QUOTE(barny32 @ Jan 15 2006, 01:47 PM)
Epson stylus R320
Kodak Premium
Cartucce originali
Ora volevo domandarti, visto che la mia non era una provocazione, ti sei mai fatto un calcolo del costo della carta e cartucce contro una stampa chimica in un qualsiasi Lab?
E sei proprio convinto che le stampe a getto d'inchiostro siano uguali a quelle stampate chimicamente?
E scusa se ti chiedo hai mai stampato magari non dico a colori ma almeno in B/N.
Iteressante discussiione, ciao a presto
1) La stampante che tu citi usa inchiostri dye, che notoriamente soffrono di ossidazione dei colori. L' unico modo di far durare stampe prodotte con questa tecnologia(di qualsiasi marca) è quella di usare supporti dedicati con resinatura superficiale che "imprigionano" l' inchiostro tra la carta e la resina.
2) EPSON dichiara la durata media delle stampe effettuate con inchiostri Durabrite, Durabrite Ultra, Ultrachrome ed Ultrachrome K3(oltre che dei vecchi Colorfast) - ossia di quelli pigmentati - in decine se non centinaia di anni in luce simulata. Test più precisi puoi trovarli qui:
http://www.wilhelm-research.com/Non viene dichiarata la durata delle stampe con inchiostri dye proprio per la loro estrema fragilità e dipendenza dalle condizioni di conservazione. Si può comunque ipotizzare che una stampa fatta con una R320 usando carta Ultra Glossy o Premium Glossy e conservata sotto vetro abbia una durata non superiore a 8 anni.
3) Il calcolo è presto fatto: una stampa di un 10x15 fatto con una inkjet arriva ad un minimo di 0,29 Euro a stampa. Un A4(assimilabile ad un 20x30 tradizionale) dipende molto dal costo del supporto, comunque in un fotolab professionale stamparlo da pellicola mi costava ai tempi delle lire non meno di 8.000 di queste. Passo direttamente al:
4) No! affatto! E proprio per questo affermo che la stampa inkjet è migliore di quella chimica. Se la stampa da fotolab è ancora qualitativamente superiore(dettagli nelle zone d' ombra resi in maniera più fine, sensazione generale più da "fotografia") gli svantaggi di questa tecnologia sono atrettanto evidenti: estrema "caducità" del supporto chimico(non diversi da quella delle stampa tradizionale), assoluta mancanza di controllo nella fase di stampa a meno che non si abbia la fortuna di possederlo noi stessi il fotolab o che si conosca l'amico che ci permetta di smanettare sulle sue attrezzature, tecnologia ormai "arrivata" in quanto non si hanno evidenti progressi in questo campo da molti anni ormai. Di per contro, la stampa a getto si evolve costantemente, e le LFP(stampanti di largo formato comunemente chiamate anche "plotter") stanno ormai soppiantando il fotolab anche per le applicazioni professionali(in USA si stampa ormai quasi tutto su LFP, il fotolaboratorio è quasi esclusivamente relegato alle stampe massive tipo grandi magazzini).
E poi si deve fare una piccola considerazione che forse è mancata in tutte queste discussioni sul tema. OK al fatto che con i grandi numeri il fotolab è ancora economicamente in vantaggio sulla stampa casalinga inkjet. Ma se il proprio lavoro consiste soltanto nello scattare, poniamo, 200 foto con una DSLR e poi stamparle tutte, forse non si è capito qual' è il reale vantaggio di passare al digitale: lo stesso lavoro può essere fatto in maniera ancora più economica e qualitativamente migliore con una reflex a pellicola, con dei buoni rullini e portando il tutto in un ottimo laboratiorio(poichè premetto che stiamo parlando di ottimi laboratori e non quelli discount che spuntano un po' dappertutto come funghi). Se qualcuno di voi fa fotografia "alla Blow Up" per intenderci, ossia ci mette tutto il suo impegno per produrre "qualcosa" che esca dalle proprie manine, scegliendo l' attrezzatura migliore per le proprie tasche, perdendo ore in camera oscura(digitale) per migliorare i propri scatti e finalizzando poi il tutto in una stampa che prima si faceva con ingranditore e pericolose sostanze chimiche, allora mi chiedo come può dimandare il tutto ad un laboratorio esterno in virtù dei pochi centesimi(forse) risparmiati...
5) Io stampo moltissimo in colore e qualche volta in bianco nero ed ho ottenuto dei risultati soddisfacenti in entrambi i casi. Non perfetti, ma soddisfacenti.
Anche una stampantina da pochi euro ha bisogno di centinaia di euro di attrezzatura per poter essre sfruttata al meglio, e, credimi, se non sei nell' ambiente non puoi nemmeno immaginare dove ti possa travolgere questo pozzo senza fine. Nessun laboratorio potrà mai arrivare ai risultati(visti io stesso) di una stampa B/N Fine-Art fatta con un set di 7 cartucce a livelli di grigio Piezography basate su polvere di carbone su carta di cotone. Ma per fare questo, oltre ad acquistare tutto il sistema(che costa un bel po') occorre la stampante(che costa un bel po') e un ottimo RIP(che costa un mutuo...). Poi tutto si può fare, ma basta sapere quanti verdoni si è disposti ad investire...