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Francesco T
Perché passiamo tanto tempo a relazionarci su tutti gli IO della nostra esistenza?
IO sono, IO dico, IO faccio...
Oggi io parlo, ma non per me. Parlo di me per alcuni amici.
Sono quelle persone che anonimatamente ci passano accanto. A volte le osservo, le ascolto.
Perché è importante per me dedicare del tempo all’ ascolto degli altri.
E quando sono solo, penso a loro. Ai loro pensieri. Alle loro vite.

Ed allora incrocio la fredda definizione della sinottica sociologica con il normale quotidiano soggettivo.
E questo mi aiuta a capire.
Adesso ve ne presento alcuni, secondo due punti di vista.
Il loro, e quello della moderna sociologia di mercato che li identifica in celle e dimensioni.

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Francesco T
LE APPARTATE
Lo stile di vita di questo gruppo è drammaticamente determinato dalla limitatezza delle risorse. Sono in prevalenze donne anziane. La socializzazione è inesistente, così come gli interessi culturali. I quotidiani contatti con il mondo esterno alla casa sono dati dalla televisione, dalle piccole compere, dagli incontri di conoscenti in occasione dei riti religiosi, assiduamente frequentati.




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Sono molto sola. e non è una cosa che suppongo io, è una cosa che sanno in molti.
Stasera mi sono messa a piangere nel tram. E’ molto triste. la gente non sa che fare, perchè ha paura di infettarsi con una povera vecchia…
E tante volte fa finta di niente, perchè non stò piangendo come quando mi fa male una coscia…
Sto piangendo senza farlo a vedere, in silenzio...tanto è una cosa che ho sempre fatto, da quando ero bambina….
Vorrei finire la vita in modo normale, ma a quanto pare non è possibile…per una volta la bellezza non è tutto.


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Francesco T
GLI ACCORTI
E’ uno stile improntato alla regolarità e alla parsimonia, tipico di buona parte degli uomini anziani e di molti pensionati. Gli interessi e le attività sociali sono drasticamente ridotte, ma più per limitazioni oggettive (mancanza di mezzi, età avanzata) che per assenza di curiosità. Discreto l’interesse per la politica.


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Ieri notte erano quasi le due, quando è finito il film dei bellissimi di retequattro, ho deciso di andare alla guardia medica per questo dolore alla pancia.
Il medico allora, si è girato scocciato a me, e mi chiede: “E allora che siete venuto a fare?”.
A me questo suo atteggiamento cominciava già a dare fastidio.
Così, gli ho detto: “Non sono venuto qui a perdere tempo”.
A questo punto, il dottore mi fa compilare un modulo e mi dice che debbo pagare venti euro di ticchet.
Io, allora ho risposto subito: “Dottò, ma voi mi chiedete subito venti euro, senza dirmi nemmeno che malattia ho?
Come se le malattie fossero tutte uguali.
Qua non si fa differenza fra un mal di pancia e una pressione?”.
E quello, non contento mi ha chiesto se tenevo qualche altra malattia.
“Dottò, ma che mi avete preso per scemo che pago pure per il resto delle malattie? Qua, a venti euro a malattia, andiamo in mezzo a una strada!”
Morale della favola. Metti che uno arriva moribondo alla guardia medica e in mezzo alla muina della moribondaggine comincia a dire tutto quello che uno ha avuto: amico, quà non ci vuole niente che fai tre-quattrocento euro di ticchet!”.
“Qua come al solito facimm’ schifo! Mica come in Belgio… uno paga un tot fisso all’anno e si può sentire male quando vuole lui! Anche all’improvviso.
Io non sono mai stato al Belgio, me l’ha raccontato Ciro…


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Francesco T
Dimensione orizzontale (“maschile”) : è la dimensione dei “tratti duri”, cioè del confronto sociale, della competizione, dell’affermazione di sé, del protagonismo, dell’aggressività. L’interesse è sul mondo, sul fuori casa, sulla professione, sugli avvenimenti e circostanze che danno sensazioni forti. L’attenzione è sulla sostanza e sulla concretezza delle cose. E’ la dimensione dell’agire e della tensione verso il successo; appartiene più alla cultura maschile, anche se non in modo esclusivo.

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Un giorno me ne andrò pure io da qua. Ho deciso anche se per adesso non l’ho detto a nessuno.
Partirò di notte, così la mattina dopo tutti si chiedono ma dove stà Gennaro?
Ho saputo da altri amici che molti se ne vanno in Lombardia, Piemonte e Veneto.
Magari vado a Milano da Angelo, un amico di mio fratello più grande.
Angelo è partito tanti anni fa e adesso parla in milanese ma i milanesi capiscono che è torrone e quà a tutti sembra milanese.


