QUOTE(Danilo 73 @ Oct 6 2011, 10:00 PM)
Naturalmente se non si era capito, per classe politica intendo tutti, di ogni schieramento. La mia sensazione e che gli italiani sono come dei leoni in gabbia, e che la politca ci impedisce di uscire.
Ok. Lungi da me parlar di politica... ma se cacciamo a casa ogni schieramento con che cosa lo sostituiamo? Chi mettiamo al loro posto? Piacerebbe anche a me tantissimo (non sai quanto) cacciarli tutti a casa (ma meglio sarebbe annegarli nell'acido!), ma mi rendo conto che non è una soluzione. Una soluzione è qualcosa che propone un progetto, un piano, un qualcosa da realizzare. Possibilmente ragionevole. Tornando a Jobs...
Steve Jobs ha dimostrato due cose:
1. che se ad un'idea non fai seguire il modo per realizzarla, concretamente, l'idea rimarrà tale (citando Gaber: un'idea, un concetto, un'idea, fin che resta un'idea è soltanto un'astrazione. Se potessi mangiare un'idea avrei fatto la mia rivoluzione)
2. che il mondo è pieno di pecore e buoi di ogni tipo. Prendete il suo famosissimo discorso. In quel frammento di pensiero è indicata una strada, si dice di ragionare con la propria testa, si parla del rumore assordante delle opinioni altrui, si ricorda come sia controproducente vivere il tempo degli altri. Si spara a zero contro la cultura dogmatica. E tutti che fanno? Prendono questo discorso e lo trasformano in un dogma, lo appendono sulle loro bacheche elettroniche, lo citano in lungo e in largo, ma sviliscono così il suo senso, la sua idea. Quando sostituisci l'azione con le parole sei al punto di partenza, sei tornato al via... e poco importa che le parole fossero di Jobs... non sono le TUE... o le NOSTRE.
Jobs ha dimostrato come si può costruire qualcosa, ma per fare questo ci ha mostrato che occorre saperlo fare, vendere, costruire, confezionare ad arte e infine far digerire alla gente. Come i suoi Iphone, Ipad, Ipod, Imac, lo stesso suo discorso. Non è che citando il suo discorso noi si diventi migliori o più intelligenti... si resta le pecore (o mucche) di prima. E' come la storia dell'asino che si mangiava i libri per diventare intelligente... non funziona!
Ma Jobs non ha considerato, quando faceva il suo discorso, quanto deboli erano le menti di chi aveva davanti, non ha considerato che sarebbe diventato anche lui un'icona, un dio, un mito... e che il senso del suo intervento sarebbe stato inutile, proprio perchè citato da lui stesso, dal Dio in terra della Apple. Poi internet, Facebook e altri social network, nella loro azione piallante e livellatrice han fatto il resto: milioni di persone che citano il suo messaggio... milioni di pecore senza cervello che fanno loro quelle parole, ma solo a parole. E, credetemi, quel che dice è una summa di cose superficiali, adatte ad un popolo ignorante, piallato. Gli stessi ragionamenti li troviamo in tanti libri, in tanti pensatori, in tante opere... solo che son più difficili da leggere e trovare. Solo che per trovarle occorre usare la testa, la propria, e cercare, cercare, cercare e sintetizzare, creare, usare parole proprie. Libri come "L'arte della Manutenzione della Motocicletta" o "Siddartha" mostrano gli stessi concetti, ma in maniera più articolata, profonda... certo sono scomodi. Non è meglio usare un discorso così bello, semplice, filante e, soprattutto, già confezionato?
Rendiamo a Jobs quel che è di Jobs, non sia mai... lui almeno a quel punto c'era arrivato... ha fatto quel che ha progettato di fare e se la Morte non l'avesse fermato probabilmente avrebbe dato ancora molto. Ma facciamo in modo che altri Jobs nascano, e non facciamone un Dio, che lui non avrebbe voluto. Abbiamo già fin troppi Santi nel calendario... santifichiamo noi stessi e la nostra testa, il nostro pensiero. Mi sembra sia il modo migliore per render onore ad una persona com'era lui, senza limitarci a scimmiottare il suo pensiero, che non è il nostro.