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Nightdark
Stamani,spinta dalla curosità, ho fatto un giro nel centro storico di Pistoia, città dove vado tutti i giorni per l'università.
E' un centro storico molto piccolo, ma allo stesso tempo molto antico, perchè la maggior parte degli edifici sono medioevali (XIII e XiV secolo), dalle chiese ai palazzi del potere.
Questo piccolo centro è davvero poco conosciuto per la sua storia, sia dai pistoiesi che dai toscani e turisti in giro per tutta la regione.

E' poco pubblicizzata, ma anche poco tutelata. I pochi cartelli informativi turistici che si trovano sono sbiaditi o imbrattati di scritte e pensare che lo slogan è proprio "Pistoia città d'arte".
Arte che passa in secondo piano. I resti della cinta muraria sono ormai mattoncini coperti di erbe, le chiese hanno vetri rotti, alcune sono chiuse e abbandonate, i palazzi signorili abbandonati. Per non parlare dell'inciviltà di chi passa e lascia un suo ricordo..
Peccato..

E le vostre città come stanno? Ah naturalmente testimoniate con le vostro foto wink.gif
LucaCorsini
QUOTE(Nightdark @ Mar 22 2011, 06:53 PM) *
... Ah naturalmente testimoniate con le vostro foto wink.gif

Si, e le tue ?
Massimiliano Piatti
Dovresti mettere anche le tue pero' laugh.gif
simone_chiari
al momento non ho foto mie, a roma il 99% dei monumenti (eclusa la basilica di s.pietro che è sta ripulita più o meno per il giubiuleo) è rovinato dallo smog, le mura di porta san sebastiano (via cilicia) hanno subito un crollo nel 2000 se non sbaglio...... hanno messo una bella recinzione eper farle marcire e cadere in santa pace, purtroppo non è solo un problema di pistoia vedi anche i crolli a pompei...... è proprio il caso di dirlo sotto questo aspetto l'italia è veramente unita
ciao
Simone
Nightdark
Ma io mi vergogno! E poi stamani ho cercato di fotografare solo quello che più mi piaceva..
Questi per esempio sono 4 dei 6 turisti che ho visto in giro per piazza del Duomo stamani (esclusi i bambini delle scuole elementari in gita).. sono rari biggrin.gif
Immagine ridimensionata: clicca sull'immagine per vederla con le dimensioni originali.
Franco_
QUOTE(simone_chiari @ Mar 22 2011, 07:27 PM) *
al momento non ho foto mie, a roma il 99% dei monumenti (eclusa la basilica di s.pietro che è sta ripulita più o meno per il giubiuleo) è rovinato dallo smog, le mura di porta san sebastiano (via cilicia) hanno subito un crollo nel 2000 se non sbaglio...... hanno messo una bella recinzione eper farle marcire e cadere in santa pace, purtroppo non è solo un problema di pistoia vedi anche i crolli a pompei...... è proprio il caso di dirlo sotto questo aspetto l'italia è veramente unita
ciao
Simone


Beh dai, adesso non esageriamo... la 4 Basiliche (San Pietro, San Paolo fuori le mura, San Giovanni e Santa Maria Maggiore) sono state restaurate, come lo sono le facciate di quasi tutte le chiese storiche e i Palazzi del centro storico (Barberini, Massimo, Pamphili...), il restauro di Trinità dei Monti è terminato un annetto fa, il teatro di Marcello è a posto, Piazza Navona sta benino, anche se ci sono troppi "artisti da strada" che rendono difficoltosa anche una passeggiare, lo stesso dicasi per Fontana di Trevi, il Monumento a Vittorio Emanuele II è quasi a posto, il Foro Romano sta così così, meglio i Mercati di Traiano, per il Colosseo bisognerà aspettare l'intervento di Della Valle. Quelle che sono ridotte male sono le ville, soprattutto Villa Borghese con relativo Pincio e Giardin del lago, Villa Pamphili (è ricca di fontane ma non si vede un goccio d'acqua nemmeno a portarselo da casa messicano.gif ), leggermente meglio sta Villa Ada.