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Francesco T
Dimensione verticale (“femminile”) : è la dimensione culturale della forma e della sovrastruttura, rispetto alla semplice sostanza. E’ la dimensione dei “tratti morbidi”: è la moderazione, la misura, l’equilibrio. L’obiettivo non è il confronto con gli altri. E’ la dimensione del pensare, della riflessione, della dolcezza, dell’eleganza, della cultura; appartiene più alla cultura femminile, anche se non in modo esclusivo.

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Cara Mamma,
in certi momenti mi sembra impossibile che te ne sei andata via così in fretta, senza lasciarmi il tempo di dirti almeno qualcosa, o di lasciarmi un numero di telefono.
Così adesso ogni tanto mi ritrovo con il telefono in mano e le parole bloccate
Ho sempre saputo che se ci succede qualcosa di negativo è solo perchè è la ricompensa di qualcosa di sbagliato che ho fatto, ho sempre creduto che a tutto si potesse trovare una soluzione...sono infantile vero, come dicevi tu?
Ho visto i tuoi occhi piangere, ho sentito la tua accarezzarmi...ma quello che ho visto dopo non eri tu.
Non ho mai smesso di parlarti, tante cose ti voglio dire. Tonia non ha mai smesso di farmi domande, ma non ho ancora trovato il coraggio di dire la verità.
Pensavo che con il tempo tutto poteva cambiare, ma per fortuna non è così.
Si, per fortuna, perchè a volte ho paura che veramente rimango sola, e te ne vai pure tu con il dolore e i ricordi.
La tristezza che mi prende è il ricordo che ho di te. A volte il tuo volto non è chiaro, e non ricordo la tua voce....allora mi metto in un angolo a piangere perché la paura mi prende…
Perderti ancora, perderti per sempre è la mia paura piu’ grande.
Chissà cosa stai facendo, e con chi. Io sto crescendo e faccio cose che tu non potrai vedere, volendo bene a persone che tu non conoscerai.
Forse diventando io stessa un’altra, una donna che tu non conosci e che sarà pur sempre tua figlia.
Mi manchi, mamma.


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Francesco T
GLI AVVENTATI
Questo stile caratterizza le persone che hanno con il denaro e il mondo dei consumi un rapporto problematico e conflittuale. La marginalità culturale, l’isolamento sociale le spingono ad un’impossibile ricerca della qualificazione attraverso i consumi, che superano i mezzi finanziari a disposizione. Anche la socializzazione è condizionata da un atteggiamento “vistoso” e dalla ricerca di supplementi di prestigio nelle raccomandazioni e negli appoggi dei potenti.


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L’altro ieri mi è arrivata da pagare entro una settimana, il cartellone della munnezza, corrispondente a un importo complessato di mille euro, pari a quasi due milioni delle vecchie lire, “Relativo all’anno 2001”.
Visto che tengo l’abitudine di conservare tutti gli scontrini del supermercato, ho fatto la somma e ho scoperto che nel 2001 il totale della mia spesa fatta al supermercato ammontava circa a cinquecento euro, pari quasi a un milione di vecchie lire.
Pertanto due ipotesi: o qualcuno butta la spazzatura a nome mio, o al supermercato mi hanno venduto più mondezza che roba da mangiare.
Però alla fine non mi sono dispiaciuto più di tanto: ho messo la cartella nella scatola dei biscotti, quella del “vaffa...” dove ci sono le multe non pagate, gli avvisi dell’esattoria, le lettere della finanziaria,ecc,ecc.
Tengo tutto assieme, perchè se un giorno dovessero venire i carabinieri non perdo tempo a cercare.


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Francesco T
LE MASSAIE
La figura tipica della massaia media, tutta famiglia e casa è ben rappresentata da questo stile. L’intera responsabilità della gestione domestica, non certo facile, pesa sulle sue spalle. Fuori della famiglia non ha praticamente interessi. Evade con la televisione, i fotoromanzi e i romanzi sentimentali.

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Oggi mi è arrivata un’ altra bella sfugliatella. Melania è incinta.
Io la uccido, pensa la mamma insieme a delle bestemmie labiali.
E che sono stata io?
E chi è stata? E CHI E’ STATA urlava la mamma.
Ghenni non è buffone, è ommo. Mo’ si apre un’ officina sua, il padre gli presta i soldi.
La luce spenta per qualche secondo ritorna debole negli occhi della mamma.
Nel quartiere altre bestemmie si sentono in lontananza mescolate alla musica.
Quando torna la luce, la mamma invade la stanza della figlia con i giornali per il vestito da sposa.
Poi comincia a piangere, Melania sarà comm’ a madonna incurunata.


