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F.Giuffra
Tempo fa qualcuno mi fece notare che la regolazione della messa a fuoco nelle nostre ottiche è molto precisa nelle corte distanze mentre diventa più grossolana allontanandosi dal soggetto. Lo si può vedere dalle indicazioni nella finestrella degli obiettivi, prima c'è magari mezzo metro, poi uno, poi due e poi infinito.

Addirittura, mi pare di ricordare, mi dissero che la messa a fuoco andava all'infinito quando si era 50, o forse 100 volte dalla lunghezza focale. Cioè se io ho un 100 mm e vado a mettere a fuoco a 5 metri praticamente sono all'infinito.

Ho capito male o c'è una relazione fissa tra la lunghezza focale e la messa a fuoco all'infinito?

Grazie a tutti.
buzz
Purtroppo Margherita Hack è morta, altrimenti potevamo girare la domanda a lei, che con i calcoli astrofisici qualcosina la sapeva fare.

Però di una cosa possiamo essere più o meno sicuri senza ricorrere a tabelle, calcoli infinitesimali e filosofie varie: se metti a fuoco a 5 metri il piano di fuoco è a 5 metri.
sarogriso
In tutto il discorso un ruolo importante viene ricoperto dalla profondità di campo, lasciando stare l'apertura in tutte le focali la pdc aumenta in modo esponenziale in relazione alla distanza, poi nelle focali minori la necessità e la capacità di un obiettivo di poter regolare la messa a fuoco oltre certe distanze è nulla mentre su un 500/1000 mm anche a 50 metri deve essere regolata con una certa precisione perché appunto il gruppo ottico ha ancora la capacità di farlo, dove su un 24 mm sarebbe assurdo andarlo a cercare,

se poi non era questo l'argomento trattato, ciccia. laugh.gif
capannelle
E non dimentichiamo mai che la pdc dal punto di maf si estende per un terzo verso il fotografo e per due terzi nella direzione opposta. Per cui quando mettiamo a fuoco su infinito perdiamo due terzi della pdc.
Conviene mettere a fuoco su infinito solo quando fotografiamo soggetti molto distanti, come ad esempio la luna.
sarogriso
QUOTE(capannelle @ May 15 2015, 08:36 PM) *
E non dimentichiamo mai che la pdc dal punto di maf si estende per un terzo verso il fotografo e per due terzi nella direzione opposta.


Con le lunghe focali forse serve però maggiore attenzione visto che la pdc non è una zona tutta a fuoco perfetto ma è un fuoco percepito e il vero piano è uno solo e non tridimensionale, ( sempre poi che il nostro occhio riesca a rilevare queste differenze) cool.gif poi vediamo anche che certe ottiche vanno un po' oltre all'infinito e la massima nitidezza su soggetti molto lontani non si trova con ghiera a fondo scala ma un filo indietro.

saro
capannelle
QUOTE(sarogriso @ May 15 2015, 09:06 PM) *
Con le lunghe focali forse serve però maggiore attenzione visto che la pdc non è una zona tutta a fuoco perfetto ma è un fuoco percepito e il vero piano è uno solo e non tridimensionale, ( sempre poi che il nostro occhio riesca a rilevare queste differenze) cool.gif poi vediamo anche che certe ottiche vanno un po' oltre all'infinito e la massima nitidezza su soggetti molto lontani non si trova con ghiera a fondo scala ma un filo indietro.

saro


Quasi tutti gli obiettivi che ho usato mettevano a fuoco un po' oltre l simbolo di infinito e proprio per questo bisogna porre particolare attenzione nell'utilizzare il fuoco all'infinito. Un esempio classico sono le foto notturne alle stelle a diaframma tutto aperto, dove una piccola imprecisione nella maf può portare a immagini poco nitide smile.gif

giucci2005
QUOTE(F.Giuffra @ May 15 2015, 04:47 PM) *
Tempo fa qualcuno mi fece notare che la regolazione della messa a fuoco nelle nostre ottiche è molto precisa nelle corte distanze mentre diventa più grossolana allontanandosi dal soggetto. Lo si può vedere dalle indicazioni nella finestrella degli obiettivi, prima c'è magari mezzo metro, poi uno, poi due e poi infinito.

