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Vanhanegeem
Il passaggio dalla Fotografia "Analogica" a quella Digitale ha prodotto Software in grado di ritoccare o, peggio, elaborare uno scatto fino a renderlo irriconoscibile da quello originale.Una cosa , per me, è correggere anche di 0.7EV una esposizione, una cosa è lavorare su più livelli in Photoshop o similari.
Certi interventi somigliano più ad una operazione di grafica che di fotografia.
La perfezione tecnica non dà sempre come risultato una emozione.
Io sto muovendo i primi passi ed ho motissimo da imparare.
Non posso e non voglio insegnare a nessuno ma personalmente preferisco una Polaroid ad uno scatto digitale iperritoccato.
Il CD doveva soppiantare il vinile ed in parte così è avvenuto ma i direttori d' orchestra comprano vinile.
La Fotografia farà la fine dell' Alta Fedeltà Audio dove ci sono quelli che "ascoltano" o "misurano" la musica?
Umilmente, Borsari. blink.gif

Spero di non aver offeso nessuno.
Marino_de_Falco
QUOTE(Borsari @ Apr 27 2006, 08:26 PM)
Il passaggio dalla Fotografia "Analogica" a quella Digitale ha prodotto Software in grado di ritoccare o, peggio, elaborare uno scatto fino a renderlo irriconoscibile da quello originale.Una cosa , per me, è correggere anche di 0.7EV una esposizione, una cosa è lavorare su più livelli in Photoshop o similari.
Certi interventi somigliano più ad una operazione di grafica che di fotografia.
La perfezione tecnica non dà sempre come risultato una emozione.
Io sto muovendo i primi passi ed ho motissimo da imparare.
Non posso e non voglio insegnare a nessuno ma personalmente preferisco una Polaroid ad uno scatto digitale iperritoccato.
Il CD doveva soppiantare il vinile ed in parte così è avvenuto ma i direttori d' orchestra comprano vinile.
La Fotografia farà la fine dell' Alta Fedeltà Audio dove ci sono quelli che "ascoltano" o "misurano" la musica?
Umilmente, Borsari. blink.gif

Spero di non aver offeso nessuno.
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A me no!
Cerco ancora album in vinile e non abbandonerei mai la mia collezione di Prog e Rock in vinile!

Uso il ritocco fotografico, o meglio cerco di usare perchè anche io muovo i primi passi e ho una tonnellata di cose da imparare. E non ho ancora capito nulla dei livelli di PS!!!

A me piace la foto "vera", per quelo che mi riguarda ritocco le mie foto solo per quello che è necessario, ovvero per condurre il file grezzo a valori tradizionali e non mi piacciono le foto ipermanipolate anche se apprezzo il lavoro di chi le produce. Al limite mi piacerebbe sapere rendere un cielo azzurro saturo come fa qualche Maestro qui dentro!

Ciao e viva il Vinile! smile.gif
teseo
Quando si parla di Photoshop ... eccomi qua
Dunque , procediamo con ordine : Photoshop è un programma di fotoritocco che esegue tutto alla perfezione ... se chi lo usa lo comanda alla perfezione , altrimenti si vedono delle cose orrende che non hanno niente in comune con la fotografia , e neanche con la grafica .
La fotografia digitale , come qualunque cosa , è un'ottima cosa se ne facciamo un buon uso . Il fatto che si possa ritoccare è una grande cosa , a patto che il ritocco sia stato eseguito a regola d'arte .
A volte si può utilizzare i livelli e le maschere senza stravolgere lo scatto iniziale , a volte si può stravolgere senza utilizzare i livelli...
I direttori d'orchestra comprano il vinile ma registrano in digitale ... non si può essere incinta solo un po'...
Nel mio negozio sono esposte , fra le altre , due foto : una ritoccata per circa 300 ore che viene apprezzata per la sua semplicità e naturalezza , e un'altra non ritoccata che è stata scattata ad un paesaggio con il cielo pieno di uccelli in volo ... i miei clienti mi domandano se ce li ho montati !!!
Voglio dire che è l'immagine che conta , non il mezzo utilizzato per ottenerla . Se il fotografo riusciva ad ottenere ottime foto con l'analogico , riuscirà ad ottenerle altrettanto ottime anche in digitale , solo che con il digitale può scattare comprendendo nell'inquadratura un interruttore indesiderato , sapendo di poterlo asportare con Photoshop . Quante foto NON ho scattato per un filo elettrico , un manifesto , un secchio di plastica mi impedivano di comporre un'immagine PULITA come la volevo io... adesso se ci ripenso mi prenderei a martellate in testa da solo ...
Adesso prima scatto e poi tolgo , ritocco , perfeziono lo scatto . Il digitale ha aperto spazi che prima appartenevano alla pittura e ad altre arti figurative , solo che adesso la distanza fra un mediocre e un fuoriclasse si è fatta abissale . Adesso il controllo dell'immagine è totale , l'espressione è possibile a 360 gradi . Ma solo se si possiede il talento e la conoscenza per raggiungere i risultati desiderati .
Il ritocco fotografico non è nato con Photoshop , è nato con la fotografia .
Si può fare fotografia di vario genere e a tutti i livelli , quindi se uno predilige i bei dagherrotipi di una volta si può accomodare , però non saprà mai cosa perde davvero .
ludofox
Ma perché avere questa visione moralistica e un po' bacchettona della Fotografia?

Qual'è la Fotografia vera?

Il fotoritocco, come giustamente asserisce Ugo, è nato con la fotografia e non con la tecnologia digitale.
La libertà dell'utilizzo dei mezzi è uno dei sacrosanti postulati dell'espressione artistica.

Non me ne volere, è solo la mia opinione.

Ma dove stà scritto che una foto "manipolata" ha un valore iconografico minore?
La Fotografia è Interpretazione. Non è sempre e per forza Documentazione!!!!
Come se le foto le facessero le macchine fotografiche. C'è anche il fotografo, e spero abbia l'importanza che merita.

L'equivoco è in parte causato dal termine "Manipolazione" utilizzato forse in modo improprio. Quasi un OGM fotografico!
La postprd. non serve a correggere gli errori commessi in ripresa. Ovvero non solo, quella è la sua funzione meno nobile. Occorre ovviamente prestare la massima attenzione in fase di ripresa (esattamente come si deve fare con la pellicola), ma poi nulla vieta di reinterpretare la realtà registrata dal mezzo, con un lavoro successivo.
Il valore della foto non viene minimamente intaccato.

Come fa un romanziere mentre racconta la "sua" realtà.
Coma fa un pittore mentre dipinge la "sua" realtà.

Se tutte le manifestazioni artistiche fossero sottoposte a questa incomprensibile legge, esisterebbero solo opere giuste o sbagliate e non belle o brutte.

Quello di pensare che una foto "manipolata" non sia più tale è, a mio avviso, un grossolano errore di valutazione, determinato, in gran parte, dalla inconsapevolezza della quantità di ritocchi a cui vengono sottoposte le foto che tutti i giorni vediamo alle mostre, nelle pagine pubblicitarie, nei cataloghi, ...e lo si fa da sempre. Dapprima con l'ausilio di veri e propri artisti che ritoccavano a mano su duplicatidi grandi dimensioni, ora con i mezzi che (per fortuna) la tecnologia a messo a disposizione più facilmente.

Il fotoritocco è solo diventato più accessibile. wink.gif
Vanhanegeem
Ringrazio tutti coloro che mi hanno risposto. grazie.gif
Ero certo che avrei avuto risposte da chi ha molta esperienza e competenza nel settore.La mia era anche una provocazione.Credo di esserci riuscito.
Saluti a tutti i Nitaliani.

Matricola Borsari
Marino_de_Falco
QUOTE(ludofox @ Apr 28 2006, 04:01 AM)
Ma perché avere questa visione moralistica e un po' bacchettona della Fotografia?

Qual'è la Fotografia vera?

Il fotoritocco, come giustamente asserisce Ugo, è nato con la fotografia e non con la tecnologia digitale.
La libertà dell'utilizzo dei mezzi è uno dei sacrosanti postulati dell'espressione artistica.

Non me ne volere, è solo la mia opinione.
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Il fotoritocco è solo diventato più accessibile. wink.gif
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Quoto solo questo e rispondo, tanto sul resto sono d'accordo!

La mia frase riletta a posteriori si presta a molti equivoci! E' assolutista, ma dietro ci sono tanti pensieri che non si riuscirebbe a esporre in due righe sul Forum. Oltretutto l'avevo appena fatto, scrivendo un intervento lungo quando si è bloccato il pc!!! Provo a riscrivere qualcosa...

