Sono passati quasi 5 anni da quando ho visto la mia prima foto digitale, scattata all’epoca con una Coolpix 995
Nel 2001, le DSLR avevano un prezzo che solo pochi professionisti potevano permettersi di comprare una macchina fotografica anziché un’auto (utilitaria).
Così noi fotoamatori ci accontentavamo delle compatte digitali, seppur un po’ disorientati dal loro proliferarsi, con una moltitudine di modelli e funzioni nuove per la fotografia di quel tempo, ad iniziare dalle ottiche impiegate in grado di essere MACRO – TELE – GRANDANGOLO in un unico obiettivo incorporato.
All’epoca tutto era una grande novità, ma anche una grande difficoltà per chi come me arrivava da vent’anni di pellicola. Terminologie nuove da capire, ma anche nuove possibilità di ripresa grazie alla possibilità di variare la sensibilità ISO (oltre che usarla su AUTO), scattare a colori o in bianco e nero senza dover cambiare il rullino.
Ben pochi però potevano conoscere il metodo, e le procedure idonee, a trattare un’immagine digitale in post produzione. Chi poteva vantare un po’ d’esperienza lo doveva allo SCANNER che impiegava per digitalizzare le sue diapositive ed i negativi.
Vi lascio immaginare quali potevano essere i risultati di quel tempo rispetto a quanto si riesce ad ottenere oggi con i SOFTWARE che si sono evoluti pari passo alle macchine, se non di più. All’epoca si accusava il sensore di avere poca tolleranza espositiva rispetto alla pellicola, costringendo ad una accurata esposizione sulle alte luci. Quando i software non potevano ancora controllare LUCI ed OMBRE non era così semplice schiarire una parte fortemente sottoesposta.
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