Peggio, molto peggio stanno le strade... se c'è una cosa che non manca sono le buche laugh.gif

Stendiamo un velo pietoso per le periferie dove i cassonetti, chissà perchè, abbondano di rifiuti messicano.gif
CVCPhoto
Stendiamo un velo pietoso anche su Verona. Il 'salotto veronese' di Piazza Brà ha una pavimentazione in pietra molto bella, ma ridotta in condizioni pietose. In compenso la Gran Guardia è stata completamente restaurata e l'Arena è in fase di continua risistemazione. Via Mazzini (la via dello shopping) e Piazza delle Erbe sono in buoni condizioni, ma è allontanandosi dal classico percorso tanto caro alle guide turistiche che si viene assaliti dalla tristezza. Facciate di storici palazzi scrostate, vicoli e vicoletti sporchi e trasandati, carte e gomma americana dappertutto.

Rimarco inoltre una scarsa attenzione al controllo di insegne e tende da sole. Un vero scempio di stili che fanno a pugni con la bellezza di un centro storico veramente unico. Ma si sa... più le insegne sono grandi e più il comune guadagna sulle tasse...

Tutto sommato però, una passeggiata in centro a Verona rimane sempre un'esperienza piacevole ed unica.

Carlo
Francesco Martini
Lasciame perdere le citta' d'arte mal conservate perche' questo e' un male comune a tutti nella Nostra bella Italia....
Forse sara' perche' di opere d'arte e di citta' d'arte ne abbiamo anche troppe
e avendole troppe...le lasciamo nell'abbandono piu' totale.... ph34r.gif
ma nell'era della globalizazione e di internet e dei social-network..
a chi vuoi che interessino un po' di sassi antichi????? ph34r.gif
Scusate
Francesco Martini
CVCPhoto
QUOTE(Francesco Martini @ Mar 22 2011, 09:42 PM) *
Lasciame perdere le citta' d'arte mal conservate perche' questo e' un male comune a tutti nella Nostra bella Italia....
Forse sara' perche' di opere d'arte e di citta' d'arte ne abbiamo anche troppe
e avendole troppe...le lasciamo nell'abbandono piu' totale.... ph34r.gif
ma nell'era della globalizazione e di internet e dei social-network..
a chi vuoi che interessino un po' di sassi antichi????? ph34r.gif
Scusate
Francesco Martini


Hahahahahahaha.... è vero anche questo Francesco.... e al minimo terremoto finisce tutto a schifio. messicano.gif

Carlo
luigi67
QUOTE(Nightdark @ Mar 22 2011, 06:53 PM) *
Peccato..

E le vostre città come stanno? Ah naturalmente testimoniate con le vostro foto wink.gif



QUOTE(Francesco Martini @ Mar 22 2011, 09:42 PM) *
Lasciame perdere le citta' d'arte mal conservate perche' questo e' un male comune a tutti nella Nostra bella Italia....
Forse sara' perche' di opere d'arte e di citta' d'arte ne abbiamo anche troppe
e avendole troppe...le lasciamo nell'abbandono piu' totale....


Francesco,sarà che a Rimini di monumenti non ce ne sono tantissimi pochi ma buoni messicano.gif
mi sembra siano tenuti bene smile.gif

lo scorso anno sono stati ripristinati i due obelischi vicino all'arco d'augusto...
IPB Immagine Ingrandimento full detail : 389.4 KB

qualche tempo fa è stata "rimontata" nel suo posto originale le porta montanara(non ho le foto,ma si trovano su google biggrin.gif )

c'è il ponte di Tiberio...è stata da poco rifatto un tratto di strada vicino al ponte...quella che si vede a sinistra nella foto...strada che andava benissimo per i carri ma terribile per le auto e sopratutto per biciclette e moto...

Immagine ridimensionata: clicca sull'immagine per vederla con le dimensioni originali. Ingrandimento full detail : 230.7 KB

i problemi comunque ci sono anche qui....come quello dei parcheggi(sono sempre troppo pochi)eppure attorno a castel sismondo è pieno di parcheggi ma a qualcuno è venuta l'idea di scavare per ripristinare il fossato attorno al castello(per ora è solo un idea)

tutto sommato secondo me a Rimini la storia è tenuta abbastanza bene...almeno credo...non sono un grande intenditore messicano.gif

