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gongolo
Si sono concluse le due settimane che hanno visto il sottoscritto e altri 22 rappresentanti del mondo del giornalismo, impegnati nel “Corso di giornalismo in teatri di crisi”, organizzato dallo SMD in collaborazione con la FNSI. Le lezioni teoriche si tenevano in quel dell’aeroporto di Centocelle a Roma, presso il COI Alle volte eravamo davvero provati dalla mole di notizie che venivano fornite in raffiche di periodi più o meno da 50 minuti l’uno, intervallati da pause sigaretta, per gli intossicatori dell’aria. Ma capitava che i più cedessero senza battere ciglio.

Terminata la prima settimana siamo finalmente passati alla fase attiva e ci siamo diretti a Pratica di Mare per le operazioni che vedevano coinvolta l’Aeronautica militare. A parte i soliti e necessari briefing introduttivi, il programma prevedeva che il gruppo di 25 elementi, considerati i due accompagnatori, si dividesse in Alpha e Bravo per le attività da svolgere, così noi (ed intendo i fortunati membri della squadra Alpha) ci siamo diretti all’eliporto. Va bene che si tratta di mezzi militari, ma credevo che ad ospitare un simile equipaggio, ci fosse un velivolo più capiente … poi proprio prima di salire a bordo ci spiegano come verremmo recuperati in caso di bisogno e cosa non fare, per non rischiare l'impiccagione .

Gli angeli custodi vegliano su di noi e il giro a bordo dell’HH-3F può cominciare.

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Lo sguardo del vero equipaggio
ci rassicura, sanno il fatto loro e non ci lasciano in balia del caso. Lupi di mare
ormai abituati a questo ed altro, avvezzi comunque più ad altri lidi, si concedono la meritata tregua, necessaria per affrontare i momenti di crisi con il massimo dell’attenzione. Crisi che non tarda a giungere, il nostro mezzo simula ci saluta mentre noi ci immedesimiamo in un gruppo di sbandati in cerca di aiuto. Fortunatamente nel nostro armamentario non mancava nulla, e siamo pronti a segnalare la nostra posizione, ove dopo attenta verifica, verranno a riprenderci.

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L’HH-3F si ferma in volo sopra le nostre teste e reggersi in piedi diventa impresa ardua, per il vento mosso
e l’aria che ti schiaccia a causa del movimento delle pale. Esistono manovre ben specifiche, per quanto mi è stato concesso di capire, per avvicinarsi ad uomini da recuperare, a seconda del tipo di terreno che li “ospiti” momentaneamente. Dover fare un recupero su terra
è ben diverso che salvare qualcuno che si trova in mezzo all’acqua… anche s epoi il risultato non cambia, si viene tratti in salvo .

Dopo esserci ricongiunti per la pausa pranzo al gruppo Bravo, ci si scambia i posti, a loro il turno di disperdersi, provare il volo tattico e la gioia di venir tirati su con il verricello, a noi la passeggiata itinerante e istruttiva, tra velivoli
ed armamenti. Poi arriva il mio turno di testare il tutto

La giornata volge al termine ed al crepuscolo ci imbarchiamo, dopo esserci ricongiunti su di un altro velivolo: il C130J che con il suo simpatico musetto, ci porterà per mezzo delle sue eliche in quel di Brindisi, per il secondo giorno.

Per chi avesse la curiosità di gustarsi tutti gli scatti, consiglio il mio sito , ringraziando per l’attenzione.

Francesco
stazigianluca
...ora mi spiego come mai quel giorno avevano chiuso l'accesso all'aereoporto. tongue.gif
erano in azione le rinomate squadre Alpha e Bravo. biggrin.gif

Gianluca
stefanostefano
Mi è piaciuto molto il tuo life,,,, una vera giornate/e tra le forze armate, tra la gente. Niente macismo, niente di tutto quello che assomiglia al militarismo, ma gente che sicuramente fa un lavoro utile, importante.

