Premessa doverosa: mi scuso per il ritardo eccessivo, le foto sono state fatte venerdì 2 settembre. Ma impegni vari di ciro e del sottoscritto, hanno fatto slittare a lungo il post. Dapprima l'uscita romana del giorno seguente, poi gli europei di pallavolo per me e quindi Venafro per Daniele. Prima di soffocare con Ostia antica, è meglio rimboccarsi le maniche.

Avevo solleticato e stuzzicato Daniele con un'uscita tematica: la fabbrica abbandonata.

A dire il vero ero pronto a sfruttare le doti da picchiaduro del maestro Dan considerata la zona non poco tranquilla e il sopralluogo precedentemente fatto. In due ci si difende meglio, avevo pensato o preferibilmente, mentre lui li distrae con mugolii da arti marziali (rimembrando Bruce Lee) io me la sarei data a gambe...

..per cercare aiuto si intende

La nostra meta era quindi una serie di costruzioni del '900 site nella zona di Ponte di Ferro, alle spalle di Piazza della Radio (Marconi), incastrate sull'argine del Tevere. Parte di esse è stata recuperata, ed ora vecchi capannoni ospitano il Teatro India. Parte è preda della natura selvaggia (a Roma?!?!) o meglio dell'incuria comunale, gramigne e altre erbacce mangiano il tutto...

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Armato di maglite (torcione stile sfollagente) per motivi di sicurezza, nonchè di luce in un ambiente che prevediamo ostile, ci dirigiamo quindi tra le rovine.

Entrati nel primo capannone, di cui lo scorcio, troviamo a terra una serie di mattoni disposti a ferro di cavallo contro una parete.

Daniele: "Fico..una porta!" (intendendo forse i classici pali improvvisati per una partitella di pallone.

Francesco: "A me dà più l'impressione di setta satanica!"

Ci avviciniamo e scorgiamo resti di candele e moccolotti vari su molte delle pietre.
Morale della favola, 1 a 0 per Francesco

Comunque il luogo non offre nulla di interessante, per i moccolotti nessuno dei due (male, molto male) è intenzionato a tirar fuori l'attrezzatura fotografica, comodamente piazzata negli zaini sulle nostre spalle. Usciamo dal primo edificio e giriamo intorno agli altri, in cerca di spunti, scale e ambienti nascosti.

A tal fine Daniele si appoggia ad un pannello di legno per guardare all'interno di un altro edificio, ma questo "crolla" scivolando, poi si apre una porta e mentre noi proseguiamo il giro del perimetro, una presenza inquietante si accoda ai nostri passi, mantenendo sempre una distanza di sicurezza, ma senza perderci di vista.

Quando finiamo il giro e intenzionati a non fermarci oltre in quel luogo, infastiditi anche dall'inseguitore, una stridula voce alle nostre spalle ci ferma:

"Siete giornalisti?!"

Girandoci Daniele risponde negativamente, mentre io serro le dita sul manico della torcia, non si sa mai.

"No perchè qui fanno cose strane, girano dei film, con gente nuda. Insomma dei porno!"

Che fosse un invito a qualche prestazione occasionale o un semplice modo per estorcere del denaro su informazioni non richieste, tagliamo corto e lasciamo la ragazza, in evidente stato di uso di stupefacenti, considerando la sua pelle maculata e chiazzata da numerosi fori di aghi.

Il piatto forte dell'uscita è saltato, delusi e amareggiati ci incamminiamo lungo le sponde del Tevere in cerca di qualcosa che giustifichi il materiale fotografico.

Ripieghiamo quindi sui murales, con l'intenzione di inondare l'apposito W/NW, ma anche qui, non c'è molto a nostra disposizione. La giornata è grigia, il cielo è dei peggiori, foschia che copre l'orizzonte, caldo e afa.

Intenzionati a spingerci fino al centro, decidiamo che sia meglio raggiungerlo in auto piuttosto che farcela tutta a piedi da quel punto piuttosto lontano.

Quindi attraversiamo a piedi ponte Castello, davanti a Castel S. Angelo, dove Daniele decide il nuovo scopo della giornata: i gabbiani. Monta quindi il suo 70-200 VR alla faccia mia che lo sto cercando disperatamente dall'inizio dell'estate (alla data di quel giorno ancora non lo avevo trovato, ora invece ) e fa una corsa da una psalletta all'altra in cerca di prede alate, che lo snobbano virando fuori da una portata decente, o almeno così dice lui, poi vedremo gli scatti.