Saluti,Gigi







simone_chiari
vi metto un estratto di un articolo molto interessante che si intitola la dittatura dei cafoni
QUOTE
Su La 7 mi è capitato di vedere un'inchiesta sul degrado di Pompei (1) Più precisamente, del sequestro operato dalla camorra-cafona su questo sito archeologico unico al mondo, con 3 milioni di visitatori l'anno, il cui profitto turistico da solo potrebbe far prosperare la Campania e dare lavoro a centinaia di migliaia di napoletani, dai più colti e preparati (turismo culturale, pubblicazioni, artigianato) ai camerieri e ristoratori.
Grandi alberghi lucenti, parchi tematici…
Invece niente.
Ci sono pochi alberghi, piccoli, molti chiusi, tutti scrostati e con cumuli di rifiuti sulle porte.
Un consigliere comunale con faccia da camorrista dice: il turismo è solo di passaggio, perché i charter e le comitive richiedono alberghi da almeno 50 posti.
Bella scoperta, l'hanno capito persino in Kenia.
Il servizio mostra una zona destinata a nuovi alberghi: ci sono invece casette pretenziose e abusive, a ridosso dell'area archeologica, perché i cafoni hanno sentito dire che gli scavi sono «di pregio» e dunque vogliono starci sopra.
Qualcuno spiega che la camorra ha scelto di fare case, non alberghi, perché non ha il livello per gestire le cose grandi, non ha la testa.
E' la testa di cafoni, dopotutto.
Di gente della zolla, anche se ha la Mercedes argento.
Si vedono «guide autorizzate», con il badge che li qualifica «archeologo», e che parlano in dialetto stretto e minacciano la giornalista.
«Si qualifichi, dica chi è», intimano torreggiando minacciosi sulla ragazza.
Chiedono, queste «guide», 150 euro per far visitare i siti: si fanno anche 15 mila euro al mese, la paga dei loro cafoni e complici deputati e senatori.
Persino i venditori abusivi di bibite, in baracche sporche e raffazzonate, intimano: «Si qualifichi, lei chi è?», come fossero loro poliziotti.
E lì lo sono: lì sono loro la legge.
Hanno pagato il pizzo alla camorra per la baracca, quindi sono sicuri del loro diritto.
Per tre milioni di turisti, non ci sono che quattro o cinque toilettes, potete immaginare in che stato.
Così, per xxx, il turista deve rivolgersi a quei baracchini di bibite abusivi, che chiedono un euro o mezzo euro.
Uno dei baracchini si è appropriato dell'unico WC comunale: ci ha messo i lucchetti, chi vuole usarlo deve bere una coca e pagare 0,50 per la pipì.
Quando la giornalista chiama i vigili, e questi arrivano (con la faccia di camorristi che devono far finta di lavorare perché «c'è la tv»): il baracchino abusivo è chiuso sprangato, non c'è nessuno.
E sprangato anche il cesso pubblico, col lucchetto.
I vigili camorristi non possono farci niente.
Ma da quel momento la giornalista è ancor più minacciata, fisicamente: «Vai via di qui!», grida una barista.
«Via di qui, hai fatto l'imbasciata», minaccia un «archeologo», usando il termine della delinquenza («imbasciata» per «fare la spia»).
Poi si vede dove portano, queste presunte guide, i turisti: nel famoso lupanare di Pompei, dove ci sono le figure zozze.
Gliele mostrano come fossero chissà quale segreto: di tutto lo splendore e il dolore di Pompei antica, di tutta la vita romana del primo secolo, i cafoni capiscono solo quelle.
Le figure che scopano, le posizioni.
Sogghignano gli «archeologi», lasciano entrare i turisti a centinaia, scattano a migliaia i flash che rovinano gli affreschi.
Ciò che colpisce al cuore non è solo l'arroganza dei criminali-cafoni, l'aria da pregiudicati delle «guide» e degli »archeologi» a 150 euro l'ora, indistinguibili dai parcheggiatori abusivi e dai costodi abusivi che a pagamento aprono le zone chiuse al pubblico.
Ciò che colpisce è la sporcizia, i bar che sono baracche di assi, la volontà di miseria e di micragna che regge il tutto.
E' questa l'aria che vogliono i cafoni.
L'hanno scelta deliberatamente perché è al loro livello.
E' tutto quello che sanno pensare come «sfruttamento» di Pompei: baracchini, cessetti abusvi a mezzo euro, niente alberghi, niente parchi.
Perché sono stupidi.
Stupidi subnormali, a forza di ignoranza e di arroganza.
Basta pensare a come la criminalità vera, la mafia americana, abbia sfruttato Las Vegas.