Le foto molto belle, le inquadrature e lascenta dei colori con tonalità calde quanto basta. Un saluto Stefano
Knight
Complimenti per il life, veramente godibile.

Ieri sera ho visto "Black Hawk down" in televisione e ti auguro di non trovarti mai in quelle condizioni... il tuo "cannone" ti servirebbe a poco biggrin.gif !

Buone foto

Fabrizio

P.S: ma da oggi ti devo chiamare RAMBO?
gongolo
Ciao Fabrì, si conosco il film e spero seriamente di non dovermi trovare in simili situazioni, ma sai, partendo o scegliendo di andare in determinati luoghi di cronaca, uno deve vagliare un pò tutte le circostanze...

Comunque niente fascetta per me, a meno che non sia Nikon wink.gif

Francesco
elwood67
Molto belle, Francesco le foto e molto azzeccato il tuo racconto (d'altra parte per chi segue un corso di giornalismo non mi sarei aspettato di meno tongue.gif).

Molto simpatici i ritratti delle due persone "abbioccate" biggrin.gif ...spero però che il tuo sbocco professionale non sia quello di giornalista di guerra... al limite di cronache dall'estero o qualsiasi altra cosa ti piaccia!

Stefano
angeletto
Le foto sono molto belle Francesco, complimenti per questo bellissimo Life.
In ogni caso ti auguro di non doverti trovare mai in situazioni difficili in zone teatri di crisi (anche se spesso sono teatri di tragedie secondo me)... smile.gif
Fabio Pianigiani
Non pensavo che ci fosse una scuola per questo genere specifico di fotogiornalismo.
Ma che si imparasse il mestiere sul campo ..... prendendo esempio dagli altri "anziani".
Invece pensandoci bene è doveroso apprendere le basi, per muoversi in situazioni non proprio "usuali".

Bella esperienza.
E anche se mi associo all'augurio di mettere a frutto le tue conoscenze in teatri meno bellicosi, devo pragmaticamente constatare che specializzarsi in questo genere di foto ..... è un lavoro sicuro, vista l'aria che tira.

Grazie per averci fatto vedere anche questa applicazione della fotografia.
Pierantonio
Sapevo di questi turni d'addestramento per giornalisti ma non avevo mai avuto testimonianza diretta di essi.
Interessanti sia le foto che il racconto.
Presumo che il minuscolo AB47 sia stato usato solo per darvi un'idea di come ci si comporta al momento dell'imbarco su di un elicottero dato che la missione SAR vera e propria viene condotta dagli HH-3F che sono ben più grandi.
Mi sembra di capire comunque che si trattasse unicamente di un'esercitazione procedurale sull'imbarco con verricello su di un elicottero.
Francamente non mi sembra che la vostra passeggiata sul prato dell'aeroporto avesse nulla a che vedere con una situazione di pericolo.
Spero che a Brindisi vi insegnino anche l'esfiltrazione a bordo di un blindato, cosa tra l'altro che è più facile si verifichi.
In tal caso: occhio alla testa e non tirare nessuna maniglia rossa posta all'interno del mezzo. biggrin.gif
Ciao
Pierantonio
Pierantonio
QUOTE(kurtz @ Oct 31 2005, 03:30 PM)
Non pensavo che ci fosse una scuola per questo genere specifico di fotogiornalismo.
Ma che si imparasse il mestiere sul campo ..... prendendo esempio dagli altri "anziani".
Invece pensandoci bene è doveroso apprendere le basi, per muoversi in situazioni non proprio "usuali".

Bella esperienza.
E anche se mi associo all'augurio di mettere a frutto le tue conoscenze in teatri meno bellicosi, devo pragmaticamente constatare che specializzarsi in questo genere di foto ..... è un lavoro sicuro, vista l'aria che tira.