Addirittura, mi pare di ricordare, mi dissero che la messa a fuoco andava all'infinito quando si era 50, o forse 100 volte dalla lunghezza focale. Cioè se io ho un 100 mm e vado a mettere a fuoco a 5 metri praticamente sono all'infinito.

Ho capito male o c'è una relazione fissa tra la lunghezza focale e la messa a fuoco all'infinito?

Grazie a tutti.

Anche senza l'aiuto di Margherita Hack (che è nel cuore di tutti noi!) si può dare una risposta precisa alla tua domanda, sfruttando le formule (che non è difficile trovare in giro) relative al calcolo della distanza iperfocale e dalle quali si possono ricavare i valori:
Dp = distanza prossima di messa a fuoco
Dr = distanza remota di messa a fuoco

Assumendo per il circolo di confusione c=0,025 mm, in pratica si ottiene approssimativamente che il piano di messa a fuoco è già all'infinito quando si fuocheggia ad una distanza pari a:
S = K x L cioè K volte la lunghezza focale dell'obiettivo.

K si ricava dalla relazione:
K = L / (f x c)
in cui:
f = apertura del diaframma
c = circolo di confusione
L = lunghezza focale dell'obiettivo

Così, per un obiettivo da 100mm, f= 8; c = 0,025mm, si ottiene
K = 100/(8x0,025) = 100/0,2 = 500
da cui
S = 500 x 100mm = 50m

se non mi sono perso qualche pezzo facendo i conti!

Ciao
Diego
nikosimone
QUOTE(giucci2005 @ May 16 2015, 12:33 PM) *
Anche senza l'aiuto di Margherita Hack (che è nel cuore di tutti noi!) si può dare una risposta precisa alla tua domanda, sfruttando le formule (che non è difficile trovare in giro) relative al calcolo della distanza iperfocale e dalle quali si possono ricavare i valori:
Dp = distanza prossima di messa a fuoco
Dr = distanza remota di messa a fuoco

Assumendo per il circolo di confusione c=0,025 mm, in pratica si ottiene approssimativamente che il piano di messa a fuoco è già all'infinito quando si fuocheggia ad una distanza pari a:
S = K x L cioè K volte la lunghezza focale dell'obiettivo.

K si ricava dalla relazione:
K = L / (f x c)
in cui:
f = apertura del diaframma
c = circolo di confusione
L = lunghezza focale dell'obiettivo

Così, per un obiettivo da 100mm, f= 8; c = 0,025mm, si ottiene
K = 100/(8x0,025) = 100/0,2 = 500
da cui
S = 500 x 100mm = 50m

se non mi sono perso qualche pezzo facendo i conti!

Ciao
Diego



Ma visto che la domanda era a proposito della messa a fuoco (prescindendo dalla PDC) il conto non bisognerebbe farlo con f=1?


pes084k1
QUOTE(F.Giuffra @ May 15 2015, 04:47 PM) *
Tempo fa qualcuno mi fece notare che la regolazione della messa a fuoco nelle nostre ottiche è molto precisa nelle corte distanze mentre diventa più grossolana allontanandosi dal soggetto. Lo si può vedere dalle indicazioni nella finestrella degli obiettivi, prima c'è magari mezzo metro, poi uno, poi due e poi infinito.

Addirittura, mi pare di ricordare, mi dissero che la messa a fuoco andava all'infinito quando si era 50, o forse 100 volte dalla lunghezza focale. Cioè se io ho un 100 mm e vado a mettere a fuoco a 5 metri praticamente sono all'infinito.

Ho capito male o c'è una relazione fissa tra la lunghezza focale e la messa a fuoco all'infinito?

Grazie a tutti.


Per una lente sottile esiste una relazione non lineare (1/d1 + 1/d2 = 1/F), dove F è la lunghezza focale della lente e d1, d2 sono le coppie coniugate di distanza soggetto-lente e lente-piano focale, peraltro intercambiabili, vedi obiettivi capovolti. Ecco perchè la scala metrica non ha incrementi costanti, anche se l'obiettivo non è una lente sottile.
All'infinito d2=F in quanto 1/d1 va a zero.

A presto telefono.gif

Elio
buzz
QUOTE(nikosimone @ May 16 2015, 01:02 PM) *
Ma visto che la domanda era a proposito della messa a fuoco (prescindendo dalla PDC) il conto non bisognerebbe farlo con f=1?


ma così è troppo facile. biggrin.gif
Secondo teoria, il piano di fuoco è sempre e solo uno, per lei (la teoria) la PDC non esiste, e non esistendo la PDC il fuoco di 100 m cade a 100 m,. e quello di 10 a 10.