I grandissimi alberghi scintillanti.
La pulizia.
Gli immensi parcheggi gratuiti.
E nessun borseggio, altrimenti si finisce in qualche fossa nel deserto.
La malavita italo-americana almeno ha capito qual è l'affare e vi si concentra: fa' miliardi a Las Vegas col gioco, non pensa a guadagnare mezzo dollaro per pisciata nelle toilettes a pagamento.
Il livello del cafone napoletano invece è il mezzo euro, il borseggio, il bilocale abusivo da vendere ai cafoni.
Si sente a suo agio in quella micragna, in quella rumenta, fra quelle baracche.
E non vuole Hilton e Sheraton fra i piedi.
Pompei ha una disoccupazione del 25%.
Apprendo che uno studio Merrill Lynch ha appurato che l'indotto degli scavi rende il 5% delle sue potenzalità.
Apprendo che sono stati stanziati enormi fondi europei per lo sviluppo moderno dell'area: centinaia di miliardi di vecchie lire per costruire un parco tematico accanto agli scavi (non ben comprensibili se non da specialisti, e che gli «archeologi» e le «guide» che parlano in napoletano malavitoso non sono certo in grado di far comprendere) dove si riproduca una Pompei falsa ma attiva, con suoni e luci, proiezioni si grande schermo, ricostruzioni di ambienti.
E' l'idea giusta: fra l'altro, per alleggerire il carico di tre milioni di turisti su quelle povere macerie devastate, per fare della cultura divertimento, per creare un indotto potente con migliaia di posti di lavoro.
E sicuramente, profitti anche per lo stato, proprietario (in teoria) del sito unico al mondo che ha ceduto ai pregiudicati napoletani in comodato.
E' stata identificata anche l'area, una vasta area industriale dismessa.
Ma lì, appare un «assessore» (in gessato doppiopetto, di sfarzoso taglio camorrista) il quale dice che i fondi, sì, erano stati dati dalla UE per il parco tematico.
Ma «nella nostra autonomia», gli amministratori locali hanno deciso un'altra destinazione: faranno invece un «percorso gastronomico», dove i turisti svedesi e americani vedranno, lo vogliano o no, come si fanno le mozzarelle e gli spaghetti.
Alla giornalista sgomenta, il camorrista-assessore replica con sfida: «Perché, non è forse cultura anche questa?». E' infatti la cultura del cafone.
Mostra in modo esemplare che il cafone ha un limitatissimo repertorio di curiosità ed esigenze. Quando arricchisce, quando pensa a come occupare il suo tempo liberato dalla zappa, al cafone non viene in mente altro: «Mangiare».
Mozzarelle, spaghetti, pizze, ora che se le può permettere.
Il «mangiare» è il suo solo divertimento, la sola occupazione da tempo libero che riesce a immaginare.
Lui, quelli che vanno a vedere gli scavi, li disprezza, come disprezza ed odia l'archeologia unica di Pompei, che non capisce e che è troppo sopra le sue esigenze: ma cosa perdete tempo con quelle cose, vedete gli affreschi zozzi e poi venite qui a mangiare la mozzarella.
Micragna.
Meschinità di vita e di idee, che è ancor peggio dell'arroganza e della minaccia che fanno pesare sui turisti, ancor peggio dei borseggi e taglieggi che sono l'opera dei pregiudicati che, a torme, a folle, hanno occupato il più splendido tesoro italiano.
E in studio?
A La 7, la bella conduttrice Ilaria d'Amico chiede conto al sottosegretario del Ministero per i Beni e le attività Culturali.
Questa persona, che si chiama Daniela Gattegno Mazzonis, dice in sostanza: è scandaloso che si voglia guadagnare dall'archeologia, l'arte in Italia dev'essere un costo e non un profitto, altrimenti non è cultura.
Il fatto che a guadagnarci (coi cessi a pagamento e i baracchini abusivi) sia la camorra, non la scandalizza affatto.
Questa Gattegno Mazzonis è una cafona anche lei: perché solo in Italia esistono anche cafoni del tipo «culturale», per i quali l'arte e la cultura devono essere noia, burocrazia da sovrintendenza, costo e perdita – e per il popolo, «notti bianche» con i rockettari e la pizza dai baracchini unti.
Di fronte a lei, c'è l'assessore al turismo e alla cultura della regione Campania.
Nome: Marco Di Lello.
Anche lui doppiopetto gessato d'ordinanza, da cafone risalito.
Ovviamente, difende i camorristi-occupanti.