Impietosito dai suoi vani tentativi, gli scovo un gabbiano - struzzo ai piedi dei pilastri di sostegno del ponte stesso e pur di fotografare qualcosa, Daniele tenta il suicidio.

Io sono invece più svogliato, mi è rimasto in bocca l'amaro della fabbrica che non offriva spunti degni, o forse deluso della fuga di Daniele che non ha voluto approfittare di un set di nudo gratis (scherzo per sdrammatizzare ovviamente), quindi mi getto più sul metafisico lasciando montato il 17-35 e trascurando i voli acrobatici dei pennuti.

p.s l'ombra a terra è di un angelo, non del fotografo distratto sia chiaro

Vado quindi di 12-24, Daniele lo ha appena preso e io lo testo al posto suo... no lo aveva già collaudato con l'uscita di Terracina (ricordate l'infelice battuta di pesca in cui ha presenziato con la sua iattura?!) e al cimitero americano di Nettuno.

Rimango piacevolmente colpito dal mondo che mi si apre dinanzie mi appoprio per il resto della passeggiata della lente, volendo gustarmi nuove sensazioni.

Comunque nei giaridni del castello, si scorge un'epigrafe storica, che vale lo scatto, giusto come testimonianza.

Ma Daniele è ancora interessato agli aironi d'acqua di Nanto (così ribattezzati in seguito all'avvistamento di acquatici volatili di sicuro non gabbiani).

Fortuna vuole che si trovi una sorta di gabbiano, a prima vista, intento a banchettare. Io mi muovo alle sue spalle con la chiara intenzione di distrarlo dal suo avido cibarsi e farlo alzare in volo per regalare a Daniele, in attesa sul versante opposto, uno splendido scatto...

Niente, il carnivoro si allontana solo di pochi passi zompettati, non ne vuole sapere di lasciare la sua preda, faticosamente vinta e annientata. Il mio piano diabolico sfuma, Daniele mi continua ad esortare di spaventarlo per farlo alzare in volo, ma oltre a mostrare la mia brutta faccia, non mi viene in mente altro. Curiosi e turisti si sono appostati sulle psallette che fanno da recinzione e parapetto al parco, qualsiasi altra azione mi pare sconsiderata, non si sa mai mi accusino di violenza su animali per aver agitato l'aria.

L'immagine è un pò macabra o tale potrebbe risultare per occhi delicati. Ne sconsigliamo quindi la visione a chi voglia poi reclamare in seguito.

Per chi avesse maggiori conoscenze di bird watching, ecco un semplice compito da affrontare. Perdonate la serie dei tre crop postati, ma il cannone fotografico lo aveva Daniele, il mio 80-200 ero troppo svogliato per metterlo e così sono andato di semplice grandangolo...

Castel S. Angelo ci ha stancato, proviamo a salire per fotografare scorci di Roma, ma solo io posso entrare gratuitamente e quindi usciamo, diretti a S. Pietro.

Superiamo la voglia "mariuola" di farci dare in prestito ottiche e corpi machcina dai numerosi turisti per poi andarle a rivendere lì dietro da un noto negozio romano, anche perchè l amattina il reparto usato è chiuso e ci gustiamo la simpatica scenetta di abluzioni quotidiane che ci offre uno dei tanti cappelli che si vedono in giro, cotton fioc in piena piazza, che vuoi di più dalla vita?

Mi sento in dovere di sconsigliare detta pratica, che già di per sè può provocare traumi al timpano... figuriamoci farlo all'aperto, oltre alla polvere sul sensore, si rischiano anche gomitate e spallate varie.. A vostro rischio e pericolo.

Tanto per saggiare l'angolo della lente, mi cimento nella più classica delle cartoline, notando il contrasto del vuoto con una piazza solitamente gremita, soprattuto ricordando i tristi e recenti eventi che hanno visto il doveroso tributo...

Poi ci si sdraia a terra, tanto per passare inosservati e venir calpestati dalla folla sciamante in direzione opposta alla Basilica.

Nel frattempo il 12-24 miete un'altra vittima ed è amore a prima vista.

Cronaca di un amore impossibile.

Protagonisti: un pollo cittadino meglio noto come piccione; un pezzo di vetro tagliente, meglio noto come Nikon 12-24.

1) Con la coda dell'occhio.

2) Amore a prima vista.

3) La tecnica dell'approccio indifferente.

