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Max Lucotti
Immagine ridimensionata: clicca sull'immagine per vederla con le dimensioni originali.

Il bivacco Gervasutti è stato installato sullo sperone roccioso a quota 2835 m sul ghiacciaio del Freboudze, sul Monte Bianco, di fronte alla spettacolare parete Est delle Grandes Jorasses

cerotto.gif

Un amante della vita di montagna quando sale non vorrebbe vedere o trovare nulla di costruito, figuriamoci trovarsi di fronte stò brutto tubo high tech.
Un bivacco a forma di malga, nella tradizione di montagna noooooo???
O un bivacco che richiami una casa Walser, visto la zona e la storia.. noooooooooooooo???

Architetti ... ma progettare qualcosa che vi faccia ricordare il meno possibile.... noooooooo?

E' possibile che si permettano certe osceintà in ambienti immacolati?
L'unica cosa che mi consola è che la neve per parecchi mesi nasconderà il tubo, con la speranza che una slavina, quando non c'è nessuno dentro, completi l'opera e permetta alla montagna di sputare la supposta. Fulmine.gif Fulmine.gif

Max


andreapedretti
Avevo visto il progetto e le foto su un numero passato di Meridiani-Montagne...

Essendo un purista pure io della montagna concordo con te...
Marco (Kintaro70)
Confidiamo nella prima slavina utile laugh.gif
Curad
Come non darti ragione? ho un amico architetto, amico indiretto in quanto amico della mia compagna, che ha appena costruito nella campagna Toscana un aborto di palazzina con 7 appartamenti, ed ha messo pure le foto su FB tutto orgoglioso, giuro che quel minimo di stima che avevo in lui si è sciolta proprio come neve al sole d'agosto...........più o meno in 3 pico secondi.
L'estetica è purtroppo un ricordo lontano, e nonostante ciò che è stato lasciato in eredità da fantastici artisti, architetti e contadini certi "geni" non riescono ad ispirarsi. Meglio porre una super supposta in cima ad una vetta che pensare e realizzare un progetto che si possa assimilare all'ambiente che lo accoglie.

A questo punto potevano scriverci "Red-Bull" sulle fiancate e farci una mega lattina.

C.
Mattia BKT
Bivacco Gervasoni dovevano chiamarlo... in attesa che una slavina l'offenda... messicano.gif
Mozo
Che tristezza wacko.gif

Anche io sono un amante della natura incontaminata e della montagna in particolare. Quando vedo certe schifezze mi sale una rabbia pazzesca Fulmine.gif
fedebobo
Faccio parte (probabilmente mio malgrado in questi assai penosi anni per la professione) della categoria nominata e pure grande amante della montagna, quindi vorrei in qualche modo fare alcune riflessioni buttate la.
1) L'estetica è funzione culturale e accezione assai variabile al variare dei tempi. La baita del nonno di Heidi è sedimentata culturalmente da generazioni e rappresenta quindi l'archetipo della (bella) casa in montagna.
2) Quel modo di costruire, se vogliamo dire tradizionale, nulla centra in un ambiente d'alta montagna fatto di sole rocce e ghiacci, in cui la vita stabile non è contemplata perché impossibile. Quindi sia una cupola arancione che una malga Walser sono da ritenersi del tutto incongrui lassù.
3) Il riferimento di base di una simile struttura in tali luoghi è quello di una "capsula di protezione". Se pensate ai vecchi bivacchi in legno e lamiera tipo Berti il concetto è il medesimo.
4) E' meglio rifare un bivacco esattamente come il precedente solo perché siamo abituati a vederlo così, o è preferibile ripensare gli spazi, tecnologie e forme secondo i tempi?

Poi smettiamola per cortesia di dire che gli architetti rovinano il paesaggio (come che i liberi professionisti sono tutti evasori, ma questa è un'altra storia....). Si fa tutti parte di una società in cui la cultura è praticamente assente (in primis dalle politiche dello stato) ed allora ci si rifugia in banali stereotipi e stilemi storicizzati, considerati "belli" solo perché sedimentati. Un po' come in fotografia, che dovrebbe essere altro esercizio culturale che va ad investire canoni estetici (i quali sono in ogni caso molto soggettivi).
Detto ciò, pare ovvia la mia posizione rispetto a quel "tubo": alla vista è un alieno e restava tale anche se avesse un tetto a due spioventi in legno, ma se la nuova forma porta soluzioni tecnologiche migliori e di maggiore sostenibilità ambientale, perché no?

Saluti a tutti
Roberto
RedSand
Che schifo...sembra una fusoliera di un aereo; fosse per me la girerei e la farei rotolare "verso sud"

Sembra che il mondo sia pieno di designers e architetti senza un minimo di gusto e rispetto per l'ambiente che dovrebbe ospitare i propri progetti...basta guardare anche il nuovo logo ridicolo delle Dolomiti
Andrea_2
QUOTE(Max Lucotti @ Oct 18 2011, 01:17 PM) *
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Max


Come riammodernamento non sarebbe neanche male... se non si lanciasse fuori in quella maniera!
Il vecchio gervasutti sarà stato si e no 15mq... in lamiera ok ma era funzionale come un bivacco dovrebbe essere.
Se gli alpinisti vogliono un rifugio con tutti i confort (acqua e corrente sono optional) vanno al Quintino Sella... quello si sa essere un bivacco e quindi ci si regola di conseguenza.

