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masma
Buongiorno, qualche giorno fa ho aperto un nef, per la prima volta in camera raw, col profilo colore prophoto ed ho notato che le luci bruciate (cielo) erano minori di quelle col profilo sRgb.
Ho eseguito la post e, al termine, ho salvato in jpeg sRgb; ho riaperto il jpeg in camera raw ed il cielo presentava le stesse aree bruciate apparse all'apertura del nef in sRgb, quelle che non ho corretto perchè in prophoto erano "rientrate".
Come devo comportarmi?
Grazie
buzz
Non ho ben capito la procedura...
Stai dicendo che quelle che in prophoto non sono bruciate, quando apri la foto in sRGB appaiono tali?
E' perfettamente normale! Altrimenti la differenza tra i due spazi quale sarebbe?
masma
QUOTE(buzz @ May 21 2014, 11:55 AM) *
Non ho ben capito la procedura...
Stai dicendo che quelle che in prophoto non sono bruciate, quando apri la foto in sRGB appaiono tali?
E' perfettamente normale! Altrimenti la differenza tra i due spazi quale sarebbe?

Esattamente Buzz! e lo comprendo pure vista la diversa qualità dei profili. Chiedevo, quindi, come comportarmi visto che, quando converto in sRgb a post ultimata, quelle aree bruciate riappaiono
buzz
Se i metodi di conversione percettivi non funzionano, devi solo scurure un po' quelle aree fio a che sei in prophoto per fare in modo che in sRGB rientrino nell'area leggibile.
però io non i ci attaccherei così tanto, perchè alla fine, è la stampa quella che "parla" e certe cose non arriva a notarle un occhio esperto, figurati il committente!
pes084k1
QUOTE(masma @ May 21 2014, 11:45 AM) *
Buongiorno, qualche giorno fa ho aperto un nef, per la prima volta in camera raw, col profilo colore prophoto ed ho notato che le luci bruciate (cielo) erano minori di quelle col profilo sRgb.
Ho eseguito la post e, al termine, ho salvato in jpeg sRgb; ho riaperto il jpeg in camera raw ed il cielo presentava le stesse aree bruciate apparse all'apertura del nef in sRgb, quelle che non ho corretto perchè in prophoto erano "rientrate".
Come devo comportarmi?
Grazie


Il maggior gamut e il minor gamma (1.8) di ProPhoto permettono ovviamente di incassare meglio colori e luminosità estreme. E' ovviamente sempre molto conveniente operare in ProPhoto stesso durante tutto il PP, realizzando un master in TIFF da salvare per le successive release.
La conversione finale "di release" richiede invece attenzione. L'istogramma Prophoto all'inizio deve apparire "morbido e completo" con il grigio medio a circa 93 (contro i 120 circa di sRGB). Il comando "Ombre/luci" di PS CC (con qualche trick: taglio alte luci 0% +10%, importante, ombre 0.01% +2-6%, colore + 20%) effettua automaticamente un'equalizzazione dell'istogramma e una "difesa" dalla conversione.
Per la conversione stessa, dopo resize e sharpening finale fino (nitidezza avanzata o Focal Blade 0.2-0.5 pixel) preferisco convertire con il modello percettivo (mai assoluto) o relativo Microsoft ICM con compensazione del nero, che ricomprimono progressivamente i colori nel gamut.
Una volta fatta la conversione in sRGB, l'istogramma cambierà, ma i colori non dovrebbero saturare apprezzabilmente, se si è lavorato bene.
A questo punto do il comando "Curve/auto" per ottimizzare luminosità/contrasto dell'istogramma: quasi sempre occorrerà modificare il gamma (curva bombata verso l'alto), ma SENZA MAI ACCETTARE TAGLI SUGGERITI ALLE LUCI e senza toccare molto le ombre.
Questa procedura quasi sempre fornisce i migliori risultati in stampa, che tollera male i gamma mosci che il monitor può suggerire, in particolare con DSRL e dia scansionate e contrasti di luce elevati. Solo con le dia, che hanno un gamut e saturazione molto superiore alle DSRL è necessario stampare qualche volta in Adobe RGB.
Una nota per tutti: NON ESPONETE MAI A DESTRA in ripresa, piuttosto il grigio neutro deve stare attorno ai 120 (sRGB) o 90 (AdobeRGB) sul LCD. Piuttosto riducete gli ISO nominali, con meno rumore di base. Se è il caso (cioè ci capite poco a occhio) compratevi il cartoncino 18%: il Nikon è buono e cosa poco ed esponete su di esso, ma SENZA MAI BRUCIARE LE ALTE LUCI, per NESSUN MOTIVO al controllo LCD. Esiste poi un criterio estetico, che risale al tempo delle dia: l'ombra non è mai importante, la fotografia è luce!

