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pi.ferr
L’ovvio e l’ottuso, strategie del caso.


Certo che il caso, in fatto d’ironia, la sa lunga davvero.
Potete posare con il più convincente dei vostri sorrisi, diffondere dati, allettanti come offerte da “grande distribuzione”; Ostentare la vostra “determinata correttezza”, comunicandola con il più elegante e rigoroso degli abbigliamenti. Potete anche predicare l’amore per la vostra terra, facendovi ritrarre sullo sfondo d’ulivi, scogliere e spiagge; Professare il rispetto per la “vostra gente”, facendovi fotografare, felice tra loro, felici, di essere con voi. Che felicità!
Potete, se volete (e lo volete), tentare di nascondervi a vicenda, sovrapponendovi in modo da rendere visibili, solo le vostre qualità e oscurare quelle dell’altro.
Potete fare quello che volete ma, è sufficiente un acquazzone, un colpo di vento ben dato e la verità, viene a galla con la sua stratificazione involontaria. Il macabro identikit di una volontà, pervertrice, sempre rivolta ad un elettore, forse un consumatore, comunque mai, ad un uomo. La verità è disponibile, basta passare al momento giusto.

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Si ringraziano per la partecipazione:
Claudio Burlando, presidente della regione Liguria.
Sandro Biasotti, ex presidente della regione Liguria.
La società “Ipermercati Coop”.
L’azienda “Pubbliche affissioni” del comune di Savona.

Ciao a tutti.
Convinto dal potere, evocativo, degli affascinanti LIFE con una sola fotografia, tento anche io, alla mia maniera, questo esperimento.

Piero Ferrari.



Fabio_Porcelli
...un mondo di convenienza...
Per chi? Non per la gente comune.
Chissà se è più conveniente la tanto invocata alternanza
o una duratura legislatura. Lo scopriremo a nostre "spese".
Complimenti per aver colto quello che sembra essere il destino di noi italiani, essere considerati più il mezzo (i nostri voti) per raggiungere il potere che coloro che dovrebbero trarre benefici da questo potere.
serdor
QUOTE(Tursiope @ Jan 4 2006, 01:50 PM)
Complimenti per aver colto quello che sembra essere il destino di noi italiani, essere considerati più il mezzo (i nostri voti) per raggiungere il potere che coloro che dovrebbero trarre benefici da questo potere.
*


Sarà per questo che gli Italiani vanno sempre di meno a votare ?
sergiobutta
Discussione spostata in Sushi, in quanto ritenuta O.T. rispetto ai contenuti necessari per essere inserita in Life. Si ricorda, comunque, di non dare una chiara connotazione politica alla stessa, perchè ne causerebbe la cancellazione.
Taras
Mi piace. Originale e suggestivo. Complimenti.


Taras.
ConteMaxS
Intelligente, pungente, provocatorio al punto giusto.
Peccato che questo lavoro sia stato relegato al Bar.
raffaele tedesco
Complimenti!
walter55
... e poi passa il Netturbino... e toglie tutto... tutto al Macero.
Resta solo qualche grumo di colla per chi vuole ricordare...
poi... dopo un altra pioggia non c'è più nemmeno quello...

e si va a ricominciare.

Bravo.
Walter
robyt
Bravo, bella interpretazione, sagacia e ironia accompagnate da un buon colpo d'occhio.....forse non è un life......ma il bar mi sembra eccessivo.
pi.ferr
"La fotografia come arte imitativa comporta due messaggi uno denotato, che è l’analogon stesso, e l’altro è un messaggio connotato, che è il modo in cui la società fa leggere ciò che vuole intendere"

dice Roland Barthes nel suo famoso saggio "L’ovvio e l’ottuso".


Questa frase e il testo che segue a fondo pagina, sono alla base delle considerazioni che ho tentato di esprimere in questo esperimento (chiamiamolo così), da qui il titolo. Osservare, pormi delle domande, fare ipotesi su tutto ciò che mi succede intorno è una parte fondamentale ed irrinunciabile della mia vita che non di rado vivo con la mia Nikon. Se questo mio proponimento non è considerato pertinente, con i principi guida dei "LIFE", è anche vero che diventa difficile trovargli una collocazione. Per tanto mi accontento del bar.
Tra l'altro, questa piccola vicenda, trova, a mio avviso, una possibile spiegazione nel saggio citato.
Ringrazio, davvero, tutti voi che avete e apprezzato il tono delle mie intenzioni, alle quali avete risposto dando la "connotazione" più "ovvia".


Ciao, grazie a tutti e in particolare a: robyt, walter55, pubblisud@beactive.it, ConteMaxS, Taras, sergiobutta, serdor1, Tursiope.

Piero Ferrari.

]<< Nei giornali, la fotografia è un messaggio. L'insieme di tale messaggio è costituito da una fonte di emissione, da un canale di trasmissione e da un ambiente di ricezione. La sorgente di emissione è la redazione del giornale, il gruppo dei tecnici a cui appartiene chi scatta la foto, chi la sceglie, chi la compone, la tratta, e infine chi le assegna un titolo, una didascalia e un commento. L'ambiente di ricezione è il pubblico che legge il giornale. Quanto al canale di trasmissione, è il giornale stesso o, più precisamente, un complesso di messaggi concorrenti, il cui centro è la fotografia, ma i cui contorni sono costituiti dal testo, dal titolo, dalla didascalia, dall'impaginazione e, in modo più astratto ma non meno "informante", dal nome stesso del giornale (perché questo nome costituisce un sapere che può modificare notevolmente la lettura del messaggio propriamente detto: una fotografia può cambiare significato passando dall'"Aurore" all'"Humanité"). Queste constatazioni non sono inutili; si comprenderà infatti come in questo caso le tre parti tradizionali del messaggio non richiedano lo stesso metodo di esplorazione; l'emissione e la ricezione del messaggio dipendono entrambe da una sociologia: si tratta di studiare dei gruppi umani, di definire delle motivazioni, delle attitudini, e di cercare di collegare il comportamento di questi gruppi alla società totale di cui fanno parte. Ma per quanto riguarda il messaggio in sé, il metodo deve risultare necessariamente diverso: quali che siano l'origine e la destinazione del messaggio, la fotografia non è solo un prodotto o una via, ma anche un oggetto fornito di un'autonomia strutturale; senza voler separare tale oggetto dal suo uso, bisogna prevedere qui un metodo particolare, precedente la stessa analisi sociologica, e che deve consistere nell'analisi immanente di quella struttura originale che è una fotografia.>>
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