Per la valanga non credo tu sarai esaudito... l' hanno costruito in un posto riparato rolleyes.gif

Piccola considerazione personale:
Premetto che parlo da alpinista quindi mi rendo conto di risultare "geloso" verso chi va in montagna, ma preciso che questa gelosia non è rivolta agli altri alpinisti (anzi, visto la mia esperienza su ghiaccio posso solo stare zitto), ma a quelli che si improvvisano tali.
Mi è stato dato dell' egoista tempo fa... ma dopo aver visto un italiano, con famiglia al seguito, salire a 3000m in pantaloni corti, felpa e scarponcino da fungaiolo due domande me le faccio e mi permetto anche di essere in disaccordo.
Perchè si ostinano a rendere la montagna più accessibile a tutti?
La montagna non è un parco giochi, così come non lo sono le falesie, le grotte e tutti quei posti poco accessibili perchè impervi o perchè presentano pericoli oggettivi.
Il Gervasutti è solo l' ultima delle strutture che stanno subendo un riammodernamento per renderlo più accessibile: vedi le funivie (Col du Midi) che portano da valle alla cima chiunque paghi il biglietto o le scale (si... come quelle antincendio) per superare tratti rocciosi che portano a ghiacciai (Montenvers).
La gente non può pensare -"Oh che bello quel ghiacciaio, andiamo a farci un giro"-! Un ghiacciaio non è un la pista da sci dove il peggio che può capitarti è di scivolare; la gente ha la più pallida idea di cosa ce sotto la neve?!
Hanno hai visto un crepaccio vero? I film non valgono ("Vertical Limit" è una #########).
E faccio questo esempio tralasciandone molti altri in molti altri ambiti.
Io non dico che non bisogna andarci ma che ci vada chi ha una certa cognizione di causa => sa quello che sta facendo e ne conosce i rischi.

Perdonate lo sfogo

Andrea

agarest
QUOTE(fedebobo @ Oct 18 2011, 02:40 PM) *
Faccio parte (probabilmente mio malgrado in questi assai penosi anni per la professione) della categoria nominata e pure grande amante della montagna, quindi vorrei in qualche modo fare alcune riflessioni buttate la.
1) L'estetica è funzione culturale e accezione assai variabile al variare dei tempi. La baita del nonno di Heidi è sedimentata culturalmente da generazioni e rappresenta quindi l'archetipo della (bella) casa in montagna.
2) Quel modo di costruire, se vogliamo dire tradizionale, nulla centra in un ambiente d'alta montagna fatto di sole rocce e ghiacci, in cui la vita stabile non è contemplata perché impossibile. Quindi sia una cupola arancione che una malga Walser sono da ritenersi del tutto incongrui lassù.
3) Il riferimento di base di una simile struttura in tali luoghi è quello di una "capsula di protezione". Se pensate ai vecchi bivacchi in legno e lamiera tipo Berti il concetto è il medesimo.
4) E' meglio rifare un bivacco esattamente come il precedente solo perché siamo abituati a vederlo così, o è preferibile ripensare gli spazi, tecnologie e forme secondo i tempi?

Poi smettiamola per cortesia di dire che gli architetti rovinano il paesaggio (come che i liberi professionisti sono tutti evasori, ma questa è un'altra storia....). Si fa tutti parte di una società in cui la cultura è praticamente assente (in primis dalle politiche dello stato) ed allora ci si rifugia in banali stereotipi e stilemi storicizzati, considerati "belli" solo perché sedimentati. Un po' come in fotografia, che dovrebbe essere altro esercizio culturale che va ad investire canoni estetici (i quali sono in ogni caso molto soggettivi).
Detto ciò, pare ovvia la mia posizione rispetto a quel "tubo": alla vista è un alieno e restava tale anche se avesse un tetto a due spioventi in legno, ma se la nuova forma porta soluzioni tecnologiche migliori e di maggiore sostenibilità ambientale, perché no?

Saluti a tutti
Roberto



Pollice.gif
Max Lucotti
Siccome è sbagliato fare "di ogni erba un fascio" (anche se parecchia di questa erba ha fatti danni in montagna.. Sestriere, Val senales, Cervinia etc etc etc) io me l'ero presa solo con il singolo studio di architetti..e naturalmente con chi ha approvato il progetto ( il politico di turno...).

A Roberto dico che era meglio rifarlo il maniera tradizionale, che non abbiamo bisogni di bivacchi high tech ma semmai la vera innovazione sarebbe stata farne uno.. invisibile. Ma non avrebbe dato visibilità a chi lo ha progettato.
Le soluzioni tecnologiche trovo giusto che siano sviluppate, pannelli solari, generatori eolici etc tec, ma proprio impossibile farli nascosti in una casa clone di heidi?
Ps.. i walser sono passati lì vicino.. sul monte rosa sicuramente, che sappia io. wink.gif

Ad Andrea, un pò OT, dico che mi trovo molto in accordo con te, ma la via giusta è far comprendere i pericoli della montagna e non limitarne l'accesso, perchè la montagna è sinonimo di libertà e questa non si può limitare.

Ciao a tutti..

Max
agarest
QUOTE(Max Lucotti @ Oct 18 2011, 03:21 PM) *
Siccome è sbagliato fare "di ogni erba un fascio" (anche se parecchia di questa erba ha fatti danni in montagna.. Sestriere, Val senales, Cervinia etc etc etc) io me l'ero presa solo con il singolo studio di architetti..e naturalmente con chi ha approvato il progetto ( il politico di turno...).

A Roberto dico che era meglio rifarlo il maniera tradizionale, che non abbiamo bisogni di bivacchi high tech ma semmai la vera innovazione sarebbe stata farne uno.. invisibile. Ma non avrebbe dato visibilità a chi lo ha progettato.
Le soluzioni tecnologiche trovo giusto che siano sviluppate, pannelli solari, generatori eolici etc tec, ma proprio impossibile farli nascosti in una casa clone di heidi?
Ps.. i walser sono passati lì vicino.. sul monte rosa sicuramente, che sappia io. wink.gif

Ad Andrea, un pò OT, dico che mi trovo molto in accordo con te, ma la via giusta è far comprendere i pericoli della montagna e non limitarne l'accesso, perchè la montagna è sinonimo di libertà e questa non si può limitare.

Ciao a tutti..

Max



Però scusate, non voglio assolutamente fare polemica, sia chiaro.
Ma che cosa avrebbe dato in più costruirlo in una casa clone di Heidi anzichè com'è?
Che differenze ci sarebbero state, oggettivamente parlando?
Max Lucotti
QUOTE(agarest @ Oct 18 2011, 03:24 PM) *
Però scusate, non voglio assolutamente fare polemica, sia chiaro.
Ma che cosa avrebbe dato in più costruirlo in una casa clone di Heidi anzichè com'è?
Che differenze ci sarebbero state, oggettivamente parlando?

che come dice Roberto "La baita del nonno di Heidi è sedimentata culturalmente da generazioni e rappresenta quindi l'archetipo della (bella) casa in montagna."

