La tua relazione sulla mia foto è assolutamente condivisiblie e ti ringrazio molto del tempo che vi hai dedicato: ne sono onorato. Ho letto più volte il testo e a più riprese e devo dire che hai ragione su moltissimi punti, perchè ti conosco per serietà e competenza. Io sono anche un pittore, da molto tempo non esercito più, però ho fatto un mucchio di dipinti ad olio e anche alcuni in acrilico, che ora sono finiti chissà dove, tranne quelli in casa mia. Rembrandt è il mio preferito e sono andato ad Amsterdam ad ammirarlo, appena restaurata la ronda di notte, per cui ben conosco le problematiche che poni. Il fatto è che purtroppo la famigerata luce Rembrandt è più un palliativo che una realtà, perchè la luce del flah non si può modulare come quella del pennello e non si riescono a creare i piani distinti che generano un effetto prospettico vero, soprattutto con una modella. Il mio intento, quando parlo di tridimensionalità, è riferito ad una tecnica, in questo caso vagamente Dave Hill, che incrementi le ombre e le luci, generando un aumento della percezione della rotondità delle forme della modella, che aumenta l'effetto di parvenza di tridimensionalità. Tieni presente che il corpo riceve un trattamento in post di differente tipo, ad quello ricevuto dai capelli e dal vestito, che ha un effetto di maggior contrasto sulle pieghe e sulle parti in sporgenza. E' chiaro che la tridimensionalità vera è impossibile nelle due dimensioni della foto, si cerca soltanto, prima in studio e poi in post, di migliorare la resa complessiva che renda migliore il risultato finale. Per quanto riguarda il reggiseno non ho cambiato nulla rispetto all'originale, non è un errore, è così nella realtà, forse non mi sono accorto in fase di scatto che fosse un po' storto, rispetto alla modella che è in torsione!