QUOTE(Grazmel @ Jun 4 2013, 02:38 PM)
Personalmente, non mi piace il timbro che lui mette dietro le sue foto "
Vera Fotografia - non corretta, modificata o inventata al computer"...
Innanzitutto, non capisco se le tre opzioni (correggere, modificare, inventare) siano tutte riferite al computer, e in tal caso sarebbe una frase stupida perchè tutti sanno che correzioni e modifiche si facevano anche in analogico, molte foto di grandi nomi ne sono "affette".
In ogni caso, sappiamo anche tutti che a seconda di come settiamo la macchina, diaframma, tempo, ISO, sotto/sovraesposizione, esposizione in spot o in matrix, utilizzo di uno o più flash, ecc... otteniamo risultati diversi della stessa scena...quindi, se le stesse (o altre) "modifiche" le applichiamo dopo lo scatto, io non vedo una differenza tale da giustificare una tale frase, che a me sembra pure un pò sprezzante di altri autori, come se solo le sue foto fossero "vere" e non quelle di altri che fanno qualche correzione (tornando ai settaggi prima elencati, quale di essi dà una foto "vera"??!! e cosa vuol dire questa parola, VERA?!)
Graziano
Attenzione. Ti rispondo cercando di esprimere bene il mio parere. Secondo me la parola chiave è "computer".
Bisogna anche considerare la storia di Gardin su un binario e la storia della fotografia, tecnicamente parlando, sull'altro.
Circa dieci anni fa è successa una rivoluzione, l'immagine non veniva più impressa su una pellicola bensì veniva scomposta in tanti 01010101 che, se liberamente ricomposti al pc, davano (e danno) una immagine completamente (o anche lievemente) diversa rispetto a quello che si è visto.
Tu controbatterai, si ma i fotografi seri usano photoshop solo per ottimizzare la foto, non la sconvolgono certo.
Ma il fatto che comunque si mette le mani nell'immagine originale, lo spettatore non saprà mai fino a che punto ce le si è messe.
L'ho notato io con la mostra, alcuni mi dicevano: si ma questa è fatta al computer, o ritoccata (orrore di parola). Specie dei paesaggi con lunghe esposizioni.
Qual'è il limite?
Da National Geographic ai concorsi internazionali molti si sono posti il problema ma ancora non abbiamo tirato fuori i piedi, quindi Gardin vorrebbe risolvere il problema alla radice. Via Il computer, semplice.
Fai la foto con la macchina che hai e la porti a stampare, punto. E questo vorrebbe certificare la sua frase.
Il computer è il diavolo.
Certo, so che è una discussione infinita ma non si può obiettare molto ad un purista che ha scattato un milione e mezzo di foto con una Leica a pellicola ed il suo 35mm. Uno la può pensare come vuole, ma quello che non mi piace leggere è una velata ironia su chi la pensa come Gardin, lui compreso.
Io credo ci voglia un pò di rispetto e soprattutto ci vorrebbe un pò di apertura mentale per comprendere cosa vuole dire.