Per "fotografia vera" intendevo quella che ho fatto io nel periodo degli anni '70 (una vita fa, eh?) e non altro. Non volevo dire che solo un tipo di fotografia è vera e il resto è tutta spazzatura, mi spiace avere detto una cosa più che inesatta incompleta. Un tipo di foto che non tenesse conto di eventuali errori di ripresa, sviluppo e stampa: non sbagliò, o non si preoccupò di un incidente tecnico, anche il grande Capa, per le foto dello sbarco in Normandia? Ma dovremmo parlare per ore su questo, quindi non prendete queste mie parole per assolute.

Preciso anche che concordo pienamente con te, Ludovico, per quello che riguarda il fotoritocco, la sua maggiore accessibilità. Chi non ha provato a correggere un'immagine mascherando la luce dell'ingranditore con la mano o con cartoncini sagomati? E con che risultati? Ora se sapessi usare i livelli potrei migliorare sensibilmente alcune delle mie immagini! Migliorare, non alterare, ecco quello che a me non piace, ma è un fatto esclusivamente soggettivo. A me non piaccio i fotomontaggi o le foto ritoccate in maniera esasperata, così come non mi piace la pittura di Dalì. Ma non per questo dico che la fotografia in questione o Dalì sia MINORE! Volevo solo intendere che a me, soggettivamente, non piace. A me la fotografia intesa come Documentazione piace di più, ma piacciono anche i girasoli con il cielo blu o le foto delle cabine con le strisce colorate! E non sono per questo contro la libertà artistica!

Scusatemi se il mio precedente intervento è stato impreciso e incompleto, a volte si dice e scrive una cosa ma si pensa a un mondo di cose! wink.gif

Spero di essermi espresso meglio, grazie per l'attenzione. smile.gif

Ciao
belvesirako
Ciao, ti esorto a concentrarti sul risultato e non sul mezzo utilizzato x perseguirlo.
Un sano esercizio di vita.
Ciao
Gaetano
lau_perinelli
QUOTE(ludofox @ Apr 28 2006, 03:01 AM)
Ma perché avere questa visione moralistica e un po' bacchettona della Fotografia?

Qual'è la Fotografia vera?

Il fotoritocco, come giustamente asserisce Ugo, è nato con la fotografia e non con la tecnologia digitale.
La libertà dell'utilizzo dei mezzi è uno dei sacrosanti postulati dell'espressione artistica.

Non me ne volere, è solo la mia opinione.

Ma dove stà scritto che una foto "manipolata" ha un valore iconografico minore?
La Fotografia è Interpretazione. Non è sempre e per forza Documentazione!!!!
Come se le foto le facessero le macchine fotografiche. C'è anche il fotografo, e spero abbia l'importanza che merita.

L'equivoco è in parte causato dal termine "Manipolazione" utilizzato forse in modo improprio. Quasi un OGM fotografico!
La postprd. non serve a correggere gli errori commessi in ripresa. Ovvero non solo, quella è la sua funzione meno nobile. Occorre ovviamente prestare la massima attenzione in fase di ripresa (esattamente come si deve fare con la pellicola), ma poi nulla vieta di reinterpretare la realtà registrata dal mezzo, con un lavoro successivo.
Il valore della foto non viene minimamente intaccato.

Come fa un romanziere mentre racconta la "sua" realtà.
Coma fa un pittore mentre dipinge la "sua" realtà.

Se tutte le manifestazioni artistiche fossero sottoposte a questa incomprensibile legge, esisterebbero solo opere giuste o sbagliate e non belle o brutte.

Quello di pensare che una foto "manipolata" non sia più tale è, a mio avviso, un grossolano errore di valutazione, determinato, in gran parte, dalla inconsapevolezza della quantità di ritocchi a cui vengono sottoposte le foto che tutti i giorni vediamo alle mostre, nelle pagine pubblicitarie, nei cataloghi, ...e lo si fa da sempre. Dapprima con l'ausilio di veri e propri artisti che ritoccavano a mano su duplicatidi grandi dimensioni, ora con i mezzi che (per fortuna) la tecnologia a messo a disposizione più facilmente.

Il fotoritocco è solo diventato più accessibile. wink.gif
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in questo modo abbiamo sempre ritoccato qualcosa... sono le tecnologie che avanzano e la scienza.. e la medicina e nel futuro chissà cosa succederà... wink.gif
IgorDR
Ma sì dai! Basta con queste interpretazioni artistiche della realtà!
Vogliamo solo copie carbone di quello che vedono i nostri occhi.
Anche i dipinti, BASTA con la pittura astratta, BASTA con l'impressionismo, BASTA con il cubismo e con tutti gli schifismi esistenti.
Sulle pareti di casa mia voglio vedere solo dipinti che raffigurano i paesaggi esattamente come erano al momento che il pittore li ha ritratti, e che non osi fare nessuna intepretazione artistica! Altrimenti voglio i soldi indietro.

...ero ovviamente sarcastico... tongue.gif
sergiobutta
QUOTE(ludofox @ Apr 28 2006, 03:01 AM)
Ma perché avere questa visione moralistica e un po' bacchettona della Fotografia?

Qual'è la Fotografia vera?

Il fotoritocco, come giustamente asserisce Ugo, è nato con la fotografia e non con la tecnologia digitale.
La libertà dell'utilizzo dei mezzi è uno dei sacrosanti postulati dell'espressione artistica.

Non me ne volere, è solo la mia opinione.

Ma dove stà scritto che una foto "manipolata" ha un valore iconografico minore?
La Fotografia è Interpretazione. Non è sempre e per forza Documentazione!!!!
Come se le foto le facessero le macchine fotografiche. C'è anche il fotografo, e spero abbia l'importanza che merita.

L'equivoco è in parte causato dal termine "Manipolazione" utilizzato forse in modo improprio. Quasi un OGM fotografico!
La postprd. non serve a correggere gli errori commessi in ripresa. Ovvero non solo, quella è la sua funzione meno nobile. Occorre ovviamente prestare la massima attenzione in fase di ripresa (esattamente come si deve fare con la pellicola), ma poi nulla vieta di reinterpretare la realtà registrata dal mezzo, con un lavoro successivo.
Il valore della foto non viene minimamente intaccato.

Come fa un romanziere mentre racconta la "sua" realtà.
Coma fa un pittore mentre dipinge la "sua" realtà.

Se tutte le manifestazioni artistiche fossero sottoposte a questa incomprensibile legge, esisterebbero solo opere giuste o sbagliate e non belle o brutte.

Quello di pensare che una foto "manipolata" non sia più tale è, a mio avviso, un grossolano errore di valutazione, determinato, in gran parte, dalla inconsapevolezza della quantità di ritocchi a cui vengono sottoposte le foto che tutti i giorni vediamo alle mostre, nelle pagine pubblicitarie, nei cataloghi, ...e lo si fa da sempre. Dapprima con l'ausilio di veri e propri artisti che ritoccavano a mano su duplicatidi grandi dimensioni, ora con i mezzi che (per fortuna) la tecnologia a messo a disposizione più facilmente.

Il fotoritocco è solo diventato più accessibile. wink.gif
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Non sono molto d'accordo con Ludovico. Ripetiamo ancora una volta che fotografia significa "scrivere con la luce", quindi a mio avviso, senza disprezzare gli ottimi risultati che si ottengono al computer, ben diversa cosa è la fotografia. La base di quest'ultima, deve essere lo scatto effettuato dall'autore, e, in altra discussione analoga, avevamo fissato i limiti "nostri" della manipolazione in PP, nelle possibilità rappresentate per la pellicola dalle operazioni di base della camera oscura. Io definirei una fotografia molto pesantemente modificata in postproduzione, un'opera di "Grafica Computerizzata" e non una fotografia. Ciò non toglie merito alle capacità dell'autore nè alla bellezza opera visiva. E, naturalmente, che possa piacere o non piacere come una qualsivoglia opera d'arte. Che per la pubblicità si faccia massicciamente ricorso alla postproduzione non avevo dubbi, ma non avrei giurato che un insieme di oggetti ripresi separatamente e composti al computer potessero essere "una" fotografia. Stabilire i limiti per poter definire un prodotto "fotografia" o "oggetto di grafica computerizzata" sarà pur difficile. Ma non penso che si debba far confusione tra due opere di natura diversa.
16ale16
Ciao, credo di poterti rispondere con un po' di cognizione di causa: sono specializzando proprio nel campo della compressione di immagini.
Il tuo dubbio è più che lecito ed è stato alla base del JPEG. Questo standard è nato per le comunicazioni multimediali, ma si è visto che anche per la fotografia poteva essere valido. L'idea che sta dietro al fotoritocco è quella di voler offrire la possibilità di fare una specie di sviluppo delle fotografie in casa.
Anche io sono nato con le macchinette a pellicola e tutt'ora ho una Contarex con cui faccio foto di "alto livello". ti posso garantire che il vantaggio del digitale è che sono IO a decidere i colori, i livelli di contrasto e così via. Ti è mai capitato di portare a sviluppare le pellicole di avere le foto a portante verde o celeste? Spesso i laboratori no sono molto accurati e a meno di non svilupparti le foto per conto tuo, col digitale eviti che qualcun'altro introduca artefatti sulla tua immagine finale.
Il fotoritocco devi vederlo quindi come uno sviluppo corretto, infatti nelle camere oscure puoi volendo aggiustare qualche piccolo parametro, priumo tra tutti la luminosità. Il fotoritocco "sano" è quello che ti permette di migliorare l'immagine, diciamo che sono tecniche di enhancement del livello qualitativo della foto.
Col digitale la tendenza è quello di massimizzare l'effetto psicovisivo del contenuto, quindi Photoshop o altri ti vogliono in primis offrire il modo diadattare la foto al tuo gusto personale.
I vari trucchi che si usano (puoi far sparire nei e cellulite come niente) sono degli "effetti colaterali" del fotoritocco, ma dal momento che sai che le foto si possono truccare così, il tuo metro di giudizio non deve essere l'attinenza alla realtà, ma la bellezza globale di ciò che vedi.
Vuoi un paragone più semplice?? E' come una donna che si trucca o no: al naturale è l'immagine non fotoritoccata, truccata è l'immagine lavorata con un programma di grafica. Tu che preferisci??

