Aiuto - Cerca - Utenti - Calendario - Salta a fondo pagina - Versione completa  
NikonClub.it Community > COMMUNITY ACTIVITIES > NIKON SUSHI BAR
Pagine: 1, 2
mauvr81
Io non sopporto più il mio lavoro. Anzi lo odio. Sono elettricista e ci sono giorni come oggi e sono sempre più frequenti, in cui maledico il giorno che ho scelto questo mestiere. Resisto solo perchè cè crisi e sicuramente cè chi sta peggio di me.
riccardoerre
lavori con le industrie o fai anche interventi su privati? lavorare nel privato sovente è snervante
nikosimone
QUOTE(mauvr81 @ Mar 18 2015, 10:11 PM) *
Io non sopporto più il mio lavoro. Anzi lo odio. Sono elettricista e ci sono giorni come oggi e sono sempre più frequenti, in cui maledico il giorno che ho scelto questo mestiere. Resisto solo perchè cè crisi e sicuramente cè chi sta peggio di me.



Sicuramente non sei da solo.

Ma odi il tuo lavoro per le sue mansioni o per le persone con cui devi svolgerlo?
mauvr81
QUOTE(RiccardoErre @ Mar 18 2015, 11:16 PM) *
lavori con le industrie o fai anche interventi su privati? lavorare nel privato sovente è snervante


90% lavoro sul privato

QUOTE(nikosimone @ Mar 18 2015, 11:16 PM) *
Sicuramente non sei da solo.

Ma odi il tuo lavoro per le sue mansioni o per le persone con cui devi svolgerlo?


Tutte e due.
Fabio Chiappara
In questo periodo anche io odio il mio lavoro e non sopporto più chiunque mi sta intorno in ufficio... Comunque credo sia causato dallo stress... Il problema è che le vacanze sono lontane dry.gif
Paolo Rabini
Non è una bella situazione ma può capitare; come hai già detto una buona notizia c'è: hai un lavoro...
mi riesce sempre difficile consigliare qualcuno, ma la mia idea è che con un lavoro in tasca non si deve cercare un'altra attività o addirittura impararla con l'urgenza di dovere sfamare se e la propria famiglia.
Preparati, senza farne troppa pubblicità dove lavori e quando te ne andrai cerca di farlo con 'gentilezza', senza troncare brutalmente i rapporti.
Antonio Canetti
QUOTE(nikosimone @ Mar 18 2015, 10:16 PM) *
Ma odi il tuo lavoro per le sue mansioni o per le persone con cui devi svolgerlo?


è proprio vero diventa bello o brutto dalle persone che ci stanno accanto!!

ci sono stati momenti che avrei voluto mandare al quel paese il mio posto di lavoro, ma ho resistito per poi raccogliere i frutti finali, non conosco i motivi dello sfogo non posso invitarti ad avere pazienza anche perché come dici lavoro ce ne poco e possono esserci posizioni lavorative più pesanti!

Antonio




Enrico_Luzi
Credo sia normale.
Almeno per me dopo tanti anni e quello che succede intorno è diventato pesante.
Però rispetto a tante persone mi ritengo un fortunato e questo mi fa andare avanti
mauvr81
QUOTE(Fabio Chiappara @ Mar 18 2015, 11:23 PM) *
In questo periodo anche io odio il mio lavoro e non sopporto più chiunque mi sta intorno in ufficio... Comunque credo sia causato dallo stress... Il problema è che le vacanze sono lontane dry.gif


Ma le vacanze sono relative. Non mi pesa aspettare mesi e mesi per una settimana di riposo. So che deve arrivare e arriverà. Quello che non sopporto più è il ritmo che mi impongono. La gente sempre piú esigente e nevrotica. E fare l'elettricista non è facile al giorno d'oggi. Cè talmente tanta roba da sapere e da capire che a volte si va fuori di melone.
Fabio Chiappara
QUOTE(mauvr81 @ Mar 18 2015, 10:28 PM) *
Ma le vacanze sono relative. Non mi pesa aspettare mesi e mesi per una settimana di riposo. So che deve arrivare e arriverà. Quello che non sopporto più è il ritmo che mi impongono. La gente sempre piú esigente e nevrotica. E fare l'elettricista non è facile al giorno d'oggi. Cè talmente tanta roba da sapere e da capire che a volte si va fuori di melone.


Ormai tutti i lavori sono diventati frenetici e secondo me questo causa seri problemi alla salute mentale oltre che fisica...
mauvr81
QUOTE(Antonio Canetti @ Mar 18 2015, 11:26 PM) *
è proprio vero diventa bello o brutto dalle persone che ci stanno accanto!!

ci sono stati momenti che avrei voluto mandare al quel paese il mio posto di lavoro, ma ho resistito per poi raccogliere i frutti finali, non conosco i motivi dello sfogo non posso invitarti ad avere pazienza anche perché come dici lavoro ce ne poco e possono esserci posizioni lavorative più pesanti!

Antonio


Il problema è che per fare un mestiere come il mio ci vuole calma e pazienza e ragionare bene su quel che si fa. E invece mi mettono fretta. Perchè qualcuno seduto in un ufficio crede che per fare le cose basti dirlo. Detto fatto. Ma non è così,
Alessandro_Nuti
Da quanto tempo fai questo mestiere? Dalle tue osservazioni mi sembra di capire da poco tempo... forse ancora non ti sei ambientato (abituato)... purtroppo per quanto riguarda il datore di lavoro le cose son due o ti piace o non ti piace.