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Francesco T
Negli anni ottanta era ancora possibile incontrare nella calura estiva delle strade cittadine un acquaiuolo ambulante; l'uomo dedito alla vendita di diverse tipologie di acqua (contenute in damigianelle poggiate in delle ceste di vimini), annunciava la sua presenza rionale gridando: "Acquaiuooolo"; non raramente a questa voce si affacciava una casalinga calando il caratteristico paniere contenente qualche spicciolo ed una fiaschetta da riempire. L'acquaiuolo ambulante assolto l'occasionale dovere lavorativo, si allontanava con il suo carretto trainato dal "ciuccio", continuando il giro cittadino.

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Il passato è passato.
Il futuro non è ancora.
Il presente? Ma faciteme tirà’ avanti...



Grazie dell' attenzione, saluti.


8 di 8 - Fine

Giorgio Baruffi
e dove le trovo ora le parole per commentare un Life così?

struggente, commuovente, reale, drammaticamente reale a tratti...

complimenti Francesco, come sempre i tuoi mix di parole e fotografie arrivano dritti dritti al cuore, anche stavolta non ti sei smentito, la realtà vista attraveso i tuoi occhi ed il tuo cuore sembra più bella, forse perchè ci leggo sempre la speranza che il mondo possa davvero migliorare...

grazie.gif

PAS
Francesco
Una confessione:
volevo fartela in MP, ma tanto vale che la metta qui.
Avevo collezionato foto durante una recente uscita fotografica per strada a Bologna e stavo confezionando un Life selezionandone alcuni stereotipi.
Ho visto il tuo Life, guru.gif me lo sono riletto due volte ed ho buttato il mio. Non ne valeva più la pena.
Ripeto: me lo sono letto due volte, ma lo salverò per rileggerlo ancora.
grazie.gif
robyt
Una bellissima interpretazione di alcuni aspetti dell'umana condizione colti con sensibilità e raccontati come solo tu riesci a fare.
Ho letto un paio di volte questo Life, difficile non riconoscersi in almeno una delle situazioni narrate.

Ciao Francesco, grazie.
Gianluca Cecere
Non ho parole!
Non che tu non ci avessi già bene abituati, ma questa volta hai confezionato un life particolarmente emozionante!
Complimenti sinceri!

Ciao,
Gianluca
Gianluca Cecere
QUOTE(PAS @ Nov 24 2005, 10:36 PM)
Francesco

Avevo collezionato foto durante una recente uscita fotografica per strada a Bologna e stavo confezionando un Life selezionandone alcuni stereotipi.
Ho visto il tuo Life,  guru.gif  me lo sono riletto due volte ed ho buttato il mio. Non ne valeva più la pena.

*




dimenticavo:......Valerio, riprendi il tuo life...ne varrà sicuramente la pena wink.gif
Michele Festa
La simbiosi che sai creare tra immagini e testo caro Francesco penso sia unica. La tua sensibilità mi colpisce, le tue parole entrano nel cuore, la tua disinvoltura nel mescere i sentimenti è affascinante e al tempo stesso raffinata, non mi meraviglia tutto ciò, perchè rispecchia esattamente la splendida persona che ho conosciuto a Venafro.

Un carissimo saluto, ah dimenticavo, Complimenti!

Michele
Fabio Capoccia
E' quello di cui parlavo oggi... questo è un LIFE che tocca il cuore...che parla di noi...che parla con il cuore e prende in considerazioni aspetti dell'umana realtà che sono troppe volte trascurati perchè impegnati a vedere solo noi stessi.

Francesco, un mix di parole ed immagini eloquenti...qualsiasi altro commento sarebbe superfluo: ho iniziato a leggerlo mentre lo portavi avanti...ma ho deciso di staccare perchè ho capito l'importanza dell'opera..l'importanza di leggerla e rileggerla in toto.

La rileggerò ancora... per cogliere aspetti che forse ora mi sfuggono...

solo un Grazie.

PS: Valerio...non pensarci nemmeno a quello che hai detto wink.gif
Bruno L
Difficile commentare un Life come questo, ... infatti dopo il primo momento di ammirazione, ho ricominciato subito a rileggerlo una, due ... tre volte, affascinato dalla forma colta e raffinata del testo. E intanto mi è piaciuto studiarlo, individuarne la struttura: prima l'attenta analisi sociologica, poi la foto, e sotto, in corsivo, la parte letteraria, degna della migliore narrativa napoletana, ... e allora il registro cambia, ecco i sentimenti, i pensieri, le semplici emozioni, riconoscendosi nella naturalezza e semplicità di questi "appunti" di vita quotidiana. Bellissimo, Francesco, Complimenti !! guru.gif

ps. la foto che mi è piaciuta di più è "Le massaie" , e il testo che l'accompagna ... è proprio quello suo! wink.gif Pollice.gif

un saluto
Bruno
@chie
Caro Francesco, non so se sei riuscito a raccogliere "de visu" tutte queste parole ma ...una cosa è certa....suonano come poesia, a volte struggente, troppo spesso, a volte tragicomica, così come solo a Napoli possiamo apprezzare.
Il tutto contornato da semplici quanto efficaci ed eloquenti immagini!!
Complimenti sinceri, un lavoro godibilissimo.
Taras
Questo forum è sempre meno "un non luogo" e sempre più un luogo dove imparare qualcosa. E non solo riguardante la fotografia.