Sarò tradizionalista, ma se non si può fare trasparente ( ma secondo me con un pò di sforzo quasi...) meglio la heidi home wink.gif
Questa andrà a far compagnia a tutta una serie di orribili moderni rifugi alpini (vabbè, questa supposta li batte tutti temo) costruiti ultimamente.
agarest
QUOTE(Max Lucotti @ Oct 18 2011, 03:29 PM) *
che come dice Roberto "La baita del nonno di Heidi è sedimentata culturalmente da generazioni e rappresenta quindi l'archetipo della (bella) casa in montagna."

Sarò tradizionalista, ma se non si può fare trasparente ( ma secondo me con un pò di sforzo quasi...) meglio la heidi home wink.gif
Questa andrà a far compagnia a tutta una serie di orribili moderni rifugi alpini (vabbè, questa supposta li batte tutti temo) costruiti ultimamente.



Quindi mi stai dicendo che non ha nessuna differenza... Giusto?
Funzionalmente credo abbia dei vantaggi, l'unico svantaggio è a livello di gusto personale?

Secondo me è un pò come fare una casa ultramoderna in centro al mio paese...
Ci si può vivere dentro ugualmente, magari meglio, solo che da 100 si fanno le case co i sassi bisogna farle sempre così...

Forse io sono troppo modernista però non vedo tutti questi disagi...
Mario Tarello
credevo fosse un barattolo di pringles abbandonato.

smile.gif

Mozo
QUOTE(agarest @ Oct 18 2011, 03:49 PM) *
Quindi mi stai dicendo che non ha nessuna differenza... Giusto?
Funzionalmente credo abbia dei vantaggi, l'unico svantaggio è a livello di gusto personale?

Secondo me è un pò come fare una casa ultramoderna in centro al mio paese...
Ci si può vivere dentro ugualmente, magari meglio, solo che da 100 si fanno le case co i sassi bisogna farle sempre così...

Forse io sono troppo modernista però non vedo tutti questi disagi...


Scusami, ma non si tratta di gusto personale. Questo è oggettivamente orribile, parto di una mente scellerata.

Bisogna aver rispetto della Natura. Questa costruzione non lo ha. Non bisogna avere manie di protagonismo davanti alle bellezze naturale ed infilare una suposta in una montagna per cercare di attirare più attenzione rispetto alle meraviglie che la natura ha saputo costruire e plasmare in milioni di anni.

Gli architetti si possono sbizzarrire nelle città ormai quase tutte rovinate e cementificate con gusto pessimo, almeno che ci lascino libera la montagna!
alelazza
Per forza siamo un paese vecchio, ad ogni minima innovazione si alzano schiere di persone pronte a denigrare qualsivoglia novità.
Premesso che a mio gusto personale preferisco questo alle carabattole di lamiera arrugginita che si trovano sparse sulle alpi (ricordo a tutti che questo è un bivacco e non un rifugio - le casette alla Heidi sono normalmente dei rifugi) reputo sarebbe più utile valutarne gli aspetti positivi e/o innovativi del progetto invece che limitarsi alla critica.
Questo bivacco offre soluzioni, a impatto zero, che nessun'altro bivacco ha mai offerto fin'ora e consente il posizionamento in maniera facile, veloce ed economica.
Le critiche che trovo in questo post mi sembrano quelle di coloro che non vogliono l'auto elettrica perché "il rumore di un 12 cilindri...", ma poi si lamentano dell'inquinamento...

tongue.gif

Saluti,
Alessandro Lazzarini
WalterB61
Secondo me in realtà di tratta di un avamposto degli extraterrestri smilinodigitale.gif messicano.gif
fedebobo

QUOTE(Mozo @ Oct 18 2011, 04:44 PM) *
Scusami, ma non si tratta di gusto personale. Questo è oggettivamente orribile, parto di una mente scellerata.


Non esiste l'oggettivamente orribile. Le sensazioni sono tutte soggettive, al limite plasmate da fattori sociali e culturali. Nei Surma si usa inserire il piattello labiale alle donne, pratica questa che a noi occidentali fa piuttosto ribrezzo.

QUOTE
Bisogna aver rispetto della Natura. Questa costruzione non lo ha. Non bisogna avere manie di protagonismo davanti alle bellezze naturale ed infilare una suposta in una montagna per cercare di attirare più attenzione rispetto alle meraviglie che la natura ha saputo costruire e plasmare in milioni di anni.

Più che giusto sul rispetto della natura. Ma se quell'oggetto permette di consumare meno combustibile fossile o altro e quindi alla fine rispetta di più la natura di una forma tradizionale come la mettiamo? Sull'opportunità di piazzare o meno un manufatto lassù si può invece ragionare...

QUOTE
Gli architetti si possono sbizzarrire nelle città ormai quase tutte rovinate e cementificate con gusto pessimo, almeno che ci lascino libera la montagna!


Gli architetti si "sbizzarriscono" dove le norme lo consentono e vi sono committenti che incaricano. Ti assicuro che il "suppostone" lassù ne ha poi dovute passare di valutazioni, commissioni e visti vari di funzionari pubblici preposti alla conservazione della nostra cara banania. Si vede che i promotori hanno saputo formulare un progetto congruo con il fine ultimo dell'opera: un bivacco temporaneo (e direi pure rimovibile quando si vuole).

Poi una precisazione: non ho detto che mi piace quell'edificio. Non è importante se piace a me o no, ma trovo relativamente inaccettabile che non si ammetta l'uso di forme e soluzioni contemporanee e ci si rifugi per forza in formule e materiali appartenenti al passato. Capisco questo in un centro storico, ma in un luogo del genere in cui riferimenti antropici non ve ne sono, se non il vecchio bivacco. Se storicamente ciò non fosse mai stato ammesso, non avremo nemmeno le piramidi, la cupola di S. Maria del Fiore o la casa sulla cascata di Wright. E ampliando il ragionamento, nemmeno ammetteremo che sia fotografia quella digitale.....
Ripeto, forse non vedrei proprio alcuna costruzione lassù, ma questo è un altro discorso (però andatelo a spiegare a chi ha salva la pelle per la presenza del bivacco...).

