QUOTE(lhawy @ Sep 13 2011, 12:52 PM)
questo è indubbio, come è indubbio che l'utilità sia solo la nostra, credo tuttavia che max la stesse mettendo giù dal punto di vista degli "osservati"..
L'avevo capito...
QUOTE(Max Lucotti @ Sep 13 2011, 01:10 PM)
Ecco, credo che andare a fotografare in ambiente controllato sia più giusto, sia eticamante sia per la soddisfazione personale, e faresti pure fantastiche fotografie.
E per gli stambecchi e le marmotte (animali che vivono in montagna) .. ricorda che abbiamo le alpi..., mentre per le nutrie c'è impestato nei fossi della pianura padana.
Sai perchè scrivo queste cose? Perchè se NESSUNO andasse più negli zoo, questi sarebbero destinati a scomparire.
Max
In Germania uno dei movimenti più forti è quello ambientalista che dettano per filo e per segno le regole ai polici e nessuno obietta. Sempre in Germania sono stati i primi a rivoluzionare l'allevamento delle galline ovaiole in gabbia, adottando le gabbie arricchite e spingendo sull'allevamento a terra. Ancora in Germania, gli ambientalisti hanno costretto il Governo a fare marcia indietro sul nucleare, senza tante manifestazioni o costosi referendum.
Volete quindi dirmi che se gli zoo fossero essenzialmente dei lager, potrebbero ancora esistere sul suolo germanico?
Al resto del tuo intervento ha già risposto in maniera inappuntabile Marco!
QUOTE(Marco (Kintaro70) @ Sep 13 2011, 01:52 PM)
Finora mi sono astenuto dal commentare, ma se da un lato ci sono posti tristissimi con gli animali in gabbia e non solo negli zoo (ma parlo anche di allevamenti e canili/gattili etc), ce ne sono altri dove l'attenzione al benessere degli animali è fondamentale (parlo di Pastrengo tanto per dirne uno).
La tendenza è ricostruire l'abitat naturale senza reti o sbarre (al parco natura viva ogni anno si assiste ad una evoluzione in tal senso, e le gabbie sono sempre più esigue in numero), con l'ausilio di fossati per tenere separate specie incompatibili, e garantendo comunque un ambiente ricco di stimoli e senza stress per gli animali.
Questi centri finanziati anche dai visitatori, spesso fungono da bacino per poter studiare il comportamento degli animali e risolvere problemi di salute e riproduzione, e poter curare certi esemplari incompatibili con la vita selvaggia (perchè troppo vecchi o malati), svolgendo anche funzioni di ripopolamento di speci in via di estinzione, al sicuro dai braconieri.
Non mi convincerai mai che un ippopotamo, abbandonato a se stesso da un circo perchè chiudeva i battenti (il mitico Pippo mascotte del "Natura Viva", oramai deceduto per vecchiaia), sarebbe potuto sopravvivere se inserito nel suo habitat.
Grazie ai soldi derivanti dai visitatori (che magari non ci sono nei paesi d'origine), si possono fare cose molto positive, diversamente cani e gatti non dovrebbero vivere nelle nostre case, visto che in origine erano animali allo stato selvatico, e per lo stesso motivo via l'allevamento e quant'altro.
Queste posizioni costi fondamentaliste non le condivido, ci sono specie perfettamente compatibili col clima veronese ad esempio (il panda rosso di norma vive più o meno in un clima simile al nostro se non erro).
Marco, condivido pienamente il tuo pensiero e non cambierei una virgola alle tue affermazioni. Conosco troppo bene, anche dietro le quinte, il Parco Natura Viva e posso quindi confermare tutto.
Riguardo poi le posizioni 'fondamentaliste', ritengo che per esteso siano il cancro della società moderna a livello mondiale. Sono posizioni spesso dettate dall'impulso e raramente ragionate e metabolizzate con obiettività. Posizioni ferme ed irremovibili che non offrono soluzioni a nessun problema.
Detto questo, qui al bar eviterò accuratamente di postare altre foto, dal momento che nessuno, a parte che criticare la funzione degli zoo, non si è nemmeno disturbato commentandone una. Almeno uno che avesse detto: "Le tue foto fanno schifo!". Sarei stato più contento, almeno si sarebbe parlato di fotografia.
Apprezzo te Marco, che sei stato uno dei pochi a portare aventi un ragionamento serio e costruttivo.
Carlo