QUOTE(davidegraphicart @ Mar 17 2006, 11:17 AM)
Per il laboratorio se stampi chimicamente (non finirò mai di dirlo) non servono assolutamente i famosi 300 dpi, non servono neppure per la stampa inkjet dove 200 sono più che sufficienti e tantomeno non servono per stampe a plotter dove 120 sono già ottimi.
I 300 dpi servono esclusivamente per stampe che finiranno su macchine offset in tipografia dove tra l'altro i file devono essere obbligatoriamente convertiti in quadricromia.
Ciao, Davide.
.... in parte vero, ma fondamentalmente non corretto. La risoluzione di stampa di una macchina di stampa con tecnologia digitale (Laser, Led, ecc...) è "fisica", quindi la capacità di scrivere con la fonte di luce in un pollice, una determinata quantità di pixel. La grande maggioranza dei Lab professionali hanno una risoluzione di stampa reale di 100 px/cm ovvero 254 pixel/pollice (ppi). Altre tecnologie (vedi Agfa D-Lab 2, Durst Lambda) hanno la possibilità di stampare a diverse risoluzioni (200 ppi e 400 ppi). Questo significa che se vogliamo il massimo della qualità dobbiamo fornire alla "testa scrivente" quella risoluzione specifica.
Quando forniamo una immagine a risoluzione più bassa (o più alta), vi sono due possibilità di intervento:
1- Mandando "in stampa" direttamente il file con risoluzione più bassa (es. 100 ppi) si chiederà un'"adattamento" al formato richiesto senza effettuare alcuna interpolazione (tipo il comando "adatta alla pagina" di qualsiasi interfaccia stampante). Questo produrrà un "ingrossamento" del pixel fino, nei casi estremi, ad una visibilità ad occhio nudo degli stessi. Si dice (affermato da chi ha fatto prove a campione) che l'occhio umano non riesca a distinguere il pixel addirittura a 100 ppi (occhio umano ad una distanza di osservazione "classica" non attaccando la faccia alla stampa e ne tantomeno usando lenti d'ingrandimento...... come si è soliti fare per valutare la qualità di una stampa digitale derivante da una DSRL). Questo è vero ma ovviamente non è il corretto modo di operare, giustificato tuttalpiù nel caso in cui avessimo necessità di stampare foto in grandi formati da osservare a debita distanza....... i manifesti stradali 3x6 vengono stampati con un retino tipografico a risoluzioni vicine ai 36-50 dpi.
2- Seconda ipotesi è quella che il Lab, anche con file a risoluzione più bassa di quella "fisica", si preoccupi di interpolare nel modo più idoneo i nostri files e quindi la risoluzione effettiva risultante sarà quindi proprio quella della macchina di stampa. (Il concetto si traduce quindi in: se ho pixel a sufficienza perchè buttarli per poi "inventarli" nuovamente per andare in stampa? ogni interpolazione produce un deterioramento della qualità generale dell'immagine!!!).