Di solito nel civile occorre essere veloci a trovare la soluzione soprattutto su chiamata, i clienti potrebbero spazientirsi e non riconoscerti le ore d'intervento. Ecco le giuste ragioni del tuo datore di lavoro. Col tempo acquisirai sicurezza e velocità nel trovare soluzioni adeguate che richiedano quindi poco tempo e che siano più economiche possibili.
Alessandrocutini
Ciao, ho fatto il falegname per trentacinque anni, e molte, anzi moltissime volte ho come te odiato il mio lavoro.
C'erano dei periodi neri, in cui non ne potevo più e tante volte ho pensato di cambiare, poi dopo 35 anni, causa una malattia ho smesso per davvero, ed oggi che faccio un lavoro d'ufficio, mi manca tanto, soprattutto l'odore del legno.
Il periodo nero prima o poi passerà, prenditi qualche giorno di pausa, e scatta un po di foto, vedrai ti calmerà.
nonnoale
rossoludwig
ciao,ricette magiche non ce ne sono,cerca di ritargliarti un po' di tempo per te stesso,purtroppo la situazione è questa
in tutti gli ambienti di lavoro.
io sono andato in depressione per il lavoro,non ne vale la pena,guarda lntorno a te nei tuoi affetti,e troverai lo stimolo
per superare questo momento.
un saluto.
domenico.
mauvr81
QUOTE(Alessandro_Nuti @ Mar 19 2015, 12:02 AM) *
Da quanto tempo fai questo mestiere? Dalle tue osservazioni mi sembra di capire da poco tempo... forse ancora non ti sei ambientato (abituato)... purtroppo per quanto riguarda il datore di lavoro le cose son due o ti piace o non ti piace.

Di solito nel civile occorre essere veloci a trovare la soluzione soprattutto su chiamata, i clienti potrebbero spazientirsi e non riconoscerti le ore d'intervento. Ecco le giuste ragioni del tuo datore di lavoro. Col tempo acquisirai sicurezza e velocità nel trovare soluzioni adeguate che richiedano quindi poco tempo e che siano più economiche possibili.


A luglio saranno 18 anni che faccio questo lavoro.
riccardobucchino.com
A me piace il mio lavoro purché non mi debba svegliare presto o prestissimo al mattino o peggio se devo svegliarmi a un ora assurda, e per presto intendo prima delle 9, prestissimo prima delle 8 e per ora assurda intendo prima delle 7, anche perché la mia produttività é direttamente proporzionale all'ora di sveglia. Negli ultimi 3 giorni ho fatto un lavoro con un collega e la sveglia ha suonato alle 7:20 perché lui é mattiniero, beh credo che se mi fossi svegliato alle 9 avrei prodotto la stessa quantità di foto e forse avrei anche finito prima alla sera, Dio quanto odio svegliarmi presto, voi umani non potete capire.

QUOTE(mauvr81 @ Mar 18 2015, 11:10 PM) *
A luglio saranno 18 anni che faccio questo lavoro.


Sei sempre in tempo a cambiare!
luigi67
QUOTE(mauvr81 @ Mar 18 2015, 10:28 PM) *
Ma le vacanze sono relative. Non mi pesa aspettare mesi e mesi per una settimana di riposo. So che deve arrivare e arriverà. Quello che non sopporto più è il ritmo che mi impongono. La gente sempre piú esigente e nevrotica. E fare l'elettricista non è facile al giorno d'oggi. Cè talmente tanta roba da sapere e da capire che a volte si va fuori di melone.


Faccio il fabbro in una piccola officina a conduzione famigliare,lavoro in questa officina dal luglio del 1981...odiare il mio lavoro...no,me ne sarei andato via prima,diciamo che odio alcuni tipi di lavori,...facciamo un pò di tutto,ferro,alluminio,inox,ottone,abbiamo anche diverse macchine per calandrare,ed è proprio questo che mi piace del mio lavoro,creare infissi particolari,(domani cerco qualche foto da postare),...purtroppo la crisi ha colpito anche noi,e il reparto alluminio è praticamente fermo,per fortuna che c'è il ferro che bene o male qualcosa si riesce a fare ma non è più come una volta,e la mia sensazione è che sarà sempre peggio...

il lavoro è poco,ma quel poco che c'è è sempre urgentissimo...ho imparato a non prendermela più di tanto,per fare un lavoro ci metto il tempo che ci vuole...

Saluti,Gigi
nikosimone
QUOTE(nonnoale @ Mar 18 2015, 11:04 PM) *
Ciao, ho fatto il falegname per trentacinque anni, e molte, anzi moltissime volte ho come te odiato il mio lavoro.
C'erano dei periodi neri, in cui non ne potevo più e tante volte ho pensato di cambiare, poi dopo 35 anni, causa una malattia ho smesso per davvero, ed oggi che faccio un lavoro d'ufficio, mi manca tanto, soprattutto l'odore del legno.
Il periodo nero prima o poi passerà, prenditi qualche giorno di pausa, e scatta un po di foto, vedrai ti calmerà.
nonnoale



Io sono 20 anni che faccio lavoro da ufficio: scrivania, computer, telefono e bla bla bla...
...e mi piacerebbe fare il falegname :-)
Mi piacerebbe fare cose concrete, reali, che puoi vedere toccare ed usare.

pisistrate nelson
QUOTE(nikosimone @ Mar 19 2015, 01:14 AM) *
Io sono 20 anni che faccio lavoro da ufficio: scrivania, computer, telefono e bla bla bla...
...e mi piacerebbe fare il falegname :-)
Mi piacerebbe fare cose concrete, reali, che puoi vedere toccare ed usare.


