QUOTE(DAP @ Dec 10 2011, 06:33 PM)
ammesso e concesso che se di "parti " si deve parlare,tra le tante parti in cui si può devidere una superfice ,non possiamo elimare dal creato la peccaminosa "parte centrale"......nella prima foto è forte,si riconosce subito l'idea del tronco secco che si protrae verso la luce,oso dire come la mano di un morente di sete verso una borraccia d'acqua, se si accetta e si rimane con questo mirato concetto a cui credo fortemente che la foto alluda,secondo me,il problema della centralità fisica svanisce.....nella seconda foto gli elementi sono stati decentralizzati,magari sarà una foto migliore ma anche la lettura,l'interpretazione è completamente diversa ora......nella prima "la luce" avrebbe potuto far qualcosa per il tronco secco,.....nella seconda,pare che manco se lo fila e il tronco morente:"non me scappà via".......'rtacci tua!!!
Sono pressochè d'accordo con DAP che mi ha preceduto.
La prima ha senso nella composizione, regge e fortunatamente non si corregge, la seconda è smorta sia per l'inquadratura che per la luce infelice. L'unico appunto che mi sento di sollevare sulla lettura è la metafora con l'assetato che chiede acqua dalla luce. Il tronco è visibilmente secco, è nota la sua impossibilità di vivere e pertanto chiedere qualcosa in quanto l'autore ci mostra, nella parte bassa, la sua troncatura, il fatto di essere spezzato e pertanto morto. Allora non si parla più di illustrare una necessità (acqua all'assetato) ma di mostrare un passato, un tronco come monito di un passato feroce, testimonianza di una "morte". Anche se ad essere sincero credo che l'autore avesse soltanto inserito il tronco per motivi meramente estetico-funzionali alla profondità di campo, ed alla giuda dello sguardo come giustamente la teoria ci insegna e senza un motivo di concettualizzazione o di interpretazione di un mero paesaggio ma su questo punto solo CCino può illuminarci.
Ciao.