Questione fruizione della montagna da parte della grande massa.
Da alpinista (o forse meglio da ex alpinista...) ne ho di aneddoti da raccontare di gente più o meno sprovveduta in giro per monti! Da quelli che appena scesi sulla morena del ghiacciaio del Miage e palesemente non attrezzati chiedono "quanto manca al rifugio" e sono a 4 ore buone dal Gonella, al ragazzo in preda ai crampi affamato ed infreddolito sotto il Campanile di Val Montanaia, a quello appeso ad una corda doppia troppo corta per arrivare a terra dalla Torre del Falzarego, o quell'altro senza occhiali da calare giù legato dal Bianco...
Certo, da fastidio trovare un sacco di gente ovunque che si comporta come fosse a Gardaland. Come fa inc.....e da morire trovare i bivacchi sporchi o sfasciati. Ma fino a quando non viene limitata la mia libertà di cercarmi degli angoli ancora solitari (e ce ne sono, basta fare un po' di fatica...), direi che è ancora accettabile. Insomma, non vorrei che ci mettano anche il patentino per andare in giro per i cavoli nostri, o un biglietto d'accesso sopra i 2000m slm, così da ridurre la gente sui sentieri...
Poi attenzione a parlare di pratiche da "veri amanti della natura". Uno scialpinista è considerato a impatto zero per definizione, ma abbiamo analizzato quanto inquina produrre (e smaltire) la sua attrezzatura e quanto con l'auto per recarsi alle sue amate e sacrosante uscite domenicali?

Ma mi sa che sono andato un attimino fuori tema.... hmmm.gif messicano.gif

Un saluto a tutti
Roberto
Rinux.it
Semplicemente orribile!

Più che una slavina, necessiterebbe una valanga!
mullah
QUOTE(Max Lucotti @ Oct 18 2011, 03:21 PM) *
Siccome è sbagliato fare "di ogni erba un fascio"
...


Anche perché per fare il fascio ti devi abbassare e a quel punto é un attimo... laugh.gif

Tornado sull'argomento, a grandi linee, quali sono le differenze tra bivacco e rifugio ?
teomassy77
QUOTE(fedebobo @ Oct 18 2011, 02:40 PM) *
Faccio parte (probabilmente mio malgrado in questi assai penosi anni per la professione) della categoria nominata e pure grande amante della montagna, quindi vorrei in qualche modo fare alcune riflessioni buttate la.
1) L'estetica è funzione culturale e accezione assai variabile al variare dei tempi. La baita del nonno di Heidi è sedimentata culturalmente da generazioni e rappresenta quindi l'archetipo della (bella) casa in montagna.
2) Quel modo di costruire, se vogliamo dire tradizionale, nulla centra in un ambiente d'alta montagna fatto di sole rocce e ghiacci, in cui la vita stabile non è contemplata perché impossibile. Quindi sia una cupola arancione che una malga Walser sono da ritenersi del tutto incongrui lassù.
3) Il riferimento di base di una simile struttura in tali luoghi è quello di una "capsula di protezione". Se pensate ai vecchi bivacchi in legno e lamiera tipo Berti il concetto è il medesimo.
4) E' meglio rifare un bivacco esattamente come il precedente solo perché siamo abituati a vederlo così, o è preferibile ripensare gli spazi, tecnologie e forme secondo i tempi?

Poi smettiamola per cortesia di dire che gli architetti rovinano il paesaggio (come che i liberi professionisti sono tutti evasori, ma questa è un'altra storia....). Si fa tutti parte di una società in cui la cultura è praticamente assente (in primis dalle politiche dello stato) ed allora ci si rifugia in banali stereotipi e stilemi storicizzati, considerati "belli" solo perché sedimentati. Un po' come in fotografia, che dovrebbe essere altro esercizio culturale che va ad investire canoni estetici (i quali sono in ogni caso molto soggettivi).
Detto ciò, pare ovvia la mia posizione rispetto a quel "tubo": alla vista è un alieno e restava tale anche se avesse un tetto a due spioventi in legno, ma se la nuova forma porta soluzioni tecnologiche migliori e di maggiore sostenibilità ambientale, perché no?

Saluti a tutti
Roberto


da architetto ingegnere edile non posso che apprezzare la tua analisi a riguardo. complimenti, peccato che nel Paese in cui viviamo l'ideologia del vecchio che non vuole mai dare spazio al giovane sia radicata in tutte le arti e modi di pensare-vivere.
amen
agarest
Alla fine tutto si sintetizza con bello brutto e orribile. Ripeto, non voglio fare polemica, ma questa è solo una critica verso l'innovazione più che una critica per costruire come una volta perchè era veramente meglio così per noi e per l'ambiente.
fedebobo
@ Mullah:

Un rifugio è sempre presidiato da un gestore ed ha una certa dimensione, servizi e confort per accogliere un numero di persone non troppo piccolo sia con pasti caldi che per dormire.
Un bivacco è normalmente posto in luoghi meno accessibili, generalmente non è presidiato e dovrebbe servire in situazioni di emergenza o per permettere ascensioni che comportano più giorni. Ci mangi, ma solo quello che ti porti dietro (salvo la presenza di alcune piccole scorte d'emergenza). Si tratta di strutture generalmente molto limitate come spazi, che come numero di posti letto.

Saluti
Roberto
Maicolaro
Giusto per completezza di informazione, soprattutto a beneficio di chi paragona un bivacco d' alta quota alla casa di Heidi, questo è il vecchio Gervasutti

Immagine ridimensionata: clicca sull'immagine per vederla con le dimensioni originali.

Ora al di là di ogni considerazione estetica se sia meglio il nuovo o il vecchio rolleyes.gif bisognerebbe considerare che nel costruire un bivacco il criterio fondamentale è prima di tutto la sicurezza ed ultimamente l'impatto ambientale ed è innegabile che l'impatto del nuovo bivacco sia davvero minimo.

Per il resto sodilarizzo in pieno con Fedebobo

Un saluto
m.