E allora cambia. Cambiate se non vi piace il vostro lavoro.
Io ho iniziato a fare il cuoco a 14 anni. A 26 ho aperto una salumeria. A 32 mi sono trasferito con la mia allora fidanzata in una grande città e sono andato a lavorare al banco gastronomia di un ipermeracato. Li ho mandati a quel paeseperché odio essere sfruttato, dopo cinque anni. Ho fatto l'assicuratore, il receptionist in un grande albergo e alla fine ho rilevato una tabaccheria. Ora sono in treno che vado all'università per fare un lavoro con la mia attuale compagna, che mi piace tantissimo, in campo medico. Ho sempre avuto limitate possibilità economiche ma mi sono sempre divertito a lavorare.

QUOTE(nikosimone @ Mar 19 2015, 01:14 AM) *
Io sono 20 anni che faccio lavoro da ufficio: scrivania, computer, telefono e bla bla bla...
...e mi piacerebbe fare il falegname :-)
Mi piacerebbe fare cose concrete, reali, che puoi vedere toccare ed usare.


E allora cambia. Cambiate se non vi piace il vostro lavoro.
Io ho iniziato a fare il cuoco a 14 anni. A 26 ho aperto una salumeria. A 32 mi sono trasferito con la mia allora fidanzata in una grande città e sono andato a lavorare al banco gastronomia di un ipermeracato. Li ho mandati a quel paeseperché odio essere sfruttato, dopo cinque anni. Ho fatto l'assicuratore, il receptionist in un grande albergo e alla fine ho rilevato una tabaccheria. Ora sono in treno che vado all'università per fare un lavoro con la mia attuale compagna, che mi piace tantissimo, in campo medico. Ho sempre avuto limitate possibilità economiche ma mi sono sempre divertito a lavorare.
andrea182
Io invece odio il mio socio....( piu' o meno occulto ..) non fa niente e devo pagarlo in anticipo e tanto e sempre anche se non ci sono soldi....ma è socio di tanti...
Alessandro_Nuti
QUOTE(mauvr81 @ Mar 18 2015, 11:10 PM) *
A luglio saranno 18 anni che faccio questo lavoro.


beh senz'altro questo tipo di lavoro ormai ti sta proprio stretto e come tutti ti suggeriscono, cerca di cambiare mestiere.

Per un nuovo mestiere, senza aver esperienza nel settore, risulterà difficile trovare chi ti prende. Purtroppo oggi nessun datore di lavoro farà formazione interna, praticamente non esiste più. Vogliono tutti una certa esperienza acquisita anche per mestieri come per esempio le imprese di pulizia, pizzaioli, operatori ecologici.
Antonio Canetti
QUOTE(andrea182 @ Mar 19 2015, 07:02 AM) *
Io invece odio il mio socio.... ....ma è socio di tanti...


quello se non lo paghi la tua personalità rimane integra, ma quando i rapporti sono interpersonali sopportare terze persone è proprio deleterio per la salute mentale!.

Antonio




nikosimone
QUOTE(Antonio Canetti @ Mar 19 2015, 07:16 AM) *
quello se non lo paghi la tua personalità rimane integra, ma quando i rapporti sono interpersonali sopportare terze persone è proprio deleterio per la salute mentale!.

Antonio



Immagino si riferisse all'agenzia delle entrate :-)

QUOTE(pisistrate nelson @ Mar 19 2015, 06:21 AM) *
E allora cambia. Cambiate se non vi piace il vostro lavoro.
Io ho iniziato a fare il cuoco a 14 anni. A 26 ho aperto una salumeria. A 32 mi sono trasferito con la mia allora fidanzata in una grande città e sono andato a lavorare al banco gastronomia di un ipermeracato. Li ho mandati a quel paeseperché odio essere sfruttato, dopo cinque anni. Ho fatto l'assicuratore, il receptionist in un grande albergo e alla fine ho rilevato una tabaccheria. Ora sono in treno che vado all'università per fare un lavoro con la mia attuale compagna, che mi piace tantissimo, in campo medico. Ho sempre avuto limitate possibilità economiche ma mi sono sempre divertito a lavorare.


Hai ragione, però ci sono altre componenti da tenere in considerazione...
...l'età, la paura dell'ignoto, le responsabilità nei confronti di moglie e figlia, le possibilità economiche.

Certo se non avessi prole a carico mi sentirei più libero di farlo.
Antonio Canetti
QUOTE(nikosimone @ Mar 19 2015, 07:36 AM) *
Immagino si riferisse all'agenzia delle entrate :-)


direi si!

Antonio




Maurizio Rossi
Beh ragazzi se il lavoro diventa stretto per svariati motivi non è un bella cosa anche perche di solito si passa almeno la meta della vita a farlo :( purtroppo però tocca,
nello stesso tempo peroò chi lo ha in generale si puo ritenere fortunato con i tempi che corrono. ohmy.gif
Czech_Wolfdog
QUOTE(Paolo Rabini @ Mar 18 2015, 10:25 PM) *
Non è una bella situazione ma può capitare; come hai già detto una buona notizia c'è: hai un lavoro...