P.S.: Grigio medio è il cielo azzurro a mezzogiorno e la vegetazione di un bosco. Le costruzioni in marmo stanno a +1.5 stop, la pelle chiara e la sabbia circa +1 stop, le macchine scure a -2 stop circa sul 18%, l'arredo in casa a +1/3 stop, le case italiane a circa +2/3 stop.

A presto telefono.gif

Elio
MarcoD5
QUOTE(masma @ May 21 2014, 11:45 AM) *
Buongiorno, qualche giorno fa ho aperto un nef, per la prima volta in camera raw, col profilo colore prophoto ed ho notato che le luci bruciate (cielo) erano minori di quelle col profilo sRgb.
Ho eseguito la post e, al termine, ho salvato in jpeg sRgb; ho riaperto il jpeg in camera raw ed il cielo presentava le stesse aree bruciate apparse all'apertura del nef in sRgb, quelle che non ho corretto perchè in prophoto erano "rientrate".
Come devo comportarmi?
Grazie


Prophoto è uno spazio colore molto più ampio ovvio che troverai meno bruciature solo che non poi stampare con questo profilo devi convertire in SRGB e quindi uno spazio colore ridotto alla quale non entrano tutte le sfumature che Prophoto ti fa vedere.
Immagina: Prophoto casa grande, sRGB casa piccola qualcuno dorme fuori o in hotel
masma
QUOTE(buzz @ May 21 2014, 12:39 PM) *
Se i metodi di conversione percettivi non funzionano, devi solo scurure un po' quelle aree fio a che sei in prophoto per fare in modo che in sRGB rientrino nell'area leggibile.
però io non i ci attaccherei così tanto, perchè alla fine, è la stampa quella che "parla" e certe cose non arriva a notarle un occhio esperto, figurati il committente!

è sicuramente un metodo semplice e funzionale, l'unico a cui avevo pensato. Pensavo, però, ci fosse una procedura più articolata e meno ad intuito

Grazie Elio, devo ben capire la tua procedura perchè mi trovo ad un livello post molto basso, quasi da non dovermi ancora avvicinare al prophoto. Quel diverso comportamento con le luci, però, mi ha sorpreso, mi aspettavo di più differenze coi colori

Grazie anche a te Marco, ed infatti il problema è dopo... wink.gif
pes084k1
QUOTE(marcomc76 @ May 21 2014, 12:49 PM) *
Prophoto è uno spazio colore molto più ampio ovvio che troverai meno bruciature solo che non poi stampare con questo profilo devi convertire in SRGB e quindi uno spazio colore ridotto alla quale non entrano tutte le sfumature che Prophoto ti fa vedere.
Immagina: Prophoto casa grande, sRGB casa piccola qualcuno dorme fuori o in hotel


Sì, ma il gamut è elastico, si può fare come il fattorino della metro giapponese, che comprime i viaggiatori nelle carrozze...

A presto telefono.gif

Elio
gabrieledanesi
QUOTE(pes084k1 @ May 21 2014, 12:40 PM) *
Per la conversione stessa, dopo resize e sharpening finale fino (nitidezza avanzata o Focal Blade 0.2-0.5 pixel) preferisco convertire con il modello percettivo (mai assoluto) o relativo Microsoft ICM con compensazione del nero, che ricomprimono progressivamente i colori nel gamut.

Questa me la stampo e la appendo al muro come la più grossa s*******a mai detta (da un docente poi). laugh.gif

Per masma: Purtroppo se hai un'immagine in ProPhoto non ci sono stratagemmi adottabili per far rientrare un gamut così esteso nell'sRGB senza creare problemi evidenti ai colori dell'immagine. Se, come ha già detto correttamente Buzz, una conversione con intento percettivo fornisce un'istogramma sempre molto tagliato (e questo accade soprattutto su immagini con tanti toni rossi-arancioni), è necessario intervenire prima della conversione. E, a mio avviso, la miglior strategia sarebbe quella di fare da capo un nuovo sviluppo RAW impostando lo spazio colore di anteprima di cameraRAW su sRGB... in tal modo hai già un riferimento su ciò che accade all'istogramma e puoi di conseguenza regolare i parametri di sviluppo per stare all'interno del gamut sRGB.