Curad
Sicuramente non mi sono espresso bene nell'intervento precedente. Non sono contrario al moderno, altrimenti userei ancòra la carrozza a cavalli ed il dagherrotipo, non sono contrario all'evoluzione visiva e dei gusti, dico solo che quel coso poteva essere fatto in maniera più mimetizzata con l'ambiente, ben vengano gli studi sul risparmio energetico e sull'impatto zero, anche se per fare questo vengono indetti convegni mondiali in una sede, dove tutti i ricercatori vanno in aereo da ogni parte del globo, aiutando l'inquinamento a propagarsi. La casa del nonno di Heidi è uno standard acquisito nel tempo, che a me fa pure un po' pena, ma non vivendo in quei luoghi, accetto l'esistenza e magari penso che ad un valdostano faccia tristezza una casa colonica nel Chianti. Forse uno che scende dalla MIR e si trova ad andare ospite al bivacco Gervasutti, si sentirebbe a casa sua. La questione estetica è anche quella del buonsenso, fare una foto panoramica ed inquadrare quel coso ha un impatto mortale nell'armonia del paesaggio, più di un traliccio in un campo di grano coi papaveri. Fare cose brutte o farle belle solitamente ha lo stesso costo.
C.
mullah
QUOTE(fedebobo @ Oct 18 2011, 07:02 PM) *
@ Mullah:

Un rifugio è sempre presidiato da un gestore ed ha una certa dimensione, servizi e confort per accogliere un numero di persone non troppo piccolo sia con pasti caldi che per dormire.
...Saluti
Roberto


Ok, grazie per la risposta.
Paolo Rabini
Come molte altre cose ha del buono e del cattivo: giustissimo progettarlo all'insegna del minimo impatto e di nuove tecnologie, ma credo che oltre al semplice impatto ecologico, che immagino sia minimo, andrebbe valutato anche l'impatto estetico: per me in un posto del genere qualunque costruzione dovrebbe essere meno visibile possibile. Trovo discutibile che sia stato orientato così sporgente e non addossato alla parete (anche se non conosco affatto la zona, e magari non c'era posto)

Paolo
Max Lucotti
Era facile trovare trovare il giusto equilibrio.. bastava fare un bivacco mimetizzato con l'ambiente circostante, disceto e nascosto tra le rocce e dento high tech quanto si voleva.
Il vecchio bivacco, orribile, con un pò di neve spariva dalla montagna.

Il rispetto dell'ambiente è anche questo.
DanyPPhoto
IPB Immagine Ingrandimento full detail : 53.6 KB
mi volete dire che questo non é completamente diverso da ciò che gli sta intorno?? eppure con il tempo è diventata il simbolo di praga (ed è costruita accanto a tutti palazzi sette-ottocenteschi).....
inoltre senza offendere nessuno ma se siamo tutti così bravi a:
rispettare la natura
rispettare le normative
rispettare le richieste del committente
superare la VIA (valutazione di impatto ambientale)
allora siamo tutti architetti wink.gif

ovviamente non dico che esso sia bello perchè come ha detto il collega il BELLO non esiste... il bello è un fatto culturale, magari come diceva si può discutere sul costruire o meno in certi luoghi....
inoltre sposto La riflessione su un altro piano....chiunque avrebbe potuto presentare un progetto potrei aver presentato un gabinetto enorme credendo nelle sue caratteristiche ma ci sarebbe dovuto essere un organo che mi fermasse....con la VIA, per il non rispetto del piano paesaggistico o per qualsiasi cosa....di sicuro non è il committente o l.architetto il responsabile Dell,avvenuta costruzione.... wink.gif
Mozo
Qua mi sembra più che altro una difesa d'ufficio della corporazione.

Ci sono architetti ed architetti. Il fatto che ci sia un committente e dei politici preposti a dare le autorizzazioni (e sappiamo bene che queste buona parte sono date grazie a mazzette varie e non a valutazioni di impatto ambientale) non manleva chi realizza quella costruzione, dalle responsabilità di aver fatto una cosa orribile. Allora non avreste neanche merito quando costruite cose riconosciute belle unanimamente.

Il vostro lavoro dovrebbe essere a vantaggio di chi ne usufruisce, in questo caso noi 'semplici' cittadini. Se a noi quel bivacco o quel palazzo fa schifo potete rimanere sulla difesa della corporazione e dire che non capiamo nulla di architettura (vero) o farvi un'esame di coscienza e vedere dove si è sbagliato.

Rimane il fatto che un intera generazione di architetti ha rovinato le nostre città, le nostre campagne, le nostre montagne e le nostre coste con mostri di cemento con impatto ambientale disastroso. Parlo degli anni sessanta e settanta. E non ho mai sentito un briciolo di autocritica.

Questo solo per dire che come in tutti i mestieri e le professioni c'è chi il proprio lavoro lo fa bene e chi lo fa male. Non condivido le difese delle categorie a prescindere.

Ovviamente quello che scrivo vale per 1, per un cittadino ed amante della montagna che mai avrebbe voluto vedere quella cosa là in uno dei luoghi più belli del nostro paese.
Max Lucotti
@waka... ma che cosa c'entra questo adesso?

stiamo parlando di deturpazione ambientale in un paesaggio di montagna... non di un palazzo in città.

Un opera di Gaudì sarebbe stata ritenuta fuori luogo sull' everest, ma è bellissima a Barcellona.

Ripeto... fare un bivacco che sembra una roccia non è poi cosi difficile... l'architetto avrebbe potuto dar mostra della sua arte dentro, ma tantè... comunque mi fanno più incavolare gli amministratori che hanno commissionato il lavoro.
DanyPPhoto
anche il palazzo sopraè stato duramente criticato dagli abitanti di Praga, oggi è uno dei loro simboli...

ritornando al bivacco come ha detto precedentemente l'altro ragazzo magari è stato costruito per essere autosufficiente senza gravare su energie come il petrolio o la corrente, ma questo non conta....

inoltre vorrei sottolineare che non mi sembra una difesa della categoria, perchè a grandi linee sto dicendo che ci potrebbe essere un pazzo architetto che vorrà demolire il Colosseo per farci un hotel, ma magari ci dovrebbe essere qualcuno Sano di mente che glielo impedisce.... e se quel qualcun prende le mazzette non mi sembra il caso di giustificarlo..... wink.gif

QUOTE(Max Lucotti @ Oct 19 2011, 11:46 AM) *
@waka... ma che cosa c'entra questo adesso?

stiamo parlando di deturpazione ambientale in un paesaggio di montagna... non di un palazzo in città.