Pollice.gif
scardix
...ho letto e sento sempre dire, bè ma almeno hai un lavoro!!

Io sono sull'orlo dell'esaurimento nervoso...se nn cambia qualcosa a fine anno mi licenzio!!

La vita è una.....

Saluti,

Stefano
Antonio Canetti
Certe che

QUOTE(scardix @ Mar 19 2015, 10:58 AM) *
La vita è una.....



ma come dice D'Andre' da questa nascono i fiori! nasce uno stipendio che fa sopravvivere e non rimane che cercare soddisfazioni al di fuori del lavoro.

come ho già detto sopra sono passato in situazioni antipatiche di lavoro e sono "sopravvissuto" perché mentre lavoravo pensavo alle soddisfazioni che avevo al di fuori del lavoro, l'importante non cadere nei vizi del gioco, alcol e droghe allora si che si cade definitivamente.




Antonio



Roberto.Rosso
Io detesto il mio, per l'insopportabile crisi che lo frena e per le continue vessazioni da parte del fisco. Quando cominciai m restava se non altro di che vivere. Oggi mensilmente incasso 8 e lo stato mi chiede 12. Avere la partita Iva è una condanna.
andrea182
QUOTE(Maurizio Rossi @ Mar 19 2015, 10:17 AM) *
Beh ragazzi se il lavoro diventa stretto per svariati motivi non è un bella cosa anche perche di solito si passa almeno la meta della vita a farlo :( purtroppo però tocca,
nello stesso tempo peroò chi lo ha in generale si puo ritenere fortunato con i tempi che corrono. ohmy.gif


Come non darti ragione? Un lavoro puo' piacere o no , stressare o no , ma e' pur sempre cio' di cui si ha bisogno. se si ha famiglia poi....


QUOTE(piumacorvina @ Mar 19 2015, 11:20 AM) *
Io detesto il mio, per l'insopportabile crisi che lo frena e per le continue vessazioni da parte del fisco. Quando cominciai m restava se non altro di che vivere. Oggi mensilmente incasso 8 e lo stato mi chiede 12. Avere la partita Iva è una condanna.


Purtroppo sfondi una porta non dico aperta ma che ormai non c'è piu' , e fermiamoci qui che senno' non se ne esce piu'...
cele7
Ho 55 anni...Da giovane ho fatto il Pittore(verniciatore in una carrozzeria) messicano.gif poi davo da mangiare ai vitelli in un allevamento,essere al contatto con gli animali era il lavoro che mi piaceva di più...però gli animali mangiano 365 giorni l'anno....ed io ero giovane e volevo uscire...poi 30 anni in pressafusione (alluminio) 3 turni...Il lavoro in se non mi dispiace,sono gli orari che ti sfiancano un po...però siccome lavoriamo per l'80 per cento per l'estero,non abbiamo mai avuto crisi...e questo mi consola non poco in questi tempi...e non per ultimo il fatto di avere dei datori di lavoro molto attenti alle esigenze del personale...cosa assai rara credo al giorno d'oggi...
miciagilda
Anch'io odio il mio lavoro, anche perché non è il mio lavoro.
Quello che svolgo da ormai 8 anni è saltato fuori come paracadute dopo 6 mesi di disoccupazione, e ho dovuto riciclarmi, prendendo al volo quello che capitava... e ancora adesso bacio i piedi a chi mi ha aiutato a trovarlo e mi congratulo con me stessa per aver saputo ricominciare da zero o quasi.

Però, però... io facevo tutt'altra cosa! E non c'è giorno che non ci pensi.

Avevo scelto di fare lo stesso lavoro di mio padre (informatica), avevo studiato, avevamo fatto sacrifici, mi ero specializzata di sera dopo il lavoro, per due lunghi e faticosi anni, lui mi veniva a prendere in centro 3 sere alla settimana, tesoro... mi ero specializzata, e dopo 30 anni di esperienza avevo raggiunto un certo livello professionale ed economico... e i miei ne erano così orgogliosi. Era il mio lavoro, quello giusto per la mia testa. E anche quando mi hanno "promossa" a responsabile commerciale per grandi sistemi gestionali sia hardware che software, mi ero cambiata la giacchetta senza che il mio entusiasmo calasse, anzi!

Poi la crisi, i licenziamenti... ed stato tutto azzerato, buttato nel cesso, perché di rientrare, sempre nel settore poi!, non c'è più stato verso. I colloqui che mi si offrivano erano semplicemente ridicoli, o offensivi.

Non entro nel merito della mia attuale situazione economica e personale, ma viste le mie pretese economiche (necessità, direi: vivo, pago un mutuo e mi mantengo da sola) e vista la mia età, non posso neanche lontanamente pensare di potermene andare da qui e di trovare un altro posto.

Per cui, che io lo odi o no, che mi piaccia o no, che mi ci trovi male, che mi dia la nausea, che mi trattino a pesci in faccia, che mi facciano mobbing, che mi mettano a pulire le scale... io comunque non potrò fare altro che ingoiare qualsiasi rospo e presentarmi in questo ufficio, calma e sorridente, un giorno dopo l'altro, come se fosse la cosa più piacevole del mondo. E tenermelo stretto.