Questo tuo lavoro, Francesco, ne è la prova tangibile.

Un'attenta analisi sociologica, delle foto eloquenti e una piacevolissima parte letteraria. Le massaie su tutte.

Complimenti sinceri. guru.gif

Taras.
Fabio Blanco
Ciao Francesco,
come sempre ogni volta che posti un Life ti superi, se andiamo avanti così non troverò parole degne di commentarli.
Quest'analisi sociologica vista attraverso le tue parole e le tue immagini racconta molto dell'attenzione che viene posta alla ricerca nelle tue immagini.
Un grande guru.gif
Davide_C
Un bellissimo stralcio di vita quotidiana. Superbo Pollice.gif
ros62
Grande Francesco, life da incorniciare, trattati momenti di vita che quotidianamente guardandosi attentamente intorno si possono scorgere qua e la.
Da fare un libro con il tuo lavoro Francesco, sentiti complimenti per una splendida persona.

Saro
zico53
Ho letto con un groppo in gola, sei riuscito con le tue parole ,la tua eloquenza e le tue immagini ha trascrivere i miei pensieri. Queste situazioni di vita da te analizzate sono impresse nella mia mente e penso anche di tante altre persone. Hai fotografato il mondo che non è sempre quello dorato. Ecco piuttosto in questa carrellata manca il modello Manager quello borioso e pieno di Sè, il signor so tutto io, tutto look ed atteggiamenti.
Certo io con il mio bagaglio culturale, non sarò mai in grado di rilasciare un commento sociologico (riallacciandomi alle recenti discussioni) ma ti assicuro che il tuo messaggio è arrivato forte e chiaro. Non so proprio su quale flash soffermarmi, se l'anziana signora che vorrebbe morire normalmente; o la povera ragazza abbandonata dalla madre in cerca di non so cosa e nonostante tutto le vuole ancora bene; o il signore della guardia medica che non capisce come deve ammalarsi in base alle sue finanze; o meglio ancora la scatola pronta per i carabinieri (a proposito ne ho una anch'io) oppure la mamma che presa da un momento di disperazione, bestemmia e però un momento dopo gia pensa a sua figlia come alla Madonna incoronata.
La foto che reputo più rappresentativa e quella dell'uomo che vive al disopra delle sue possibilità quelle scarpe rosse e quella camicia blu sono eccezionali sono appunto una fotografia. Grazie.
eli0568
Francesco, come sempre sei un attento osservatore della natura umana e, come sempre, riesci a trasmettere con sensibilità le tue osservazioni...e da queste nascono le nostre emozioni...
...grazie! smile.gif

Eli
la.deda
grazie.gif Francesco un bellissimo esempio di simbiosi testo-immagine
non ho parole.....solo una grande ammirazione nei tuoi confronti. guru.gif guru.gif

Davide
Palfe
Francesco la tua bravura è disarmante.
Un Life commovente, acuto, profondo, ricco di sentimenti.
Con grande stima,

ciao Paolo
stella.degli.angeli
è una bellissimo (e spietatissimo) ritratto della nostra società, sono belli i testi e le foto, descritti da un attento osservatore "esterno" sopra le parti, questo è quello che ho percepito....

in realtà me lo sono letta due volte, per non far scivolare via le parole foto dopo foto, quella delle "massaie" sicuramente mi ha colpito, un ampio spaccato della nostra società, ogni giorno sono intorno e me e proprio recentemente riflettevo su questa cosa....

complimenti Francesco ! guru.gif
nonnoGG
Francesco, pensa alle nostre coronarie, Ti prego ...
Vedi "Guagliò" un sacco di anni fà uscivo di casa per venire lì da Te, a "Napule" ... il mio ultimo pischelletto (già mi vedeva vecchio!) dice "Babbo ... prudenza a Napoli ...", quella pettegola di mia Moglie (Padre Napoletano e Madre Friulana ... Scorpione) lo zittisce con uno sguardo "feroce" e si rivoge a me dicendomi: "giggino vai tranquillo, a Napoli conoscerai finalmente la vera gente, il suo Popolo". Senza il Tuo lavoro, Francesco non avrei mai potuto capirla compiutamente, per questo ho scritto che venivo da Te a Napoli ... Voi Popolo Napoletano avete la capacità unica di saper vivere con un solo, unico, grande Cuore!
In vecchiaia le mie idee si fanno confuse ma chiare allo stesso tempo. Appena qualche minuto fà, pensavo che per una lezione simultanea di etica e storia, o se vuoi di morale e di economia, si dovrebbe rendere obbligatorio, fin dal primo ciclo scolastico, "La Pelle" di Curzio Malaparte (acerbo, ma che quadro di Napoli ...), ora ho cambiato parere ... le Tue immagini sono molto più educative ed umane delle pagine di Malaparte. Troppo eloquenti! Il testo ... le completa con maestria!
Bravissimo, sensibilissimo e generoso nel condividere con la Community (peccato solo Nital) questa immensa capacità di coinvolgere le nostre emozioni con solo otto immagini.
Continua, Ti prego....
Un abbraccio
Luigi
nf100
Non ho parole per descrivere questo tuo nuovo lavoro