Un opera di Gaudì sarebbe stata ritenuta fuori luogo sull' everest, ma è bellissima a Barcellona.

Ripeto... fare un bivacco che sembra una roccia non è poi cosi difficile... l'architetto avrebbe potuto dar mostra della sua arte dentro, ma tantè... comunque mi fanno più incavolare gli amministratori che hanno commissionato il lavoro.



Max condivido quello chedici tant'è che la mia opera preferita sono le terme di Vals di peter zumthor (se hai tempo dagli un occhiata)

il problema è che l'opera di gaudi un tempo era ritenuta fuori luogo anche in città fino a qualche tempo fa... così come le vecchie cattedrali gotiche.... wink.gif
encelado
Mi sento tirato in causa facendo parte di entrambe le categorie... prima come "alpinista" poi come Architetto...

C'è una cosa fondamentale che apparte qualcun'altro del mestiere non avete considerato.
Costruire in montagna non è cosa semplice, sia per l'isolamento del sito, sia per tutti i problemi logistici di approvvigionamento dei materiali e del personale di costruzione.
Queste unità di emergenza moderne (bivacchi) vengono progettate con criterio per rispondere a determinate esigenze:
- sicurezza
- confort
- impatto ambientale
- manutenzione e sostituibilità

Esse vengono costruite per essere facilmente posizionate e rimosse senza lasciare segni (ce ne sono ma sono pochi) sulle montagne. Questo tipo di costruzioni sono realizzate direttamente in cantiere, trasportate con elicottero sul sito e nel giro di 24h montate e funzionanti!!!
Devono esserlo perche all'occorrenza devono essere rimosse o sostituite!
Construire un "Vanser" o un edificio in stile "Heidi" non avrebbe queste caratteristiche e sarebbe sicuramente piu difficile da costruire/rimuovere/sostituire ed avrebbe un impatto ambientale maggiore se vogliamo essere pignoli... (tralasciando i costi)

Il discorso della bellezza è troppo soggettivo. Non bisogna generalizzare.


QUOTE(fedebobo @ Oct 18 2011, 06:03 PM) *
Poi una precisazione: non ho detto che mi piace quell'edificio. Non è importante se piace a me o no, ma trovo relativamente inaccettabile che non si ammetta l'uso di forme e soluzioni contemporanee e ci si rifugi per forza in formule e materiali appartenenti al passato. Capisco questo in un centro storico, ma in un luogo del genere in cui riferimenti antropici non ve ne sono, se non il vecchio bivacco. Se storicamente ciò non fosse mai stato ammesso, non avremo nemmeno le piramidi, la cupola di S. Maria del Fiore o la casa sulla cascata di Wright. E ampliando il ragionamento, nemmeno ammetteremo che sia fotografia quella digitale.....
Ripeto, forse non vedrei proprio alcuna costruzione lassù, ma questo è un altro discorso (però andatelo a spiegare a chi ha salva la pelle per la presenza del bivacco...).

Condivido appieno.

Detto questo personalemente non piace neanche a me, non è propriamente integrato nell'ambiente.
Ma ne capisco l'utilizzo e la necessità. Non conoscendo la zona non posso dire se e come sarebbe stato meglio, ma di sicuro non una casa Heidi... Siamo nel 2011 non nel 1800. E' giusto imparare dal passato e prenderne atto, ma non bisogna fossilizzarsi su di esso.


Allora questo come lo classifichereste?

Monte Rosa Hutte

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http://www.neuemonterosahuette.ch/110_idee.php

http://www.monterosa4000.it/rifugi/neue-monte-rosa-hutte
Max Lucotti
una ca.ga.ta pazzesca.... messicano.gif
encelado
QUOTE(Mozo @ Oct 19 2011, 11:42 AM) *
Qua mi sembra più che altro una difesa d'ufficio della corporazione.

Ci sono architetti ed architetti. Il fatto che ci sia un committente e dei politici preposti a dare le autorizzazioni (e sappiamo bene che queste buona parte sono date grazie a mazzette varie e non a valutazioni di impatto ambientale) non manleva chi realizza quella costruzione, dalle responsabilità di aver fatto una cosa orribile. Allora non avreste neanche merito quando costruite cose riconosciute belle unanimamente.

Il vostro lavoro dovrebbe essere a vantaggio di chi ne usufruisce, in questo caso noi 'semplici' cittadini. Se a noi quel bivacco o quel palazzo fa schifo potete rimanere sulla difesa della corporazione e dire che non capiamo nulla di architettura (vero) o farvi un'esame di coscienza e vedere dove si è sbagliato.

Rimane il fatto che un intera generazione di architetti ha rovinato le nostre città, le nostre campagne, le nostre montagne e le nostre coste con mostri di cemento con impatto ambientale disastroso. Parlo degli anni sessanta e settanta. E non ho mai sentito un briciolo di autocritica.

Questo solo per dire che come in tutti i mestieri e le professioni c'è chi il proprio lavoro lo fa bene e chi lo fa male. Non condivido le difese delle categorie a prescindere.

Ovviamente quello che scrivo vale per 1, per un cittadino ed amante della montagna che mai avrebbe voluto vedere quella cosa là in uno dei luoghi più belli del nostro paese.


Se avessi studiato un po di storia italiana sapresti come sono andate realmente le cose in quegli anni...
Mi sembra fuori luogo tirare dentro questi argomenti che non centrano con quanto condiviso da Max...
fedebobo
QUOTE(Mozo @ Oct 19 2011, 11:42 AM) *
Qua mi sembra più che altro una difesa d'ufficio della corporazione.

Ci sono architetti ed architetti. Il fatto che ci sia un committente e dei politici preposti a dare le autorizzazioni (e sappiamo bene che queste buona parte sono date grazie a mazzette varie e non a valutazioni di impatto ambientale) non manleva chi realizza quella costruzione, dalle responsabilità di aver fatto una cosa orribile. Allora non avreste neanche merito quando costruite cose riconosciute belle unanimamente.