Tutto 'sto pippotto per arrivare a dirti: spesso non è il lavoro che fai, ad averti stancato.
E neanche lo stress dei rapporti interpersonali o dei conti che non tornano mai... dopotutto questi problemi ci sono praticamente in qualsiasi mestiere si faccia. Se c'è l'entusiasmo si sopportano.

Spesso, credo io invece, è la consapevolezza che se anche ti girasse di buttare tutto all'aria, o non potresti, o ti troveresti disoccupato o a fare un lavoro ancora meno gratificante e remunerativo.

Quindi, non resta che tapparsi il naso, continuare a tirare la carretta, e pensare ogni giorno a chi un lavoro non ce l'ha e neanche lo trova più.

Ma ci si sente imbrigliati, come in gabbia, non si ha più la libertà di dire "basta", e questo fa davvero male.

Un po' come un rapporto di coppia che è scoppiato: in fondo dopo 18 anni qualsiasi cosa/persona/storia/lavoro può arrivare a starti stretto, e il problema è che non lo puoi mollare.

Magari sbaglio eh! Ma ho la sensazione che c'entri anche questo.

ciao
Katia
scardix
QUOTE(miciagilda @ Mar 19 2015, 02:13 PM) *
Per cui, che io lo odi o no, che mi piaccia o no, che mi ci trovi male, che mi dia la nausea, che mi trattino a pesci in faccia, che mi facciano mobbing, che mi mettano a pulire le scale... io comunque non potrò fare altro che ingoiare qualsiasi rospo e presentarmi in questo ufficio, calma e sorridente, un giorno dopo l'altro, come se fosse la cosa più piacevole del mondo. E tenermelo stretto.

Tutto 'sto pippotto per arrivare a dirti: spesso non è il lavoro che fai, ad averti stancato.
E neanche lo stress dei rapporti interpersonali o dei conti che non tornano mai... dopotutto questi problemi ci sono praticamente in qualsiasi mestiere si faccia. Se c'è l'entusiasmo si sopportano.

ciao
Katia


...è chiaro che il concetto è questo!
Ma è veramente aberrante vivere in una societa che ti costringe(perchè nn fornisce la ben che minima alternativa) a lavorare in un contesto che non è il tuo, che odi e che di conseguenza ti rende anche improduttivo, per le proprie capacità...
Lavorare "solo" per lo stipendio e per arrivare alle 19:00 a chi giova?? Sicuramente nn al datore di lavoro...Ma quando lo capiranno sarà ormai troppo tardi....



nikosimone
QUOTE(scardix @ Mar 19 2015, 03:54 PM) *
...è chiaro che il concetto è questo!
Ma è veramente aberrante vivere in una societa che ti costringe(perchè nn fornisce la ben che minima alternativa) a lavorare in un contesto che non è il tuo, che odi e che di conseguenza ti rende anche improduttivo, per le proprie capacità...
Lavorare "solo" per lo stipendio e per arrivare alle 19:00 a chi giova?? Sicuramente nn al datore di lavoro...Ma quando lo capiranno sarà ormai troppo tardi....




La cosa più ingiusta della vita e' come finisce. Voglio dire: la vita è dura e impiega la maggior parte del nostro tempo. Cosa ottieni alla fine? La morte. Che significa? Che cos'è la morte? Una specie di bonus per aver vissuto? Credo che il ciclo vitale dovrebbe essere del tutto rovesciato. Bisognerebbe iniziare morendo, così ci si leva subito il pensiero. Poi, in un ospizio dal quale si viene buttati fuori perché troppo giovani. Ti danno una gratifica e quindi cominci a lavorare per quarant'anni, fino a che sarai sufficientemente giovane per goderti la pensione. Seguono, feste, alcool, erba ed il liceo. Finalmente cominciano le elementari, diventi bambino, giochi e non hai responsabilità, diventi un neonato, ritorni nel ventre di tua madre, passi i tuoi ultimi nove mesi galleggiando, e finisci il tutto con un bell'orgasmo!

Woody Allen
Fabio Chiappara
QUOTE(miciagilda @ Mar 19 2015, 02:13 PM) *
Anch'io odio il mio lavoro, anche perché non è il mio lavoro.
Quello che svolgo da ormai 8 anni è saltato fuori come paracadute dopo 6 mesi di disoccupazione, e ho dovuto riciclarmi, prendendo al volo quello che capitava... e ancora adesso bacio i piedi a chi mi ha aiutato a trovarlo e mi congratulo con me stessa per aver saputo ricominciare da zero o quasi.

Però, però... io facevo tutt'altra cosa! E non c'è giorno che non ci pensi.

Avevo scelto di fare lo stesso lavoro di mio padre (informatica), avevo studiato, avevamo fatto sacrifici, mi ero specializzata di sera dopo il lavoro, per due lunghi e faticosi anni, lui mi veniva a prendere in centro 3 sere alla settimana, tesoro... mi ero specializzata, e dopo 30 anni di esperienza avevo raggiunto un certo livello professionale ed economico... e i miei ne erano così orgogliosi. Era il mio lavoro, quello giusto per la mia testa. E anche quando mi hanno "promossa" a responsabile commerciale per grandi sistemi gestionali sia hardware che software, mi ero cambiata la giacchetta senza che il mio entusiasmo calasse, anzi!