Contrariamente a quanto certe persone sostengono, le moderne DSLR (magari ben profilate) producono saturazioni che vanno ben oltre il gamut dell'AdobeRGB. Quindi se per necessità vuoi stare all'interno dell'sRGB, dovrai necessariamente alterare le informazioni originarie catturate dal sensore.
pes084k1
QUOTE(gabrieledanesi @ May 21 2014, 04:29 PM) *
Questa me la stampo e la appendo al muro come la più grossa s*******a mai detta (da un docente poi). laugh.gif

Per masma: Purtroppo se hai un'immagine in ProPhoto non ci sono stratagemmi adottabili per far rientrare un gamut così esteso nell'sRGB senza creare problemi evidenti ai colori dell'immagine. Se, come ha già detto correttamente Buzz, una conversione con intento percettivo fornisce un'istogramma sempre molto tagliato (e questo accade soprattutto su immagini con tanti toni rossi-arancioni), è necessario intervenire prima della conversione. E, a mio avviso, la miglior strategia sarebbe quella di fare da capo un nuovo sviluppo RAW impostando lo spazio colore di anteprima di cameraRAW su sRGB... in tal modo hai già un riferimento su ciò che accade all'istogramma e puoi di conseguenza regolare i parametri di sviluppo per stare all'interno del gamut sRGB.

Contrariamente a quanto certe persone sostengono, le moderne DSLR (magari ben profilate) producono saturazioni che vanno ben oltre il gamut dell'AdobeRGB. Quindi se per necessità vuoi stare all'interno dell'sRGB, dovrai necessariamente alterare le informazioni originarie catturate dal sensore.


Qualsiasi manovra in sRGB parte già da gamut saturato nella conversione in quasi ogni foto. Non devo sparami sui piedi. E' come muoversi in un garage troppo stretto. Innanzitutto nel Pro Photo bisogna lavorare a 16 bit per evitare quantizzazioni. In secondo luogo l'istogramma ProPhoto deve apparire morbido e completo. In terzo luogo con la calibrazione ombre/luci mi sono fatto un'assicurazione sulla vita. In quarto luogo il metodo Adobe è molto peggio dell'ICM Microsoft per le saturazioni. In quinto luogo il monitor calibrato sRGB o Adobe RGB (ma non se mandi a stampare, è controproducente) ti fa vedere prima dove stai saturando e se fai errori di conversione di colore. Tanti sbagliano con la puzzetta sotto il naso a calibrarsi un monitor su Adobe RGB per poi stampare in sRGB. In sesto luogo, come ho detto, l'immagine deve essere ben SATURA (grigio a 90 livelli). Quasi tutti pompano subito le curve e l'esposizione scassando le alte luci. Vi prego di rileggere il mio pezzo con attenzione. Niente è lasciato al caso a casa mia.

A presto telefono.gif

Elio
masma
QUOTE(gabrieledanesi @ May 21 2014, 04:29 PM) *
Questa me la stampo e la appendo al muro come la più grossa s*******a mai detta (da un docente poi). laugh.gif

Per masma: Purtroppo se hai un'immagine in ProPhoto non ci sono stratagemmi adottabili per far rientrare un gamut così esteso nell'sRGB senza creare problemi evidenti ai colori dell'immagine. Se, come ha già detto correttamente Buzz, una conversione con intento percettivo fornisce un'istogramma sempre molto tagliato (e questo accade soprattutto su immagini con tanti toni rossi-arancioni), è necessario intervenire prima della conversione. E, a mio avviso, la miglior strategia sarebbe quella di fare da capo un nuovo sviluppo RAW impostando lo spazio colore di anteprima di cameraRAW su sRGB... in tal modo hai già un riferimento su ciò che accade all'istogramma e puoi di conseguenza regolare i parametri di sviluppo per stare all'interno del gamut sRGB.

Contrariamente a quanto certe persone sostengono, le moderne DSLR (magari ben profilate) producono saturazioni che vanno ben oltre il gamut dell'AdobeRGB. Quindi se per necessità vuoi stare all'interno dell'sRGB, dovrai necessariamente alterare le informazioni originarie catturate dal sensore.