Siccome noi siamo (non proprio tutti) dei pratici e non andiamo a fotografare con l'elaboratore, le tabelle e il regolo calcolatore, chiudiamo a F8 e ce ne F8iamo!
Antonio Canetti
QUOTE(buzz @ May 16 2015, 05:56 PM) *
F8iamo!


smile.gif questa è stupenda!!!!!! messicano.gif smile.gif
nikosimone
QUOTE(buzz @ May 16 2015, 05:56 PM) *
ma così è troppo facile. biggrin.gif
Secondo teoria, il piano di fuoco è sempre e solo uno, per lei (la teoria) la PDC non esiste, e non esistendo la PDC il fuoco di 100 m cade a 100 m,. e quello di 10 a 10.

Siccome noi siamo (non proprio tutti) dei pratici e non andiamo a fotografare con l'elaboratore, le tabelle e il regolo calcolatore, chiudiamo a F8 e ce ne F8iamo!



Ahahahahahahaha

Io però normalmente me f8 senza arrivare ad F8, mi fermo a effetette, tettemezzo messicano.gif
giucci2005
QUOTE(nikosimone @ May 16 2015, 02:02 PM) *
Ma visto che la domanda era a proposito della messa a fuoco (prescindendo dalla PDC) il conto non bisognerebbe farlo con f=1?

Come è noto a tutti, la PDC dipende anche dall'apertura a cui si lavora: nell'esempio ho utilizzato f/8 per avere un valore indicativo alla domanda posta da Fabrizio, fermo restando che il piano di fuoco è unico e corrisponde alla distanza di messa a fuoco impostata.
Come è stato osservato, la PDC si considera in quanto l'occhio vede il circolo di confusione come un singolo punto!
Saluti
Diego
F.Giuffra
Grazie a tutti. Quindi in pratica a F8 con una visione non troppo ingrandita potremmo dire che a 500 volte la lunghezza focale stiamo mettendo a fuoco all'infinito.
giucci2005
QUOTE(F.Giuffra @ May 17 2015, 07:29 PM) *
Grazie a tutti. Quindi in pratica a F8 con una visione non troppo ingrandita potremmo dire che a 500 volte la lunghezza focale stiamo mettendo a fuoco all'infinito.

In pratica sì: il piano correttamente a fuoco è quello a 500 volte la lunghezza focale ma la profondità di campo si estende all'infinito.
Ciao
Diego
rolubich
QUOTE(F.Giuffra @ May 17 2015, 07:29 PM) *
Grazie a tutti. Quindi in pratica a F8 con una visione non troppo ingrandita potremmo dire che a 500 volte la lunghezza focale stiamo mettendo a fuoco all'infinito.


Ma la distanza di 500 volte la focale non vale per tutte le focali, quel numero viene fuori per il caso della focale 100mm.




giovanni949
Che peccato, i moderni obiettivi con la MAF automatica e di fatto senza le tacche della profondità di campo che permettevano di valutare la messa a fuoco lavorando in iperfocale con scala metrica e diaframma, ci hanno disabituati a certi concetti che una volta erano bagaglio di ogni fotoamatore. In teoria è vero che il piano focale è uno ed uno solo (come direbbero i matematici) ma è anche vero che attorno a quel piano sia davanti (di meno) che dietro (di più) si estende una vasta area per la quale tutto si può considerare a fuoco ma questo solo perché il livello di sfocato è sotto la capacità di percezione dell'occhio dell'osservatore. Questa fascia di "tolleranza" è assai maggiore nei grandangolari e si va riducendo con il crescere della lunghezza focale cosicché la MAF è assai più critica con i tele. Per fotografare bene basta possedere questi concetti allenandosi appunto in manuale con le tacche degli obiettivi e l'perfocale, se poi qualcuno crede che per fotografare ci si debba portare appresso il regolo calcolatore, un distanziometro laser e l' enciclopedia britannica credo proprio che non sia un fotografo.
Quanto al metodo iperfocale con l'ausilio delle tacche sul barilotto è più facile a farsi che a dirsi e per ora mi astengo, immagino che ci siano in rete dei filmati più esplicativi di 1000 parole.
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