Sulla cima della collina vi è una località detta Gudo, fino a due anni fa era ancora il rudere di un vecchio convento ... un piccolo paese in miniatura sul cucuzzolo di un colle ... era lo sfondo che io osservavo dalla finestra della mia classe alle scuole elementari. In ogni stagione era lì immobile e immutabile ... avvolto nella nebbia in inverno, illuminato dalla luce del mattino in primavera. Poi un giorno un maestro un po' più moderno dei precedenti ci invogliò a scoprire la storia di questo luogo. Intervistammo gli ultimi contadini che ci vivevano, facemmo fotografie in bianco e nero che sviluppammo poi a scuola, andammo al catasto a raccogliere informazioni e ne stilammo un giornaletto con tutte le notizie che avevamo raccolto ... chissà se quel giornaletto sta ancora in qualche cassetto nella soffitta di mia madre tra le mie cose di ragazza ... ricordi sbiaditi di tempi lontani ...
Forse quello è stato il momento in cui inconsapevolmente è nata dentro di me la mia voglia di scoperta, l'amore per i luoghi che ci passano sotto gli occhi ogni giorno. La curiosità per la gente che a volte sembra insignificante eppure ha mille storie da raccontare ... la storia della gente comune quella che nessuno scrive quella che si tramanda a voce di generazione in generazione destinata anch'essa a sparire come il piccolo borgo sulla collina ...
Oggi quel cucuzzolo non c'è più le ruspe hanno spianato la cima, hanno abbattuto in parte le vecchie case ed ecco che dietro la spianata marrone di terra smossa di fresco si ergono delle belle case colorate raccolte come un vecchio borgo ... un residence nuovo di zecca ... così spudoratamente affacciato sul mio paesaggio antico ... chi ci verrà nemmeno saprà nulla di quello che è stato qui negli anni andati, niente di noi che spiavamo gl'interni della chiesa abbandonata arrampicandoci sulle pareti scrostate ...
Ma in un giorno di primavera così splendido questo non fa male ... è solo la dolce malinconia dei ricordi che si susseguono ... delle generazioni vecchie che vanno e fanno posto a quelle nuove ...
Cammino sulla terra smossa di fresco i miei pantaloni e le scarpe inzuppate di fango ... sotto tra gli alberi spunta il campanile della vecchia chiesa in cima alla salita ... proprio sopra casa mia ... poco più in là i tetti rossi delle case ... quella di mia madre, dei miei fratelli dei miei zii di tutte quelle persone di cui conosco le storie ...