Il vostro lavoro dovrebbe essere a vantaggio di chi ne usufruisce, in questo caso noi 'semplici' cittadini. Se a noi quel bivacco o quel palazzo fa schifo potete rimanere sulla difesa della corporazione e dire che non capiamo nulla di architettura (vero) o farvi un'esame di coscienza e vedere dove si è sbagliato.

Rimane il fatto che un intera generazione di architetti ha rovinato le nostre città, le nostre campagne, le nostre montagne e le nostre coste con mostri di cemento con impatto ambientale disastroso. Parlo degli anni sessanta e settanta. E non ho mai sentito un briciolo di autocritica.

Questo solo per dire che come in tutti i mestieri e le professioni c'è chi il proprio lavoro lo fa bene e chi lo fa male. Non condivido le difese delle categorie a prescindere.

Ovviamente quello che scrivo vale per 1, per un cittadino ed amante della montagna che mai avrebbe voluto vedere quella cosa là in uno dei luoghi più belli del nostro paese.



La corporazione degli architetti non esiste, soprattutto di questi tempi e se vi riferite all'albo professionale per me avrebbero già dovuto abolirlo da tempo (così almeno risparmiavo la quota d'iscrizione, perché nei fatti non c'è altro.....). Gli architetti sono persone e come tali con una propria ed autonoma coscenza critica, una morale, una cultura che può portare su posizioni e scelte assai diverse.
L'uso del suolo fatto nei decenni passati è specchio della cultura GENERALE della società e dell'economia di quegli anni, mischiata con politiche spesso assai discutibili (ma spesso non cerano proprio....). Il risultato è quindi stato determinato da una pluralità di fattori che ha lasciato da parte aspetti "artistici" in senso lato, in quanto considerati non necessari. Mi pare quindi che dare la colpa ai progettisti sia un pochetto riduttivo (certo, capisco che è più facile....).
Ma torniamo al Gervasutti.
Semplicemente un collega, su incarico, ha realizzato un progetto a forma di tubo da piazzare a 3000 metri ed è riuscito a convincere tutta una serie di persone ed enti che tale proposta era valida per quel luogo.
Oppure non è nemmeno servito convincerli: hanno subito ritenuto tutti che era BELLO!
Insomma, perchè non accettare che altri soggetti abbiano ideali estetici diversi dai nostri?
Qualcuno nella prossima generazione deciderà che è ora di ripristinare i luoghi nella loro interezza? Bene, mandano un elicottero e con un viaggetto solo portano via tutto. Non mi par male come possibilità....
Vogliamo parlare della piramide che gli svizzeri ogni tanto tirano fuori per la cima del Piccolo Cervino? Per carità, un architetto l'ha anche progettata, ma c'è qualcuno che l'ha prima incaricato....

Saluti
Roberto
Mozo
QUOTE(encelado @ Oct 19 2011, 11:57 AM) *
Se avessi studiato un po di storia italiana sapresti come sono andate realmente le cose in quegli anni...
Mi sembra fuori luogo tirare dentro questi argomenti che non centrano con quanto condiviso da Max...


Grazie per la lezione di storia, di cui ti assicuro non ho bisogno.
Un pò di educazione invece non guasterebbe. Si può rispondere e dissentire anche totalmente dall'opinione di qualcuno senza elevarsi a professorini dando dell'ignorante a persone che neanche si conosce, rischiando tra l'altro di prendere qualche sonora cantonata.
Mozo
QUOTE(fedebobo @ Oct 19 2011, 12:32 PM) *
La corporazione degli architetti non esiste, soprattutto di questi tempi e se vi riferite all'albo professionale per me avrebbero già dovuto abolirlo da tempo (così almeno risparmiavo la quota d'iscrizione, perché nei fatti non c'è altro.....). Gli architetti sono persone e come tali con una propria ed autonoma coscenza critica, una morale, una cultura che può portare su posizioni e scelte assai diverse.
L'uso del suolo fatto nei decenni passati è specchio della cultura GENERALE della società e dell'economia di quegli anni, mischiata con politiche spesso assai discutibili (ma spesso non cerano proprio....). Il risultato è quindi stato determinato da una pluralità di fattori che ha lasciato da parte aspetti "artistici" in senso lato, in quanto considerati non necessari. Mi pare quindi che dare la colpa ai progettisti sia un pochetto riduttivo (certo, capisco che è più facile....).
Ma torniamo al Gervasutti.
Semplicemente un collega, su incarico, ha realizzato un progetto a forma di tubo da piazzare a 3000 metri ed è riuscito a convincere tutta una serie di persone ed enti che tale proposta era valida per quel luogo.
Oppure non è nemmeno servito convincerli: hanno subito ritenuto tutti che era BELLO!
Insomma, perchè non accettare che altri soggetti abbiano ideali estetici diversi dai nostri?
Qualcuno nella prossima generazione deciderà che è ora di ripristinare i luoghi nella loro interezza? Bene, mandano un elicottero e con un viaggetto solo portano via tutto. Non mi par male come possibilità....
Vogliamo parlare della piramide che gli svizzeri ogni tanto tirano fuori per la cima del Piccolo Cervino? Per carità, un architetto l'ha anche progettata, ma c'è qualcuno che l'ha prima incaricato....

Saluti
Roberto


Ma infatti non ho detto e non penso che gli orrori creati in quegli anni siano solo colpa dei progettisti.
Ma loro non sono esenti da colpe. Hanno partorito delle schifezze e se sono state commissionate da altri cambia poco.

Semplifico ulteriormente, se mi viene commissionato l'omicidio del mio vicino, io che materialmente schiaccio il grilletto non sono certo meno colpevole di chi mi ha chiesto di farlo.

Comunque non capisco questa levata di scudi. E' la mia opinione di semplice cittadino. Vale per quello che vale.
DanyPPhoto
QUOTE(Mozo @ Oct 19 2011, 11:42 AM) *
Qua mi sembra più che altro una difesa d'ufficio della corporazione.

