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Gennaro Ciavarella
Bene riprendiamo la marcia e, qua si intende in senso strettamente letterale rolleyes.gif

La base di El Chalten è un classico per il mondo degli aficionados del trekking e della montagna e oltre alla gettonatissima via per il Fitz Roy prevede una bella alternativa che accompagna a quella bella montagna che va sotto il nome di Cerro Torre

Questa montagna è sicuramente una delle cime più spettacolari dello Hielo Sur ed è molto legata con il mondo alpinistico italiano.
La vetta è considerata tra le più difficili e tecniche perché qualunque via si scelga c'è sempre una interminabile parete di 900 metri da superare ...

La storia incredibile delle scalate parte da quelle storiche di Bonatti e Mauri, da una parte, e di Maestri ed Egger dall'altra. Nel 1959 Maestri venne ritrovato dal terzo componente della spedizione, xxx, in stato confusionale dopo vari giorni dalla ascensione e questi affermava che la scalata era stata un successo ma nella discesa Egger aveva perso la vita in una caduta portando con se anche la macchina fotografica che mostrava il tutto.

Seguirono innumerevoli polemiche (ancora non sopite anche perché, per mostrare che era stato capace di farlo Maestri effettò una nuova scalata portandosi dietro un compressore e piantando tantissimi chiodi, ben 360 a pressione .... chiodi che solo da pochissimo sono stati tutti tolti) di certo possiamo dire che la prima salita certa del è quella compiuta il 13 gennaio 1974 da una spedizione dei famosi Ragni di Lecco con #########, Conti, Ferrari e Negri ...

Vabbe' ma noi con una squadra del genere non potevamo certo oscurare il nome di tanti maestri, anzi, seppure qualcuno del gruppo abbia rapporti continui con il CAI, ci guardiamo bene da affrontare scarpinate che vadono sotto basse percentuali di salita ... rolleyes.gif ... capite a me (e poi un omaccione di 191 cm di altezza e 118 kg di peso non è proprio facile da trasportare verso l'alto, diciamo così)

ricordo la squadra
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Dopo la faticata del Fitz Roy, guardiamo con attenzione il nostro Capo, testa con acqua fresca, Roberto che, con una alzata di spalle ci dice che è poca roba (si circa 20 km di scarpinata ma un giochino ...)

Noi, siamo perplessi e non ci fidiamo, poi sappiamo che sia lui che Edoardo, altro componente del gruppo, sta montagna l'hanno già fatta ma, non l'hanno neanche vista ...

La mattina presto, solita alzataccia e vai lasciamo il paesino
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che subito vediamo allontanarsi agli sguardi
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prima piccola salita e prima foto ricordo (qui Tullia)
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arriviamo al primo Mirador ma di Mirador non c'è proprio niente ...
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Gennaro Ciavarella
La giornata è pessima, una bella coltre di nuvole copre la montagna alla vista, e del famoso vento patagonico, la cosiddetta scopa di Dio, nessuna traccia ...

ma non ci facciamo amareggiare e rallentare la marcia, proseguiamo, cercando sempre di vedere se si aprono spiragli ...
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la strada in effetti va su lentamente serpeggiando di fianco ad un torrente e lasciando piccole praterie e boschi

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dopo circa due ore arriviamo a quella che doveva essere la nostra meta, dove avremmo dovuto ammirare in tutta la sua bellezza il Cerro Torre ed i suoi splendidamente portati 3128 metri, poco distante dalla famosa base DeAgostini nella zona di partenza delle scalate, una piccola salita su una parte morenica e voilà
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un po' di sole si affaccia ma della montagna pochissime tracce
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un po' si apre
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ma poca cosa rispetto a quello che noi vorremmo
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tristemente torniamo in basso e ci rifacciamo gli occhi riguardando le foto del giorno prima
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saremo costretti a tornarci tongue.gif
Gennaro Ciavarella
Questa puntata mi permette di fare due chiacchiere sul tema Fotografia di Viaggi.