Dietro il digitale c'è tutta una particolare filosofia di progettazione e ti garantisco che non è di così facile accesso.

Spero di esserti stato chiaro e per qualsiasi cosa, fatti sentire!!

Saluti

Alessandro
ludofox
QUOTE(sergiobutta @ Apr 28 2006, 01:41 PM)
Non sono molto d'accordo con Ludovico. Ripetiamo ancora una volta che fotografia significa "scrivere con la luce", quindi a mio avviso, senza disprezzare gli ottimi risultati che si ottengono al computer, ben diversa cosa è la fotografia. La base di quest'ultima, deve essere lo scatto effettuato dall'autore, e, in altra discussione analoga, avevamo fissato i limiti "nostri" della manipolazione in PP, nelle possibilità rappresentate per la pellicola dalle operazioni di base della camera oscura. Io definirei una fotografia molto pesantemente modificata in postproduzione, un'opera di "Grafica Computerizzata" e non una fotografia. Ciò non toglie merito alle capacità dell'autore nè alla bellezza opera visiva. E, naturalmente, che possa piacere o non piacere come una qualsivoglia opera d'arte. Che per la pubblicità si faccia massicciamente ricorso alla postproduzione non avevo dubbi, ma non avrei giurato che un insieme di oggetti ripresi separatamente e composti al computer potessero essere "una" fotografia. Stabilire i limiti per poter definire un prodotto "fotografia" o "oggetto di grafica computerizzata" sarà pur difficile. Ma non penso che si debba far confusione tra due opere di natura diversa.
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Bhè, Sergio. Opinione diversa e rispettabile come tutte le altre.

Ma un paio di precisazioni:
Fotografia=Scrittura fatta con la luce. Appunto.
Non Descrizione fatta con la luce, non Fotocopia fatta con la luce. O meglio, non necessariamente.

La Grafica Computerizzata è un'altra cosa.
Una fotografia degli anni '30 pesantemente ritoccata (e ve ne sono) come la chiameresti, visto che il computer allora non esisteva?

In ultima analisi.
Non vedo la necessità di porre un crinale così netto, di piantare dei paletti oltre i quali la fotografia perde la sua identità.
Per dissipare ogni dubbio: Non reputo "moralista e bacchettone" (autocitandomi) chi non "sente" queste procedure consone al proprio modo di fotografare, alla propria personale interpretazione del mezzo fotografico.
Ma semmai mi riferisco all'idea che vi sia una siepe, oltre la quale si invada un altro campo.

Questa tua affermazione: <<...ma non avrei giurato che un insieme di oggetti ripresi separatamente e composti al computer potessero essere "una" fotografia...>> immagino si riferisca al mio articolo sullo Still Life.
Non ho nessun dubbio che quest'immagine alla quale credo tu ti riferisca, sia una fotografia. Ed è una fotografia vera.
Non vi è nulla di creato con l'ausilio del computer. I riflessi sul vetro, la luce sull'etichetta, le ombre, ...lì, la sola cosa veramente finta è il ghiaccio di plexiglass biggrin.gif
sergiobutta
Evidentemente abbiamo un concetto diverso di "scrivere con la luce". Io ritengo che si tratti di un qualcosa generato dalla luce e non da un insieme di bit disegnati da un mouse o da una tavoletta grafica. Insomma, una ruga su un volto, se c'è la luce te la riporta nell'immagine, se poi la togli in Photoshop hai sovvertito quello che la luce aveva "scritto". E' vero che mi sono riferito ad un tuo esempio di still life, nel quale tu con enorme professionalità mi avevi fatto comprendere il perchè di una perfezione formale veramente notevole. Ma l'output del tuo lavoro doveva essere quasi un messaggio subliminale per il lettore, e l'abilità dell'autore doveva essere quello di raggiungere questo scopo, qualunque fosse lo strumento utilizzato. Obiettivo raggiunto. Io continuo a ritenere la fotografia qualcosa che gli occhi, anzi il cervello vede e che la macchina fotografica riesce a memorizzare. Un collage di foto realizzato al computer? Io non la definirei una fotografia, ma, qui concordo con te, non essendoci un limite individuato, rispetto le idee degli altri.
ludofox
QUOTE(sergiobutta @ Apr 28 2006, 03:33 PM)
Evidentemente abbiamo un concetto diverso di "scrivere con la luce"...
*



Evidentemente sì. smile.gif

Ma tu sei proprio sicuro che ciò che i tuoi occhi "vedono" o, come hai giustamente precisato, ciò che il tuo cervello "vede", sia quello che la fotocamera registra?

Quando guardi il volto di una persona, ne fai la ...scansione dei nei e delle rughe o guardi principalmente i suoi occhi?.
Ecco. Attenuare, in un ritratto, una ruga e dare rilievo agli occhi, rende semmai la foto più naturale, come se "guardassi negli occhi" la persona ritratta.

Infatti non ho mai sentito nessuno dire: "...Hey tu, ...Guardami nelle rughe, quando parli con me!" laugh.gif

Ma Sergio, potremmo andare avanti dei secoli a parlarne. ...Senza credo cambiare idea. wink.gif
sergiobutta
QUOTE(ludofox @ Apr 28 2006, 02:53 PM)
Evidentemente sì. smile.gif

Ma tu sei proprio sicuro che ciò che i tuoi occhi "vedono" o, come hai giustamente precisato, ciò che il tuo cervello "vede", sia quello che la fotocamera registra?

Quando guardi il volto di una persona, ne fai la ...scansione dei nei e delle rughe o guardi principalmente i suoi occhi?.
Ecco. Attenuare, in un ritratto, una ruga e dare rilievo agli occhi, rende semmai la foto più naturale, come se "guardassi negli occhi" la persona ritratta.

Infatti non ho mai sentito nessuno dire: "...Hey tu, ...Guardami nelle rughe, quando parli con me!"  laugh.gif

Ma Sergio, potremmo andare avanti dei secoli a parlarne. ...Senza credo cambiare idea. wink.gif
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Giustissimo, Ludovico. Ma ti confesso che io stesso, forse a seconda dell'umore, su questo argomento sono a volte restrittivo, a volte molto più elastico. Tu pensa che, avendo fatto ultimamente esperienza con i filtri infrarossi, mi sono sorpreso a pensare che non erano più fotografie. Comunque, se non fossi stato chiaro in precedenza, chiarisco che ho sempre apprezzato molto il tuo still life e la tua disponibilità a renderci partecipi del tuo flusso di lavoro.
Però se uno tiene la ruga, io gliela lascio ....
Marco Negri
Una cosa è certa!!!!!

Tra Noi è giusto: si argomenta, si discute, si dibatte, ma sempre in modo coordinato e costruttivo.
Due interpretazioni apparentemente differenti che alla fine si fondono in un preciso e concordante ideale.
Come da ogni 3d, anche in questo caso abbiamo solo da raccogliere e conservare, nel nostro piccolo bagaglio culturale.

Un salutone.....
IgorDR
Se posso contribuire alla riflessione collettiva, secondo me la fotografia è sempre stata un mezzo limitato quando usata per "ricordare".
Non vi è mai capitato di vedere davanti a voi un bel tramonto e di provare il desiderio irrefrenabile di ritrarlo in una foto per potervelo poi godere anche in futuro? E vi è mai capitato dopo aver sviluppato la foto di accorgervi che quello che avete ottenuto non è nemmeno lontanamente vicino a quello che ricordavate?
Questo perché la fotografia si limita a congelare su carta la sola immagine, mentre voi in quel momento avevate tutti i sensi attivi, percepivate anche il lontano abbaiare di un cane, il soffio del vento, i profumi dell'estate, ecc...
Ecco allora che la fotografia intesa solo come "ricordo" fallisce miseramente.
E' lecito, mi domando io, poiché la sola fotocopia della mia retina non rende giustizia al tramonto, compensare introducendo artificialmente elementi che possano portarmi comunque più vicino alle sensazioni che provavo?
Chessò, se la mia mente ricordava un tramonto molto rosso e nella foto invece il tramonto è roseo, posso saturare maggiormente i rossi?
Osiamo di più. Se durante questo tramonto uno stormo di uccelli volava in cielo, ma la foto che li ha ritratti per il resto non è venuta tanto bene, posso tagliarli dalla foto e incollarli sopra a quella dove il tramonto è venuto bene?