Grazie per averci fatto vedere anche questa applicazione della fotografia.
*



Lo fanno da quando è iniziata la guerra in Iraq per evitare di avere giornalisti troppo impacciati e per poter dire che se succede qualcosa loro l'addestramento l'avevano dato.
Oooops, l'ultima affermazione è pura dietrologia. biggrin.gif
Ciao
Pierantonio

PS: se vi capita di leggere il libro di Monica Maggioni vedrete come un giornalista è trattato da US Army.
Un libro interessante anche se limitato ad un mero diario.
Pierantonio
Alla fine del corso l'esfiltrazione avverrà così blink.gif

user posted image

laugh.gif laugh.gif

Almeno adesso sai perché hai iniziato con un elicottero così piccolo che sembrava all'interno non ci fosse posto per tutti.
Infatti il posto è fuori. laugh.gif

Ciao
Pierantonio

PS: per la cronaca la foto è stata trovata chissà dove da uno dei partecipanti (Easyend) al mio forum.
__Claudio__
Bell'esperienza, davvero! Molto ben raccontata grazie.gif
morgan
Sono d'accordo con Claudio...davvero una bella esperienza, che che non capita a tutti e non capita tutti i giorni!!
Complimenti per le foto e per come ci hai trasmesso le tue sensazioni wink.gif wink.gif
Saluti

Franco
ConteMaxS
Però....non, so, trovo una dissonanza tra il titolo del tuo life e di quello che ci descrivi anche molto bene, per altro.
Direi che più che un corso di giornalismo di guerra, si è trattato di un corso sul comportamento da tenersi nel caso di situazioni di emergenza da parte dei giornalisti, o sbaglio?
No perchè, se il giornalismo di guerra dovessero insegnarlo i corpi militari la cosa mi suonerebbe strana.
Insomma se ho capito bene questa esperienza fa parte di un programma più ampio, giusto?

Comunque tornando alla fotografie e al tuo life lo trovo molto ben eseguito e direi che il taglio del giornalista c'è.
Continua.
gimart
Francè, veramente bravo Pollice.gif Pollice.gif . Per curiosità, fotograficamente, come ti eri equipaggiato? Non credo ci fosse la possibilità di cambiare ottica o portarsi zaini appresso, eh?
gongolo
Provo a rispondere tutto insieme, sperando di non generare ulteriore confusione.

Il corso è alla seconda edizione, quindi in teoria di corsi veri e propri non se ne può parlare da molto tempo, ma che chi voglia partire abbia la possibilità di capire più o meno cosa possa trovare e come muoversi secondo le direttive di un contingente, sempre presso questo si trovi, è un'altra realtà ben più solida.

L'idea di partire per l'estero c'è, i progetti mentali anche, tutto sta a trovare "gli agganci" per poter poi pubblicare il tutto e non farlo morire al ritorno, che sarebbe un vero spreco, oltre che sciupare l'occasione; ovviamente senza ritorno, la possibilità di partire insieme alle nostre Forze Armate verrebbe meno.

Pierantonio la sa lunga, come si evince dalle sue parole, è entrato più lui nel dettaglio di quanto non abbia fatto io smile.gif CMq il minuscolo AB47 era placidamente ancorato a terra, la mia era una foto "spiritosa" se mi passate il termine wink.gif
Per le esfiltrazioni c'è stato modo di cimentarsi e sperimentare le varie tecniche o situazioni via mare, aerea, via terra con le differenti Forze Armate, ognuno a modo suo, come potrete ben presto vedere sui prossimi 3 LIFE che completeranno questo mio racconto.

Per il curioso Gigi, ahimè, ho voluto la bici e mò pedalo: se uno vuole fare il fotografo, come le normali esperienze insegnano, mai lasciare a casa nulla del proprio corredo, così sull emie spalle da smilzo il Photo Trekker AW II con D70+17-35+28-70+70-200+tc17e+sb800+chincaglierie varie... ma "al tempo" parafrasando i militari stessi, si parlerà anche di questo...

Spero di aver soddisfatto le richieste, vi ringrazio dei complimenti che sono sempre ben accetti e sostengono e aiutano a fare meglio, affrontando queste a altre avventure.