Poi la crisi, i licenziamenti... ed stato tutto azzerato, buttato nel cesso, perché di rientrare, sempre nel settore poi!, non c'è più stato verso. I colloqui che mi si offrivano erano semplicemente ridicoli, o offensivi.

Non entro nel merito della mia attuale situazione economica e personale, ma viste le mie pretese economiche (necessità, direi: vivo, pago un mutuo e mi mantengo da sola) e vista la mia età, non posso neanche lontanamente pensare di potermene andare da qui e di trovare un altro posto.

Per cui, che io lo odi o no, che mi piaccia o no, che mi ci trovi male, che mi dia la nausea, che mi trattino a pesci in faccia, che mi facciano mobbing, che mi mettano a pulire le scale... io comunque non potrò fare altro che ingoiare qualsiasi rospo e presentarmi in questo ufficio, calma e sorridente, un giorno dopo l'altro, come se fosse la cosa più piacevole del mondo. E tenermelo stretto.

Tutto 'sto pippotto per arrivare a dirti: spesso non è il lavoro che fai, ad averti stancato.
E neanche lo stress dei rapporti interpersonali o dei conti che non tornano mai... dopotutto questi problemi ci sono praticamente in qualsiasi mestiere si faccia. Se c'è l'entusiasmo si sopportano.

Spesso, credo io invece, è la consapevolezza che se anche ti girasse di buttare tutto all'aria, o non potresti, o ti troveresti disoccupato o a fare un lavoro ancora meno gratificante e remunerativo.

Quindi, non resta che tapparsi il naso, continuare a tirare la carretta, e pensare ogni giorno a chi un lavoro non ce l'ha e neanche lo trova più.

Ma ci si sente imbrigliati, come in gabbia, non si ha più la libertà di dire "basta", e questo fa davvero male.

Un po' come un rapporto di coppia che è scoppiato: in fondo dopo 18 anni qualsiasi cosa/persona/storia/lavoro può arrivare a starti stretto, e il problema è che non lo puoi mollare.

Magari sbaglio eh! Ma ho la sensazione che c'entri anche questo.

ciao
Katia


Sante parole Katia. Io, mi ritengo fortunato perchè comunque faccio il lavoro che mi ero prefissato... Il problema è che vedi cose nel mondo del lavoro che ti fanno perdere tutto l'entusiasmo.

Fabio
Antonio Canetti
un altro problema che crea odio verso il lavoro è la mancanza di poter applicare la propria creatività sia per esigenze intrinseche del lavoro o peggio dall'ottusità dei propri superiori.

Antonio
scardix
QUOTE(Antonio Canetti @ Mar 19 2015, 05:48 PM) *
un altro problema che crea odio verso il lavoro è la mancanza di poter applicare la propria creatività sia per esigenze intrinseche del lavoro o peggio dall'ottusità dei propri superiori.

Antonio


....questo è il punto Antonio, questo è il punto....
riccardobucchino.com
QUOTE(miciagilda @ Mar 19 2015, 02:13 PM) *
Per cui, che io lo odi o no, che mi piaccia o no, che mi ci trovi male, che mi dia la nausea, che mi trattino a pesci in faccia, che mi facciano mobbing, che mi mettano a pulire le scale... io comunque non potrò fare altro che ingoiare qualsiasi rospo e presentarmi in questo ufficio, calma e sorridente, un giorno dopo l'altro, come se fosse la cosa più piacevole del mondo. E tenermelo stretto.


Ti pagano per un lavoro di ufficio e ti fanno pulire le scale? Sarebbe peggio se fosse il contrario e ti pagassero come chi pulisce le scale e ti facessero fare un lavoro di responsabilità! E poi pulire le scale è un lavoro come tanti altri.
biaso66
Odio il mio lavoro,da profondo del cuore,odio per chi lavoro…distruttivo fisicamente e livelli di stress assurdi.
Purtroppo posso solo dire,ancora grazie che ho un lavoro,visti i chiari di luna e la pensione è ancora lontana.
mperdomi
Sono da molti anni in pensione e onestamente sento la nostalgia della mia vecchia professione
Quando mi viene richiesto collaboro con il figlio di un amico alla programmazione di PLC industriali senza che mi venga
corrisposto un minimo emolumento (per mia volontà). Questa possibilità mi rende veramente contento per due motivi.
Il primo mi fa sentire ancora attivo mentre il secondo mi permette di essere utile a chi ne ha bisogno come quando ero
giovane e molte persone mi hanno aiutato..
Come potrei odiare il mio vecchio lavoro?
southernman
Io adoro il mio lavoro! E' iniziato da una settimana dopo che a dicembre l'azienda per la quale ho onorevolmente lavorato per 26 anni è miseramente fallita, portandosi con sè sogni, speranze ed 80000 caffè 24000 dei quali crediti inesigibili. Adesso ho preso da lunedì un contratto di tre mesi per un lavoro molto simile, a quasi lo stessa distanza da casa in un buon ambiente e a condizioni economiche dignitose. Mi ritengo enormemente fortunato. All'autore del topic voglio dire che molte volte è questione di educazione del cliente, che nonostante lo stereotipo che ha sempre ragione perchè paga, dovrebbe mettersi un pò nei panni di chi sta lavorando per lui.