Posso solo dirti grazie.gif per presentarci sempre LIFE così
morgan
Come sempre un ottimo lavoro…sei "insuperabile" nel saper trasformare le tue sensazioni, in una perfetta fusione tra testi e immagini!!!
Complimenti wink.gif wink.gif

Franco
Luca Podda
il livello del Forum giorno dopo giorno cresce a dismisura, difficile postare ad oggi un LIFE senza rifletterci su molto... e questo è un bene, per chi scrive e per chi legge...
Leggo LIFE sempre più passionali, profondi con parole che contornano e accrescono il valore delle Foto senza sovrastarle...

Splendido, sono orgoglioso di far parte di questa grande Community; una volta andavo a cercare nei siti dei grandi Fotografi emozioni sotto forma d'immagini ora ho tutto qui...

Grazie Francesco T.per questo splendido LIFE

Ciao,
Luca


P.S. e grazie a tutti gli altri utenti che scrivono nel Forum
__Claudio__
Ti dirò, caro Francesco, che quel che spinge, o dovrebbe spingere, il fotografo che ama fare fotografia per le strade, in mezzo alla gente, è proprio la curiosità di capire, attraverso ciò che vede, cosa pensi il soggetto che l'ha incuriosito. Prima di tutto cerca di capire "perchè" l'ha incuriosito, perchè lui/lei e non quello che sta proprio lì accanto. hmmm.gif La risposta spesso (quasi sempre) viene proprio da lui stesso, dal suo modo di guardare, dal suo modo di interpretare, dal suo modo di sondare, attraverso le sue personali esperienze vissute per poi tramutare queste sue riflessioni in scatti che rappresentino il suo modo di vedere e leggere il mondo che lo circonda.
Questo tuo Life, al di là del valore che ha e che è grande, mi ha fatto riflettere su alcuni aspetti importanti del modo di fotografare di personaggi che molto ammiro, dai quali cerco di apprendere non solo i come ma anche i perchè.
Alcune risposte, nonostante studi da tempo il mio problema personale, l'ho trovato in queste scene di vita che ci hai mostrato con la solita maestria. Maestria non tanto o non solo nello scegliere i soggetti adatti (e che scommetto avevi già in casa, magari scollegati fra loro,) ma nel ricostruire, attraverso essi, un percorso che mi ha portato a comprendere perchè sono così attratto da questo genere di fotografia. Scrutare, attraverso l'obiettivo, le problematiche interiori del mondo che ci circonda e trasferirlo in concreto in una foto.
grazie.gif
bluemonia
Ci proponi sempre dei Life che fanno riflettere, dove necessariamente non si può sorvolare commentando con un semplice "belle foto, bravo"..
Le foto sono belle e ben si sposano com i testi che hai scritto, ma devo dire che lo considero un "ritratto" di società incompleto, mancano delle figure che comunque vivono in strada, non siamo tutti tristi, non siamo tutti soli... ma siamo tutti "gente" sempre e comunque a prescindere dal nostro grado sociale, dalla nostro grado d'istruzione, e allora dov'è il resto della gente?
Aspetto di vedere il seguito! smile.gif

ciau wink.gif
giannizadra
Ciao Francesco,
mi piace come pensi, come scrivi, come scatti (la prima è fantastica guru.gif ).
Un distillato di intelligenza, di arguzia, di curiosità.
Come sei tu. grazie.gif
pi.ferr
QUOTE(Francesco T @ Nov 24 2005, 09:58 PM)
Perché passiamo tanto tempo a relazionarci su tutti gli IO della nostra esistenza?
IO sono, IO dico, IO faccio...
Oggi io parlo, ma non per me. Parlo di me per alcuni amici. 
Sono quelle persone che anonimatamente ci passano accanto. A volte le osservo, le ascolto.
Perché è importante per me dedicare del tempo all’ ascolto degli altri.
E quando sono solo, penso a loro. Ai loro pensieri. Alle loro vite.

Ed allora incrocio la fredda definizione della sinottica sociologica con il normale quotidiano soggettivo.
E questo mi aiuta a capire.
Adesso ve ne presento alcuni, secondo due punti di vista.
Il loro, e quello della moderna sociologia di mercato che li identifica in celle e dimensioni.