A mio parere la risposta a tutte queste domande è sì.
Non ho dubbi su questo, infatti lo scopo della mia foto non è quello di congelare un momento, ma piuttosto di farmi e fare provare ad altri le stesse emozioni provate quel giorno. E se ci riesco non avrò nessun rimorso se per ottenere ciò ho dovuto usare Photoshop.
Fabio Pianigiani
QUOTE(teseo @ Apr 28 2006, 02:58 AM)
...
Il ritocco fotografico non è nato con Photoshop , è nato con la fotografia .
....
*


Con questa verità incontrovertibile potremmo smetterla di discutere ... invece.

Il ritocco, o più correntemente detta post-produzione è un passaggio che una volta era accessibile a pochi.
Chi sviluppava a mano era già contento di saper mascherare qualche zona, "sfarfallando con le mani" sotto la luce dell'ingranditore.
La massa otteneva delle foto stampate direttamente dal negativo ... e il laboratorio si guardava bene dal metterci del suo ... volontariamente.
Pochi si spingeveno oltre con artefizi quali sandwich di più negativi, biacche e china, maschere di cartone e sviluppo dato con il pennello o fatto scendere solo in alcune zone con un piccolo imbuto.
Ma ripeto ... una nicchia di pochissimi esperti.
Oggi con il computer è stato fatto intendere che tutti possiamo migliorare le nostre foto con pochi click.
Tutti ci provano ... non tutti ci riescono, e si vede dai risultati.
Dopo qualche delusione ci si appella ad una integrità etica che ci impedisce di "manipolare" ...

Io quando guardo un'immagine che mi da gioia alla vista e alla mente ... godo di questa.
E me ne frego se è post prodotta o no.

Nel caso ci sia anche della post produzione dico bravo due volte a chi l'ha creata.
Come spesso asserisco, saper "manipolare" è un valore aggiunto.
Naturalmente a patto che un valore di base ci sia, e non sia solo uno smanettamento senza senso.

Ma questa è la mia personalissima opinione, sperando di non offendere nessuno.
fabrizioz
QUOTE(kurtz @ Apr 28 2006, 08:44 PM)
............................................................
............................................................

Oggi con il computer è stato fatto intendere che tutti possiamo migliorare le nostre foto con pochi click.
Tutti ci provano ... non tutti ci riescono, e si vede dai risultati.
Dopo qualche delusione ci si appella ad una integrità etica che ci impedisce di "manipolare" ...

Io quando guardo un'immagine che mi da gioia alla vista e alla mente ... godo di questa.
E me ne frego se è post prodotta o no.

Nel caso ci sia anche della post produzione dico bravo due volte a chi l'ha creata.
Come spesso asserisco, saper "manipolare" è un valore aggiunto.
Naturalmente a patto che un valore di base ci sia, e non sia solo uno smanettamento senza senso.

Ma questa è la mia personalissima opinione, sperando di non offendere nessuno.
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Personalissima interpretazione che anch'io condivido in pieno!
Un saluto
Fabry smile.gif
16ale16
QUOTE(kurtz @ Apr 28 2006, 08:44 PM)
Con questa verità incontrovertibile potremmo smetterla di discutere ... invece.

Il ritocco, o più correntemente detta post-produzione è un passaggio che una volta era accessibile a pochi.
Chi sviluppava a mano era già contento di saper mascherare qualche zona, "sfarfallando con le mani" sotto la luce dell'ingranditore.
La massa otteneva delle foto stampate direttamente dal negativo ... e il laboratorio si guardava bene dal metterci del suo ... volontariamente.
Pochi si spingeveno oltre con artefizi quali sandwich di più negativi, biacche e china, maschere di cartone e sviluppo dato con il pennello o fatto scendere solo in alcune zone con un piccolo imbuto.
Ma ripeto ... una nicchia di pochissimi esperti.
Oggi con il computer è stato fatto intendere che tutti possiamo migliorare le nostre foto con pochi click.
Tutti ci provano ... non tutti ci riescono, e si vede dai risultati.
Dopo qualche delusione ci si appella ad una integrità etica che ci impedisce di "manipolare" ...

Io quando guardo un'immagine che mi da gioia alla vista e alla mente ... godo di questa.
E me ne frego se è post prodotta o no.

Nel caso ci sia anche della post produzione dico bravo due volte a chi l'ha creata.
Come spesso asserisco, saper "manipolare" è un valore aggiunto.
Naturalmente a patto che un valore di base ci sia, e non sia solo uno smanettamento senza senso.

Ma questa è la mia personalissima opinione, sperando di non offendere nessuno.
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Esatto! La manipolazione della foto non puo' che essere un valore aggiunto alla resa finale dell'immagine.
Mi permetto di aggiungere una cosa. Avete notato che col termine "fotografia digitale" ci si riferisce al fare foto con una macchina fotografica digitale e non al risultato di questa operazione? La fotografia prima era sia l'acquisire l'immagine sia il risultato (la stampa). Oggi la fotografia digitale e' il creare l'immagine, ma il risultato viene classificato come IMMAGINE digitale.
Questo rafforza l'intento di migliorare il risultato finale grazie al fotoritocco.

Ciao a tutti, Alessandro
sergiopivetta
Passano gli anni, passano i secoli, ma l'uomo ha sempre gli stessi tarli.

In quel di Firenze, correva l'anno 1498, un virulento (con le altre Arti che non fossero la pittura) Leonardo scriveva, a proposito delle altre Arti, considerazioni ed affermazioni su quale fosse la migliore.

...il pittore che disputa col poeta...
...differenza infra poesia e pittura...
...la musica si dee chiamare sorella e minore della musica...
...come la scultura è di minore ingegno che la pittura...
...lo scultore ha la sua arte di maggior fatica corporale che il pittore e di minore fatica mentale...
...lo scultore leva sempre della medesima materia mentre il pittore sempre pone di varie materie...
...lo scultore solo ricerca i lineamenti che circondano la materia sculta, ed il pittore ricerca i medesimi lineamenti, ed oltre a quelli ricerca l'ombra e lume, colore e scorto...

Ora sono cambiati i tempi, per scrivere, usiamo una tastiera.
Leonardo invece usava penna di piuma d'oca (ma, naturalmente, come da sua abitudine... aveva inventato già una sorta di penna Bic), ma le dispute e le discussioni, a volte, anche allora come ora, rasentavano la rissa.
wink.gif biggrin.gif

sergio
Vanhanegeem
A quanto pare, la differenza tra un bravo fotografo ed uno meno bravo , si basa sulla capacità di usare più o meno bene il softwaredi PP.
Nessuno vuole tornare indietro perchè pedalare una bicicletta è meno agevole del guidare un mezzo motorizzato.
Forse il futuro della fotografia sarà il VIDEOFOTOTELEFONINO?
Personalmente, Fotografia=Luce

Ringrazio tutti coloro che hanno animato questa discussione perchè ho riscontrato pareri graditi e meno graditi ma sempre competenti.
grazie.gif

Matricola Borsari

ludofox
QUOTE(Borsari @ Apr 30 2006, 07:29 AM)
A quanto pare, la differenza tra un bravo fotografo ed uno meno bravo , si basa sulla capacità di usare più o meno bene il softwaredi PP.
*



Non mi pare che questo sia ciò che emerge da questa discussione.
Sicuramente non è quello che ho voluto dire io.