Per il resto, capisco Katia e le sono vicino, perchè perdere il mondo sul quale hai investito tanto è dura, ma ce la si può fare
Antonio Canetti
lo sfruttamento è di lunga data e c'è chi ci canta sopra giusto per aiutare a sopportare l'immane fatica!

https://youtu.be/zUpTJg2EBpw
https://youtu.be/PMigXnXMhQ4?list=RDPMigXnXMhQ4[/youtube]

smile.gif giusto per tirarsi su smile.gif




Antonio
mauvr81
Che dire ragazzi. Intanto grazie a tutti per la solidarietà. I concetti sono chiari e condivisi da tutti. Avere un lavoro di questi tempi è un lusso e bisogna tenerselo stretto.
Ma un altro concetto che vorrei sottolineare è la mancanza di rispetto per chi lavora. Non cè più rispetto ne dignità per chi fa sacrifici per un lavoro e per poi ritrovarsi senza niente in mano.
Non so......tutto questo mi fa rabbia.
luigi67
QUOTE(nikosimone @ Mar 19 2015, 01:14 AM) *
Io sono 20 anni che faccio lavoro da ufficio: scrivania, computer, telefono e bla bla bla...
...e mi piacerebbe fare il falegname :-)
Mi piacerebbe fare cose concrete, reali, che puoi vedere toccare ed usare.


...e infatti secondo me ci sono dei lavori che ti potrebbero anche piacere,altri no. ...non ci vedo niente di appassionante in un lavoro di scrivania biggrin.gif ,...giusto per infierire un pò messicano.gif .... un muratore ad esempio si diverte più di te quando lavora,...è sempre in giro all'aria aperta,e nonostante la fatica sta creando qualcosa...un qualcosa di concreto,che rimane nel tempo,e può sempre vantarsi del suo lavoro...dicendo,"quella casa l'ho fatta io" ...stessa frase che dico anch'io quando vedo in giro qualche strana finestra che ho costruito...piccolo esempio di finestra strana messicano.gif

Immagine ridimensionata: clicca sull'immagine per vederla con le dimensioni originali.
Immagine ridimensionata: clicca sull'immagine per vederla con le dimensioni originali.

mi ha appassionato molto la costruzione di questa finestra,ho anche diverse foto delle varie fasi di lavorazione...lavoro d'ufficio? no grazie messicano.gif


QUOTE(Antonio Canetti @ Mar 19 2015, 05:48 PM) *
un altro problema che crea odio verso il lavoro è la mancanza di poter applicare la propria creatività sia per esigenze intrinseche del lavoro o peggio dall'ottusità dei propri superiori.
Antonio


modestamente,credo di avere una buona dose di creatività...purtroppo la creatività non la sfrutti,anzi spesso ti viene bloccata,perché il tempo e denaro e non puoi "sprecare" tempo per cercare di lavorare meglio...

questo però non mi porta ad odiare il mio lavoro,mi porta ad odiare il posto in cui lavoro,e ogni tanto penso anch'io di andarmene,ma poi ci ripenso e mi dico che in un'altro posto sarebbe sicuramente peggio,dopotutto ho una certa anzianità di lavoro,e nonostante non possa fare tutto quello che voglio,sono abbastanza libero,in un altro posto dovrei cominciare da zero,che potrebbe anche non essere un male,ma per adesso resisto,...il posto fisso per adesso ce l'ho,e la paga non è poi male

Saluti,Gigi
Lapislapsovic
QUOTE(mauvr81 @ Mar 18 2015, 10:11 PM) *
Io non sopporto più il mio lavoro. Anzi lo odio. Sono elettricista e ci sono giorni come oggi e sono sempre più frequenti, in cui maledico il giorno che ho scelto questo mestiere. Resisto solo perchè cè crisi e sicuramente cè chi sta peggio di me.

Bisognerebbe capire cosa realmente significa arrivare ad odiare il proprio lavoro, ovvero
1) lo stress che ti fa vedere tutto nero è dovuto da fattori familiari od esterni
2) il lavoro è assillante a causa delle incomprensioni col capo
3) il lavoro è assillante a causa delle incomprensioni con gli utenti
4) il lavoro ti ha stancato perchè sei al punto di non imparare più nulla e vuoi cambiare esplorando nuove strade

Comunque sia arrivare a pensare che c'è crisi e quindi è meglio tenersi stretto un lavoro che ti consente di portare la pagnotta a casa, è probabilmente il primo passo della fine, l'essere umano per sua natura è insoddisfatto e ciò lo porta a cercare di migliorarsi e migliorare la propria condizione, il ragionamento di cui sopra ti impedisce a livello cosciente di cercare di migliorare, è un impedimento una barriera che ti imponi e se non risolvi potrebbe danneggiarti molto più della perdita del lavoro stesso wink.gif

Il consiglio che sento di darti è quello di raccogliere le idee e cercare di capire le reali motivazioni di quest'odio che provi ultimamente, ripercorrere il tempo e ricordare come era all'inizio e risalire al momento in cui qualcosa è cambiato, sono sicuro che se riesci a fare una serena analisi, troverai anche la soluzione che ti farà stare meglio wink.gif

Ciao ciao
Memez
il lavoro debilita l'uomo
miciagilda
QUOTE(Lapislapsovic @ Mar 20 2015, 07:40 AM) *
Bisognerebbe capire cosa realmente significa arrivare ad odiare il proprio lavoro, ovvero
1) lo stress che ti fa vedere tutto nero è dovuto da fattori familiari od esterni
2) il lavoro è assillante a causa delle incomprensioni col capo
3) il lavoro è assillante a causa delle incomprensioni con gli utenti
4) il lavoro ti ha stancato perchè sei al punto di non imparare più nulla e vuoi cambiare esplorando nuove strade