Francesco
Pierantonio
Avevo intuito che la foto dell'elicottero a terra avesse un taglio spiritoso come peraltro volevo mettere in risalto col mio secondo messaggio.
Peraltro l'immagine rifletteva qualcosa che nella realtà esiste sul serio. infatti presso molti reparti di fanteria sono presenti dei vecchi elicotteri, prelevati dal fuori uso e saldamente ancorati a terra, che vengono utilizzati per l'addestramento dei soldati alla salita ed alla discesa dall'apprecchio.
Da questo punto di vista le scene dei film sono assolutamente realistiche.

Tornando al discorso puramente fotografico le mie miserabili esperienze (mai comunque in zona ostile, giusto non pensiate che sono un novello Capa laugh.gif ) insegnano che un equipaggiamento "pesante" può creare non pochi problemi soprattutto se si deve entrare in un veicolo blindato oppure correre e gettarsi si qua e di là. Penso però che tu intenda portarti dietro tutto e poi scegliere sul posto cosa usare di giorno in giorno.
Oltre a ciò bisogna avere materiale più che robusto: mi vengono ancora i sudori freddi pensando alla mia D70 che batteva a destra e manca mentre entravo nel carro ARIETE! mellow.gif
Scusa se te lo dico ma la mia impressione è che in zona veramente ostile il tuo equipaggiamento rischierebbe veramente grosso.
Sarei interessato a sapere se l'addestramento che hai avuto è stato fatto anche tenendo presente che tipo di dotazioni tu avresti dietro e le eventuali tue considerazioni in merito.

Personalmente il mio corredo da battaglia sarebbe:
F5 (due corpi)
14 mm
28-70 2.8
80-200 2.8
SB-80

e se digitale D2H al posto delle F5 + flash SB-800.

Non so voi cosa ne pensiate.
Ciao
Pierantonio
Pierantonio
QUOTE(gongolo @ Oct 31 2005, 05:38 PM)
...
L'idea di partire per l'estero c'è, i progetti mentali anche, tutto sta a trovare "gli agganci" per poter poi pubblicare il tutto e non farlo morire al ritorno, che sarebbe un vero spreco, oltre che sciupare l'occasione; ovviamente senza ritorno, la possibilità di partire insieme alle nostre Forze Armate verrebbe meno.
...


Ti auguro con tutto il cuore di riuscire nella tua impresa. E' un po' quello che avrei voluto fare io ma che, per un motivo o per l'altro, non ho mai avuto il coraggio di intraprendere.
Hai tutta la mia stima e simpatia. Pollice.gif smile.gif
Sono sicuro che troverai come pubblicare i tuoi lavori e comuque, se ti capitasse di fotografare blindati o corazzati, nel mio sito ci sarà sempre spazio per te.
Ciao
Pierantonio
tembokidogo
In realtà, questi corsi sono in qualche modo l'evoluzione - razionalizzata - di quelli che furono messi in atto ai tempi dell'intervento Nato nella ex Jugoslavia, sull'onda dell'emergenza seguita al sequestro di alcuni giornalisti. Il primo corso in assoluto fu funestato dal gravissimo incidente occorso ad un operatore che - improvvisando - tentò una "fuga" dall'autocarro sul quale i "finti" sequestratori lo stavano trasportando.
Apro una parentesi, in relazione anche al riferimento al libro di Monica Maggioni. Il "training" riservato dalle forze Usa ai giornalisti riguarda esclusivamente i reporter "embedded", dunque al seguito delle truppe e in qualche modo gerarchicamente e operativamente dipendenti dai comandi militari. E perciò sottoposti anche ad un severo controllo preventivo (se vogliamo possiamo chiamarla censura) sul materiale inviato alle redazioni. Quanto questa situazione sia compatibile con i doveri di obiettività ed imparzialità degli operatori dell'informazione lo lascio alla valutazione di ciascuno.
Quindi, se dal punto di vista pratico iniziative di questo genere hanno una certa utilità (limitatamente alla prevedibilità e alla riproducibilità degli eventi che possono verificarsi in un teatro operativo, per definizione imprevedibili) dal punto di vista professionale prefigurano una condizione di "informazione a responsabilità limitata" tutt'altro che auspicabile.
Diego
gongolo
Rispondendo a Pierantonio

