Il piatto è semplicissimo da preparare:
ingredienti:
- un boschetto d’aceri (in autunno appunto).
- un amico/a paziente
- un telo di satin nero fissato su un pannello di compensato
- una giornata di sole pieno
- fotocamera. Nel mio caso: D70 con 60mm micro.
- manfrotto (opzionale)
preparazione:
- i migliori risultati si ottengono nelle ore centrali della giornata con sole alto e più luminoso.
- scegliere alberi con rami bassi e gruppi di foglie in controluce (se la natura è ribelle cercare di convincerla a mettersi in posa)
- far posizionare l’amico/a dietro le foglie con il pannello steso.
- dato lo sfondo nero, consiglio di utilizzare la fotocamera in S o in A (non in automatico) e misurare l’esposizione in spot sul soggetto (evitare il matrix).
- io preferisco lavorare in S (priorità dei tempi), scegliendo un tempo relativamente rapido anche su cavalletto in modo da limitare il micromosso causato da qualche alito di vento e tenendo d’occhio il diaframma calcolato dalla fotocamera, per valutare la p.d.c.
- se risulta un diaframma troppo aperto, alzo l’ISO fino ad un massimo di 600.
- comporre, puntare e scattare.
servire liscio.
- generalmente per gustarlo non occorrono altri ingredienti (N.C.o P.S.) se qualcuno gradisce può aggiungere qualche crop.
varianti:
-se non si ha a disposizione una giornata di sole, il back lighting può essere prodotto a casa con una lampada alogena spot.
-se non si ha a disposizione l’acero, il piatto è ugualmente gustoso con altre essenze, purché colorate.
E’ evidente come la ricetta non sia originale, anzi ho inventato l’acqua calda, ma consideratela un suggerimento per i meno esperti per iniziare a fare pratica con un po’ di fotografia creativa ed a padroneggiare il setup della fotocamera.
Aggiungo alcuni esempi fatti sia all’aperto che in studio.
Saluti a tutti.