4) Assalto a spron battuto.

Per dovere di cronaca, va anche detto che al negozio fotografico di zona ci facciamo lo stesso un salto, ma prima ci si incontra con Fabrizio Knight, che scende in tenuta da lavoro per lo spasso di Daniele, che spero lo abbia immortalato per il pubblico ludibrio.

Quindi brunch lì vicino, poi suo mesto ritorno a sgobbare e fuga a togliere la macchina dalla sosta a pagamento ormai scaduta. Da notare che l'indomani, medesima zona di parcheggio, ovvero lungotevere, Daniele lascerà l'auto senza pagare per la sosta... dimentico dell'esperienza odierna... )

Che dire, io ho finito il mio breve racocnto fotografico, attendiamo il nostro ritorni dai campi che gli è ricominciata la stagione e vediamo se si decide a contribuire anche lui.

Su esortiamolo in coro: Daniele...!!!

Francesco

Ora sto proprio a corto di tempo... Le partite iniziano tra breve.
Appena ho un po' di tempo aggiungo le mie

Bravo Fra'. Piaciuto il 12.24 vedo! Vedrai la mia caccia grossa

Vai Danieleeee... Dopo questo splendido Life di Francesco, ora tocca a Te...

Eccomi allora. Comincio da qui.

Ero ben intenzionato quella mattina, ma il fabbricato che abbiamo visitato non merita proprio. A parte la gentil donzella bucherellata che ci raccontava i trascorsi cinematografici della struttura.

Come detto ci avviamo per il lungotevere ed ecco il mio murales

Arrivata a Castel S.Angelo.. questa la mia veduta

La mia caccia fotografica comincia a mietere vitteme

La prima...

La seconda...

La terza...

Una cupola particolarmente riuscita. Non so per quale motivo, ma mi sono affezionato a questa foto. Forse il taglio leggermente diverso dal mio solito, boh!

Intanto ci avviamo verso l'interno e circumnavighiamo il Castello

Con il 70.200 si colgono maggiormente i dettagli che ci stanno intorno. Un po' come se si cambiassero occhi.
Questo bambino giocava sotto gli occhi del padre attento

Ecco i miei rapaci... non sono riuscito a fare uno scatto migliore di questo

Se non ricordo male qui avevo il 17.35 ma non è stato difficile per me camuffare uno scatto a questo simpatico signore che faceva le pulizie autunnali

Che dite di questa. Ho cercato di rendere l'acqua molto ferma per un effetto "sfondamento"

Vorrei ringraziare pubblicamente la signora sullo sfondo che gentilmente mi ha gettato il mangime addosso per permettermi lo scatto

Ho quasi finito non vi preoccupate

Scatto rubato dalla mia pancia... devo dire che sta diventando proprio brava!

Non so se ci faccia una bella o brutta figura... però io lo faccio vedere lo stesso.
Il nostro amico Fabrizio Knight!!

- FINITO -

Vabbè va ho capito, non bisogna chiederti di parlare di un vecchio life quando ne hai uno nuovo da riempire..sei proprio un sola.

Cmq mi piace l'effetto sfondamento, e ti sei guadagnato la permanenza qui solo per lo scatto a Fabrizio

E dai mettilo sto nuovo avatar

Francesco

Perchè non ti è piaciuto?!
Le cose belle le hai scritte tu... io ho aggiunto gli scatti. Mica potevamo scrivere due volte le stesse cose

vai a lavorare va.. che il tuo capo ancora non mi ha risposto, ergo farà affidamento solo sui tuoi scatti

Complimenti ad entrambi. Come sempre belle foto.
La mia preferita è quella della fontana. Semplicemente splendida.

Taras.

Molto belli anche gli scatti di Daniele, non c'è che dire... Mi piace quella dei piccioni nella quale la signora tira il mangime e poi quel bimbo è di una dolcezza unica... Certo che Voi Due quando state insieme, ne combinate sempre di belle, eh!!!

Spero mi vogliate una volta con Voi!!!

P.S.: Fabrizio, sei un figurino!!

Delle foto ed un life davvero molto incisivi complimenti grandi hai saputo riportarci alla perfezzione l'aria sottile tagliente del luogo!!!!

Ma scherzi? Colpa mia che ieri non sono venuto con voi, ma sapevo che sarei venuto da una notte lunga e non mi reggeva di rialzarmi subito dopo. Ho preferito il letto alla foto, pardon

Francesco