Per esperienza appena vissuta, posso dire che lo zaino era scomodo, o meglio, considerato che per le altre necessità (leggasi razione Kappa, torcia, acqua e cambio di emergenza) avevo il tattico come appendice dello zaino stesso, proprio per salire ma soprattutto scendere d'emergenza dai mezzi, rischiavo sempre di rimanere incagliato e dovevo avere più occhi degli altri.

La D70 purtroppo è l'unica al momento che posseggo, LA D2H magari, soprattutto S, ma aspetto l'avvento di cui tanto si parla e poi, vederemo, magari la prima diverrà un secondo corpo macchina per evitare anche il repentino cambio (che magari in teatro non sarà poi così frequente, ma devo pur preservare altri possibili lavori).

Per quanto visto, il 17-35 mi è tornato utile e non ci rinuncerei, come agli altri, ovviamente non dovrei per forza portarmi sempre tutto dietro, anzi preferibilmente viaggerei più leggero a seconda di quanto previsto dal "programma" della giornata, poi per gli scatti persi, pazienza, andrei di crop.
gongolo
QUOTE(tembokidogo @ Oct 31 2005, 08:44 PM)

Apro una parentesi, in relazione anche al riferimento al libro di Monica Maggioni. Il "training" riservato dalle forze Usa ai giornalisti riguarda esclusivamente i reporter "embedded", dunque al seguito delle truppe e in qualche modo gerarchicamente e operativamente dipendenti dai comandi militari. E perciò sottoposti anche ad un severo controllo preventivo (se vogliamo possiamo chiamarla censura) sul materiale inviato alle redazioni. Quanto questa situazione sia compatibile con i doveri di obiettività ed imparzialità degli operatori dell'informazione lo lascio alla valutazione di ciascuno.
Quindi, se dal punto di vista pratico iniziative di questo genere hanno una certa utilità (limitatamente alla prevedibilità e alla riproducibilità degli eventi che possono verificarsi in un teatro operativo, per definizione imprevedibili) dal punto di vista professionale prefigurano una condizione di "informazione a responsabilità limitata" tutt'altro che auspicabile.
Diego
*



Caro Diego, sembra che la realtà degli embedded sia pesantemente restrittiva proprio nell'esempio da te citato, ovvero per gli alleati d'oltreoceano, mentre per quanto ci riguarda, ancora da provare ovviamente, si richiede solo di dire la verità, poi per i toni con la quale la si vuole raccontare, ognuno è libero.

A testimoniare ciò è intervenuta anche Tiziana Ferrario, che ci ha raccontato quanto foss eimpossibile e assurda la situazione presso il contingente americano... poi chissà, l'esperienza insegnerà.

Francesco
tembokidogo
QUOTE(gongolo @ Oct 31 2005, 08:55 PM)
Caro Diego, sembra che la realtà degli embedded sia pesantemente restrittiva proprio nell'esempio da te citato, ovvero per gli alleati d'oltreoceano, mentre per quanto ci riguarda, ancora da provare ovviamente, si richiede solo di dire la verità, poi per i toni con la quale la si vuole raccontare, ognuno è libero.

A testimoniare ciò è intervenuta anche Tiziana Ferrario, che ci ha raccontato quanto foss eimpossibile e assurda la situazione presso il contingente americano... poi chissà, l'esperienza insegnerà.