1 di 8
*


Ciao Francesco.
Ho apprezzato, tantissimo, l'impianto del tuo LIFE. Rinunciare, in parte, al modulo narrativo e affrontare l'analisi di una possibile lettura umana è risultato molto convincente. Se la numerazione sequenziale (da 1 a 8) che hai voluto usare è corretta, allora sono, doppiamente, ammirato e trovo lo stereotipo "1 di 8" il più interessante di tutti.
Grazie per il tuo Lavoro. Piero.
Francesco T
Innanzitutto GRAZIE.
Della partecipazione, che significa attenzione, tempo sottratto a voi e dedicato a me. A loro...

Molte volte frettolosamente archiviamo ciò che vediamo intorno senza soffermarci.
Magari pensando, è così, è la vita.
Poi un giorno, per caso, è come se aprissi gli occhi per la prima volta.
Come fece Eugenia* quando indossò gli occhiali per la prima volta.
Ed allora ti accorgi di cose che non avevi guardato prima.
In un certo senso queste foto potrebbero essere still life di persone.
Con la differenza che qui i difetti nelle foto ci sono, eccome!

Volevo raccontare un' aspetto come prima idea di lavoro. Il vivere nobile, il sentire nobile.
Poi però cammin facendo, ho incontrato altre persone.
Anzi abbiamo incontrato per essere precisi, perchè queste persone le ho incontrato mentre passeggiavo con degli amici (Bruno e ConteMaxs).
Mi sono fermato a parlare con loro, ho messo sulla carta quello che ci eravamo detti.
Ad osservare i loro comportamenti che non sono mai senza sentimenti.
Ho così pensato di dare voce alle loro storie. Che sono così uguali a tante altre (la tavola sinottica sociologica menzionata), eppure ognuna diversa (il racconto in corsivo).
Così che nascono delle relazioni. Che sono il cuore del vivere. Talvolta malato, sofferente ma che deve vivere.
Legàmi con il mondo circostante attraverso delle emozioni.

Il lavoro non è finito. Anzi.. per definzione, perchè sono queste vostre parole che lo allargano, lo arricchiscono. Vi invito perciò a continuare, vi ascolterò con avidità.

Da parte mia sarò ancora in strada, tra la gente, per la gente.

Saluti.

* Eugenia: rif. "Il mare non bagna Napoli" di A. Ortese
walter55
Caro Francesco,
aspettavo la seconda puntata... il vivere nobile.... ed è arrivata. Grazie.

Ho letto e riletto il tuo Life gustandone la raffinata costruzione. Il tentativo di dare cuore alle "aride" tipologie sociologiche è evidente, così come traspare il tuo desiderio di umanità e l'amore per la tua gente. E questo ti fa onore. E invita un po' tutti noi a "guardare" meglio, oltre che con gli occhi anche con il cuore...

Però....
però c'è quel teleobiettivo, quello stare distante, quel non "toccare" nè "farsi toccare" che ci lascia ancora "osservatori" (come dice Alessia... sopra le parti). Ma non mi sembra che il tuo cuore volesse questo.
Immagina di essere uscito solo con il grandangolo... cosa avresti fatto? Come ti saresti mosso? I commenti sarebbero stati gli stessi? Chi lo sa? Io però credo di no. In La Bella Napoli avete usato il grandangolo... eccome.... e bene, ma erano monumenti, e scale, e portoni, e piazze.... ( e che discussione!)
Con la gente, la tua gente, usi solo il tele.... perchè?

Mi permetto di dirti questo perchè è il passo che sto facendo io, fotograficamente e umanamente: accostarmi alle persone non solo come "osservatore" (il teleobiettivo) ma come "conoscente".... e il 18-24 (o qualunque altro grandangolo, ovviamente...) è, da questo punto di vista, uno strumento più difficile, ma molto molto efficace.

Perchè non provarci?

Ti ringrazio ancora con tanta stima.
Walter.

P.S.
Il tuo Life me ne ha fatto ricordare un altro, apparso sul Forum qualche tempo fa, ispirato, mi sembra, dagli stessi sentimenti, e costruito con un'impostazione molto simile, e che forse avrebbe meritato un'attenzione maggiore: Il Grande Magazzino di Belt (anche le matricole evidentemente ci sanno fare, eccome!)
cratty
Caro Francesco complimenti. Hai un modo di raccontare, descrivere e rappresentare fuori dal comune. Aggiungiamo poi degli scatti all'altezza e il Life perfetto è confezionato.
Complimenti guru.gif
Saluti Stefano
sergiobutta
Ti hanno scritto tante cose belle. Hanno ragione tutti. Hai parlato, ascoltato, fotografato tanta gente della strada napoletana. Ma non hai lasciato te fuori la porta. Tu, la tua sensibilità, siete presenti, direi immanenti negli scritti. Ecco leggendoti mentre parlavi di altre situazioni, di altre condizioni, c'eri anche tu. Formidabile esempio di un grande life !!!
Pegaso
Il tuo Life dimostra la tua grande capacità di osservare ed ascoltare rivolta ad un mondo normale che "normale" non è ... semplicemente perchè ogni cosa, ogni persona, ogni luogo ha sempre qualcosa di speciale da dire, se solo si sa come chiederglielo.

