Non credo che si tratti di religione...Credo che sia cultura locale...Però mi chiedo"Quante generazioni ci vorranno per non vedere più queste notizie??

http://www.corriere.it/esteri/14_maggio_27...de4ddd12f.shtml

Non e' che invece sia mancanza di cultura? Incapacita' di ragionare? Aderenza a tradizioni locali basate su abitudini, su superstizioni, su scarsa educazione ? Questa non e' cultura locale ma assenza totale di cultura. In My Opinion, ovviamente.

in quei posti manca tutto tranne la cultura,li vi sono nate civiltà ben prima delle nostre occidentali,forse prima di commentare bisognerebbe imparare a capire le motivazioni e se proprio non ci si riesce,meglio guardare in casa propria,che non siamo dei santi!

il problema è che poi sono rimaste ferme al tempo in cui sono nate. Oggi credo sia impossibile stabilire l'oggettiva causa del mancato progresso evolutivo, possiamo solo avere opinioni soggettive delle varie concause, tuttavia, se consideriamo che non fanno niente di meno di quanto accadeva in occidente 4/500 anni fa, io credo che almeno altri 100 anni di barbarie non glieli tolga nessuno (considerando che ora grazie ai mezzi di comunicazione il progresso si evolve più velocemente rispetto 5 secoli fa ).

nota: non sono parole discriminatorie, l'italia stessa ha bisogno di altri 100 anni almeno per liberarsi di quei freni evolutivi che si trascina dietro da secoli, non dico che siamo migliori, semplicemente li abbiamo sorpassati lungo il percorso ma pure noi abbiamo ancora tanta strada da fare, nonostante, evidentemente, si tratti di percorsi diversi.

Questo è quello che succede quando le religioni prendono il potere. Non penserei a risolvere i problemi degli altri quando in casa nostra il vaticano istiga al suicidio i gay e perdona i pedofili, giusto per nominare un paio di peccatucci.

Caso analogo pochi anni fa...Hina,era una ragazza che viveva qui a Brescia con la sua famiglia sempre pachistana (se ricordo bene)la colpa è che aveva deciso di vivere all'occidentale e frequentava un ragazzo bresciano. La famiglia (zii compresi )decisero che Hina andava punita per il disonore che ella recava...fu sepolta nel giardino di casa...Io credevo, che chi abbandona la terra dove è nato, per migliorare le proprie condizioni di vita, per dare un futuro migliore ai propri cari in un paese culturalmente completamente diverso,abbia anche l'intenzione.. o perlomeno... di mettere in discussione la propria cultura...invece certe diciamo "tradizioni" sono molto dure da estirpare...Una nota positiva...sembra che chi nasce qui, nonostante le pressioni delle proprie famiglie...sia più propenso ad accettare una cultura più.. diciamo "democratica"...

Potrebbe bastarne un se l'umanità si impegna a non pensare solo ai problemi economico produttivi, se guardiamo bene fino a meno di 100 anni fa negli Stati Uniti le persone di colore venivano trattate in modo disumano ed in alcuni stati erano ridotte a condizioni di lavoro non dissimili ai lager nazisti, poi dagli anni 60 in avanti grazie al sacrificio di molti le cose sono migliorate ed oggi hanno il primo presidente di colore della loro storia....(hanno ancora molto da fare ma rispetto dove sono partiti....)

Personalmente ho smesso di vedere la vita del genere umano su questa terra come una pista di 100 metri dove uno è più avanti o indietro, la barbarie non è giustificata o meno da una considerazione di progresso. I lager non erano barbarie al top della tecnologia per il loro tempo? La barbarie è un rischio per qualsiasi cultura e civiltà che sempre è in agguato al fine di disumanizzare, per combatterla bisogna vigilare ora e domani senza illuderci che la scienza o il sapere siano la cura. Fin dal tempo di Aristotele che ha separato in modo definitivo i concetti di "saggezza" da "Sapienza" si è svelato l'errore dell'"Intellettualismo" che poi aveva caratterizzato Platone suo maestro; ebbene quando ci illudiamo che basta conoscere per non commettere errori morali siamo in una posizione intellettualistica, quando chiediamo ad un progettista di armi un parere morale sulle armi pure. Non ci rendiamo conto che per essere persone a 360° non basta la conoscenza ma bisogna anche coltivare la virtù e la capacità di scelta e purtroppo la nostra società ci illude spesso della tesi opposta. Ad esempio quando in televisione intervistano un medico su questioni morali come ad esempio l'eutanasia, se non gli chiedono aspetti strettamente medici e fisiologici ma morali ci stanno ingannando, perché a quel punto non stanno più parlando al medico in quanto tale ma stanno chiedendo ad una persona (non per forza esperta di considerazioni filosofico morali) il suo parere morale che prescinde dagli aspetti sanitari. Ho concluso parlando dell'intellettualismo perché anch'esso può divenire paradossalmente fonte di barbarie e nella storia non è mancato di esserlo molte volte......

Fatemi capire,, se veniamo a conoscenza che una ragazza sta per fare quella fine, andiamo a salvarla o no?

Dario

In quei posti è rimasta la storia e il ricordo di quelle antiche civiltà, la cultura nei popoli è andata a farsi benedire e ha lasciato il posto al fanatismo religioso che ha spento le menti e le coscienze.
I Barbari sono oggi i popoli più civili del pianeta (nord europei), i popoli più civili come gli Egizi (cito uno a caso) oggi sono i popoli più arretrati che esistono.
Ora metti da parte un attimo le ragioni e le colpe di questo satus quo e dimmi che cavolo c'entra il guardare in casa nostra. Qui in tv ti può capitare di sentire notizie di cronaca aberranti, ma sono variabili incancellabili, non esiste e mai esisterà la democrazia perfetta, la società perfetta.
Un padre che picchia a morte la figlia può succedere anche in Italia e succede; ma in Pakistan invece (altro esempio a caso) la violazione sistematica di alcuni diritti civili fondamentali, soprattutto di donne, bambini e soggetti deboli, è una prassi sociale quotidiana che gode di impunità. Ti risulta che sia così anche da noi??
L'occidente ha mille difetti, mille paradossi, mille ingiustizie, ma per favore siamo realisti, non siamo nemmeno confrontabili con quei popoli.