Dice che il comune di Pompei ha deciso di cancellare il parco tematico, e di far costruire abitazioni al posto dei grandi hotels, «nella sua autonomia», e che la regione non può certo violare quella «autonomia».
Del resto, la Regione ha fatto il peggio che poteva fare di Pompei, in base alla sua «autonoma decisione» che nessuno deve sindacare.
E' a questo che servono le «autonomie regionali», dopotutto: a consegnare i tesori italiani a una casta di cafoni risaliti in gessato e ai loro clienti, pregiudicati e camorristi.
E' la secessione alla meridionale: migliaia di secessioni corpuscolari, noi qui facciamo tutti come pare a noi, la camorra ci addita la strada e ci lasciamo comandare solo da lei, e voi polentoni non venite qui a fare l'imbasciata.
Qualificatevi, date nome e cognome, che poi vi tagliamo le gomme.
Una secessione perfettamente riuscita e protetta, coi soldi dei contribuenti del nord.
Questi c......i che le tasse le pagano.
Dimenticavo: in studio a La 7 c'era anche Vittorio Sgarbi.
Ripetutamente indicato come «l'onorevole» Sgarbi.
Ha letto un libro che s'era portato, ostentatamente.
Quando ha dovuto dire qualcosa, di malavoglia, ha difeso i custodi abusivi che si fanno pagare per mostrare ai turisti le aree chiuse, ha preso le parti dei baracchini che danno il pizzo alla camorra, ha difeso i cessi pubblici lucchettati dai cafoni, e il mezzo euro per xxx.
Non so se l'abbia fatto per fare l'originale, o se è stato pagato.
So che il suo comportamento è stato inqualificabile, da s....o e cafone.
L'«onorevole» Sgarbi è parte integrante di questa dittatura di cafoni che ci schiaccia tutti.
Confesso che quel servizio su La 7 mi ha dato voglia di morire, per quello che significa Pompei, per quello che significa la dignità di Napoli gettata nei cessi (a pagamento) dai napoletani.
Mi viene in mente un solo rimedio: dare l'area alla malavita americana di Las Vegas, chiedere una percentuale su quello che guadagnerà, e lasciarla fare.
Con la speranza che ammazzino tutti gli «archeologi» e i gestori di toilettes, tutti i camorristi di piccolo cabotaggio che si sono presi l'area e non sanno nemmeno come guadagnarci.
Raffiche di mitra risanatorie contro gli «assessori alla cultura» in doppiopetto e mozzarella che non sanno far altro che dare mano alla camorra, e riducono così quell'area.
Abbiamo bisogno, almeno, di una grande criminalità.
Che pensi in grande e porti a Pompei gli Sheraton, come a Las Vegas.
Quel che ci uccide è la criminalità alla Mastella, alla De Mita, alla Sgarbi: piccina e occupata a fregarci in piccinerie, di cranio microscopico, che vuole esercitare il potere sulla miseria permanente, altrimenti teme di perdere il controllo sulle clientele.
Se no, non ci resta che un'ultima speranza: che il Vesuvio si riprenda Pompei, e tutti i camorristi che la infestano come pidocchi, coi loro assessori pidocchiosi in gessato-pregiudicato.
Spero che succeda un giorno o l'altro.
Nightdark
Interessante l'articolo..
Io ci sono stata a Pompei tre anni fa, quando ancora la maggior parte delle costruzioni era in piedi. Per fortuna.
Una zona del genere ha bisgono di forti investimenti che non servono solo per i poveri turisti che sono interessati, ma per tutti quelli che abitano nella zona.
Mi ricordo che davanti all'ingresso del sito c'era un enorme cantiere (stavano rifacendo la strada) ed era una grande pozzanghera di fango (le auto passavano comunque nonostante il cantiere, niente transenne).

Ciò che i ministri e i dirigenti delle autorità locali non hanno mai appreso fino in fondo è che il turismo non è fine a se stesso, perchè se circolano persone circolano soldi, sviluppo, nuove strutture, nuovi posti di lavoro in moltissimi settori. E se i 3 milioni di turisti di Pompei fossero accolti degnamente sarebbe un po' diversa la situazione della zona..

La stessa Napoli è dimenticata da questo punto di vista, ma purtroppo si sono dimenticati anche dei cittadini (ma questo è un caso a parte).

Riguardo a Rimini, per ricollegarmi a ciò che ha detto Luigi67, ci sono stata l'ultima volta l'anno scorso e con tutti i soldi che girano lì per il turismo, " 4 sassi vecchi" li risistemano biggrin.gif
Mi pare tenuta molto bene, sia la zona del mare che il centro...
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