Considero questo un meta-tema, una sorta di mare magnum che comprende tutte le tipologie di fotografia (anche lo still life a volte) comprendendo anche la subacquea

Presenta una grande difficoltà ma anche mostra un suo grande valore per la crescita culturale del fotografo

Contrariamente a quanto recitato da tutti i manuali, nella fotografia di viaggio la luce non si sceglie ma si subisce, e si impara a fare del proprio meglio anche in condizione limite

La fotografia di viaggio può diventare reportage ma rappresenta sempre e solo un racconto e riguarda gli appunti di quel momento con tutti i limiti, gli errori, e orrori, e le bellezze di un carnet de voyage


.... possiamo discuterne che ne dite?

a presto per il capitolo GHIACCIAI

ps qua il percorso
http://www.everytrail.com/view_trip.php?tr...d=2048196"" target="_blank">mappa fatta con trail
Maurizio L.
Complimenti sia per il viaggio che per le foto..
Anche se la luce non era il massimo sei riuscito a portare a casa degli ottimi scatti!

Concordo in tutto sulla fotografia di viaggio. Effettivamente presenta delle grandi difficoltà. A volte bisogna catturare lo scatto che si vuole in frazioni di secondo.. e una volta perso è quasi impossibile da recuperare.
E hai piena ragione quando dici che la luce si subisce.. Purtroppo! Sono partito per il mio ultimo viaggio in India con nella mente varie foto del Taj Mahal al tramonto, con una luce da brividi! Quando l'ho visitato io c'era un cielo non da brividi, ma da lacrime per quanto era brutto! Purtroppo mi sono dovuto accontentare di quello che avevo a disposizione, anche perché non ho avuto la possibilità di tornarci nei giorni successivi, magari con una luce migliore.
Nei reportage di viaggio bisogna avere un mix di fortuna e di bravura nel cogliere l'attimo e la luce giusta.
Complimenti ancora!

Un saluto
Gennaro Ciavarella
Grazie, ma sei troppo buono

Io trovo che la foto in viaggio e di viaggio sia una grande palestra e didatticamente se non ci si adagia è un percorso premiante ma vedo anche qui da noi (nel forum intendo) estrapolare gli scatti e metterli in altre sezioni togliendo valore allo scatto e perdendo l'unione, il mix ed il senso del viaggio che alla fine è taccuino appunti ed una sorta di mini reportage

ed un viaggio vuole la realizzazione di un album e l'esercizio finale di provare e realizzare un mix rappresentativo di quel che si è visto, sentito ed assaporato in pochi (10-20 scatti) momenti significativi del genius dei luoghi
Gennaro Ciavarella
aggiungo un'appunto sui due ragazzi che erano in fila con me a fare l'imbarco a Buenos Aires, Luca Schiera e Matteo della Bordella, due componenti dei Ragni di Lecco.... io avrei volato camminando a 2 metri da terra, loro ciacolavano tranquilli

questi due giovani, giovanissimi, avevano appena scalato la punta Egger

riporto dal sito dei ragni qualche testimonianza loro sull'impresa

Il 2 marzo del 2013 Matteo Della Bordella e Luca Schiera hanno chiuso il match che lo stesso Teo e il Berna (Matteo Bernasconi) avevano aperto nell’inverno del 2010/2011 e che hanno combattuto caparbiamente negli anni successivi, arrivando ad un soffio dalla fine: quella della scalata - visto che il tentativo del 2011/2012 si è arrestato ad una trentina di metri dal Colle Lux - e pure quella degli scalatori, visto che proprio all’ultimo tiro di quel tentativo i due si sono ritrovati a spenzolare nel vuoto, appesi soltanto ad un provvidenziale friendino…

Già quei due anni di tentativi hanno fatto una storia, con un senso abbastanza compiuto da meritarsi un nome, o forse un titolo, come il capitolo di un libro: “Die another dayâ€.