La differenza tra un bravo fotografo ed uno meno bravo, sta nella qualità del risultato finale. Qualunque mezzo o procedura sia stata necessaria per arrivarci.
gigiodvd
è stato interessante ascoltare le diverse interpretazioni. come sempre noi fantasiosi italiani dobbiamo dividerci in due scuole di pensiero. Io mi riconosco più nel punto di vista di Kurz, circa la libertà di "manipolazione" digitale ma devo anche riconoscere le verità di SergioButta: non dobbiamo allontanarci dai principi della fotografia, se desideriamo mantenerla come tale.



gigiodvd
sergiopivetta
QUOTE(gigiodvd @ May 1 2006, 04:10 AM)
è stato interessante ascoltare le diverse interpretazioni. come sempre noi fantasiosi italiani dobbiamo dividerci in due scuole di pensiero. Io mi riconosco più nel punto di vista di Kurz, circa la libertà di "manipolazione" digitale ma devo anche riconoscere le verità di SergioButta: non dobbiamo allontanarci dai principi  della fotografia, se desideriamo mantenerla come tale.

gigiodvd
*


scuole di pensiero, verità, principi...

stiamo attenti perchè possono essere lacci che frenano, paraocchi che a volte letteralmente impediscono la libera creatività.
Libera non perchè costretta dagli altri, libera soprattutto da noi stessi.

sergio
Fabio Pianigiani
QUOTE(Borsari @ Apr 30 2006, 07:29 AM)
A quanto pare, la differenza tra un bravo fotografo ed uno meno bravo , si basa sulla capacità di usare più o meno bene il softwaredi PP.
Nessuno vuole tornare indietro perchè pedalare una bicicletta è meno agevole del guidare un mezzo motorizzato.
Forse il futuro della fotografia sarà il VIDEOFOTOTELEFONINO?
Personalmente, Fotografia=Luce
...
*


La differenza ... tra un bravo fotografo ed uno meno bravo ... risiede nel riuscire a veicolare un messaggio attraverso un'immagine.
Un messaggio di puro piacere ... di angoscia ... di desiderio di possesso ... di erotismo ... dinamismo ... documentale ... ecc.
A prescindere dai passaggi che interpone tra il progetto e la realizzazione.
E se un domani fosse un fotofonino di alta qualità ... vedremo ... perché no?
QUOTE(gigiodvd @ May 1 2006, 05:10 AM)
...
Io mi riconosco più nel punto di vista di Kurz, circa la libertà di "manipolazione" digitale ma devo anche riconoscere le verità di SergioButta: non dobbiamo allontanarci dai principi  della fotografia, se desideriamo mantenerla come tale.
...
*


I princìpi della fotografia sono quelli universalmente riconosciuti, quali riuscire a veicolare un messaggio attraverso un'immagine (come sopra).
Mettere paletti vuol dire tarparci le ali, o non riconoscere la propria inadeguatezza davanti alle potenzialità espressive, che con l'avvento della digitalizzazione dell'immagine si sono schiuse a tutti ... in teoria.

Con questo nessuno demonizzi e ponga limiti a nessuno: massimo rispetto per i "manipolatori" al pari dei puristi ... gli "stampatori diretti del negativo" ... digitale o film che sia.
lau_perinelli
QUOTE(ludofox @ Apr 30 2006, 11:02 PM)
Non mi pare che questo sia ciò che emerge da questa discussione.
Sicuramente non è quello che ho voluto dire io.

La differenza tra un bravo fotografo ed uno meno bravo, sta nella qualità del risultato finale. Qualunque mezzo o procedura sia stata necessaria per arrivarci.
*



sono daccordo con ludofox...
l'importante è il risultato.. Pollice.gif
IgorDR
Vorrei farvi conoscere un mondo legato alla fotografia che mostra invece il caso estremo dei puristi.
Esiste un campionato di fotografia subacquea creativa in piscina, in cui ai concorrenti viene consegnato un rullino fotografico punzonato con un sigillo e questi utilizzando il sistema della doppia esposizione devono creare una fotografia.
Al termine dell'ora messa a disposizione i rullini vanno consegnati alla giuria che provvederà a svilupparli (dunque niente postproduzione).
Un socio della mia associazione subacquea, Franco Negrin, è stato campione del mondo per molti anni e se volete potete vedere queste incredibili foto nel mio sito subacqueo:
Sub Tre Mari

Le foto sono spettacolari, sembra impossibilie che si possa realizzarle senza postproduzione, ad esempio quella allegata.
Ora però non sono sicuro che queste foto, a parità di risultato, siano migliori di una uguale con postproduzione. Tenete presente che questo è un gioco, in cui si richiedono doti atletiche da apneista e mesi e mesi di prove per riuscire ad ottenere lo scatto vincente in un'ora appena.
Ma, al di fuori dalla competizione, ottenere invece una di quelle foto imponendosi di non usare PhotoShop, secondo me è pura follia.



16ale16
Secondo me quello che dicono ludofox e sergiopivetta sono le essenze pure della fotografia, A PRESCINDERE dall'uso o meno di programmi di fotoritocco. Mi spiego: se quello conta e' il risultato, cosa importa dei mezzi?
Per i puristi: non crediate che con photoshop o chi per lui sia possibile COMPORRE le immagini in modo naturale. Una foto che viene bene se ritoccata con photoshop, e' partita gia' bene! Un bravo fotografo da' il suo contributo nella creazione dell'immagine e il fotoritocco e' solo un perfezionamento.
Mi permetto quindi di citare nuovamente sergiopivetta: attenzione ai "lacci", non facciamoci costringere da niente. Non e' detto che un metodo sia migliore di un altro a priori. Se guardando un'immagine un fotografo ha suscitato emozioni in chi guarda, il risultato e' raggiunto. La fotografia e' soprattutto trasmettere qualcosa, comunicare, non solo mostrare. Il messaggio non lo crei con photoshop, casomai lo rendi solo piu' fruibile, un po' piu' facile da capirsi, ma la vera struttura di quel che avrai alla fine lo fai componendo una bella immagine.
Personalmente ritocco le foto con Photoshop per correggere soprattutto le imperfezioni della mia fotocamera (CP 5400), non per artificializzare il contenuto. Non sarebbe nemmeno possibile farlo, non puoi stravolgere quello che hai scattato!

Alessandro
matteoganora
Per parafrasare una storica frase...

LA POSTPRODUZIONE LOGORA CHI NON LA SA FARE!

Sorrido nel leggere chi vuole rimanere attaccato ad idee distorte da teorie di comodo solo perchè non ha la voglia e l'entusiasmo di confrontarsi costruttivamente con la postproduzione e con i mezzi che la tecnologia mette a disposizione dei fotografi.

Lavorare in photoshop, come detto più volte, non è altro che riprodurre in modo più rapido e controllabile le stesse cose che si facevano in camera oscura o con il ritocco a china delle stampe. Maschere, filtri, sviluppi incrociati... non li ha inventati la Adobe...
E di norma, leggo questi proclami integralisti sempre e solo da chi la postproduzione non la sa fare...

Se però si schiaccia il bottone D-lighting su Nikon Capture che in modo autonomo bilancia valori espositivi in modo differenziato, va tutto bene, tanto quello lo si sa fare... invece se prendo due diverse esposizioni e le porto su due livelli in Photoshop allora si solleva la santissima inquisizione fotografica...
Se metto un filtro digradante davanti all'obiettivo per fare il cielo arancione quando è grigio, evviva, se la stessa cosa la faccio in modo controllato da photoshop, allora non è più fotografia.

Ma sopratutto, chi ha il diritto di "fissare dei limiti"??? ohmy.gif
Non l'ha fatto Ansel Adams... forse che qualcuno è preso da deliri di onnipotenza fotografica?

Per concludere, gli unici limiti alla fotografia sono quelli relativi alla capacità di ognuno di interpretarla... e l'invidia è un peccato capitale!
16ale16
LA POSTPRODUZIONE LOGORA CHI NON LA SA FARE!

Questa me la segno!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!! Bravissimo, eccellente frase! Pollice.gif

Alessandro
giannizadra
QUOTE(matteoganora @ May 3 2006, 10:02 AM)
LA POSTPRODUZIONE LOGORA CHI NON LA SA FARE!

Sorrido nel leggere chi vuole rimanere attaccato ad idee distorte da teorie di comodo solo perchè non ha la voglia e l'entusiasmo di confrontarsi costruttivamente con la postproduzione e con i mezzi che la tecnologia mette a disposizione dei fotografi.


E di norma, leggo questi proclami integralisti sempre e solo da chi la postproduzione non la sa fare...

invece se prendo due diverse esposizioni e le porto su due livelli in Photoshop allora si solleva la santissima inquisizione fotografica...


Ma sopratutto, chi ha il diritto di "fissare dei limiti"??? ohmy.gif

Per concludere, gli unici limiti alla fotografia sono quelli relativi alla capacità di ognuno di interpretarla... e l'invidia è un peccato capitale!
*



Io di frasi di Matteo ne ho segnata più d'una. Quelle quotate sopra.
Le trovo esageratamente polemiche all'interno di una discussione pacata, in cui ognuno aveva ragionato (finora) sul tema senza tentare di imporre le proprie concezioni.

Vorrei provare a dire la mia.
Personalmente, ritengo che conti il risultato, e non i mezzi impiegati.
Vi sono molti modi di intendere la fotografia.
Chi vuole "fermare il tempo", di solito evita la postproduzione pesante in favore di quella che gli consenta di fissare al meglio il frammento di realtà cristallizzata nello scatto.
Chi intende soprattutto dar vita alle proprie emozioni, ricorre a una postproduzione più "creativa".
Nessuna delle due concezioni è frutto di idee "distorte" o "di comodo".
L'integralismo è tipico di chi sputa sentenze (nell'uno e nell'altro campo) e pretende di racchiudere tutta la realtà nei limiti del proprio ego. Le frasi che ho quotato sopra, per esempio, mi sembrano alquanto integraliste.
Chi decide "chi la postproduzione non la sa fare" ?
Spesso, secondo me, non la sa fare chi non ha il senso della misura ed eccede negli effettacci, dando luogo ad artefatti innaturali; per contro, la sa fare chi è in grado di utilizzare livelli, selezioni, interventi selettivi sul colore ed effetti per produrre un risultato emozionalmente piacevole e coerente.

