QUOTE(Danilo Bruzzone @ May 2 2012, 11:36 AM)
Anche io ringrazio Buzz, del quale conosco la preparazione, ma paragonare una fotografia ad un’opera pittorica è eccessivo, perché nella prima la macchina inquadra qualcosa di reale, nel la seconda si possono variare le masse a piacimento. Secondo questa teoria non si potrebbe scattare una foto della costa che finisce nel mare aperto, altrimenti penderebbe per forza! Qui a seguire è pubblicata una mia foto che secondo questa tesi dovrebbe pendere a sinistra e invece pare pendere a destra:
http://www.nikonclub.it/forum/Pesca_Nella_Luce-t268918.htmlIl motivo non sta nelle masse ma nella conformazione della costa, che genera questa impressione quasi sempre, indipendentemente dalle masse che si trovano nella foto e che non si possono spostare facilmente! Ogni qualvolta la costa si arrotonda da un lato per la presenza di un golfo, inevitabilmente crea un effetto pendenza da quella parte, ma se ci mettiamo a clonare scogli di contrappeso facciamo i pittori e non i fotografi. Occorre accettare che la fotografia e anche il nostro occhio hanno dei limiti, che dobbiamo considerare e correggere con trucchi ove si possa fare, senza eccedere! Ribadisco però, che giustificare una delle tante critiche “facili” che si fanno nel forum con giustificazioni di questo genere lo ritengo fuori luogo. Molto meglio è parlare dopo aver controllato di non dire sciocchezze, perché le critiche, se sono costruttive servono a tutti, se sono di sberleffo (dato che non vediamo la faccia di chi le fa) non servono a nessuno e se sono sbagliate ancor meno. Non è una predica, ma se tutti cercassimo di evitare di scoprire – provandone godimento – gli errori altrui e invece cercassimo di aiutare gli altri che postano le foto, con consigli amorevoli e indirizzati ad aiutarne lo sviluppo come fotografi non sarebbe meglio?
Quanto a Jango debbo dire che se vuole venire a trovarmi sarò felicissimo di prestargli la macchina e treppiede per permettergli di fare qualche scatto in modo di rendersi conto dell’efficienza della macchina, che io trovo ottima e consigliabile a chi vuole ottenere risultati di alto livello. Quanto alle immagini pubblicate da Nikon è difficile sapere con quale macchina e con quale pp siano state realizzate. Io dico soltanto che la D8ooE funziona bene e lo scatto che ho messo mi pare ben riuscito, ma se qualcuno vuol provare a farne altri sono disponibile a mettermi a disposizione. La foto è stata scattata con treppiede e scatto ritardato di 2 secondi, ma possiamo alzare anche alzare lo specchio e usare lo scatto a distanza e andare in locali chiusi ricchi di dettagli ecc.
Caro Danilo, nessuno ha mai detto che fotografare sia una cosa facile! (nonostante le pubblicità)
Infatti la differenza tra i fotografi, che non è affatto l'attrezzatura, come le fabbriche vorrebbero farci credere, è l'occhio fotografico.
Quell'occhio che è poi lo stesso che osserverà l'immagine, sia essa pittorica che fotografica.
Quello che dici è verissimo, non puoi clonare uno scoglio, anche se conosco amici che molto spesso le foto le costruiscono di sana pianta, inserendo persino elementi improbabili.
E infatti la mia elaborazione, non era una soluzione alla foto, ma la dimostrazione che distribuendo bene le masse la foto ne guadagna in equilibrio. Clonare una roccia sarebbe già un fotomontaggio, e non sempre questi sono opportuni. Cercare un punto di osservazione diverso, aspettare che si inserisca qualche elemento dinamico (una barca un gabbiano...) fanno parte della pazienza e abilità di chi riprende. E' quello che distingue il fotografo occasionale dal fotografo della domenica.
Con questo non muovo una critica a te, perchè so bene che lo scopo era puramente dimostrativo, come fare la foto al classico pupazzo, ma visto che ne stiamo discutendo....
La foto che posti come esempio viene equilibrata alla vista dalla barca, che guarda caso, si trova anche nella zona aurea, e viene considerata come il soggetto principale. La roccia occupa tutto il bordo del fotogramma, e viene usata come quinta, dando la sensazione delle dimensioni e conseguentemente della profondità. Un punto di riferimento, insomma.
E' vero che l'interpretazione di una immagine dipende dai trascorsi psicologici dello spettatore, ma il mondo è uguale per tutti, e le regole di equilibrio (che possono essere infrante quando si vuole) sono le stesse sia che si parli di foto, che di statue, che di quadri, che di realtà architettoniche o naturali.