E tua hai anche "capito" cosa c'era dietro e dentro.

Grazie per averlo raccontato anche a noi wink.gif
Angelo
salvatore_
Vorrei ...
Si, vorrei saper descrivere o meglio trasmettere le stesse emozioni che ogni tuo nuovo life emana!!!
Superlativo ...
... e superfluo qualunque altro commento

Pollice.gif

ConteMaxS
Embè, concedetemi di dire una cosa.
Questo signore è amico mio.
Essì, lo voglio dire, sono orgoglioso di poter annoverare tra le mie amicizie una persona come Francesco.
Guardate, più leggo il Life e più ho la sensazione di sentire Francesco di persona che narra.
Il fatto è che Francesco pensa così come scrive, posso dirlo con estrema sicurezza e convinzione, alla luce del fatto che ogni tanto, quando il lavoro e le condizioni climatiche ce lo consentono (e ringraziando il cileo siamo o' paese do' Sole....), FrancescoT, Bruno L. ed io, organizziamo delle piacevoli uscite fotografiche.
Devo riconoscerlo, Francesco ha delle grandi capacità di osservazione, una sensibilità molto profonda, non si ferma alle prime sensazioni, cerca, scava, e credetemi è così anche con me, è inpossibile sfuggire alla sua curiosità, qualsiasi mia affermazione, pensiero o gesto diventa per lui oggetto di riflessione, di domande.
Sul Life, che dire?
Una sola cosa, è vero parla di fatti quotidiani, parla di noi, di quello che ci circonda, ma è pregno di Napoletanità, quella che ami tanto e io te ne ringrazio.
Andrea Lapi
Francesco... Grande fotografo... Grande Scrittore...

Se mai un giorno riuscirò a pubblicare un libro con le mie foto... Sarei lieto se tu mi facessi l'onore di scrivermi la prefazione!

Post come i tuoi... fanno bene al cuore!

grazie.gif grazie.gif grazie.gif e guru.gif guru.gif guru.gif
Francesco T
QUOTE(Andrea Lapi @ Nov 26 2005, 11:03 PM)
Francesco... Grande fotografo... Grande Scrittore...

Se mai un giorno riuscirò a pubblicare un libro con le mie foto... Sarei lieto se tu mi facessi l'onore di scrivermi la prefazione!

Post come i tuoi... fanno bene al cuore!

*



Andrea,
sono lieto ti faccia piacere leggermi.
Riguardo allo scrivere una prefazione, sarebbe per me un privilegio, come lo è stato scrivere la prefazione del Photo Contest

Grazie, saluti.
oesse
bravo francesco, un tentativo di sintesi dopo una buona ed attenta analisi della fauna locale. Tentativo in quanto, come l'io che lo ha colto e' complesso e sfaccettato, cosi' lo e' la fauna, diversa da regione a regione, distante da stato a stato.
Lo voglio vedere come un tributo all'umanita', complessa e complicata. Al di la dell'IO che l'analizza!
Bravo!

.oesse.
Giorgio Baruffi
QUOTE(ConteMaxS @ Nov 26 2005, 02:17 PM)
Embè, concedetemi di dire una cosa.
Questo signore è amico mio.
Essì, lo voglio dire, sono orgoglioso di poter annoverare tra le mie amicizie una persona come Francesco.



ogni tanto torno su questo Life, stavolta mi sento di condividere quanto scritto dal nostro Conte (che, purtroppo, non ho il piacere di aver frequentato di persona)...

Francesco fa proprio questa piacevole impressione, l'ho avuta io le volte (fin dalla prima) che ho passato qualche momento con lui e l'ha avuta Laura, mia moglie...

deve essere perchè è proprio così, una gran persona, e sono contento anche io di poter dire: lo conosco! wink.gif
imeego
Ciao Francesco!
Solo oggi mi sono accorto di questo tuo life!...Ma come si dice "meglio tardi che mai"!!!
In questo momento la stampante nel mio ufficio sta tirando fuori le tue impressioni su una napoletanità su cui spesso mi fermo a riflettere!
Mi sono sempre definito un napoletano atipico! Mi sento spesso "fuori luogo" tra i modi di fare, pensare ed agire delle persone che popolano questa bellissima città.
Oggi, con questo tuo lavoro di ricerca, mi sento decisamente più triste!
Triste perché incapace - almeno in parte - di riuscire a leggere ed apprezzare ciò che con tanta raffinatezza e sensibilità hai espresso tra queste pagine!
Volevo semplicemente RINGRAZIARTI (...magari lo faccio come "piace" al conte grazie.gif guru.gif grazie.gif ) per le riflessioni che ora animano il mio cuore di "residente in napoli"!

