Quest’anno è toccata ad Asiago, a poche decine di chilometri da casa. E allora, come farsi sfuggire un’occasione del genere? Ma come di cosa sto parlando!?! Ma dell’Adunata degli Alpini, non ne hai mai sentito parlare? Sì, sì, quelli che hanno quella lunga penna nera sul cappello.
Nei giorni che precedevano l’adunata, in tutti i paesi a valle di Asiago si respirava un clima di festa, Tricolori che sventolavano e striscioni di benvenuto in ogni angolo. Qui gli Alpini sono uno dei corpi dell’esercito più amati, forse il più amato.
All’inizio avevo previsto di partire sabato e tornare domenica per assistere anche alla parata finale. Purtroppo all’ultimo minuto sono sorti problemi per la domenica. Vabbeh, salterò la parte ufficiale e godiamoci quella folkloristica che caratterizza le adunate degli Alpini.
Ecco allora che sabato mattina parto in macchina con il papà verso l’Altopiano. Parcheggio al bivio per Gallio, un paio di Km prima di entrare ad Asiago per prendere l’autobus.
Papà: “Matteo, ‘ndemo vanti a pie, che xe mejo” (“Matteo, andiamo avanti a piedi che è meglio”)
Io: “Ma dai, spetemo ‘natimo, provemo vedare se pasa un autobus” (“Dai, aspettiamo un momento, vediamo se passa un autobus”)
Gli autobus che arrivano sono già pieni e c’è un sacco di gente ad aspettare.
Io: “vaben dai, ndemo vanti a pie” (“va bene, proseguiamo a piedi”)
Ecco che con il papà ci incamminiamo a piedi verso Asiago, cercando di mantenere il passo delle Penne Nere.
(continua...)