Francesco
*



Beh, purtroppo da qualche mese a questa parte non vi è alternativa: o "embedded" o niente... Su che cosa si intenda per "dire la verità" da parte di un "controllore" che è comunque "parte" si potrebbe discutere parecchio. Tieni conto che proprio in Italia è in discussione una proposta che sottoporrebbe i giornalisti in teatro d'operazione al codice militare di guerra...Dunque, quello che per la deontologia professionale si chiama "dovere" per un ufficiale si potrebbe chiamare "tradimento"....Voglio dire che, in questa situazione, è estremamente difficile che possa emergere un "caso Mi Lay". Cinismo maturato in trent'anni di professione...
Ciao, e auguri
Diego
havana59
Avendo la "ventura" di essere amico dell'Autore del life, ho vissuto - anche se non partecipato direttamente - i preparativi della spedizione con un po' di ansia e trepidazione... laugh.gif
Come al solito, Frà riesce a stupirci tirando fuori ironia e ottime foto anche dove la maggior parte di noi avrebbe ben poco da cavare...
quindi.... guru.gif guru.gif guru.gif

Per quanto riguarda la testimonianza di Diego, che aggiungere, mi viene la pelle d'oca...forse è questo il prezzo da pagare per poter avere schiere di Talpe e di Isolani famosi... dry.gif dry.gif

ciao,
Pierantonio
QUOTE(gongolo @ Oct 31 2005, 07:50 PM)
Rispondendo a Pierantonio

...
La D70 purtroppo è l'unica al momento che posseggo, LA D2H magari, soprattutto S, ma aspetto l'avvento di cui tanto si parla e poi, vederemo, magari la prima diverrà un secondo corpo macchina per evitare anche il repentino cambio (che magari in teatro non sarà poi così frequente, ma devo pur preservare altri possibili lavori).
...


In ogni caso sono dell'opinione che siano necessari almeno due corpi macchina perché se la macchina ti si blocca puoi fare le valigie e tornartene a casa a meno che tu non trovi da acquistare qualcosa sul posto.
Non per fare il catastrofico ma se la D70 presenta il problema del led verde appena giunto in Afghanistan che fai?
La nuova D200 sembra molto interessante da questo punto di vista perché dicono sia "abbastanza" stagna però se parti prima che sia disponibile oppure ti risulta costosa, ti suggerirei almeno di vedere per un secondo corpo usato. Essendo tu di Roma non penso avrai problemi a trovare una seconda D70 o, per me meglio, una D100 a cifre umane.
Ciao
Pierantonio
Pierantonio
QUOTE(gongolo @ Oct 31 2005, 07:55 PM)
...
per quanto ci riguarda, ancora da provare ovviamente, si richiede solo di dire la verità, poi per i toni con la quale la si vuole raccontare, ognuno è libero.
...
Francesco


Il fatto che rimarchino una tal cosa dovrebbe far pensare tutti i giornalisti che partecipano a questi corsi in quanto mi risulta che per un giornalista dire la verità sulle cose - dopo essersi documentato - sia il minimo.
Putroppo devo dire che le testimonianze di molti militari rientrati dall'estero con i quali ho potuto parlare riferiscono cose un po' diverse.
Così alla fine il cattivo comportamento professionale di alcuni - siano tanti o pochi non lo so - causano problemi anche a chi il suo mestiere lo fa bene.
Ciao
Pierantonio
Pierantonio
QUOTE(tembokidogo @ Oct 31 2005, 07:44 PM)
...
Apro una parentesi, in relazione anche al riferimento al libro di Monica Maggioni. Il "training" riservato dalle forze Usa ai giornalisti riguarda esclusivamente i reporter "embedded", dunque al seguito delle truppe e in qualche modo gerarchicamente e operativamente dipendenti dai comandi militari. E perciò sottoposti anche ad un severo controllo preventivo (se vogliamo possiamo chiamarla censura) sul materiale inviato alle redazioni. Quanto questa situazione sia compatibile con i doveri di obiettività ed imparzialità degli operatori dell'informazione lo lascio alla valutazione di ciascuno.
Quindi, se dal punto di vista pratico iniziative di questo genere hanno una certa utilità (limitatamente alla prevedibilità e alla riproducibilità degli eventi che possono verificarsi in un teatro operativo, per definizione imprevedibili) dal punto di vista professionale prefigurano una condizione di "informazione a responsabilità limitata" tutt'altro che auspicabile.
Diego