Nessuno ha il diritto di fissare dei limiti per gli altri, Matteo: nemmeno tu.
Ognuno ha invece il diritto di fissare dei limiti per sè, derivanti dalla propria cultura e dal proprio modo di intendere la fotografia e la vita.
L'invidia è un peccato capitale. L'intolleranza... pure. hmmm.gif
Se togli l'elmetto e deponi il parabellum, ti accorgerai che questa discussione è molto civile, e non merita interventi oltre le righe. rolleyes.gif
matteoganora
QUOTE(giannizadra @ May 3 2006, 10:07 AM)
Io di frasi di Matteo ne ho segnata più d'una. Quelle quotate sopra.
Le trovo esageratamente polemiche...

Nessuno ha il diritto di fissare dei limiti per gli altri, Matteo: nemmeno tu.

L'invidia è un peccato capitale. L'intolleranza... pure. hmmm.gif
Se togli l'elmetto e deponi il parabellum, ti accorgerai che questa discussione è molto civile, e non merita interventi oltre le righe. rolleyes.gif
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Cercare di cambiare argomento attribuendomi atteggiamenti in cui non mi riconosco, Gianni, non mi sembra corretto...
Se mi segnali dove sarei andato fuori dalle righe, please... huh.gif

Come altri, ho espresso la mia opinione nel modo più pacato e tollerante... facendo constatazioni su quanto scritto. Credo sia ancora possibile no?

Ho scritto che nessuno ha diritto di fissare limiti, e io per primo non ne fisso a me o ad altri, mi pare. E non vado in giro a scrivere "quella è fotografia e quella no!"

Gli elmetti, non ci crederai, li metto solo quando vado in bici per divertirmi senza farmi male! wink.gif
l.ceva@libero.it
QUOTE(matteoganora @ May 3 2006, 10:23 AM)
Ho scritto che nessuno ha diritto di fissare limiti, e io per primo non ne fisso a me o ad altri, mi pare. E non vado in giro a scrivere "quella è fotografia e quella no!"

*



Sono pienamente d'accordo con Matteo... trovo molto più concettualmente arrogante l'atteggiamento di chi vuole porre dei limiti stabilendo che cosa è o non è fotografia!

ciao

Lorenzo
Michele Difrancesco
Anno 1999:
Una delle verità (spesso nascosta) da fior di professionisti è il difficile approccio al personal computer.
Molti di questi rinunciano al digitale, motivando la scarsa qualità dello scatto catturato. <Ricordo fiumi di post di confronto tra file e DIA >


Ancor oggi esistono delle sostanziali differenze tra DIA e file ma quello è altro argomento...
Una cosa è certa: i professionisti che non si sono aggiornati sono in via di estinzione.
Con il termine "aggiornarsi" intendo utilizzare nel giusto modo la tecnologia opportuna; cogliere il proprio target con il minor sforzo possibile.

Molti fanno delle fotografie "ricordo", altri fanno della fotografia la propria opera; una vera e propria ricerca nel trasmettere un'emozione attraverso l'immagine.
Che sia svolta in digitale, con macchine professionali piuttosto che con una Polaroid... passa in secondo piano.

La post produzione è un mezzo che personalizza la fotografia, che permette anche di accentuare l'emozione che si vuole trasmettere.
I "puristi" -sotto diversi punti di vista anche giustamente- osservano la post produzione come uno sconfinare dalla classica tecnica di ripresa. E' verissimo.
La post produzione sarà un nuovo modo di intendere la fotografia.

Sperimentare, per trovare nuove opportunità... per correre su campi mai esplorati.
Tra questi "esploratori" sono certo che un giorno emergeranno dei grandi fotografi.
Quanto sopra chiaramente, il mio punto di vista...

a presto
Michele Difrancesco
www.nital.it



Michele Difrancesco
QUOTE(l.ceva@libero.it @ May 3 2006, 12:11 PM)
Sono pienamente d'accordo con Matteo... trovo molto più concettualmente arrogante l'atteggiamento di chi vuole porre dei limiti stabilendo che cosa è o non è fotografia!

ciao

Lorenzo
*




La frase "LA POSTPRODUZIONE LOGORA CHI NON LA SA FARE!" lascia intendere che chi non è in grado, odia la post produzione.
Non è una motivazione tecnica, ma di solo comodo che è rivolta a coloro che hanno indicato un messaggio non in linea da quanto indicato da Matteo.

Non è sempre così.
La postproduzione, potrebbe anche non piacere perchè rende irreale il caro riflesso di luce respinto.

Precedentemente si citavano i pittori... ricordate Monet ed il movimento degli impressionisti? Bene.
Ancor oggi, determinate tecniche sono discutibili ma pur sempre grandi opere.

Ci sono dei "puristi" che amano la fotografia realizzata senza nessun ausilio.
Non è "orrore" ma un modo per intendere a proprio modo la fotografia.

Nessuno ha posto dei limiti, abbiamo semplicemente confrontato delle idee.
E credo che queste rappresentino la più grande libertà di questo mezzo.
Tuttavia, la risposta al quesito non potrà che restare intima e personale...

MD
ludofox
Mi riaffaccio per dire che sono pienamente d'accordo con Michele.

Non sono tra quelli che si spaventano di fronte alle nuove tecnologie emergenti. Anzi, mi affascinano, mi attirano come il miele attira le mosche.

Se le nuove tecnologie aprono degli spiragli, ...io mi ci butto dentro a capofitto.
E, per quello che le mie competenze e capacità mi permettono, cerco di trarne il massimo vantaggio possibile. Sia in termini qualitativi che soprattutto interpretativi.

Per dirla con una battuta: Non attacco i ferri agli pneumatici della mia auto, perché una volta, con i cavalli, si faceva così. ohmy.gif laugh.gif

Anche la Fotografia "pura" è falsa e atrefatta. Da che è nata non ha mai avuto la capacità, né la possibilità di catturare un'istante di tempo come noi, con la nostra personalità, con la nostra esperienza e con la nostra inevitabile interpretazione, possiamo fare.

Tra vent'anni o cento... chi saranno i "puristi"? ...Quelli che useranno solo ancora i programmi di fotoritocco...
walter55
Ai ev e drim...
uno strumento che riportasse sulla carta quello che io vedo e come lo vedo semplicemente schiacciando un bottone. Uno strumento che mi consentisse di far vedere agli altri ciò che io "vedo", e che mi permettesse di "ri-vedere" ciò che io ho "visto". Senza passaggi intermedi, senza necessità di competenze tecnologiche. Il pensiero che si "scrive" in un click...o in un puff... o in un platz... Che poi questo strumento sia una scatoletta con un buco davanti, uno scatolone con i fili dietro, un tubo di plastica giallino, un tondino di ferro amaranto, un aggeggio di qualsiasi foggia o colore, o magari...un nulla, davvero questo non mi interessa. E men che meno mi interessa il suo nome e il nome del suo prodotto...

Così potremmo relazionarci per quello che pensiamo e sentiamo e non per come siamo in grado di farlo. Potremmo "misurarci" sulla base delle idee e dei sentimenti e non sulla base del "potere" che ci viene dato dalla competenza tecnologica e dal suo possesso.

La tecnica e la tecnologia sono in fondo un paradosso: nascono e si sviluppano per consentire all'uomo di fare ciò che "umanamente" non è in grado di fare e immediatamente ne diventano "limite" perchè si impadroniscono della sua capacità. Allora il "limite" della macchina si confonde con il limite dell'uomo, e rischiamo di darci come limiti umani quegli stessi della macchina, come se le macchine non fossero destinate già di per sè a mutare.

Poi, se proprio dobbiamo restare fedeli alla etimologia, dovremmo anche dirci che la "photographia", bene che vada, resta tale fino a quando non si passano i files sul pc o non si toglie il rullino di diapositive e lo si manda in laboratorio per lo sviluppo.
Infatti, quello che esce dalla mia stampante a getto d'inchiostro non è un dagherrotipo, non è una stampa a contatto, e non è nemmeno una "photographia" perchè è stampato con l'inchiostro e non certo con la luce. Magari il prodotto della mia stampante diventa "photographia" dopo un po' di tempo perchè la luce del sole la trasforma virandola. E se la mia stampante usasse al posto degli inchiostri le bucce di patata sinceramente la cosa non mi creerebbe problema purchè "scrivesse" quello che voglio io (cosa che del resto purtropppo ora non fa). Dovrei solo chiamare le stampe "patatographie"...

