Gianlorenzo... se sei capace di guardare le cose da un altro punto di vista, allora pensa che la fame di cui ti lamenti è dovuta (anche) a una clamorosa sovrappopolazione umana, e ai suoi effetti collaterali. Non certo a una sovrappopolazione di gatti. E comunque, augurare la morte a un essere vivente è... beh, diciamo così, "bad karma".
Quanto ad aver "chiarito in modo chiaro e inequivocabile" la tua posizione mi sa che tu sia ancora PARECCHIO lontano. Spero che te la sia chiarita a te stesso, almeno.
In ogni caso, un assunto della comunicazione afferma che "Il significato della comunicazione è l'effetto che produce, e il comunicatore è responsabile al 100% dell'effetto della propria comunicazione". Meditaci. Se l'effetto della tua comunicazione è quello che si vede qui, col cavolo che hai chiarito inequivocabilmente bla bla bla.
E ne sei responsabile tu, e nessun altro.
Detto tutto ciò, a me sembra che ti dia fastidio che i 10 milioni non li abbiano lasciati a te.
Se fossero stati lasciati a un Ente di beneficenza, 99 % di probabilità che non sarebbero MAI arrivati dove si sarebbe supposto dovessero.
Così, almeno, ci sarà una marea di gatti che troveranno cibo e riparo. Sempre che l'esecutrice testamentaria faccia onestamente il suo dovere, come mi auguro.
Ciao,
Davide
PS: Abu Bakr, il mistico di Bagdad, morì nel 945.
Dopo la sua morte apparve in sogno a un amico che gli chiese:
"Come ti ha trattato Dio?"
Egli rispose: "Mi ha posto al suo cospetto e mi ha chiesto: ‘Abu Bakr, sai perché ti ho perdonato?'
Risposi: 'A causa delle mie buone azioni.'
Lui disse: 'No.'
Io dissi: 'Perché ero sincero nella mia devozione.'
Lui disse: 'No.'
Io dissi: 'Grazie al mio pellegrinaggio e al mio digiunare e alle mie preghiere.'
Lui disse: 'No, non per questo ti ho perdonato.'
Io dissi: 'Grazie ai miei viaggi per acquisire sapere e perché mi sono recato presso i devoti.'
Egli disse: 'No.'
Io dissi: ‘0 Signore, queste sono le opere che conducono alla salvezza, esse ho posto al di sopra di tutto e compiendole pensavo che grazie ad esse mi avresti perdonato!'
Egli disse: 'Eppure non ti ho perdonato per tutte queste cose!'
Io dissi: 'Perché allora, o Signore?'
Lui disse: 'Ricordi quando camminando per le strade di Bagdad trovasti un gattino, che il freddo aveva reso debolissimo e che si muoveva da un muro all'altro per cercare riparo dal freddo e dalla neve e che tu, preso da compassione, lo sollevasti e tenesti sotto la pelliccia che portavi, e così facendo lo proteggesti dal tormento del gelo?'
Io dissi: 'Sì, lo ricordo.'
Lui disse: 'Perché avesti pietà di quel gatto, per questo Io ho avuto pietà di te.’”