Sbaglio se dico che quando si parla di conversione con intento percettivo ci si riferisce alle stampe fatte in casa? Io le porto in laboratorio ed ero convinto che fosse "quasi obbligatorio" presentarle in sRGB per evitare una resa poco fedele (questo anche in riferimento alla profilazione della DSRL).
Quindi, se ho ben capito, le foto da archiviare dovrei salvarle in tiff prophoto e quelle da stampare e per il web devo post produrle di nuovo salvandole in jpeg sRBG.
Comunque, a primo impatto, la prima cosa che ho notato è proprio la differenza nelle alte luci, riguardo i colori, invece, il mio occhio non ha avvertito nessuna differenza sensibile....sarà che il mio monitor supporta solo il gamut sRGB?
Grazie Gabriele, e scusa se ho scritto qualche eresia
gabrieledanesi
QUOTE(masma @ May 21 2014, 05:41 PM) *
Sbaglio se dico che quando si parla di conversione con intento percettivo ci si riferisce alle stampe fatte in casa? Io le porto in laboratorio ed ero convinto che fosse "quasi obbligatorio" presentarle in sRGB per evitare una resa poco fedele (questo anche in riferimento alla profilazione della DSRL).
Quindi, se ho ben capito, le foto da archiviare dovrei salvarle in tiff prophoto e quelle da stampare e per il web devo post produrle di nuovo salvandole in jpeg sRBG.
Comunque, a primo impatto, la prima cosa che ho notato è proprio la differenza nelle alte luci, riguardo i colori, invece, il mio occhio non ha avvertito nessuna differenza sensibile....sarà che il mio monitor supporta solo il gamut sRGB?
Grazie Gabriele, e scusa se ho scritto qualche eresia

La conversione con intento percettivo si riferisce ad un'immagine con associato un certo spazio colore che deve essere convertita in un altro spazio colore (nel tuo caso da ProPhotoRGB a sRGB), quindi niente a che fare con la stampa.

Per archiviazione è inutile che tu faccia un TIFF in ProPhoto se poi non lo usi mai... tanto vale che ti tieni il RAW e stop. Spazi colore come AdobeRGB e ProPhotoRGB si usano solo per stampa FineArt professionale.

Il discorso è sempre il solito. Vuoi fare stampe di elevata qualità e mantenere massima fedeltà con ciò che cattura la fotocamera ? Devi per forza di cose lavorare in ProPhotoRGB. Le tue foto le usi solo per stampa amatoriale o per web ? Fregatene della fedeltà e lavora già in partenza in sRGB.
buzz
QUOTE(masma @ May 21 2014, 05:41 PM) *
Sbaglio se dico che quando si parla di conversione con intento percettivo ci si riferisce alle stampe fatte in casa? Io le porto in laboratorio ed ero convinto che fosse "quasi obbligatorio" presentarle in sRGB per evitare una resa poco fedele (questo anche in riferimento alla profilazione della DSRL).
Quindi, se ho ben capito, le foto da archiviare dovrei salvarle in tiff prophoto e quelle da stampare e per il web devo post produrle di nuovo salvandole in jpeg sRBG.
Comunque, a primo impatto, la prima cosa che ho notato è proprio la differenza nelle alte luci, riguardo i colori, invece, il mio occhio non ha avvertito nessuna differenza sensibile....sarà che il mio monitor supporta solo il gamut sRGB?
Grazie Gabriele, e scusa se ho scritto qualche eresia


Oppure che l'immagine non ha colori fuori gamma srgb! smile.gif

Io riporto il tutto alla gamma di frequenze in HI-FI: inutile fare impianti che risolvono da 10 Hz a 30 Khz se l'orecchio umano ha uno spazio di frequenze di gran lunga inferiore!
Nel caso dei profili l'occhio è ancora un gradino sopra, ma in alcune immagini certi colori "fuori gamma" proprio non ci sono per cui differenza ta un profilo o l'altro ce m'è davvero poca.
gabrieledanesi
QUOTE(buzz @ May 21 2014, 07:17 PM) *
in alcune immagini certi colori "fuori gamma" proprio non ci sono per cui differenza ta un profilo o l'altro ce m'è davvero poca.

