quartiere di scarico e immagazzinamento merci,dove svolge il suo compito per alcune decine di anni, poi con l'avvento e lo sviluppo di porto nmadeiro (altro porto decisamente piu imponente nel centro di buenos aires) il porto della boca perde la sua funzionalita'e diventa sempre piu residenziale....allora alcuni marinai del posto che ora vivevano li' deciso di fare una squadra di calcio in onore del loro quartiere, e essendo in disaccordo per la scelta del colore della societa' decisero che i colori della bandiera della prima nava che sarebbe arrita al porto avrebbe dato i colori alla societa' e da li il giallo blu del BOCA Junior ed il giallo è blu sulle casa a contraddistinguere il loro quartiere..
e naturalmente popolato da rtisti di strada..
e da musicisti che insieme ai colori sgargianti del quartiere danno un senso di festa e spensieratezza
ebbene siamo arrivati alla sera, quando la citta' si trasforma, e si accende di luci colorate...
ricordate prima che parlavo di porto madeiro nel centro di buenos aires, ebbene il porto in questione cadde in disuso attorno alla fine degli anni 70 e fu lasciato a deperire per lungo periodo,detto porto sul fiume rio della plata e deciamente imponente, pensate a 6 km circa di edifici adibiti a nagazzini di carico e scarico.
è stato costruti un nuovo ponte (rotante con fulcro laterale)utilissimo per le uscite pedonali e per il passaggio della navi piu alte
e per chi volesse qualcosa di particolarmente romantico e affascinate è possibile cenare su un veliero spagnolo ormeggiato sul porto e attrezzato come ottimo ristorante.....
questo è un racconto della nostra vistita ad una fantastica citta che nmi ha molto afascinato e pur sapendo che è un compito decisamente difficile spero di avervi trasmesso qualcuna delle emozioni che abbiamo provato io e sara
ciao
Luca