Ai ev un altr drim...
una parola che si faccia linguaggio senza sintassi e senza grammatica e che fosse immediatamente comunicazione della mia idea e del mio sentimento. Così i miei post potrebbero essere più chiari e comprensibili invece che confusi e raffazzonati come quelli che invece vi propino.
Ma tant'è... e chiedo venia. smile.gif
ludofox
QUOTE(walter55 @ May 3 2006, 02:27 PM)
La tecnica e la tecnologia sono in fondo un paradosso: nascono e si sviluppano per consentire all'uomo di fare ciò che "umanamente" non è in grado di fare e immediatamente ne diventano "limite" perchè si impadroniscono della sua capacità. Allora il "limite" della macchina si confonde con il limite dell'uomo, e rischiamo di darci come limiti umani quegli stessi della macchina, come se le macchine non fossero destinate già di per sè a mutare.
*


patatographie by walter55 ..... guru.gif

laugh.gif
sergiobutta
Ho trovato su un sito di Business Computer Graphics questa immagine :


user posted image

A quale categoria di arte visiva la accostereste?
sergiopivetta
Credo che, alla base di tutte queste discussioni, vi sia principalmente la paura del nuovo e dell'ignoto.
Paura che da sempre è nel nostro DNA e che condiziona il nostro comportamento.

Polaroid.
Polaroid significa fotografia, anche se, tecnologicamente molto più sofisticata della pellicola (se non ricordo male, la gelatina sensibile di alcune Pola era costituita da una ventina o più strati sensibili) eppure le fotografie che vi si ricavavano erano considerate ancora col metro della fotografia.
Questo forse perchè rientravano comunque nell'ambito "magico" del conosciuto "sconosciuto mondo" della fotografia.

Questi nudi, realizzati con pellicola Polaroid, che ho fatto 14 anni fa quando neanche esisteva Photoshop, non avevano scandalizzato, per i loro effetti, chi li osservava come si grida allo "scandalo ideologico" ora che gli stessi effetti si producono con i software di fotoritocco.
Poco importa se sono, comunque, l'ingegno e la fantasia del fotografo a muovere il mouse.

user posted image

user posted image

Ora, invece, qualsiasi cosa di complesso che vediamo in una immagine, qualsiasi cosa che non sappiamo spiegarci deve per forza essere creata con Photoshop.
E giù con la banalizzazione o la dequalificazione.
Nel mio studio sono appesi ritratti che ho fatto anche 21 anni fa.
Contemporaneamente la gente mi vede lavorare al computer (dato che da 6 anni utilizzo tecnologia digitale) ed i commenti sono:
"...ma per fare quegli effetti, quelle luci, quei fondi, li ha ritoccati sicuramente con Photoshop"
oppure:
"...guarda che fotografie... per forza, ora le ritoccano con il computer...."

Non sanno di cosa parlano, non conoscono la fotografia, il non conoscere spinge a volte a considerazioni ridicole.

sergio
matteoganora
L'esempio di Sergio Pivetta è calzante, direi... ho visto di recente una mostra di Polaroid stupenda, proprio per l'estremizzazione nell'uso delle pola con risultati magnifici sia per lo studio della luce che per l'azione fisica sull'emulsione.

L'esempio di Sergio Buttà, invece, è espressione di quell'arte che ormai da tempo si è consolidata, che si chiama Computer Grafica... se volevi, Sergio, provocare con un'immagine che difficilmente si distingue dalla fotografia, bastava cercare in Sushi Bar, poco tempo fa l'utente Digiborg ha dimostrato quali siano le reali potenzialità della Computer Grafica: Indovina Con Che Macchina è Stata Fatta?
Personalmente non mi scandalizzo neanche davanti a queste prove...
Certo è che anche in computer grafica si "scrive con la luce", sia quella elettrica che alimenta i PC ( biggrin.gif ), sia disponendo punti luce all'interno di un programma che fa poi un'accurato rendering, in taluni casi difficilmente distinguibile da una fotografia, la preparazione tecnica per realizzarlo è pari e forse superiore a quella di un fotografo, perchè bisogna saper gestire la luce anche li, oltre a saper usare complessi software.
Quando ero alle prime armi, appresi molto da un corso del National Geographics dove con animazioni 3D spiegavano come realizzare effetti luce diversi... fu una vera rivelazione e fu radicale per la mia formazione... il CD si intitolava proprio "Scrivere con la luce"!

Possiamo stare qui a discutere su cosa sia la fotografia e cosa non lo sia... ma alla fine di questa discussione cosa avremo imparato?
Per quel che mi riguarda, fermarsi ad un punto, qualsiasi esso sia, è un limite...
ed è solo la nostra testa e la nostra cultura a porre dei limiti, a qualcosa come l'arte che limiti non ne ha, e che ingloba anche la fotografia.

Una volta Galileo disse "eppur si muove"... beh, volevano arderlo vivo... rolleyes.gif
havana59
QUOTE(matteoganora @ May 3 2006, 04:23 PM)
Una volta Galileo disse "eppur si muove"... beh, volevano arderlo vivo... rolleyes.gif
*



Tranquillo, ci proverebbero ancora adesso a bruciacchiarlo wink.gif

Stavo proprio meditando, leggendo interamente questo 3D, sull'analogia con la scienza (sorvolando sul fatto che la definizione galileiana di Scienza è costantemente disattesa...). Sarebbe un po' come dire che scienza era quella di Newton ma non quella di Feynman perchè quest'ultimo ha avuto l'ausilio dei calcolatori. Immagino che nessuno si senta di sottoscrivere una tale affermazione.
Io invece non posso che sottoscrivere in toto l'affermazione di Gianni quando dice che l'importante è il risultato non i mezzi usati per raggiungerlo; cosa che, in altri termini, gli ultimi interventi mi paiono sottolineare.
Se la fotografia è espressione, perchè ridurla ad una disquisizione "tecnologica" in alcuni tratti anche un po' ideologica? I "puristi" ed i "modernisti" hanno la stessa valenza e sottostanno alle stesse metriche quando devono essere valutati sul lato espressivo.

ciao,
sergiobutta
Mi meraviglio della virulenza con la quale coloro che vogliono passare per progressisto si rivolgono a chi, fotografo dilettante e vecchio appassionato si pone delle domande . Pivetta :"E giù con la banalizzazione o la dequalificazione".

Matteo, non volevo provocare, citando la fonte avevo ben detto di cosa si trattava. Volevo soltanto dimostrare che porre dei limiti precisi è difficile, ma resta il fatto che ci troviamo di fonte ad un certo numero di arti visive diverse. Sono convinto che se quella mano è nata da una fotografia, qualcuno potrebbe chiamare con questo nome anche il prodotto finito. La cosa saggia sarebbe, essere meno aggressivi senza mai fare il tentativo di ghettizzare chi la pensa diversamente, comprendere che ci troviamo di fronte ad una discussione accademica, che potrà anche servire a poco ma che comunque giova alla comprensione di un problema che, in realtà, esiste. Più indietro, io stesso avevo ammesso che, a seconda di dal verso con il quale come prendo il ragionamento, passo da una convinzione ad un'altra. Tu penserai che un giorno ritengo di essere bravo in postproduzione, un giorno no. Invece ammetto di non conoscerla, ma di conoscere bene tante cose che vanno ben oltre la fotografia. Che lascio come professione ad altri.
16ale16
Se posso inserirmi nel discorso, credo (senza alcuna irriverenza) che l'esempio di Sergio non sia molto calzante. Spiego perche'. quell'immagine di computer graphic non e' fotoritocco, e' creazione artificiale di un'immagine.
Credo che lo spirito che anima chi come me usa programmi di fotoritocco sia quello di correggere le foto laddove queste prensentino imperfezioni. E' vero che Photoshop ad esempio permette di creare immagini con effetti speciali, ma e' pur vero che se si crea una tale immagine, nessuno piu' la spaccia per una fotografia.
Forse ci stiamo allargando troppo col discorso, mi sembra che si era partiti in un ambito un po' piu' attinente alle differenze tra foto originali e non ritoccate. Non a caso il titolo della discussione e' proprio "Fotoritocco", che secondo me e' ispirato a chiedersi se operazioni di enhancement siano accettabili o meno sul prodotto finale. Non credo che nessuno si sia mai spostato verso la computer graphic, e' un'altra cosa completamente! Infatti io credo che se ho intenzione di eliminare il disturbo del CCD se scatto a 400 ISO non sto compiendo una barbarie nei confronti dell'immagine o della fotografia. Se ci pensate la grana quando io vedevo la scena mica c'era!!! Quindi a limite il fotoritocco in questo caso avvicinerebbe molto di piu' alla scena reale. Ho letto che fotografia significa scrivere con la luce, ma questo secondo me e' vero solo in parte, noi scriviamo con la pellicola o col CCD, che possono avere imperfezioni che il fotoritocco mi permette di eliminare.