Nel 2013, per uno di quei misteriosi intrecci di destini che governano le vicende della vita e dell’alpinismo nell’estremo sud dell’America Latina (cosas patagonicas le chiamano...), il Berna ha dovuto rinunciare per una manciata di giorni a partecipare all’ultimo, quanto improbabile, tentativo di una stagione nella quale sembrava che la Egger non avesse la minima intenzione di lasciarsi avvicinare e che, invece, si è concluso sul fungo di ghiaccio della cima.

qui il link e il racconto ...
i ragni

e qui il link al loro filmato
you tube
Lady O
QUOTE(Gennaro Ciavarella @ Mar 23 2013, 10:18 PM) *
Contrariamente a quanto recitato da tutti i manuali, nella fotografia di viaggio la luce non si sceglie ma si subisce, e si impara a fare del proprio meglio anche in condizione limite

La fotografia di viaggio può diventare reportage ma rappresenta sempre e solo un racconto e riguarda gli appunti di quel momento con tutti i limiti, gli errori, e orrori, e le bellezze di un carnet de voyage


Si Gennaro,
anche io penso la stessa cosa, e proprio per questo ritengo che proporre un lavoro nella sezione viaggi richieda molta cura e attenzione non solo nella scelta degli scatti e nelle spiegazioni che li accompagnano, ma relativamente ai file che compongono il lavoro, ritengo che debbano essere particolarmente curati anche nell'elaborazione dei toni e dei colori delle foto appartenenti ad uno stesso gruppo o situazione per avere omogeneità di visione.

Per questa ragione è richiesto molto tempo, spesso le condizioni di luce in fase di scatto cambiano repentinamente e presentare due o più scatti correlati tra loro ma con toni di colore diversi ne abbassa la qualità, e forse, per questa ragione, è più semplice proporre gli scatti separatamente tra loro e valutarli concentrando l'interesse sulla qualità del singolo scatto a discapito della valutazione di un lavoro più impegnativo ed ampio quale è un reportage di viaggio.

Per le ragioni che ho esposto e per il tempo che mi è consentito dedicare alla fotografia, i miei reportage riesco a pubblicarli solo dopo qualche mese ohmy.gif .

Ne approfitto per fare anche una considerazione in virtù di quanto detto:
relativamente agli album che fanno parte della categoria "viaggi", mi piacerebbe che le foto di cui sono composti venissero inserite in sequenza come presentate nella discussione pubblicata nella sezione, contrariamente, oggi sono visionabili così... a caso... ed è un vero peccato perchè spesso si perde il senso del discorso fotografico.


Tornando al tuo lavoro, è veramente percepibile la soddisfazione di avere intrapreso e concluso una impresa in luoghi così impervi e con un passato sportivo così imponente, e trovarsi al cospetto di tali giganti deve essere stata una bella emozione!

Un saluto
Ornella
Felicione
QUOTE(Gennaro Ciavarella @ Mar 23 2013, 11:18 PM) *
...
Contrariamente a quanto recitato da tutti i manuali, nella fotografia di viaggio la luce non si sceglie ma si subisce, e si impara a fare del proprio meglio anche in condizione limite
...

come non quotare questa affermazione? Pollice.gif

complimenti per la seconda puntata, attendo impaziente i ghiacciai! laugh.gif
maxbunny
QUOTE(Gennaro Ciavarella @ Mar 23 2013, 11:18 PM) *
Questa puntata mi permette di fare due chiacchiere sul tema Fotografia di Viaggi.

Considero questo un meta-tema, una sorta di mare magnum che comprende tutte le tipologie di fotografia (anche lo still life a volte) comprendendo anche la subacquea

Presenta una grande difficoltà ma anche mostra un suo grande valore per la crescita culturale del fotografo

Contrariamente a quanto recitato da tutti i manuali, nella fotografia di viaggio la luce non si sceglie ma si subisce, e si impara a fare del proprio meglio anche in condizione limite

La fotografia di viaggio può diventare reportage ma rappresenta sempre e solo un racconto e riguarda gli appunti di quel momento con tutti i limiti, gli errori, e orrori, e le bellezze di un carnet de voyage
.... possiamo discuterne che ne dite?

a presto per il capitolo GHIACCIAI

ps qua il percorso
http://www.everytrail.com/view_trip.php?tr...d=2048196"" target="_blank">mappa fatta con trail</a>


.... per un turista-viaggiatore ( quale mi considero ) è così, un professionista che viene inviato in un posto spesso ha più tempo per scegliere le giuste condizioni. Con il tuo ottimo reportage di viaggio mi hai fatto conoscere un posto che non conoscevo, per colpa tua la lista dei posti che voglio visitare nel mondo si è allungata messicano.gif
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