Comunque sia arrivare a pensare che c'è crisi e quindi è meglio tenersi stretto un lavoro che ti consente di portare la pagnotta a casa, è probabilmente il primo passo della fine, l'essere umano per sua natura è insoddisfatto e ciò lo porta a cercare di migliorarsi e migliorare la propria condizione, il ragionamento di cui sopra ti impedisce a livello cosciente di cercare di migliorare, è un impedimento una barriera che ti imponi e se non risolvi potrebbe danneggiarti molto più della perdita del lavoro stesso wink.gif

Il consiglio che sento di darti è quello di raccogliere le idee e cercare di capire le reali motivazioni di quest'odio che provi ultimamente, ripercorrere il tempo e ricordare come era all'inizio e risalire al momento in cui qualcosa è cambiato, sono sicuro che se riesci a fare una serena analisi, troverai anche la soluzione che ti farà stare meglio wink.gif

Ciao ciao


Un ottimo ragionamento, soprattutto per quanto riguarda la parte in grassetto, con la quale mi associo completamente.
ciao
pisistrate nelson
Io credo che, vista l'attuale condizione mondiale (e italiana tra le peggiori dei paesi cosiddetti sviluppati), l'unica soluzione sia quella di costituire una organizzazione che baypassi l'attuale "pseudoSTATO" e svincolarsi del tutto da quest'ultimo visto che non è nell'interesse di questo il bene della società.
Stanchino
QUOTE(mauvr81 @ Mar 18 2015, 10:11 PM) *
Io non sopporto più il mio lavoro. Anzi lo odio. Sono elettricista e ci sono giorni come oggi e sono sempre più frequenti, in cui maledico il giorno che ho scelto questo mestiere. Resisto solo perchè cè crisi e sicuramente cè chi sta peggio di me.


Odiare il lavoro è tempo perso. Prendilo come un gioco di società, un rompicapo, un puzzle e cerca di vincere.
Piuttosto odia i clienti.
RosannaFerrari
QUOTE(mtdbo @ Mar 20 2015, 04:47 PM) *
Odiare il lavoro è tempo perso. Prendilo come un gioco di società, un rompicapo, un puzzle e cerca di vincere.
Piuttosto odia i clienti.

Su un punto, sono d'accordo con te, anche se per me, più che un gioco di società, il lavoro è come una..... rappresentazione teatrale ....
infatti, ogni mattina, dico a me stessa: "Ok! Si va in scena anche oggi" biggrin.gif

Sul secondo punto.... odiare i clienti... ma anche no!!!!!

Sono loro che ti danno il lavoro, loro che ti pagano, non averli significa non avere proprio un lavoro....di qualunque natura esso sia....

Ovviamente, parlo con cognizione di causa....

Lavoro da quasi 29 anni in un ufficio di commercialisti
Col mio diploma fresco fresco, ho bussato a qualche porta.... una di queste si è aperta, allora, e non si è mai più richiusa...
Finora....oltretutto mi ritengo fortunata, perché l'ufficio è a meno di trecento metri da dove abito, per cui posso solo baciare la terra dove cammina il mio titolare, grazie al cielo....

Mi occupo principalmente di amministrazione del personale, ma col tempo ho imparato a gestire un pó ogni sorta di pratica, dichiarazioni dei redditi, pratiche pensionistiche, rapporti con enti e ispettori...

Insomma, per farla breve... parlo con decine e decine di clienti ogni giorno da 29 anni a questa parte

Clienti di ogni genere

C'è il tipo di cliente sempre gentile che pende dalle tue labbra ogni cosa tu gli dica... e che col tempo ha sviluppato quasi una sorta di amicizia, tale da confidarti anche gli aspetti più personali della propria vita privata

C'è il cliente diffidente, in partenza prevenuto, che pensa che tutto ciò che fai sia per un tuo tornaconto personale (o dello studio per cui lavori)

C'è quello che "sa tutto lui", e devi cercare di convincerlo che, forse, ciò che pensa di sapere non è proprio proprio correttissimo al 100%

E, per finire, il cliente esigente, che ti chiama anche venti volte al giorno anche solo per chiederti come scrivere una banalissima lettera....

Ma tutti questi clienti hanno in comune una, e una soltanto, caratteristica:
Vorrebbero essere ascoltati
Gradirebbero risolvere i loro problemi
Se non glieli risolvi io, van da n'artra parte

No clienti.... no lavoro....

E non è una questione di sentirsi in gabbia, questa....
Solo.... la ragiono nel senso che, se fossi io un cliente.... vorrei essere ascoltato....

Tutto qui....

A Manuel dico: quando un cliente ti si rivolgesse a te con un tono un pó oltre sopra le righe....
Prova questo semplice approccio...
"Buongiorno, sig....... come sta oggi? Io bene, ora vedo cosa posso fare per Lei"

Vedrai che cambierà atteggiamento, e tu lavorerai con più serenità...

Un saluto a tutti
Rosanna
Pagine: 1, 2
Salta a inizio pagina | Per vedere la versione completa del forum Clicca qui.