A presto
giacomo


P.s.: un giorno...magari...mi piacerebbe passeggiare con voi!
stazigianluca
Lavoro intenso ed efficace la struttura della composizione,
foto abbastanza esplicite,
che in alcuni casi parlano da sole (accorti e avventati).

Interessanti gli spaccati di vita che hai interpretato,
in alcuni casi da commedia ma al tempo stesso drammatici.

L'analisi sociologica,
la trovo invece troppo casuale,
non schematizzata come dovrebbe,
alcune tipologie mancano (come hai premesso dicendo ve ne presento alcuni),
ma altre si confondono e/o fondono.

Non sono daccordo invece con chi dice,
che l'uso del grandangolo ti permetta di avvicinarti ai soggetti,
è vero fisicamente,
ma la consapevolezza da parte del soggetto,
di essere fotografato,
lo condizionerebbe,
e non sarebbe più se stesso.
Quindi la realtà stessa sarebbe modificata dalla percezione della nostra presenza.

Complimenti per il tentativo di estraniarti dal racconto,
sarebbe interessante fare lo stesso esercizio su noi stessi,
staccandoci, per così dire, dal nostro stato naturale,
e cercando di guardarci da una certa distanza da noi,
sforzandoci di guardarci con gli occhi degli altri,
o come è probabile che gli altri ci guardino.


Purtroppo l'uomo non sa vivere che nell’opinione degli altri,
ed è dal loro giudizio che deriva il sentimento della sua esistenza.

Gianluca



nisex
francè devo aggiornare la mia classifica personale e mettere questo tuo lavoro (e non dico life) al primo posto.
la fotografia raggiunge i massimi livelli nel momento in cui si coniuga con i pensieri che sventrano, squarciano, destrutturano l'immagine.
è già tanto quando a commento di una foto si riesce ad affiancare una tenue impressione, un barlume di sentimento.
un'analisi endospettica come questa compiuta da te, riavvicina l'arte della fotografia al suo ruolo ancestrale (nella forma pittorica) ed ancillare nei confronti dell'antropologia.
è per questo motivo che ritengo che sia più di un life.
per non parlare poi dell'ottima sceneggiatura, degna della migliore tradizione napoletana.
gli attori sono i migliori che si possano trovare su piazza.


mo' basta. memore della nostra pregressa conversazione in presenza anche dell'ottimo contemax..... i guruguru fatteli "postare" da qualcun altro che io non ci penso proprio!!!
nicola
Francesco T
Un piccolo chiarimento a margine, ma necessario.

QUOTE
L'analisi sociologica,
la trovo invece troppo casuale,
non schematizzata come dovrebbe,
alcune tipologie mancano (come hai premesso dicendo ve ne presento alcuni),
ma altre si confondono e/o fondono.


La descrizione sociologica è puramente riportata come da tavola sinottica di una nota società di ricerche di mercato.
Il mio tentativo è - è stato - quello di dare volti e storie a degli schemi che talvolta troppo velocemente liquidano la società in compartimenti stagni.
Ovvero, la descrizione nascendo per altri scopi ( commerciali, ovvero studiare, promuovere e vendere prodotti giusti per il segmento giusto), è ovviamente generale e tende a vestire tante persone.
Chi siano le persone che vestono di volta in volta l' abito dell' appartato o dell' accorto, le storie di queste persone, sono lo scopo di questo racconto.

Mancano altre figure, certo. Perchè non presentarle insieme?
La scelta è voluta per non avere un lavoro lungo che poi potesse rivelarsi di più difficile lettura.
In altre e più semplici parole: per non avere un Life da 20 foto!

Attesa la Vostra generale approvazione, a breve ritornerò qui con il seguito.

Mi fa piacere constatare il Vostro coinvolgimento.
Se una sola delle mie foto, o una sola delle mie parole sarà servita come scintilla d' avviamento per una conversazione (lungi da me pensare all' uso del verbo riflessione !) tra due o più persone, mi sentirò gratificato come del più prezioso dei premi immaginabili.

Grazie, saluti.
robyt
QUOTE(Francesco T @ Nov 29 2005, 08:57 PM)
.....Attesa la Vostra generale approvazione, a breve ritornerò qui con il seguito........
*
Approvato e atteso quanto prima.

QUOTE
Se una sola delle mie foto, o una sola delle mie parole sarà servita come scintilla d' avviamento per una conversazione (lungi da me pensare all' uso del verbo riflessione !)......... 
...riflettere...... e perchè no? ci può stare.
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