QUOTE(fenderu @ Sep 8 2005, 03:05 PM)
un fotografo che mi ha colpito (tra l'altro) per l'uso di questa tecnica è Pavel Krukov, il cui portfolio (meraviglioso) è stato segnalato da Oesse giorni fa;
guardate un pò:
Pavel Krukovho iniziato uno studio sul ritratto e questa applicazione della tecnica mi ha subito colpito;
probabilmente la proverò ma a prima vista non la ritengo realmente efficace (almeno in questo caso);
sottolineare il dettaglio focheggiando su di esso (la mano che tiene la sigaretta) lasciando il viso della modella sfuocato sullo sfondo (viso che dovrebbe essere il vero protagonista) rappresenta un chiaro esempio di violazione (cercata e voluta) di una delle regole fondamentali in fotografia;
pongo la domanda (così per chiaccherare):
in questo particolare caso è realmente una valida scelta?
gianluca
Ciao Gianluca.
Personalmente sono dell'idea che le considerazioni estetiche sono, in fine, strettamente personali e proprio per questo, credo, che in un percorso, espressivo fotografico, ad alcuni, possa venire naturale percorrere strade più concettuali, dove ad esempio, il soggetto non é più ciò che viene, oggettivamente, ritratto ma quello che viene, soggettivamente, intuito grazie agli equilibri creati con una particolare tecnica ( in questo caso il fuoco selettivo ).
Ti propongo questo stupendo autoritratto di Robert Mapplethorpe dove lo sfocato del viso a favore della mano che regge quel, particolare, bastone e l'annegamento del corpo nell'ombra m’inducono a considerarne il vero soggetto, di questa fotografia, la consapevolezza di Mapplethorpe della fine che lo aspettava, una morte precoce per AIDS.
Piero.