Mi sembra però che il problema descritto dalla Maggioni fosse un po' diverso ovvero riguardasse non tanto il controllo del materiale inviato quanto le pesanti limitazioni sull'acquisizione dello stesso.
Peraltro ci sarebbe a lungo da discutere sul ruolo del reporter di guerra in funzione proprio del collegamento tra militari e pubblica opinione in situazioni di combattimento ovvero sul fatto che per la PO possano risultare inaccettabili comportamenti che invece per i militari lo sono in caso di conlflitto.
Questo comunque è un discorso che esula da questo thread.
Ciao
Pierantonio
tembokidogo
QUOTE(Pierantonio @ Nov 1 2005, 01:59 PM)
... per la PO possano risultare inaccettabili comportamenti che invece per i militari lo sono in caso di conlflitto.
Questo comunque è un discorso che esula da questo thread.
Ciao
Pierantonio
*



Infatti. Verissimo, e vero anche il contrario, ossia che comportamenti non solo accettabili, ma addirittura doverosi per chi ha il compito di informare imparzialmente e in modo esaustivo, possano risultare inaccettabili in una logica militare.
Il luogo giusto per dibattere questi problemi dovrebbe essere il 3d postato da Nico qualche mese fa su Robert Capa, e purtroppo persosi nei meandri del Forum.
Ciao
Diego
Pierantonio
Eccolo qui

http://www.nital.it/forum/index.php?showtopic=13920

Ciao
Pierantonio
brusa69
Bello il racconto,
mi e' piaciuta la foto con lo sguardo del pilota e quella del salvataggio!
Passo alla 2a parte... grazie.gif
Lorhan
un life curioso ed interessante; molto belle le foto che consentono di vedere e sentirsi nell'azione.

Dev'essere stata una bella esperienza wink.gif complimenti
ciro207
E bravo Frà... anche io avrei voluto partecipare volentieri al corso, e Gongolo ci ha provato a buttarmi dentro... ma era riservato ai pubblicisti/giornalisti. A me manca ancora qualche mese.

Deve essere stato molto interessante. Al più presto un racconto dal vivo laugh.gif
gongolo
eh no... dai magari io mi farò un ripasso wink.gif
gimart
QUOTE(gongolo @ Oct 31 2005, 06:38 PM)
Per il curioso Gigi, ahimè, ho voluto la bici e mò pedalo: se uno vuole fare il fotografo, come le normali esperienze insegnano, mai lasciare a casa nulla del proprio corredo, così sullemie spalle da smilzo il Photo Trekker AW II con D70+17-35+28-70+70-200+tc17e+sb800+chincaglierie varie... ma "al tempo" parafrasando i militari stessi, si parlerà anche di questo...
Francesco
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Lo sospettavo: 10kg smile.gif smile.gif
Rudi75
I miei complimenti, a dir poco interessante, hai insegnato molte cose con questo Life...

Un grosso in bocca al lupo per la futura professione wink.gif
gongolo
QUOTE(gimart @ Nov 2 2005, 10:20 PM)
Lo sospettavo: 10kg  smile.gif  smile.gif
*



eheh più il tattico dell'esercito con litro e mezzo d'acqua, razione Kappa per le 24h, torcia e ciarpame necessario...ho fatto un pò di palestra, ma la ciambella è rimasta intorno ai fianchi, lo slow food del 27 segnerà il mio tracollo biggrin.gif

QUOTE(Rudi75 @ Nov 2 2005, 10:38 PM)
I miei complimenti, a dir poco interessante, hai insegnato molte cose con questo Life...

Un grosso in bocca al lupo per la futura professione wink.gif
*



Grazie e crepi il lupo wink.gif

Francesco
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