Innanzi tutto grazie per il tuo ulteriore commento. Quando si dicono cose sensate, come nel tuo caso, ogni aspetto valutativo è di per sè interessante ed io non manco di tenerne conto. Per cui sappi che accetto volentieri il tuo giudizio.
QUOTE(__Claudio__ @ Mar 2 2006, 12:58 PM)
Io credo che ognuno sia libero di interpretare il soggetto come meglio crede. Non c'è nessuna regola scritta o non scritta che impone il paesaggio in orizzontale o in verticale ma sono altrettanto convinto che la fotografia di reportage debba innanzitutto essere descrittiva.
In linea di massima sono d'accordo, più che definirla descrittiva, direi che a mio avviso deve suscitare delle sensazioni che facciano carpire l'essenza del luogo o della situazione. Forse è solo una finezza semantica quanto da me assserito.
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Questo non significa, intendiamoci, che le tue foto verticali non lo siano ma io da parte mia, le avrei interpretate in senso orizzontale proprio per quel motivo. Mi sto riferendo proprio alla foto del bambino e a quella raffigurante il tempio con i panni stesi. Sia nell'una che nell'altra, io credo di aver capito che il tuo intento fosse quello di dare profondità alla scena e in effetti, se questo era il tuo intento, ci sei riuscito ma a scapito, secondo me, di una maggiore descrizione dei luoghi in cui la scena si svolge che, nel reportage è fondamentale.
Profondità alla scena nel senso che volevo far sentire l'osservare lì vicino a me a guardare con i miei stessi occhi e vivere "la vicinanza" al soggetto, almeno per quel che riguarda il bimbo. Per la foto al tempio direi invece che la stessa ha una sua "naturale" verticalità (ne ho anche una in orizzontale, eventualmente poi la posto, però a me è piaciuta di più la verticale).
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Vedo che mi sto addentrando in un tema in cui posso essere frainteso, pertanto vorrei ribadire il concetto che foto verticali ne faccio un'infinità anch'io, credo però che vadano scelte in modo diverso. E' la foto che si deve adattare al soggetto e non il contrario.
E' esattamente quel che ho fatto per la foto al tempio, ritengo. In ogni caso senza avere entrambi la foto sotto gli occhi e senza poterne discutere verbalmente non è facile leggere / spiegare certe scelte compositive.
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Ti faccio un esempio. Le foto 4 e 5, quella col bambino e la seguente, io le avrei sviluppate così: delle due proposte ne avrei fatto un'unica foto in cui il bambino lo avrei posizionato a destra in basso e sulla sinistra avrei posizionato le donne che lavano. In questo modo avrei dato più l'impressione che il bambino fosse intento nella sua occupazione perchè la mamma, una delle donne, era impegnata nel lavoro. Ne avrei scattata poi un'altra, questa in verticale e stretta sul soggetto, ad una delle donne e che magari era girata verso il bambino. Due modi diversi di raccontare la stessa storia, entrambi, credo, validi ma era solo un esempio per chiarire il pensiero.
Al di là della tua interpretazione che potrebbe essere giustissima, ma che non può essere valutata nel caso specifico con la fantasia - intendendo con ciò che "vorrei vedere realmente tale foto per dire se è meglio, peggio o semplicemente un'altra interpretazione - ti mostro cosa è successo esattamente 1.8 secondi dopo il primo scatto al bimbo:
Si è spaventato, poverino !
Quindi, tra il dire ed il fare ... c'è di mezzo il fatto che non sempre si puoto ciò che si vuole
!
ancora per i tuoi post.
OPS, SCUSATE ho fatto un po' di macello con il resize !
