QUOTE(MacMickey @ Jun 17 2014, 04:52 PM)
D4S con 16 Mpx ha il filtro LowPass anti aliasing, mentre la nuova D800s l'ha perso abbandona l'opzione a scelta e lo perde del tutto, la DF lo mantiene, mentre le DX recenti si sono allineate tutte senza filtro.
Come sarà secondo voi l'erede della D610? con o senza?
24Mpx in FX sono sufficienti per NON montare l'anti-aliasing?
Una macchina a 12-16 Mp richiede certamente il filtro AA con obiettivi comuni. Tuttavia dall'analisi delle prove (TF è la più seria) il filtro delle nuove D4s/Df è molto poco pronunciato e permette di arrivare all'aliasing con facilità. E' una buona questa idea in quanto queste macchine, specialiste in azione in bassa luce, sono statisticamente soggette a micromosso per tempi lenti e movimento del soggetto e perderebbero troppa MTF e quindi ingrandimento possibile.
Le DX con gli obiettivi Nikkor attuali non ne hanno bisogno. Il 35 1.8 DX, uno dei due-tre Nikkor più risolventi (eccetto i supertele che hanno ben altri problemi di perdita di definizione, pur con MTF altissima) arriva insieme al sensore D7100 a una MTF di meno del 10% a solo 100 lp/mm.
Sul 24 Mp FX (57 lp/mm medi) bisogna stare attenti. Il fotosito è troppo piccolo per non far notare lo smearing (l'immagine di un punto diventa una farfalla a 4 lobi sul gruppo di pixel 2x2 G-B/R-G di Bayer, e si allunga al bordo facendo strepitare gli Internettiani), ma troppo grosso perché una buona ottica non faccia Moirè a go-go.
Leica non usa il filtro AA a 24 Mp FX, rischiando. Fortunatamente le ottiche Leica hanno MTF "a scalino" (vedi ancora prova Leica M su TF): molto alta e piatta da 0 fino a 20-30 lp/mm, poi una caduta, seguita da un nuovo tratto piatto (simile ai Micro-Nikkor AFD/AFS, zoom incluso), molto esteso a coprire anche frequenze da film. Pur avendo risolvenza alta, questo assetto fornisce una certa attenuazione del Moirè, oltre alla proverbiale brillantezza. Gran lavoro, anche software!
Le ottiche AFS per distanza di attuale generazione hanno un andamento che scimmiotta i Leica, ma con due pecche: il macrocontrasto di partenza è scarso, per cui l'immagine è "tappata" e ruvidamente satura come colori. Sulle alte, per questioni di tolleranza, soprattutto gli zoom hanno un crollo notevole, che le offusca. Quindi i rischi sono limitati.
In ogni caso l'aliasing di colore è facile, visto che la risolvenza max. sul colore scende dal 65 al 50% del teorico. Alcuni raw converter di qualità vanno in superrrisoluzione, trasferendo informazioni dal canale Green, più risolvente, a quelli rosso e blu. Poi c'è un controllo dei "gradienti" (filtro anti moirè) da usare con molta prudenza in quanto fa altri danni.
A 36 Mp FX (16 DX) ottiche grandangolari e molto risolventi (Zeiss, Samyang, soprattutto i tipi Biogon e Voigtlander Heliar asferici e simmetrici) generano dettagli piccoli e ancora molto contrastati e possono spappolare dettagli colorati con nulla in bande iridescenti. L'aliasing dei grandi "telini" (fra cui 105/2.5, 180/2.8 ED AFS e AFD, Summicron/Summarit/Elmarit, ZF 85/100) si manifesta soprattutto con seghettature su bordi, cavi, ecc..., ed è percettivamente meno pericolosa.
Ma meglio vedere un dettaglio un po' "spappolato" che non vederlo, direbbe Catalano. Ricordo che un dettaglio si vede pulito quando la MTF è localmente piatta, non conta tanto l'altezza della curva, quanto i "rapporti" tra armoniche vicine che devono essere preservati.
Occorre una migliore tecnologia di image processing in Nikon per evitare il filtro AA a 24 Mp FX, ma su questo gli europei, Leica e Phase one in testa, hanno migliore tradizione che viene anche dalle rispettive Università.
A presto
Elio