Ci sono architetti ed architetti. Il fatto che ci sia un committente e dei politici preposti a dare le autorizzazioni (e sappiamo bene che queste buona parte sono date grazie a mazzette varie e non a valutazioni di impatto ambientale) non manleva chi realizza quella costruzione, dalle responsabilità di aver fatto una cosa orribile. Allora non avreste neanche merito quando costruite cose riconosciute belle unanimamente.

Il vostro lavoro dovrebbe essere a vantaggio di chi ne usufruisce, in questo caso noi 'semplici' cittadini. Se a noi quel bivacco o quel palazzo fa schifo potete rimanere sulla difesa della corporazione e dire che non capiamo nulla di architettura (vero) o farvi un'esame di coscienza e vedere dove si è sbagliato.

Rimane il fatto che un intera generazione di architetti ha rovinato le nostre città, le nostre campagne, le nostre montagne e le nostre coste con mostri di cemento con impatto ambientale disastroso. Parlo degli anni sessanta e settanta. E non ho mai sentito un briciolo di autocritica.

Questo solo per dire che come in tutti i mestieri e le professioni c'è chi il proprio lavoro lo fa bene e chi lo fa male. Non condivido le difese delle categorie a prescindere.

Ovviamente quello che scrivo vale per 1, per un cittadino ed amante della montagna che mai avrebbe voluto vedere quella cosa là in uno dei luoghi più belli del nostro paese.



QUOTE(Mozo @ Oct 19 2011, 02:02 PM) *
Grazie per la lezione di storia, di cui ti assicuro non ho bisogno.
Un pò di educazione invece non guasterebbe. Si può rispondere e dissentire anche totalmente dall'opinione di qualcuno senza elevarsi a professorini dando dell'ignorante a persone che neanche si conosce, rischiando tra l'altro di prendere qualche sonora cantonata.



QUOTE(Mozo @ Oct 19 2011, 02:08 PM) *
Ma infatti non ho detto e non penso che gli orrori creati in quegli anni siano solo colpa dei progettisti.
Ma loro non sono esenti da colpe. Hanno partorito delle schifezze e se sono state commissionate da altri cambia poco.

Semplifico ulteriormente, se mi viene commissionato l'omicidio del mio vicino, io che materialmente schiaccio il grilletto non sono certo meno colpevole di chi mi ha chiesto di farlo.

Comunque non capisco questa levata di scudi. E' la mia opinione di semplice cittadino. Vale per quello che vale.


con estrema tranquillità ma...
te la stai cantando e suonando...
a differenza di Max che ha espresso una sua opinione... e mia che ho provato a spiegarti che non è come dici te colpa dei progettisti se trovi questo palazzo o quell'altro nella tua città, o sulla cima del tuo monte preferito wink.gif
brata
Su questo bivacco non mi esprimo, tra l'altro dalla foto appare in una posizione strana, sembra un autobus andato fuori strada e rimasto sospeso sul ciglio del burrone, un po' come in certi film...

In ogni caso credo che nulla possa superare la bruttezza e l'arroganza kitsch di certe finte baite montane. Un architetto che costruisca oggi in falso stile "montano" è una "escort". Ho imparato a conoscere dalle foto che compaiono sul forum diversi scempi del genere baita (baitone), attraggono irresistibilmente certi fotografi di paesaggio. Mi sovviene la "Baita Segantini" che deturpa uno splendido paesaggio dolomitico (si tratta però di un rifugio, non di un bivacco).

In linea generale credo che meno si costruisce e meglio è, anche i bivacchi. Capisco che possono salvare la vita, ma in pratica servono soprattutto a rendere comode le ascensioni e quindi, consentendo un maggiore afflusso di persone in montagna, finiscono per avere una funzione prevalentemente turistica, la qual cosa non fa bene alla montagna, anche se può essere utile all'economia.
DanyPPhoto
inoltre mi sembra che non abbia capito il fenomeno che diceva encelado che penso si riferisse all'abusivismo dove mi pare chiaro che non c'entrino nella maggior parte dei casi ingegneri ed architetti ma costruttori poco onesti e persone che si auto-costruivano la casa... ma come ti hanno fatto notare la storia degli anni 60/70 non c'entra nulla con il topic wink.gif
encelado
QUOTE(Max Lucotti @ Oct 19 2011, 11:57 AM) *
una ca.ga.ta pazzesca.... messicano.gif


anche questo? e pensare che è un punto di riferimento per le nuove costruzioni in alta quota.. cerotto.gif

ultima occasione.. tanto per capire... Police.gif
anche questa la trovi decontestualizzata e brutta? (in mezzo ad un bosco di betulle)

IPB Immagine Ingrandimento full detail : 168.1 KB

http://www.trendir.com/house-design/vacati...ns-a-frame.html


e questa?
IPB Immagine Ingrandimento full detail : 122.3 KB


OFF TOPIC

QUOTE(Mozo @ Oct 19 2011, 02:02 PM) *
Grazie per la lezione di storia, di cui ti assicuro non ho bisogno.
Un pò di educazione invece non guasterebbe. Si può rispondere e dissentire anche totalmente dall'opinione di qualcuno senza elevarsi a professorini dando dell'ignorante a persone che neanche si conosce, rischiando tra l'altro di prendere qualche sonora cantonata.


Se ti sei offeso non era mia intenzione, probabilmente ho usato parole dure e non gradite, ma se conoscessi realmente il contesto degli anni del boom edilizio, sapresti che tutte le nostre belle periferie urbane, sono il frutto delle speculazioni edilizie, degli interessi dei costruttori e dei proprietari dei terreni da urbanizzare! Sono state realizzate con l'unico scopo di avere il maggior numero di appartamenti al minor costo possible! Tralasciando valori come estetica e accessibilità
(senza contare che molto spesso gli stessi imprenditori per diminuire i costi di produzione ed aumentare i guadagni sostituivano il cemento con delle sabbie non idonee, infatti ogni tanto ne crolla qualcuno..)
Dare la colpa agli architetti fa comodo ed è semplice rolleyes.gif o magari la questione è un po più complessa ed è colpa del contesto? e dello stesso governo che sotto sotto agevolava questo tipo di affari...
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