Più che vero... ovviamente tutto dipende dalla saturazione dei colori presenti nell'immagine catturata. Se faccio una foto ad una roccia all'ombra posso anche lavorare in ProPhoto, ma sicuramente i toni in essa contenuti stanno tranquillamente anche all'interno dell'sRGB.
gabrielmalanca
Elio e un piacere leggerti ... Pollice.gif
masma
Grazie Buzz, Gabriele e Elio, messaggio ricevuto. Non mi resta che sperimentare
albe72mila
QUOTE(pes084k1 @ May 21 2014, 12:40 PM) *
Il maggior gamut e il minor gamma (1.8) di ProPhoto permettono ovviamente di incassare meglio colori e luminosità estreme. E' ovviamente sempre molto conveniente operare in ProPhoto stesso durante tutto il PP, realizzando un master in TIFF da salvare per le successive release.
La conversione finale "di release" richiede invece attenzione. L'istogramma Prophoto all'inizio deve apparire "morbido e completo" con il grigio medio a circa 93 (contro i 120 circa di sRGB). Il comando "Ombre/luci" di PS CC (con qualche trick: taglio alte luci 0% +10%, importante, ombre 0.01% +2-6%, colore + 20%) effettua automaticamente un'equalizzazione dell'istogramma e una "difesa" dalla conversione.
Per la conversione stessa, dopo resize e sharpening finale fino (nitidezza avanzata o Focal Blade 0.2-0.5 pixel) preferisco convertire con il modello percettivo (mai assoluto) o relativo Microsoft ICM con compensazione del nero, che ricomprimono progressivamente i colori nel gamut.
Una volta fatta la conversione in sRGB, l'istogramma cambierà, ma i colori non dovrebbero saturare apprezzabilmente, se si è lavorato bene.
A questo punto do il comando "Curve/auto" per ottimizzare luminosità/contrasto dell'istogramma: quasi sempre occorrerà modificare il gamma (curva bombata verso l'alto), ma SENZA MAI ACCETTARE TAGLI SUGGERITI ALLE LUCI e senza toccare molto le ombre.
Questa procedura quasi sempre fornisce i migliori risultati in stampa, che tollera male i gamma mosci che il monitor può suggerire, in particolare con DSRL e dia scansionate e contrasti di luce elevati. Solo con le dia, che hanno un gamut e saturazione molto superiore alle DSRL è necessario stampare qualche volta in Adobe RGB.
Una nota per tutti: NON ESPONETE MAI A DESTRA in ripresa, piuttosto il grigio neutro deve stare attorno ai 120 (sRGB) o 90 (AdobeRGB) sul LCD. Piuttosto riducete gli ISO nominali, con meno rumore di base. Se è il caso (cioè ci capite poco a occhio) compratevi il cartoncino 18%: il Nikon è buono e cosa poco ed esponete su di esso, ma SENZA MAI BRUCIARE LE ALTE LUCI, per NESSUN MOTIVO al controllo LCD. Esiste poi un criterio estetico, che risale al tempo delle dia: l'ombra non è mai importante, la fotografia è luce!

P.S.: Grigio medio è il cielo azzurro a mezzogiorno e la vegetazione di un bosco. Le costruzioni in marmo stanno a +1.5 stop, la pelle chiara e la sabbia circa +1 stop, le macchine scure a -2 stop circa sul 18%, l'arredo in casa a +1/3 stop, le case italiane a circa +2/3 stop.

A presto telefono.gif

Elio


blink.gif blink.gif
albe72mila
QUOTE(gabrieledanesi @ May 21 2014, 06:57 PM) *
La conversione con intento percettivo si riferisce ad un'immagine con associato un certo spazio colore che deve essere convertita in un altro spazio colore (nel tuo caso da ProPhotoRGB a sRGB), quindi niente a che fare con la stampa.

Per archiviazione è inutile che tu faccia un TIFF in ProPhoto se poi non lo usi mai... tanto vale che ti tieni il RAW e stop. Spazi colore come AdobeRGB e ProPhotoRGB si usano solo per stampa FineArt professionale.

Il discorso è sempre il solito. Vuoi fare stampe di elevata qualità e mantenere massima fedeltà con ciò che cattura la fotocamera ? Devi per forza di cose lavorare in ProPhotoRGB. Le tue foto le usi solo per stampa amatoriale o per web ? Fregatene della fedeltà e lavora già in partenza in sRGB.


Pollice.gif
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