Anche sul concetto di limte, credo che non bisogna essere cosi' precisi, perche' non ritengo che esista una quantificazione precisa ed universale di tale termine. Mi spiego con un esempio. Sappiamo bene che le foto delle modelle vengono abilmente ritoccate al computer, io stesso varie volte con lo strumento clone in photoshop ho fatto sparire rughe e celluliti varie, eppure questo foto alla fine sono belle, anche se non descrivono realmente la modella. questa operazione supera un limite o no? Non ritenete che sia soggettiva la cosa? Io se la foto la devo pubblicare o vendere la cellulite o la ruga la levo e non dite che non lo fareste anche voi perche' non ci credo!!

Non esiste secondo me una idiosincrasia congenita tra fotografo tradizionalista e fotoritocco digitale, c'e' una sorta di scetticismo, ma e' lo stesso fenomeno che ha accompagnato la nascita delle compatte rispetto alle reflex. Avanti fotografi, quanti di voi non affiancano ad una reflex una compatta? Io stesso alla mia Contarex a pellicola affianco la 5400, ma non per questo le foto sono meno belle, sono semplicemente diverse.

Per chiudere invito i tradizionalisti ad affacciarsi sul mondo del fotoritocco, ma altrettanto i fanatici del fotoritocco a riconoscere che effettivamente questo strumento altera cio' che e' stato catturato col nostro sensore/pellicola!!

Ciao a tutti,

Alessandro
havana59
QUOTE(sergiobutta @ May 3 2006, 04:42 PM)
Mi meraviglio della virulenza con la quale coloro che vogliono passare per progressisto si rivolgono a chi, fotografo dilettante e vecchio appassionato si pone delle domande .
.....
*



Pollice.gif

Credo che Sergio inviti tutti a tenere in considerazione le perplessità e le ragioni di chi vede ancora la fotografia come espressione.
Gli integralismi accendono una volta di più il fuoco che aspetta Galileo!!! laugh.gif

ciao
matteoganora
Scusa Sergio, ma la coerenza?

Ora scrivi questo:
QUOTE(sergiobutta @ May 3 2006, 03:42 PM)
La cosa saggia sarebbe, essere meno aggressivi senza mai fare il tentativo di ghettizzare chi la pensa diversamente, comprendere che ci troviamo di fronte ad una discussione accademica, che potrà anche servire a poco ma che comunque giova alla comprensione di un problema che, in realtà, esiste.
*



Ma sei stato tu a porre dei "limiti", permettendoti di sentenziare cosa "fosse o non fosse" fotografia:
QUOTE(sergiobutta @ Apr 28 2006, 12:41 PM)
Ripetiamo ancora una volta che fotografia significa "scrivere con la luce", quindi a mio avviso, senza disprezzare gli ottimi risultati che si ottengono al computer, ben diversa cosa è la fotografia.
*



Quindi, io non me la sento di fare dei distinguo, che differenza c'è tra illuminare un oggetto con 10 pannelli riflettenti o fotografare un oggetto e il suo sfondo con diverse illuminazioni e poi unirli per avvicinarci di più a ciò che percepisce il nostro occhio?

Lo still life, il ritratto, il paesaggio, non sono interpretazioni della realtà?
Se io guardo un bel panorama al tramonto sarò in grado di distinguere i colori del prato come del cielo, se io scatto una foto o espongo per il cielo o per il prato, perchè un sensore come una pellicola non avrà la stessa latitudine di posa del nostro occhio...
E se ci sono i fili della luce, cosa faccio? non faccio la foto? Io li tolgo bellamente e non penso neanche un secondo a cosa sto facendo, se fotografia o grafica, e quando guardo foto di altri non penso a cosa abbia tolto o aggiunto, ammiro e critico il risultato ottenuto!

Quindi il discorso non è accademico, ma soggettivo, se tu non ami la postproduzione, e fai una scelta, devi essere pronto ad accettare le scelte di chi la produzione la usa e la ama.
Quando postproduco una foto, applico filtri, faccio le facce verdi, do un'impronta mia, personale, un'interpretazione come la chiama giustamente Ludovico, e so bene da dove parto e dove voglio arrivare... spesso penso già in ripresa a che filtri dovrò usare o quali procedimenti dovrò applicare.
E non mi interessa se qualcuno pensa che non sia giusto, ma mi da fastidio sentirmi dire "io faccio le foto mentre tu fai il grafico", perchè la grafica è tutt'altra cosa, e parte dal presupposto di creare qualcosa che non esiste, quando io imprimo un'immagine su un supporto sensibile, vuol dire che parto da qualcosa che esiste, indiscutibilmente!

La ghettizzazione si basa sulle sentenze e le attribuzioni, date senza alcuna provata e universale ragione.
Tu non stai ponendo domande, stai cercando di decidere cosa è o non è fotografia, è questo è l'errore di fondo, perchè la tua visione della fotografia è e sarà sempre diversa dalla visione di qualcun altro.
Michele Difrancesco
QUOTE(sergiobutta @ May 3 2006, 03:41 PM)
Ho trovato su un sito di Business Computer Graphics questa immagine :


A quale categoria di arte visiva la accostereste?
*




Tutto ciò che è frutto di rendering o di intervento matematico/vettoriale su un' immagine e che è in grado di trasformare una fotografia in un algoritmo... è da ritenersi ELABORAZIONE IN COMPUTER GRAFICA.
Non è quindi una fotografia (per me... si intende).

Questa è un'immagine post processata, che parte da una fotografia digitale user posted image

Chiamarla fotografia o meglio fotografia post prodotta ritengo sia corretto...
Non è però un'immagine renderizzata in computer grafica.

Riflettiamo sulle possibilità che la fotografia digitale ha introdotto ed impariamo a sfruttarle, anche senza eccesso... ma con il pieno controllo.

MD


ps la foto è di Maurizio Bachis : http://www.nital.it/sguardi/14/bachis.php
filippogalluzzi
La cosa che mi rende perplesso è una:

Perchè abbiamo bisogno di porci queste domande??

La prima domanda che dovremmo porci onestamente è per chi e per cosa fotografiamo.
Per primo lo faccio per me, per creare un'immagine MIA, come la voglio IO.
In un secondo momento avrò o meno voglia di condividerla.
Per questo non mi preoccupo di cosa facciano gli altri e di come lo facciano se non per semplice curiosità.
Non m'importa niente di appiccicare etichiette al lavoro degli altri.
Mi limito a guardarlo , a criticarlo, apprezzarlo , per arricchire comunque il mio bagaglio.

Stessa cosa spero che gli altri facciano con me.
Ma perchè si deve sempre etichettare il lavoro degli altri?
Sembra più importante questo che la serena analisi di un lavoro!

Io non capisco, non capisco da tutte e due le parti, sia "puristi" che "modernisti".
Ognuno viva felicemente con ciò che vuole fare, che sa fare, e soprattutto che ha voglia di fare.

UN caro saluto!
sergiopivetta
QUOTE(sergiobutta @ May 3 2006, 03:42 PM)
Mi meraviglio della virulenza con la quale coloro che vogliono passare per progressisto si rivolgono a chi, fotografo dilettante e vecchio appassionato si pone delle domande . Pivetta :"E giù con la banalizzazione o la dequalificazione".
*


Sergio,
quello che ho scritto risente pesantemente del mio costante contatto con la gente, la clientela.
La mia vetrina è sulla piazza centrale di Feltre e, da dentro, sento i commenti di chi si guarda la vetrina.
Di sera e di notte, li sento lo stesso perchè la mia camera è proprio sopra la vetrina.
E ne sento tanti.
E sempre più la gente viene a sapere che con Photoshop si rende di porcellana la pelle di rugose fiondone e vede diminuire di due o tre taglie le stesse perchè qualcuno si è comprato la rivista di turno di fotoritocco dove ti mostrano che col comando modifica stringi e allarghi quanto vuoi e stupidamente si convince che tutto poi venga fatto così e sempre più è convinta che tutto il merito di tanta meraviglia dipenda solo dalla tastiera.

Comprese cose come queste

user posted image

o queste

user posted image

che la tastiera non sanno neanche cos'è.

Di conseguenza qualche volta sfuggono frasi del tipo:
"...adesso son tutti bravi a fare i fotografi grazie al computer..."

e questa come la vorresti chiamare se non :"... la banalizzazione o la dequalificazione" ?

Come non sentire, percepire quei commenti, alla pari di un'offesa?
La non conoscenza di come si fa una Fotografia (F maiuscola), l'ignoranza e la stupidità, portano a dequalificare la Fotografia.
E la cosa mi dà non poco fastidio.
Quello che hai percepito come virulenza dipende da questo.
Non dai legittimi pareri di chi ha scritto (anche se non ne condivido qualcuno) in queste pagine.

sergio
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